La salute di un mondo in movimento: un numero monografico di “The Lancet”

FONTE DISEGUAGLIANZEDISALUTE.IT

Nel dicembre 2018 la UCL-Lancet Commission on Migration and Health (commissione internazionale di 20 esperti) ha pubblicato il resoconto di oltre due anni di analisi basate su studi già pubblicati e ricerche ad hoc. Gli autori definiscono il rapporto “la più completa rassegna finora condotta dei dati disponibili su migrazione e salute”. In effetti il testo fornisce molte informazioni, riflessioni e raccomandazioni.

Allo stesso tempo, nel rapporto troviamo un’ampia discussione su argomenti controversi (spesso utilizzati proprio come punto di forza per il contrasto alle migrazioni) nonché la proposta di soluzioni realizzabili per alcune problematiche diffuse.

In particolare, per esempio, le analisi sull’immigrato-untore sfatano molte false opinioni in merito al rischio di infezioni portato da chi arriva da paesi a forte pressione migratoria, sottolineando come nei paesi ospitanti, i sistemi di sorveglianza facciano sì che il pericolo di epidemie sia praticamente nullo.

Alcuni risultati sono intuibili ed abbastanza prevedibili (i disturbi mentali nelle vittime di tratta, le difficoltà di chi fugge da disastri ambientali, il settore materno infantile), ma la conferma scientifica ci permette di chiedere di inserire tali temi in agenda dei decisori al fine di pianificare delle strategie di contrasto o contenimento o cura. In sostanza, offrire ai migranti un’assistenza sanitaria adeguata porta un beneficio all’intera comunità o, detto in altri termini, negare l’assistenza può determinare costi assai maggiori rispetto ai modesti investimenti che servirebbero a garantire a tutti il diritto alla salute e ad essere attivi e produttivi nella società ospite. “L’accesso universale ed equo ai servizi sanitari e a tutti i determinanti del più alto livello di salute raggiungibile nell’ambito della copertura sanitaria universale, deve essere fornito dai governi alle popolazioni migranti, indipendentemente dall’età, dal genere o dallo status giuridico. Sono necessari interventi mirati per migliorare i diritti dei lavoratori migranti, la loro conoscenza della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro e il diritto all’assistenza sanitaria“.

Vi è poi un’ampia sezione sui costi dell’immigrazione mettendo in luce come i versamenti corrisposti con tasse e contributi siano comunque superiori rispetto a quanto gli immigrati ricevono in termini di assistenza. Il rapporto non si limita quindi all’analisi dei dati relativi alla salute, ma valuta anche quali sono, nel mondo, i fattori strutturali e politici che incidono sulle migrazioni e come si svolga questo percorso migratorio dal momento in cui si lascia la propria terra fino al raggiungere la meta desiderata.

Infine sono molti forti le raccomandazioni inerenti le politiche di genere, la tutela di migranti con disabilità, delle persone omosessuali, bisessuali, transessuali o intersessuali. (LGBTI).

Nel testo è fortemente sottolineato come si debba, come priorità, combattere la xenofobia, la chiusura, i pregiudizi: discriminazione, disparità di genere ed esclusione dai servizi sociali e sanitari emergono ripetutamente come influenze negative per la salute dei migranti.

Tra le azioni chiave si specifica come razzismo e pregiudizio dovrebbero essere affrontati con un approccio di tolleranza zero: “i leader pubblici e i funzionari eletti hanno una responsabilità politica, sociale e legale per opporsi alla xenofobia e al razzismo che alimentano il pregiudizio e l’esclusione delle popolazioni migranti. La consapevolezza del razzismo e dei pregiudizi da parte dei professionisti della salute e delle organizzazioni dovrebbe essere rafforzata attraverso organismi di regolamentazione e formazione inclusi accreditamento, corsi di formazione e sviluppo professionale continuo”.

Riferimento bibliografico:

Abubakar I, Aldridge RW, Devakumar D, Orcutt M, Burns R, Barreto ML, Dhavan P, Fouad FM, Groce N, Guo Y, Hargreaves S, Knipper M, Miranda JJ, Madise N, Kumar B, Mosca D, McGovern T, Rubenstein L, Sammonds P, Sawyer SM, Sheikh K, Tollman S, Spiegel P, Zimmerman C; UCL–Lancet Commission on Migration and Health. The UCL-Lancet Commission on Migration and Health: the health of a world on the move. Lancet. 2018 Dec 15;392(10164):2606-2654.

Sintesi e commento a cura di Luisa Mondo, Servizio di Epidemiologia ASL TO3

 

Travail & Sécurité : numéro de février 2019

Numéro 802 de la revue Travail & Sécurité

Omniprésentes et indispensables à l’activité des entreprises, les machines peuvent être à l’origine d’accidents du travail et de maladies professionnelles tout au long de leur cycle de vie  : production, réglage, maintenance… Des risques à analyser et prendre en compte.

La politica italiana e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. A che punto siamo?

La politica italiana e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. A che punto siamo?
27/02/2019 – 09.30 – 13.30

L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) organizza un evento pubblico con cui intende stimolare l’assunzione, da parte delle istituzioni, di impegni concreti per accelerare il cammino verso lo sviluppo sostenibile, a partire dalle proposte contenute nel Rapporto ASviS, dall’analisi dell’impatto della Legge di Bilancio e dagli impegni assunti ufficialmente da gran parte dei partiti e movimenti alla vigilia delle elezioni politiche del 2018.
Nel corso dell’evento verranno illustrati gli indicatori sintetici aggiornati sulla condizione dell’Italia rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Per raggiunti limiti di capienza dell’aula  non è più possibile ammettere nuove registrazioni all’evento. Saranno comunicate sul sito dell’ASviS le modalità per assistere alla diretta streaming.

Roma – Camera dei Deputati, Aula dei Gruppi Parlamentari

Per maggiori informazioni contattare accrediti@asvis.net e consultare il seguente link sul sito dell’ASviS.

Recensione del libro “Salute Pubblica: potere, empowerment e pratica professionale” di Glenn Laverack 

Autrice : Gabriella Bosco

 

Abstract

L’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha più volte affermato che l’azione di comunità e l’empowerment costituiscono i pre-requisiti per la salute. In quest’ottica, in cui l’empowerment diventa sia strumento che obiettivo, la proposta dell’autore costituisce una metodologia funzionale alla pianificazione, all’implementazione e alla valutazione dei programmi per la salute pubblica

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