Fonte: mentepolitica
Francesco Domenico Capizzi * – 06.01.2021
A fronte della crescente diffusione di malattie cronico-degenerative, neoplastiche e virali, fino ad aver raggiunto dimensioni pandemiche, Scienza, Medicina e, di concerto, Politica ed Istituzioni avrebbero già dovuto disporsi alla ricerca delle loro origini, per evitarle mediante le prevenzioni primaria e secondaria ed infine contrastarle con azioni diagnostiche e terapeutiche precoci. Intanto viene conservata intatta la propensione a solidarietà ed assistenza, ma astenendosi dal porre in atto validi antidoti contro l’insorgenza delle grandi classi di malattie prima ancora che si radichino e siano da curare.
L’autonomia medica, ribadita in ogni sede, rimane ancorata alla tradizionale impostazione anatomo-clinica e diagnostico-terapeutica, di ascendenza positivista, che diagnostica e cura malattie in larga parte evitabili (80% secondo l’OMS). Dal suo canto la Politica, attraverso le Istituzioni, ribadisce la necessità di rilanciare i consumi, in generale, per assicurare il maggior numero di posti di lavoro e sostenere l’economia pubblica e privata, ma in assenza di scelte sostanziali che tendano ad allontanare la malattia, le cui origini si annidano in ogni piega dell’organizzazione sociale e della vita quotidiana.
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