Le decisioni del governo tedesco per il contenimento dei contagi di Franco Di Giangirolamo

Street foto in Berlin ( foto gierre)

6 Gennaio 2021

Epifania, festa che in Germania non si celebra e caratterizzata dalle decisioni che, dopo 5 ore di confronto tra il Governo federale e quelli Statali (alias regionali), sono state assunte per il mese di Gennaio.

Si proroga il blocco deciso all’inizio di dicembre fino al 31 gennaio, mantenendo chiuse le scuole e gli asili nido. Tenuto conto che la Pandemia non demorde, sono stati previsti alcuni inasprimenti:

  • restrizioni di contatto (familiari più un solo non familiare)
  • limitazione della mobilità (nei distretti dove si registrano 200 infezioni la settimana su 100.000 abitanti, la mobilità è ridotta nei limiti di 15 km.) che riguarda al momento 67 hot spot.
  • Per i provenienti dall’estero, strategia dei due test, ovvero un test all’arrivo e uno dopo 5 gg. di quarantena dopo la quale, se negativi, si sarà liberi.
  • Sollecitazione agli imprenditori per favorire maggiormente il lavoro da casa.
  • Le gite di un giorno non sono auspicabili (vedasi frequentazione massiccia di zone innevate, come le chiamano qui)

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Addio Donald! Porta con te l’amianto mentre esci dalla scena mondiale. Per favore chiudi la porta mentre esci.

Riprendiamo dal sito del Segretariato internazionale per la messa al bando dell’amianto l’articolo della Presidente Laurie Kazan-Allenm che ricorda le scelte scellerate di Donald Trump a difesa delle Corporation dell’amianto con l’aggiramento delle norme a tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini tramite lo stravolgimento delle funzioni delle Agenzie federali  come EPA e OSHA. 

Fonte International Ban Asbestos Secretariat 

di  Laurie Kazan-Allen

Ci sono così tanti motivi per essere grati di vedere l’uscita di Donald Trump il mese prossimo, qualcuno classificato da un familiare stretto come “L’uomo più pericoloso del mondo”. 1 Un presidente che giocava  a golf mentre gli americani stavano vivendo la peggiore catastrofe a memoria d’uomo; la sua mancanza di empatia era insondabile quanto il suo rifiuto di accettare il verdetto dell’elettorato americano. Questo nativo di New York, che è sgradito nella sua città natale, sembra anche essere persona non grata dai vicini di Mar-a-Lago, il suo ritiro a Palm Beach. 2 C’è da meravigliarsi se si considera la discordia e lo sconvolgimento che segue la sua scia?

Il sostegno di Trump all’amianto è iniziato molto prima che entrasse alla Casa Bianca. Nel suo libro “The Art of the Comeback” (1997) ha scritto che l’amianto aveva “ricevuto un brutto colpo” e che le campagne per imporne la rimozione dalle scuole e dagli edifici pubblici erano “guidate dalla folla”. 3 Nel giugno 2005, Trump ha difeso l’amianto di fronte a una riunione della sottocommissione della Commissione per la sicurezza interna e il governo del Senato, dicendo:

“Molte persone potrebbero dire che se il World Trade Center avesse l’amianto non sarebbe bruciato, non si sarebbe sciolto, okay? … Molte persone nel mio settore pensano che l’amianto sia il miglior materiale ignifugo mai realizzato. ” 4

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Scientists around the world are already fighting the next pandemic

Riccardo Mayer/Shutterstock.com

David W Graham, Newcastle University and Peter Collignon, Australian National University

If a two-year-old child living in poverty in India or Bangladesh gets sick with a common bacterial infection, there is more than a 50% chance an antibiotic treatment will fail. Somehow the child has acquired an antibiotic resistant infection – even to drugs to which they may never have been exposed. How?

Unfortunately, this child also lives in a place with limited clean water and less waste management, bringing them into frequent contact with faecal matter. This means they are regularly exposed to millions of resistant genes and bacteria, including potentially untreatable superbugs. This sad story is shockingly common, especially in places where pollution is rampant and clean water is limited.

For many years, people believed antibiotic resistance in bacteria was primarily driven by imprudent use of antibiotics in clinical and veterinary settings. But growing evidence suggests that environmental factors may be of equal or greater importance to the spread of antibiotic resistance, especially in the developing world.

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