From bioweapons to super soldiers: how the UK is joining the genomic technology arms race

Gene editing could create super soldiers.
Gorodenkoff/Shutterstock

Yusef Paolo Rabiah, UCL

The UK government recently announced an £800 million, taxpayer-funded Advanced Research and Invention Agency (Aria). The brainchild of the British prime minister’s former chief adviser, Dominic Cummings and modelled on the US Defense Advanced Research Projects Agency, Darpa, the organisation will focus partly on genomic research.

Genome technology is becoming an increasingly important part of military research.
So given that the UK boasts some of the best genomic research centres in the world, how will its new agency affect the wider genome technology warfare race?

In 2019, Darpa announced that it wishes to explore genetically editing soldiers. It has also invested over US$65 million (£45 million) to improve the safety and accuracy of genome-editing technologies. These include the famous Nobel prize-winning Crispr-Cas molecular scissor – a tool that can edit DNA by cutting and pasting sections of it.

But the ease of accessibility and low cost of Crispr-based technologies has caused concern around potential military genetic modification and weaponisation of viruses or bacteria. These include smallpox or tuberculosis, and could be extremely destructive.

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Ivan Cavicchi. Nel Recovery tanti soldi (20 miliardi) nessuna riforma ….

Articolo pubblicato il 29.04.2021 da Il Manifesto 

Ringraziamo il Manifesto e inviamo  gli auguri per il 50°. Da il Manifesto proponiamo all’attenzione questo articolo di Ivan Cavicchi di cui condividiamo le preoccupazioni per l’assenza di una strategia di riforma del SSN dei prossimi anni verso la quale destinare le risorse del Recovery Plan.

Il governo ha avuto dal parlamento il via libera sul Recovery plan. Il ministro Speranza ha scritto la «missione 6» sulla sanità, per la quale sono previsti tanti soldi, circa 20 mld, con i quali la sanità si potrebbe rifare, di sana pianta. Le proposte, nel loro insieme, a parte quelle di scontato valore (aggiornamento delle tecnologie, digitalizzazione del sistema), in massima parte sono soprattutto la riproposizione di un dejà vu cioè di una offerta di servizi che prevede soluzioni già provate e fallite, rispetto alle quali non si fa neanche uno sforzo di rivisitazione culturale. Sono proposte, per esempio rispetto alla pandemia, al di sotto delle necessità reali del paese e dei problemi reali di sicurezza e di salute delle persone.

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Amianto. Giornata internazionale della memoria dei lavoratori 2021: la gloria e la carneficina

AutriceLaurie Kazan-Allen

Fonte : Segretariato Internazionale per il divieto dell’amianto 

28 aprile 2021

Giornata internazionale della memoria dei lavoratori 2021: la gloria e la carneficina

La Giornata Internazionale della Memoria dei Lavoratori (IWMD), che si celebra il 28 aprile, è un giorno per ricordare i morti e combattere per i vivi. Durante i giorni bui della pandemia Covid, le federazioni mondiali del lavoro, i sindacati e le loro affiliate si sono impegnate nuovamente sull’IWMD 2021 per ottenere il riconoscimento della salute e della sicurezza come diritto fondamentale dei lavoratori. Con la perdita di così tanti operatori sanitari e in prima linea a causa del coronavirus, è incomprensibile che qualcuno possa contestare questo obiettivo.

Come i pazienti Covid, le vittime dell’amianto lottano per ogni respiro doloroso. Nei punti caldi dell’amianto come Casale Monferrato, Monfalcone e Senigallia, in Italia, l’amianto caduto viene ricordato all’IWMD in occasione di raduni comunali e sindacali, sessioni informative e cerimonie di posa di corone; agli organizzatori e ai partecipanti a questi eventi, il 28 aprile è la Giornata internazionale per le vittime dell’amianto. 1

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Storie Covid-19. I giornalisti di strada raccontano il lockdown

 

Dal sito Diseguaglianze di Salute  segnaliamo  la pubblicazione  di Storie di Covid-19 

” La comunicazione pubblica in questi mesi ha dato la parola ai professionisti della salute, dell’assistenza sociale e degli altri servizi essenziali che sono impegnati in prima linea nell’affrontare la pandemia. Moltissime persone nel mondo già prima del dilagare del COVID-19 vivevano in condizioni di fragilità e sono state fortemente segnate dalle disuguaglianze: essi sono “l’altra linea del fronte” COVID-19.
Il Covid-19 Other Front Line Global Alliance (OFL) mira a dare voce a questi milioni di persone che sopportano l’impatto delle disuguaglianze ulteriormente aggravate dalla pandemia.”

La pandemia COVID-19 ha messo a dura prova i nostri sistemi sociali, sanitari ed economici, colpendo duramente coloro che erano già fragili. Cosa è capitato durante il lockdown quando si doveva rimanere a casa, a chi una casa non ce l’aveva?

Come ha fatto a sopravvivere in quei tre mesi chi ha perso il lavoro, seppur già precario? Quali difficoltà hanno avuto le badanti? Chi è stato vicino ai più bisognosi e come?

Storie di Covid-19 

 

 

 

La medicina come ultima difesa

Francesco Domenico Capizzi * – 28.04.2021

Medicina

 

 

 

 

Storia, storia della Medicina, letteratura, memoria popolare hanno registrato il rapporto di causa-effetto degli stati morbosi ancor prima che la ricerca epide­miologica, involontaria necrofora, disvelasse che l’origine delle malattie segue andamenti ben definiti riguardo a culture, appartenenze sociali, gruppi etnici, residenze urbane o extra-urbane, varia da un continente all’altro, da una regione all’altra, da una condizione esistenziale ad un’altra: nelle società industriali prevalgono le malattie cardio­vascolari, immunitarie, da stress, da inquinamenti ambientali, metaboliche, tumori, obesità, affezio­ni renali, lesioni traumatiche; nelle società sottosviluppate permangono le malattie infettive e disnutrizionali per insufficienze alimentari, igieni­co-sanitarie, abitative, fognarie, idriche, energetiche, mancanza di terre, di mezzi di produzione, attrezzi da lavoro, di sussistenza, ecc.

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Contro la Superliga in Sanità

Autore  : Marco Geddes

Fonte : Saluteinternazionale che ringraziamo

Facciamo come i tifosi del Liverpool. Ribelliamoci contro la tendenza di privatizzare la sanità italiana. Contro il tentativo di utilizzare la crisi della pandemia per smantellare il nostro SSN.

“Meno Stato, più Mercato”! Sento avvicinarsi questo ululato e penso e temo che, spesso, ritornano come gli Zombi nei film horror di seconda scelta.  Ma qui non siamo al cinematografo, ma in un paese martoriato nelle vite, nella salute, nell’economia, negli affetti da una pandemia destinata a non scomparire in breve tempo. Un fenomeno che dovrebbe averci insegnato pure qualche cosa; che dovrebbe averci disvelato le debolezze strutturali del nostro Paese, l’incuria di questi anni per una fondamentale conquista civile quale il Servizio sanitario nazionale; negligenza paragonabile solo alla mancata manutenzione del  ponte Morandi.

Eppure no, non è così, questa esperienza – temo – non ci è bastata. Quali sono queste “voci” che si avvicinano? Ne cito due, palesi seppure non denunciate con forza, non disvelate adeguatamente, ma gravi e provenienti da fonti “autorevoli” dell’apparato statale e prossime al Governo.

La prima è l’incredibile, ai miei occhi e alla mia coscienza, dichiarazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che si rivolge al Presidente del Consiglio dei Ministri con la sua annuale Segnalazione di Proposte di riforma concorrenziale[1]. Io, sfogliando queste pagine, avevo avuto una flebile speranza: che tale Autorità rivolgesse un sentito appello – o monito – al Presidente del Consiglio, affinché prendesse posizione, come un vero liberale, contro l’abuso dei brevetti che, diventando di fatto un cartello  monopolistico, si sono trasformati, da stimolo all’innovazione, a un mezzo per bloccarla o rallentarla[2].

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Doctors More Likely to Prescribe Opioids to Covid ‘Long Haulers,’ Raising Addiction Fears

Liz Szabo, Kaiser Health News

Covid survivors are at risk from a separate epidemic of opioid addiction, given the high rate of painkillers being prescribed to these patients, health experts say.

This story also ran on Los Angeles Times. It can be republished for free.

A new study in Nature found alarmingly high rates of opioid use among covid survivors with lingering symptoms at Veterans Health Administration facilities. About 10% of covid survivors develop “long covid,” struggling with often disabling health problems even six months or longer after a diagnosis.

For every 1,000 long-covid patients, known as “long haulers,” who were treated at a Veterans Affairs facility, doctors wrote nine more prescriptions for opioids than they otherwise would have, along with 22 additional prescriptions for benzodiazepines, which include Xanax and other addictive pills used to treat anxiety.

Although previous studies have found many covid survivors experience persistent health problems, the new article is the first to show they’re using more addictive medications, said Dr. Ziyad Al-Aly, the paper’s lead author.

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ILO. Il Rapporto “Anticipare, preparare e rispondere alle crisi. Investite ora in sistemi resilienti di SSL”

Fonte : ILO NEWS 

GINEVRA (ILO News) – I paesi devono mettere in atto sistemi di sicurezza e salute sul lavoro (SSL) solidi e resilienti che riducano al minimo i rischi per tutti nel mondo del lavoro in caso di future emergenze sanitarie, afferma l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO ) in un rapporto, pubblicato in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro.

Ciò richiederà investimenti nell’infrastruttura di SSL e la sua integrazione nei piani nazionali generali di preparazione e risposta alle emergenze di crisi, in modo che la sicurezza e la salute dei lavoratori siano protette e la continuità aziendale delle imprese sia sostenuta.

Il rapporto, Anticipare, preparare e rispondere alle crisi. Investite ora in sistemi resilienti di SSL , esamina la prevenzione e la gestione dei rischi relativi alla pandemia e analizza altri rischi per la salute e la sicurezza associati al cambiamento delle modalità di lavoro derivanti dalle misure di controllo dei virus……  

Scarica >>>. Il Rapporto   Anticipare, preparare e rispondere alle crisi. Investite ora in sistemi resilienti di SSL  ( english )

INAIL. SCHEDA NAZIONALE INFORTUNI SUL LAVORO DA COVID-19. (monitoraggio al 31 marzo 2021)

FONTE INAIL

I dati sulle denunce da COVID-19

 

La tutela infortunistica

L’articolo 42, comma 2, del Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 dispone che nei casi accertati di infezione da coronavirus (SARS-CoV-2) in occasione di lavoro, il medico certificatore redige il consueto certificato di infortunio e lo invia telematicamente all’Inail che assicura, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell’infortunato. Le
prestazioni Inail nei casi accertati di infezioni da coronavirus in occasione di lavoro sono erogate anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria
dell’infortunato con la conseguente astensione dal lavoro.
Si precisa che, secondo l’indirizzo vigente in materia di trattazione dei casi di malattie infettive e parassitarie (come appunto il Covid-19, ma anche ad esempio l’Aids, la tubercolosi, il tetano, la malaria, le epatiti virali), l’Inail tutela tali affezioni morbose, inquadrandole, per l’aspetto assicurativo, nella categoria degli infortuni sul lavoro: in questi casi, infatti, la causa virulenta è equiparata a quella violenta. Sono destinatari di tale tutela, quindi, i lavoratori dipendenti e assimilati, in presenza dei requisiti soggettivi previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, nonché gli altri soggetti previsti dal decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38 (lavoratori parasubordinati, sportivi professionisti dipendenti e lavoratori appartenenti all’area dirigenziale) e dalle altre norme speciali in tema di obbligo e tutela assicurativa Inail. Il datore di lavoro agisce, secondo le regole prescritte per l’infortunio sul lavoro, con l’invio della denuncia di infortunio ma, per l’ammissione del caso alla tutela Inail, è necessario il certificato medico che attesti la conferma diagnostica del contagio.
Nell’attuale situazione pandemica, l’ambito della tutela riguarda innanzitutto gli operatori sanitari esposti a un elevato rischio di contagio. A una condizione di elevato rischio di contagio possono essere ricondotte anche altre attività lavorative che comportano il costante contatto con il pubblico/l’utenza. In via esemplificativa, ma non esaustiva, si indicano: lavoratori che operano in front-office, alla cassa, addetti alle vendite/banconisti, personale non sanitario operante all’interno degli ospedali con mansioni tecniche, di supporto, di pulizie, operatori del trasporto infermi, etc. Le predette categorie non esauriscono, però, l’ambito di intervento in quanto residuano casi, anch’essi meritevoli di tutela.

INAIL. LA SCHEDA NAZIONALE DATI SULLE DENUNCE COVID-19  ( al 31 marzo 2021 )

 

Disponibili le slide relative al seminario promosso dal SIRS di Ravenna dal titolo “RLS e PANDEMIA- ESPERIENZE E PERCORSI”

 

Dal sito del SIRS informano: ” Sono disponibili le slide relative al seminario promosso dal SIRS di Ravenna dal titolo “RLS e PANDEMIA- ESPERIENZE E PERCORSI” svoltosi il 18 marzo 2021 in modalità webinar.
Il SIRSRER è sempre attivo nonostante la pandemia in atto che ci ha costretto, essendo operatori sanitari, ad occuparci di attività legate al Covid-19 e tale situazione ha sospeso solo le nostre attività in esterno (corsi, seminari, eventi vari).
Auspichiamo quanto prima di poter riprendere le nostre normali attività rivolte ai RLS-RLST
Il materiale è disponibile per il download cliccando sui pulsante sottostanti.”

LE SLIDES DEL SEMINARIO

Locandina informativa sulla Toxoplasmosi.Toxoplasmosi – Opuscolo informativo per controllare la malattia

 

 

Fonte:  Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare  (Orsa) Campania 

Il C.Re.San., la Regione Campania, l’Università degli Studi di Napoli Federico II , l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e il CREMOPAR hanno collaborato alla pubblicazione di una interessante locandina informativa sulla Toxoplasmosi.

In essa sono riportate le principali indicazioni sull’agente responsabile dell’infestione, sulla malattia, sui rischi per la salute dell’uomo.

La pubblicazione è inoltre arricchita da un vademecum rivolto gli allevatori con le indicazioni fondamentali di biosicurezza per limitare e/o controllare la diffusione della malattia in allevamento.

Pfas (sostanze perfluoro alchiliche): caso Miteni, rinviati a giudizio 15 manager

Fonte : Legambiente che ringraziamo 

Coinvolti nel processo per l’inquinamento di vaste aree del Veneto anche Mitsubishi e il fondo finanziario Icig. Soddisfatta Legambiente: “La difesa delle falde e della salute dei cittadini è elemento imprescindibile per liberare l’Italia dai veleni”
Ci sono anche Mitsubishi e il fondo finanziario Icig nel banco degli imputati del processo per inquinamento da pfas (sostanze perfluoro alchiliche) in vaste aree del Veneto causato dalla società Miteni di Trissino, in provincia di Vicenza. Il Gup di Vicenza, Roberto Venditti, ha rinviato a giudizio 15 persone coinvolte nel caso. Si tratta manager della ditta e di società a essa legate, accusati a vario titolodi avvelenamento di acque, disastro innominato, inquinamento ambientale ex articolo 452 -bis e reati fallimentari.

La notizia è stata accolta con soddisfazione da Legambiente. “Esprimiamo la nostra soddisfazione per questa prima grande vittoria riguardante l’inizio del procedimento giudiziario sul caso Pfas, che darà il via a uno dei più grandi processi per reati ambientali del nostro Paese – hanno dichiarato in una nota congiunta il presidente nazionale Stefano Ciafani, il presidente di Legambiente Veneto Luigi Lazzaro e Piergiorgio Boscagin, presidente del circolo di Legambiente Perla Blu di Cologna Veneta – Un caso di inquinamento delle acque che Legambiente ha denunciato pubblicamente sin dal 2014 e per il quale l’associazione non smetterà di chiedere il disinquinamento delle falde e l’applicazione del principio chi inquina paga, in base a quanto previsto dalla legge 68/2015 sugli ecoreati. La difesa delle falde e della salute dei cittadini è un elemento imprescindibile per liberare l’Italia dai veleni, obiettivo che non può non stare al centro del Piano nazionale di ripresa e resilienza che il Governo sta presentando in Parlamento prima dell’invio a Bruxelles”.

Time to Say Goodbye to Some Insurers’ Waivers for Covid Treatment Fees

Un articolo importante che descrive le preoccupazioni dei pazienti Usa in cura per Covid 19. La Assicurazioni nella prima fase della pandemia hanno fatto “sconti” ai clienti per quelle prestazioni che non erano previste nella polizza. Ora, come denuncia l’articolo, le Assicurazioni porranno termine alle politiche di “buone relazioni” coi clienti e … non faranno più sconti…e non copriranno più alcune prestazioni fondamentali nelle cure Covid 19 …..E noi ci lamentiamo del nostro SSN… universalista. Per chi ha difficolta con la lingua inglese nel fondo è postata una traduzione..  editor

Time to Say Goodbye to Some Insurers’ Waivers for Covid Treatment Fees

Just as other industries are rolling back some consumer-friendly changes made early in the pandemic — think empty middle seats on airplanes — so, too, are health insurers.

Many voluntarily waived  all deductibles, copayments and other costs for insured patients who fell ill with covid-19 and needed hospital care, doctor visits, medications or other treatment.

Setting aside those fees was a good move from a public relations standpoint. The industry got credit for helping customers during tough times. And it had political and financial benefits for insurers, too.

But nothing lasts forever.

Starting at the end of last year — and continuing into the spring — a growing number of insurers are quietly ending those fee waivers for covid treatment on some or all policies.

When it comes to treatment, more and more consumers will find that the normal course of deductibles, copayments and coinsurance will apply,” said Sabrina Corlette, research professor and co-director of the Center on Health Insurance Reforms at Georgetown University.

Even so, “the good news is that vaccinations and most covid tests should still be free,” added Corlette.

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“LEÇONS SUR LES PHÉNOMÈNES DE LA VIE”

 

 

 

Autore: Francesco Domenico Capizzi*  

Ritorno al passato: mi vesto nei panni di un famoso chirurgo del tardo XIX secolo per impartire una lezione accademica di Clinica chirurgica a Vienna. Si svolge nell’anfiteatro del Policlinico davanti ad aiuti-chirurghi che occupano le prime file insieme ad assistenti e chirurghi in formazione. A seguire, sugli spalti, gli studenti della Facoltà medico-chirurgica. Una disposizione topografica che corrisponde alla gerarchia di funzioni e responsabilità.

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La responsabilità per un infortunio di una cliente in un ristorante

Fonte : Puntosicuro

Autore: Gerardo Porreca 

 

Nell’ambito della rassegna delle sentenze della Corte di Cassazione che hanno riguardato infortuni accaduti in una azienda a terzi estranei e non a lavoratori di essa dipendenti, inseriamo questa sentenza che la suprema Corte ha emanata nel decidere su di un ricorso presentato da una cliente di un ristorante infortunatasi per essere caduta nel locale adibito alla ristorazione in quanto inciampata su una rete lasciata per terra tra i tavoli. Per la individuazione delle responsabilità per quanto accaduto nel locale la Cassazione ha fatto ricorso al gestore di fatto dell’esercizio di ristorazione e alla disposizione di cui all’art. 299 del D. Lgs. n. 81/2008 sull’esercizio di fatto dei poteri direttivi secondo la quale le posizioni di garanzia relative ai datori di lavoro, dirigenti e preposti gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti stessi. Lo aveva già fatto la suprema Corte in una precedente sentenza richiamata in questa sentenza in commento, la n. 10704 del 19 marzo 2012, pubblicata e commentata dallo scrivente nell’articolo “ L’esercizio di fatto dei poteri direttivi ex art. 299 del D.Lgs. 81/08”.

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India’s staggering COVID crisis could have been avoided. But the government dropped its guard too soon

AP

Pradeep Taneja, The University of Melbourne and Azad Singh Bali, Australian National University

India reported 314,000 new cases of COVID-19 on April 22, the highest-ever infection tally recorded by any country on a single day.

Many hospitals across the country are unable to cope with the unprecedented demand for life-saving necessities. Family members are scrambling to buy oxygen cylinders and medication for their loved ones in hospitals, often paying exorbitant prices in the black market.

Around the world, several countries such as the UK, Australia, New Zealand, Canada and Pakistan, have imposed new restrictions on travellers from India, including flight bans.

While many countries around the world have faced multiple waves of infections, what has led to this massive — and sudden — spike in India?




Read more:
As India’s COVID crisis worsens, leaders play the blame game while the poor suffer once again


 

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L’India affronta un’urgente carenza di ossigeno mentre i casi aumentano – Il Giappone entra nel terzo stato di emergenza

Fonte : Health Policy Watch

L’India ha registrato il più alto numero giornaliero di nuove infezioni al mondo per il secondo giorno consecutivo venerdì, mentre il Giappone prevede di imporre il suo terzo stato di emergenza, solo tre mesi prima dell’inizio delle Olimpiadi di Tokyo.

L’India sta attualmente affrontando la sua peggiore epidemia di SARS-CoV2 dall’inizio della pandemia, con oltre 330.000 nuovi casi registrati venerdì – più del triplo del precedente picco dell’India alla fine di settembre e superando il record statunitense di 300.669 nuovi casi l’8 gennaio 2021.

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India Faces Urgent Shortage Of Oxygen As Cases Soar – Japan Enters Third State of Emergency

La vaccinazione Covid-19 negli ambienti di lavoro

 

Fonte:  SaluteInternazionale che ringraziamo 

Autore :  Giuseppe Leocata – Medico del lavoro

 

L’attuazione dei piani vaccinali deve prevedere la collaborazione tra Medico competente, Responsabile del servizio protezione e prevenzione e Rappresentanti dei lavoratori.

 

 “Se ci fosse un po’ più di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio,
 forse qualcosa potremmo capire”
[1]

 

La gestione della pandemia da Covid-19 nel nostro Paese viene affrontata ancora adesso in modo schizofrenico, con una logica emergenziale affidata a decretazioni d’urgenza, determinate da scelte partitiche non sempre scientifiche e talvolta contrastanti tra loro; manca una capacità di pensare e di agire in un’ottica sistemica e solidale, universalistica. Queste scelte vengono condotte come se il contesto fosse normale, mentre l’Europa non è in grado nè di pensare alla abolizione del brevetto sui vaccini (bene pubblico universale e globale e non proprietà intellettuale) né di esercitare un’azione efficace sulle multinazionali farmaceutiche che si arricchiscono sui vaccini. Le 500.000 vaccinazioni al giorno sono una chimera e il generale Figliuolo, commissario per l’emergenza,[2] di recente ha fatto cenno alla “inventiva italiana” in merito a episodi di nepotismo ed ha affermato  che “bisogna essere equilibrati, con buon senso e pragmatismo”; la sua correttezza potrebbe fargli rischiare di essere l’agnello sacrificale di un possibile fallimento di altri … Sul campo, poi vi è un esercito (gli ‘eroi’: medici e infermieri) progressivamente e scientemente decimato da decenni di politiche di privatizzazione della Sanità Pubblica e senza armi sufficienti e sicuramente efficaci.

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COVID-19 in Brazil: how Jair Bolsonaro created a calamity

Alfredo Saad Filho, King’s College London and Fernanda Feil, Universidade Federal Fluminense

Brazil has had what is arguably the worst pandemic policy response in the world, driven by its far-right president, Jair Bolsonaro. The president’s choices in handling COVID-19 have triggered an unparalleled tragedy in the country, with potentially catastrophic implications worldwide.

Matters have deteriorated considerably since the emergence of a new and more contagious variant
in the country, known as P1. The death toll in Brazil has been rising relentlessly, reaching 4,250 on April 8 – the highest number of daily fatalities from the disease on Earth.

The health system has collapsed in numerous cities. There, oxygen supplies are rationed, ICU beds are fully occupied, and both staff and equipment are lacking.

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L’uso continuato di pesticidi è ufficialmente vietato in Europa

Fonte ETUI che ringraziamo 

Nel contesto del “Green Deal per l’Europa”, l’Unione europea si è impegnata a dimezzare l’uso e i rischi dei pesticidi chimici entro il 2030. Frans Timmermans , Vicepresidente esecutivo della Commissione Unione europea, sottolinea che le misure del Green Deal proporre “un nuovo e migliore equilibrio tra natura, sistemi alimentari e biodiversità per proteggere la salute e il benessere dei nostri concittadini, rafforzando nel contempo la competitività e la resilienza dell’Unione europea”. Ma che dire della protezione della salute e del benessere dei lavoratori del settore agricolo?

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USA. Another Soda Tax Bill Dies. Another Win for Big Soda.

Samantha Young

SACRAMENTO — A rogue industry. A gun to our head. Extortion.

 

This story also ran on San Francisco Chronicle. It can be republished for free.

That’s how infuriated lawmakers described soft drink companies — and what they pulled off in 2018 when they scored a legislative deal that bars California’s cities and counties from imposing taxes on sugary drinks.

Yet, despite its tarnished reputation, the deep-pocketed industry continues to exert its political influence in the nation’s most populous state, spending millions of dollars on politically connected lobbyists and doling out campaign contributions to nearly every state lawmaker.

The result? Bills long opposed by Coca-Cola Co., PepsiCo and other beverage companies continue to flounder. Just two weeks ago, a measure that would have undone the 2018 deal that lawmakers so vehemently protested was shelved without a hearing.

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Filcams Modena, inaccettabili provocazioni negazioniste alla Coop

Fonte Collettiva che ringraziamo

“Abbiamo ricevuto nelle ultime settimane delle segnalazioni di gravi episodi avvenuti presso alcuni supermercati di Modena, all’interno dei quali si sarebbero svolte iniziative di provocazione da parte di gruppi di sedicenti ‘no mask’, come amano definirsi alcuni di coloro che fanno parte della galassia dei cosiddetti negazionisti della pandemia da Coronavirus. L’ultimo episodio risale a domenica 18 aprile, quando un gruppo di persone, rigorosamente senza mascherina, si sarebbe recato alla Coop del centro commerciale Grande Emilia, creando disagio e scompiglio presso le casse del punto vendita. Mischiandosi tra i normali clienti, queste persone si sarebbero avvicinate alle casse, provocando e disturbando le cassiere durante il normale svolgimento del proprio lavoro e, come se non bastasse, avrebbero cominciato a tossire e ‘sputacchiare’, senza rispettare una sola norma di sicurezza che, in realtà, sarebbe anche una semplice norma di buona educazione” Così la Filcams Cgil Modena in una nota..

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SNOP. Nota su “Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2021” del Ministro della Salute

 

Condividiamo  dal sito della SNOP questa nota di commento al Documento “Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2021” proprio per sottolineare l’importanza della necessaria ripresa di un confronto sulle politiche di prevenzione.Riteniamo molto equilibrati e condivisibili sia gli apprezzamenti sia gli aspetti critici espressi nella nota al Documento. editor

“Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2021

a cura del comitato di redazione del sito della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione  (SNOP)

Segnaliamo la pubblicazione avvenuta il 6 aprile del documento “Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2021”, firmato dal Ministro Speranza il 23 febbraio.

Il documento ripete e aggiorna quelli che in recenti anni i Ministri della Salute hanno emanato in merito alle attività strategiche del Ministero (per il 2018 la Ministra Lorenzin e per il 2019 la Ministra Grillo). Non è noto un corrispondente Atto per il 2020, quando l’emergenza pandemica ha evidentemente imposto altre priorità…

È comunque una buona notizia che in questa drammatica fase venga emanato un atto di indirizzo governativo in una materia politicamente molto rilevante e rispetto alla quale proprio l’emergenza pandemica ha evidenziato forti criticità.

Ma non è la sola notizia buona perché l’atto:

–          intende riportare al centro la salute, a causa della pandemia, ma anche oltre quella;

–          si occupa con attenzione del Sistema Sanitario, recependo il forte bisogno di prenderne in mano numerosi aspetti – travolti o perlomeno scompaginati dalla pandemia – e la necessità di ridare una strategia per il suo sviluppo;

–          sposa buona parte dei più avanzati obiettivi di salute globale e intende adottarne strumenti e metodi, citando One Health, di salute in tutte le politiche e via dicendo;

–          esprime un forte impegno per affrontare tutti i nodi della salute e della sanità, con la consapevolezza di quali siano le sfide fondamentali, attuali e future;

–          pone in grande rilievo la prevenzione e la promozione della salute, sovvertendo decenni di politica ospedalo-centrica e prestazionale;

–          esplicita un approccio che deve garantire una forte integrazione tra i diversi livelli istituzionali, tra i settori, le discipline, le professioni sanitarie;

–          inserisce, in maniera non disgiunta dalla pandemia, la lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento tra i “pilastri della tutela della salute”;

–          indica alcune linee di sviluppo della sanità pubblica, che impongono un ripensamento sostanziale (ancorché poco esplicitato) delle risorse, dell’organizzazione, delle priorità.

È vero che su gran parte degli obiettivi si rimanda a iniziative, commissioni, sistemi, piani, tavoli ecc. che sono già in essere o che devono essere solo aggiornati, rinforzati o riavviati, ma la lista degli impegni che il Ministro enuncia appare decisamente estesa: contiamo davvero che si concretizzino e siamo pronti – pur non chiamati – a garantire il nostro contributo.

Alcuni cambiamenti importanti si possono cogliere in questo Atto rispetto ai documenti precedenti e non solo per effetto della pandemia, anche se i principali sono ovviamente dovuti proprio a questa.

Ad una prima lettura, rileviamo un’attenzione maggiore e più convinta verso alcuni determinanti di salute pubblica (gli agenti biologici, quelli chimici, l’inquinamento, la salute urbana, la salute e la sicurezza sul lavoro, la transizione demografica dovuta all’invecchiamento, le malattie croniche non trasmissibili ecc.) e di salute globale (i cambiamenti climatici, le migrazioni, le pandemie, …) che emergono ormai come centrali in qualsiasi ragionamento.

Non possiamo però nascondere diverse delusioni, piccole e grandi, su alcuni temi e approcci.

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Il 26 aprile festa della libertà ? Podcast Diario Prevenzione 21 aprile 2021 Puntata n° 81

 

In questa puntata rapida  a cura di Gino Rubini  parliamo di:

– Il 26 aprile festa della libertà ? Un appello di cittadini, medici e scienziati al Governo e alle Istituzioni rispetto alla gestione della pandemia.

– I rischi incalcolabili delle aperture chieste da Salvini – un articolo di Ivan Cavicchi

E’ cambiata la fase della gestione governativa della pandemia, occorre una forte vigilanza civile e un controllo sociale perchè non prevalgano politiche azzardate che ci riportino indietro…

 

IL 26 APRILE FESTA DELLA LIBERTÀ ?

Al Presidente della Repubblica italiana
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente del Senato
Al presidente della Camera dei Deputati
Davanti all’euforia collettiva che si è diffusa, e che ha travolto le cautele contenute nella promessa di apertura del Presidente Draghi, ci sentiamo in dovere di sottolineare alcuni dati di realtà che purtroppo rischiano, se ignorati, di riportarci alla brusca caduta nella tragica ripresa dell’epidemia frutto delle imprudenze dell’estate scorsa. I dati statistici ci dicono che, all’altezza di una vaccinazione di circa il 13% dei cittadini, simile a quella di altri Paesi europei, l’Italia accusa una mortalità da covid-19 di 6.78 casi per milione di abitanti con un’incidenza di 4,6 volte maggiore rispetto alla Germania. Senza considerare che la sola Lombardia conosce un picco di decessi superiore ai 9 giornalieri. E senza tenere conto che non si muore solo di covid-19 perché, in una fase in cui gli ospedali sono impegnati quasi per intero nell’emergenza virus, altre malattie e altri interventi, pur urgenti e per malattie gravi, sono rimandati con risultati facilmente immaginabili. Pur rispettando il dramma di tanti lavoratori, dobbiamo ricordare quanto accaduto meno di un anno fa quando nell’estate del 2020 la riapertura indiscriminata di discoteche e locali pubblici annullò di colpo i risultati positivi raggiunti grazie alla spontanea adesione di singoli e Istituzioni alle regole severe del distanziamento e del lockdown. Allo stato attuale dei numeri di decessi, ricoverati in condizioni di emergenza e portatori sani del virus, che emergono dalla casualità di una campagna non sistematica di tamponi, l’ipotesi che di qui a pochi giorni si possa decretare il liberi tutti appare insensata e rischia di ripiombarci nelle tenebre di una situazione di tipo brasiliano, data anche la capacità del virus di modificarsi continuamente con varianti invadenti e micidiali specialmente nel contesto dell’intensificarsi delle vaccinazioni coi relativi affollamenti.
Firmatari (in ordine alfabetico):
AMEDEO ALONZO, ALESSANDRA BALDINI, VINCENZO BALZANI, ANDREA BARENGHI, ROBERTO BARZANTI, ALBERTO BELLINI, FERDINANDO BERSANI, MONICA BINI, SERGIO BOSCHI, MASSIMO BUCCIANTINI, GIAMPAOLO BRAGAGNI, MARIA TERESA CACCIARI, FRANCESCO DOMENICO CAPIZZI, GIANCARLA CODRIGNANI, BIAGIO CONTE, LUDOVICO DOCIMO, GIORGIO DRAGONI, ADRIANA DESTRO, ANNE DRERUP, GIORGIO FABRE, GIOVANNA FACILLA, GIOVANNI FALASCHI, PAOLO FARINELLA, FRANCO FAVRETTI, PAOLO FERRARESI, SANDRA FERRETTI, ALFIO FILIPPI, CARLA FORTI, VITA FORTUNATI, CLAUDIO FRANCESCHI, GIANCARLO GAETA, GIUSEPPE GILIBERTI, ELDA GUERRA, CARLO HANAU, PAOLO INGHILESI, MARINA LALATTA COSTERBOSA, RANIERO LAVALLE, MARCELLO LUCCHESE, LUCIA MIGLIORE, FRANCO NANNI, SABINA PAVONE, MAURO PESCE, MARCO PICCOLINO, DOMENICO PODDIE, ADRIANO PROSPERI, CLAUDIA RIZZI, GINO RUBINI, MARIA SABATINO, STEFANIA SCARPONI, GIUSEPPE SERGI, ALBERTO SIMONI, ALFREDO STUSSI, MARGHERITA VENTURI, GRAZIA TOMASI, JACOPO TOMASI

Convegno. Workers’ Memorial Day 2021 – 28 aprile 2021. IL LAVORO CHE CAMBIA AI TEMPI DEL COVID-19

Workers’ Memorial Day 2021 – 28 aprile 2021
IL LAVORO CHE CAMBIA AI TEMPI DEL COVID-19
convegno online ore 9.30-13.00

L’edizione di quest’anno è dedicata ai sanitari deceduti durante l’emergenza COVID e a Raffaele Ielpo deceduto durante i lavori per la realizzazione della MM4.

Introduce e modera i lavori Roberto Munarin – Direttore Area Lavoro e Formazione Comune di Milano

PROGRAMMA

9.15-9.30 ingresso partecipanti

9.30-10.00 saluti istituzionali:
Renato Saccone – Prefetto di Milano
Cristina Taiani – Assessore alle Politiche del Lavoro Comune di Milano
Elena Buscemi – Consigliere con delega al lavoro Città Metropolitana
Rossana Giove – ATS Città Metropolitana

9.50-10.00 saluto di Nicola e Giulio Ielpo – fratelli di Raffaele

10.00-10.15 presentazione del Protocollo Quadro sulla sicurezza del lavoro nei cantieri M4
Dr. Fabio Terragni – Presidente di M4 S.p.A. e Ing. Guido Mannella – Presidente di CMM4

10.15-10.30 L’emergenza COVID ha cambiato il mondo: infortuni e non solo
Dr. Carlo Ottaviani – Sovraintendente Sanitario Regionale INAIL

10.30-10.45 I controlli sull’attuazione dei protocolli COVID nelle aziende: punti di forza e criticità
Dr. Tiziana Vai – ATS Milano Città Metropolitana

10.45-11.30 Il lavoro che cambia: 3 esperienze raccontate da:
– Gruppo Donne Salute Lavoro CGIL CISL UIL Milano: indagine su smart working in epoca Covid
– Casa degli RLS: comitati Covid, rappresentanza e gestione della pandemia
– Dott.ssa Luciana Ciceri – CEO Ciceri de Mondel s.r.l.
modera Dr. Giuseppina Corvino – Comune di Milano

11.30-11.45 Il ruolo del medico competente e sorveglianza sanitaria
Dr. Susanna Cantoni – Presidente CIIP

11.45-12.15 Il punto di vista delle parti sociali
con Dr. Vincenzo Greco di OO.SS – Dr. Valeria Innocenti di Assolombarda – Dr. Stefano Valvason Direttore Generale di API Associazioni Piccole e Medie Industrie
modera Dr. Roberto Munarin – Comune di Milano

12.15-12.30 Uno sguardo sul futuro
Dr. Federico Ottolenghi – Direttore Settore Politiche del Lavoro Città Metropolitana

12.30-13.00 domande e risposte con i partecipanti

Il convegno gratuito ad iscrizione obbligatoria si terrà online sulla piattaforma TEAMS.

La lettera della Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP) al Governo in merito alla stesura del PNRR su Ambiente e Salute

 

La Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP) ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Draghi e ai ministri competenti. Con questa lettera la Consulta intende presentare alcune considerazioni per la stesura e l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR – nella pubblicistica noto come Recovery Plan) e per un sostegno al Piano Nazionale Prevenzione 2020-2025.
Nella lettera viene fatto rilevare l’esiguità dello 0,5 % della spesa sanitaria complessiva dedicato alle attività di prevenzione a fronte di una media UE del 2,9%. Questa mancanza di investimenti ha nei fatti ridotto alla paralisi molti Servizi di prevenzione del SSN. Nella lettera vengono indicate una serie proposte elaborate dalle 13 Associazioni professionali che compongono la CIIP.

LA LETTERA DELLA CIIP AL GOVERNO

I rischi incalcolabili delle riaperture chieste da Salvini

Autore:  Ivan Cavicchi  ( grazie,  Ivan )

Fonte Il Manifesto che ringraziamo  – ( edizione 20 aprile 2021 )

 

Pandemia. Risulta del tutto discutibile che per rispondere ai sostegni economici che non si è riusciti a mettere in campo, si debba rischiare di rimettere in moto la pandemia, in piena campagna vaccinale e per giunta alla soglia dell’estate

Vorrei provare a dare una definizione politica del “rischio calcolato” in base al quale, come è noto, il governo ha deciso di dare inizio, nella situazione epidemiologica data, alle riaperture.
Parliamo del maggior numero di contagi, di ricoveri e quindi di morti, che possono essere causati da una riapertura probabilmente intempestiva delle attività economiche, decisa da un governo che, sulla base di forte pressioni della piazza e della destra, ha deciso per ragioni di consenso di ignorare le evidenze scientifiche disponibili.

Se i tempi delle riaperture non sono più decisi tenendo conto delle evidenze scientifiche, allora si può dire che il “rischio ragionato” altro non è che il tributo in termini di vite umane che il governo ha deciso di pagare alle ragioni elettorali della destra.

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Covid-19 come indicatore della situazione di salute e sicurezza sul lavoro

Fonte. ETUI 

Autrice Marian Schaapman

La pandemia Covid-19 è stata una prova di stress per la sicurezza e la salute sul lavoro (SSL) nell’UE e purtroppo ha rivelato una serie di carenze strutturali nell’applicazione pratica del sistema normativo europeo per SST. Questo è il messaggio chiave del capitolo sulla SSL di “Benchmarking Working Europe 2020” (1), una delle pubblicazioni annuali dell’Istituto sindacale europeo (ETUI).

Esempi di problemi di SSL in tre settori

Gli operatori sanitari , gli infermieri in particolare, ma anche i tecnici di laboratorio, i farmacisti e gli addetti alle pulizie, tra gli altri, sono esposti a prodotti medici pericolosi, compresi i farmaci citostatici. Queste situazioni esistono ormai da decenni e le misure preventive spesso non soddisfano gli standard necessari per proteggere adeguatamente i lavoratori.. Quelli più a rischio hanno, ad esempio, un rischio maggiore dell’87% di cancro al seno, un rischio maggiore del 64% di cancro ematopoietico e un rischio maggiore di aborto spontaneo del 46%. (2) Inoltre, nel corso degli anni, gli operatori sanitari hanno visto aumentare il loro carico di lavoro, a causa della crescente carenza di personale, causata dalla riduzione della spesa pubblica a partire dalla crisi finanziaria del 2008 e che ha colpito particolarmente il settore sanitario. Questi lavoratori sono quindi esposti a gravi rischi psicosociali.

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Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo – 19 aprile 2021

Street Photo Berlin by  gierre 2020

FREDDO APRILE BERLINESE

La XVI settimana dell’anno che si avvia conferma che quello del 2021 sarà l’Aprile più freddo degli ultimi trenta anni e che si tratterà dei sette giorni (probabilmente) più importanti dell’anno.
A Berlino un clima autunnale e una certa “stanchezza“ sociale, derivante dall’imperversare incessante della pandemia, era stato riscaldato dalla ripresa delle attività scolastiche e da una decisione della Corte Costituzionale Federale che ha portato in piazza, per una grande e semispontanea manifestazione migliaia di affittuari, con relativi scontri con la polizia e violenze di prammatica.

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