Publication de la directive introduisant de nouvelles valeurs-limites dans la législation européenne sur les agents cancérigènes

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Le Journal officiel de l’Union européenne a publié le 31 janvier 2019 le texte de la directive 2019/130. Cette directive s’inscrit dans le processus de révision de la directive sur la protection des travailleurs contre les agents cancérigènes et mutagènes (CMD). Elle en constitue la deuxième étape.

La révision de la directive CMD a été lancée en mai 2016. La première étape s’est conclue par l’adoption de la directive 2017/2398 du 12 décembre 2017.

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Valeurs limites pour les substances chimiques: l’ECHA remplace le SCOEL

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L’Agence européenne des produits chimiques (ECHA) sera dorénavant chargée de recommander des Valeurs limites d’exposition professionnelle (VLEP) pour la protection des travailleurs contre les substances chimiques dangereuses. L’accord de coopération a été signé le 21 janvier 2019 entre l’agence d’Helsinki et la Commission européenne. Le comité d’évaluation des risques de l’ECHA (Risk Assessment Committee) remplacera donc le Comité scientifique en matière de limite d’exposition professionnelle (SCOEL) qui était en charge depuis 1995 de proposer les VLEP au niveau européen dans le cadre de la Directive Agents Chimiques et de la Directive Agents Cancérogènes et Mutagènes.

L’ECHA devrait fournir de 4 à 5 valeurs limites par an selon les termes de l’accord. D’après les informations de notre rédaction, les premières tâches confiées à l’ECHA  dans ce cadre seraient la mise à jour des VLEP européennes existantes pour l’Amiante et les dérivés du Plomb, ainsi que la recommandation d’une VLEP pour les dérivés du Cobalt.

source: https://echa.europa.eu/fr/-/echa-to-provide-recommendations-for-occupational-exposure-limits

Dall’Oms Europa un rapporto sulla salute delle popolazioni rifugiate e migranti

L’Ufficio europeo dell’Oms ha pubblicato il primo report sulla salute di migranti e rifugiati nei 53 Paesi della Regione dal titolo “Report on the health of refugees and migrants in the WHO European Region: no public health without refugee and migrant health”. Questo documento, che raccoglie e analizza le evidenze contenute in più di 13.000 documenti di letteratura a partire dal 2014, è stato realizzato in partnership con l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp).

Nei 53 Paesi della Regione europea Oms ci sono circa 90,7 milioni di migranti internazionali, che rappresentano circa il 10% della popolazione (920 milioni). Un dato importante in termini di sanità pubblica se consideriamo che nei Paesi i sistemi sanitari vengono organizzati in maniera differente, soprattutto per le modalità di accesso ai servizi, di implementazione di strategie a livello regionale, e di raccomandazioni e politiche sanitarie, soprattutto per i migranti irregolari.

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Monopattini elettrici soluzione anti traffico ? O produttori di nuovi pazienti per gli ospedali ortopedici.

 

 

 

L’offerta di prodotti per la mobilità dell’ultimo miglio come monopattini elettrici che si possono estrarre al parcheggio in periferia dal bagagliaio dell’auto ha avuto molto successo.

La stessa offerta in sharing sta riscontrando molto successo in città come Parigi e Berlino.

Questi mezzi elettrici, leggeri e pratici vengono ora usati in Italia  senza che vi sia una regolamentazione  ufficiale.

Non sono omologati, non dovrebbero circolare, non hanno limitatori di velocità, se ne vedono già  in diverse città che sfrecciano a 30 e più chilometri orari. Utenti senza casco con zainetto o borsa a tracolla fanno la gimcana in piazze, zone pedonali tra pedoni che vengono sfiorati da questi nuovi centauri sprezzanti del pericolo  che costituiscono per sé e per gli altri.

Il governo italiano si appresta a regolarizzare questa situazione con una modifica del Codice della Strada che prende atto di questa nuova situazione che va regolamentata.

Vorremmo sommessamente fare notare a chi dovrà legiferare che questi mezzi elettrici hanno le ruote molto piccole. Nelle strade di molte città da tempo, per a ragione della mancata manutenzione vi sono buche , avvallamenti, che possono fare impuntare i monopattini: il ruotino davanti entra nella buca, il mezzo si blocca e il guidatore prende il volo …. Non riusciamo ad immaginare come un cittadino romano possa inforcare a cuor leggero il monopattino e apprestarsi a fare una gimcana tra una buca e l’altra… e arrivare in ufficio incolume.

Un altro aspetto riguarda le vie di utilizzo. Per ragioni di sicurezza non dovrebbero circolare sotto i portici ove ci sono i pedoni, donne con bambini, ecc

Altrimenti tra i futuri pazienti dei Presidi Ortopedici vi sarà una crescente quota di pedoni.

Non siamo contrari all’uso del monopattino, riteniamo solo che vi debba essere una riflessione seria sulle condizioni delle strade metropolitane sulle quali questi mezzi si troveranno a viaggiare. Abbiamo visto a Berlino e Parigi questi mezzi. A Parigi Limebike ha una presenza molto  consistente e di successo. Anche a Parigi abbiamo visto molti utenti viaggiare senza il casco…

Sarebbe opportuno che vi fosse un monitoraggio degli  eventi infortunistici derivanti dall’uso di questi nuovi mezzi

Alcuni punti fermi che dovrebbero essere ben regolamentati:

  • Obbligo del casco e para ginocchia  per gli utenti
  • Assicurazione obbligatoria del mezzo o dell’utilizzatori anche per responsabilità civile verso terzi
  • Le vie di scorrimento devono essere le strade normali, non i marciapiedi ove circolano i pedoni
  • La velocità non dovrebbe superare i 15 Km orari
  • Divieto d’uso per i minori di 16 anni
  • Omologazione e monitoraggio sulla qualità dei mezzi

Editor

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