Vaccino antinfluenzale: già disponibili 17,5 milioni di dosi

Fonte Regioni.it 3909

Oms lancia l’allarme per l’Europa di un aumento della pandemia

(-17/09/2020) “Sono state garantite le disponibilità per un numero assai elevato di vaccini antinfluenzali, numero incrementato rispetto a quello che era l’uso negli anni passati”. Il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, annuncia che il vaccino antinfluenzale in Italia è già disponibile e sono state fornite oltre 17,5 milioni di dosi.
“Non passi il messaggio fuorviante – aggiunge Locatelli – che il Governo centrale e le Regioni non si stiano attrezzando per la vaccinazione antinfluenzale”.
Mentre non è possibile fare scommesse sui tempi del vaccino anticovid, in quanto bisogna ancora attendere i dati che arriveranno dalle prossime analisi dei test.
E’ stato anche lanciato l’allarme di una recrudescenza della pandemia dall’Oms, che prevede e riscontra un continuo aumento dei contagi in Europa, una situazione che viene definita grave. Oltre metà dei Paesi europei ha registrato aumenti di oltre il 10% nelle ultime due settimane e in sette Paesi l’incremento è stato pari a più del doppio.
L’Oms conferma che la sua posizione è per una quarantena che duri 14 giorni, e invita a guardare al modello svedese sulla sostenibilità e il coinvolgimento dei cittadini.
++ Influenza: Locatelli, in Italia già 17,5 mln dosi vaccino ++ Fuorviante dire che Governo e Regioni non si stiano organizzando

**CORONAVIRUS: OMS CONFERMA QUARANTENA DI 14 GIORNI**

MATline – la banca dati sul rischio cancerogeno in ambienti di lavoro. Pubblicata la scheda di due nuove sostanze

MATline – la banca dati sul rischio cancerogeno in ambienti di lavoro

Dal sito Dors che ringraziamo,  riproduciamo questa segnalazione di sostanze cancerogene 

Pubblicata le schede delle sostanze:

2,4-dicloronitrobenzene: classificata in classe 2B dalla IARC nel volume 123 del 2020. Si tratta di una sostanza utilizzata come intermedio nella produzione di pigmenti azoici, prodotti farmaceutici e prodotti agrochimici;

o-fenilendiamina: classificata in classe 2B dalla IARC nel volume 123 del 2020. Si tratta di una sostanza utilizzata come intermedio nella produzione di sostanze chimiche.

INRS.Francia. Uso degli ascensori durante la pandemia Covid-19. Quali rischi? Quali misure preventive ?

Fonte INRS

Le cabine dell’ascensore sono potenzialmente utilizzate da tutti gli utenti di un edificio. Questi spazi chiusi e scarsamente ventilati possono favorire la trasmissione del coronavirus SARS-CoV-2. Alcune misure devono essere attuate per prevenire il rischio di contaminazione.

La SARS-CoV-2, responsabile del Covid-19, si trasmette principalmente inalando goccioline espulse dalla bocca o dal naso di una persona infetta che respira, parla, tossisce o starnutisce entro un metro. La trasmissione è possibile anche mettendo le mani in bocca, naso e occhi che sono entrati in contatto con superfici contaminate. Al momento, gli specialisti si stanno interrogando su un’altra via di trasmissione, che sarebbe l’inalazione di aerosol che si accumulano in una stanza scarsamente ventilata, in grado di ospitare diverse persone.
Pertanto, l’ OMS raccomanda di indossare maschere per le persone che si riuniscono in uno spazio chiuso, confinato e scarsamente ventilato.

Le cabine degli ascensori possono essere assimilate a stanze chiuse, confinate e poco ventilate?

Secondo la norma NF EN 81-20 (“Norme di sicurezza per la costruzione e l’installazione di ascensori – Ascensori per il trasporto di persone e cose – Parte 20: ascensori e montacarichi”), la ventilazione di cabine avviene prevalentemente in modo passivo, attraverso aperture poste nella parte superiore ed inferiore, la cui superficie utile deve rappresentare per ciascuna parte almeno l’1% della superficie utile della cabina.

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Inail.Esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie: disposizioni in materia di sicurezza

Fonte Inail.it 

Con la nota dell’11 settembre 2020 sono indicate le principali novità per la sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie introdotte dalla l. 113/2020.

La legge n. 113 del 14 agosto 2020, che entra in vigore il 24 settembre 2020, prevede una serie di disposizioni a tutela delle professioni sanitarie e socio-sanitarie, come definite dagli artt. 4 e da 6 a 9 della l. 11 gennaio 2018, n. 3.

Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, con decreto del Ministro della salute, di concerto con i Ministri dell’interno e dell’economia e delle finanze, è istituito presso il Ministero della salute l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, con le funzioni di monitorare episodi di violenza, eventi sentinella e l’attuazione delle misure di prevenzione e sicurezza nonchè di promuovere studi, analisi e buone prassi.
All’Osservatorio partecipa, tra gli altri, un rappresentante dell’Inail.

Le strutture presso le quali opera il personale esercente professioni sanitarie e socio-sanitarie devono prevedere nei piani per la sicurezza misure volte a stipulare specifici protocolli operativi con le forze di polizia.

Sono, inoltre, apportate integrazioni ad alcune norme del codice penale, e precisamente l’art. 583 quater “Lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive”, l’art. 61 “Circostanze aggravanti comuni”, l’art. 581 “Percosse” e l’art. 582 “Lesioni personali”, con l’estensione della tutela dei reati anche agli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie.

Infine, è istituita la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, per sensibilizzare a una cultura che condanni ogni forma di violenza.
La Giornata è celebrata annualmente in una data stabilita con decreto del Ministro della salute, di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca.

Spagna. CCOO.Presentazione dello studio Condizioni di lavoro, insicurezza e salute nel contesto del Covid-19

 

 

Alla presenza di Unai Sordo e di una parte degli autori di questo studio, sono stati presentati in conferenza stampa i risultati dell’indagine Condizioni di lavoro, precarietà e salute dei lavoratori residenti in Spagna nell’ambito del COVID-19 .

Era un sondaggio online, progettato congiuntamente dall’Università Autonoma di Barcellona (UAB) e dall’Istituto sindacale per l’ambiente e la salute del lavoro (ISTAS), essendo il dottor Albert Navarro (Facoltà di medicina UAB), il dottor Salvador Moncada (ISTAS), il Dr. Sergio Salas (POWAH-UAB) e la sociologa Clara Llorens (ISTAS e Faculty of CCPP e Sociology UAB) il team responsabile.

L’indagine ha cercato di conoscere l’impatto della pandemia tra i lavoratori che avevano un lavoro al 14 marzo 2020 , sia tra coloro che stavano ancora lavorando al momento della risposta, sia tra quelli colpiti da un ERTE o che erano stati licenziati.

Con oltre 20.000 partecipanti, il sondaggio mostra che le principali preoccupazioni dei lavoratori sono legate alla precarietà del lavoro, il 75,6% è preoccupato per trovare un lavoro, mentre il 69,7% è preoccupato che il proprio stipendio diminuisca , essendo più alto tra coloro il cui stipendio non copre i bisogni di base.

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il rettore dell’Università Autonoma di Barcellona, ​​Margarita Arboix, ei responsabili dei due gruppi di ricerca: Albert Navarro, del gruppo POWAH, composto da ricercatori delle Facoltà di Medicina e Scienze Politiche e Sociologia dell’Università Autonoma di Barcellona (UAB) e Salvador Moncada, dell’Istituto sindacale per l’ambiente e la salute del lavoro (ISTAS-CCOO).

Accesso allo studio Condizioni di lavoro, precarietà e salute nell’ambito del Covid 19