Mese: Dicembre 2018
Ancora morti in miniera
FONTE SNOP.IT |
Sabato 29 Dicembre 2018 13:34 |
Fine dicembre 2018 : una terribile tragedia nella miniera di carbone in Cecoslovacchia e negli stessi giorni morti nelle miniere in Russia e India. |
Indicatori dello Sviluppo Sostenibile
FONTE ARPAE
Questo manuale pubblicato da Eurostat fornisce una descrizione dettagliata degli Stati Membri in relazione ai 17 SDGs in un contesto UE.
(28/12/18)
Eurostat ha predisposto una pagina web “Sustainable Development Goals – Overview” in cui sono pubblicati una serie di strumenti che permettono di analizzare l’andamento dei 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile e dei relativi 169 targets.
Il manuale completo, pubblicato da Eurostat, presenta il monitoraggio del perseguimento dei 17 Obiettivi per i singoli paesi nel contesto dell´Unione Europea.
Un opuscolo fornisce invece una versione “leggera” della pubblicazione di Eurostat che trasmette i suoi messaggi principali in modo conciso e visivo.
La brochure si basa sul set di indicatori UE che comprende 100 indicatori strutturati lungo i 17 SDGs. Presenta una prima panoramica statistica delle tendenze per ciascun indicatore, descritta sulla base di un insieme di regole quantitative specifiche e focalizzata sulle tendenze a breve termine negli ultimi cinque anni.
Anni difficili per chi si occupa di prevenzione… Auguri per un 2019 migliore !!
In quest’epoca è sempre più faticoso leggere notizie e resoconti sui temi della salute e della sicurezza nel lavoro.
Le cattive notizie, purtroppo, sovrastano e occultano le notizie positive che, pur poche, ci sono. Le notizie positive riguardano in particolare la evoluzione e il perfezionamento delle conoscenze e delle metodologie per fare al meglio valutazioni di rischio e predisporre sistemi efficaci per la gestione dei rischi. Sfogliando il sito Diario Prevenzione troverete diverse decine di documenti e programmi elaborati da OSHA.EU, Inail, INRS ,ecc che hanno queste caratteristiche.
L’anno che sta per terminare è stato segnato, purtroppo, da alcuni eventi catastrofici che hanno messo in evidenza la fragilità e precarietà dello stato delle infrastrutture del paese.Il 25 gennaio 2018 deraglia il treno regionale 10452, all’altezza di Pioltello, nel Milanese, provocando tre morti e una cinquantina di feriti. Il deragliamento sarebbe stato provocato dal cedimento di un giunto difettoso o riparato male della rotaia. Un cedimento strutturale del binario quindi avrebbe causato il deragliamento.
L’esplosione dell’autocisterna di GPL sull’autostrada vicino a Bologna il 7 agosto 2018 ha messo poi in evidenza il grado di rischio presente sulle strade molto spesso sottovalutato. Questa esplosione è avvenuta dopo che l’autocisterna carica di GPL aveva tamponato un camion che portava vernici e poteva trasformarsi in una strage. Solo l’intervento professionale e valoroso di agenti della polizia stradale che hanno impedito l’assembramento di curiosi ha evitato la strage. Sul crollo del Ponte Morandi avvenuto a Genova il 14 agosto con 43 vittime si è scritto e detto molto e per questo è opportuno non aggiungere altro. Passando dal settore trasporti al settore intrattenimento ricordiamo la strage di cinque ragazzine e ragazzini e di una mamma avvenuta nella discoteca di Corinaldo Lanterna Azzurra nella notte tra il 7 e 8 dicembre a causa del panico procurato, sembra, dal lancio di uno spray al peperoncino. Quella che doveva essere una uscita di sicurezza è divenuta la trappola micidiale per la calca dei ragazzini in fuga dal locale.
Cosa vi è in comune tra queste tragedie ? Cosa si può fare perchè non succedano ancora ?
La mancanza di una programmazione della manutenzione è il primo aspetto che accomuna la tragedia ferroviaria di Pioltello e il crollo del Ponte Morandi. Come è gestita la manutenzione delle linee ferroviarie regionali sulle quali viaggiano milioni di pendolari ogni giorno ?
Governance di strutture complesse e qualita’ della formazione in materia di tutela ambientale, salute e sicurezza dei lavoratori
Dr. Maurizio Martinelli, Dipartimento di Prevenzione ASL RM 3
L’attuale enfasi data alla formazione nel quadro normativo riguardante la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori esposti ai rischi professionali e agli infortuni, dimostra l’importanza attribuita a tale processo, considerato come mezzo elettivo per la diffusione della cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro.
La consapevolezza che la riduzione dei rischi lavorativi oltre che un obbligo legislativo, può essere un valore, è largamente condivisa dai professionisti sanitari, dalle organizzazioni datoriali e dal mondo accademico, ed un esempio virtuoso in tal senso è rappresentato dalla UO Medicina del lavoro dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, che da molti anni opera nell’ambito della diagnostica avanzata, identificazione, trattamento e denuncia delle tecnopatie, nelle valutazioni idoneative inerenti la determinazione dei fattori di rischio professionali e nell’analisi del loro impatto sulla salute e sul benessere degli operatori.
Attraverso uno staff dedicato di specialisti della formazione in grado di supportare e monitorare ogni fabbisogno formativo, un’ampia faculty di professionisti esterni, la possibilità di monitorare tutti gli aggiornamenti normativi e tecnici, una metodologia formativa creativa e non tradizionale in particolare giochi di ruolo, attività outdoor ecc, negli anni lo staff del Prof. Magrini ha sviluppato una forte esperienza nella prevenzione e protezione di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, progettando e realizzando un’offerta formativa caratterizzata da corsi personalizzati sulle specifiche esigenze dei professionisti che operano su tutto il territorio nazionale.
«Stephan Schmidheiny merita la pena massima»
FONTE AREAONLINE.CH
di Claudio Carrer
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Stephan Schmidheiny va condannato a 7 anni di carcere per omicidio colposo aggravato. È la richiesta formulata dal pubblico ministero di Torino Gianfranco Colace nell’ambito del cosiddetto processo “Eternit bis” che si sta celebrando davanti al tribunale del capoluogo piemontese e che dovrebbe giungere a sentenza nel giro di qualche mese. Un processo, da cui sono tra l’altro emerse nuove prove a carico dell’imputato, che rappresenta soltanto uno dei quattro filoni della maxi-inchiesta per la morte di centinaia di persone, lavoratori e cittadini, legata all’attività industriale con l’amianto svolta in Italia dalla multinazionale svizzera di cui Schmidheiny è stato a capo tra la metà degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta.
A questo procedimento, riguardante il decesso di due persone (un ex lavoratore e un cittadino) avvelenate dalla polvere d’amianto dispersa dallo stabilimento Eternit di Cavagnolo (Torino), se ne aggiungono infatti altri tre: uno a Napoli per i morti legati all’Eternit di Bagnoli, uno a Reggio Emilia per quelli di Rubiera e uno, il più importante, a Vercelli (Alessandria) dove il magnate svizzero è chiamato a rispondere per la strage (già più di 2.300 i morti!) compiuta dalla tristemente nota Eternit di Casale Monferrato. A questo frazionamento in quattro tronconi si è giunti in seguito alla decisione del novembre 2016 del giudice dell’udienza preliminare (gup) di Torino (poi confermata dalla Cassazione) di riqualificare il reato di omicidio volontario ipotizzato dalla Procura nel meno grave omicidio colposo. Decisione che ha prodotto lo “spacchettamento” dell’inchiesta Eternit bis sulla base della competenza territoriale a seconda del luogo di residenza delle vittime. «Tutto questo ha prodotto dei ritardi, perché la trasmissione degli atti alle varie procure ha richiesto del tempo, ma il 2019 dovrebbe essere, almeno ce lo auguriamo, l’anno della svolta per quanto ri guarda la chiusura delle indagini e un rilancio delle fasi dibattimentali», dichiara ad area l’avvocata Laura D’Amico, legale di parte civile rappresentante l’Associazione dei famigliari delle vittime dell’amianto Afeva.
2° Seminario intersocietario di studio La prevenzione in Regione Lombardia e l’applicazione della Legge 23/2015: la situazione e le proposte
2° Seminario intersocietario di studio
La prevenzione in Regione Lombardia e l’applicazione della Legge 23/2015:
la situazione e le proposte
Milano, via Celoria 20 Settore Didattico
venerdì 18 maggio 2018 – ore 09:00–17:00
Organizzato da SItI, SNOP, ASNAS e UNPISI con SIMeVeP
sono ora disponibili tutte le presentazioni a questo link
Ridurre l’orario di lavoro: una prospettiva di cambiamento nelle fabbriche e nella società
La riduzione dell’orario di lavoro è una rivendicazione storica del movimento operaio che ha intrinsecamente a che fare con il conflitto distributivo tra capitale e lavoro e con la sua evoluzione all’interno delle trasformazioni delle modalità di produzione, delle innovazioni tecnologiche e del contesto economico e sociale.
Parlare della necessità di ridurre orario di lavoro ha sempre sottinteso la necessità di mettere in discussione il potere unilaterale delle Aziende di decidere sull’organizzazione del lavoro e di combattere la visione politica di una società tutta costruita intorno alle esigenze produttive delle imprese.
Abbiamo deciso, partendo dal libro Tempo Rubato, scritto da Simone Fana, di sperimentare una modalità di confronto che speriamo possa costituire un utile contributo ad un dibattito che interroga tanto le organizzazioni sindacali, quanto chi a livello sociale e politico si pone l’obiettivo di unificare un mondo del lavoro sempre più frammentato e diviso.
L’ARTICOLO E I FILMATI PROSEGUONO ALLA FONTE FIOMNOTIZIE BOLOGNA
Le nuove norme su immigrazione e sicurezza: punire i poveri
Fonte : ASGI che ringraziamo
Il dl 113/2018 (cd. decreto Salvini), convertito con l. 132/2018, rivela un disegno unificatore, lucido e crudele: colpire gli emarginati, privandoli di dignità e diritti. Gli avvocati, i pm ed i giudici sono chiamati ad una sfida densa di valori costituzionali, con cui affrontare consapevolmente quella “linea di politica criminale, di politica sociale e di politica tout court”che ne costituisce la cifra dominante.
di Livio Pepino
già consigliere della Corte di cassazione
direttore Edizioni Gruppo Abele
1. Tanto tuonò che piovve. Il decreto legge 4 ottobre 2018 n. 113, in tema di immigrazione e cittadinanza, è stato convertito, con piccole modifiche e integrazioni, nella legge 1 dicembre 2018, n. 132. Il Ministro dell’interno e segretario della Lega Matteo Salvini esulta. Non senza ragione, dal suo punto di vista. La rottura del sistema realizzata con il decreto – pur anticipata da provvedimenti di diversi governi e da tempo nell’aria – è, infatti, di grande portata.
I contenuti sono noti.
Si comincia con l’immigrazione.
Scompare il permesso di soggiorno per motivi umanitari (solo in parte sostituito da permessi parcellizzati per situazioni specifiche e limitate) e, con esso, la protezione che in questi anni ha contribuito in maniera significativa a dare attuazione al diritto di asilo previsto dall’articolo 10, comma 3, Costituzione; viene portato da 90 a 180 giorni il periodo massimo di possibile trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri (CPR) e viene introdotto il trattenimento per un massimo di 30 giorni in hotspot o in Centri governativi di prima accoglienza dei richiedenti asilo «per la determinazione o la verifica dell’identità e della cittadinanza» (così aumentando a dismisura l’area della detenzione amministrativa, id est del carcere senza reato); viene sostanzialmente smantellato il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati gestito dai Comuni (SPRAR), espressione di un modello di accoglienza inclusivo e diffuso sul territorio da oggi riservato esclusivamente ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati, mentre i richiedenti asilo possono trovare accoglienza solo nei centri governativi di prima accoglienza e nei centri di accoglienza straordinaria (CAS); in caso di diniego dell’asilo è previsto, anche in pendenza di ricorso, l’obbligo di lasciare il territorio dello Stato (salvo gravi motivi di carattere umanitario) per chi è sottoposto a procedimento penale o condannato, anche con sentenza non definitiva, per alcuni reati gravi e di media gravità; viene previsto il rigetto della domanda di asilo per manifesta infondatezza in una pluralità di ipotesi, tra cui quelle, non certo eccezionali per chi fugge da guerre o persecuzioni, di ingresso illegale nel territorio dello Stato e di mancata presentazione tempestiva della domanda; viene affidata ai Ministeri degli esteri, dell’interno e della giustizia la predisposizione e l’aggiornamento di un «elenco dei Paesi d’origine sicuri» per i cui cittadini il diritto di asilo è concedibile solo in presenza di «gravi motivi» di carattere personale; vengono aumentati gli adempimenti a carico delle cooperative sociali che si occupano di migranti (e di esse soltanto) con la previsione dell’obbligo di pubblicare trimestralmente nei propri siti Internet o portali digitali «l’elenco dei soggetti a cui sono versate somme per lo svolgimento di servizi finalizzati ad attività di integrazione, assistenza e protezione sociale».
Scopri un nuovo studio sui sistemi di allerta precoce per le malattie correlate al lavoro
Fonte Osha.eu
I sistemi di allarme e sentinella possono fornire ai responsabili politici e alle figure attive nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro un’allerta precoce sui rischi nuovi ed emergenti e sulle malattie correlate al lavoro. La relazione analizza in dettaglio un insieme di approcci, adottati sia all’interno sia all’esterno dell’UE, che si sono rivelati efficaci nel quadro dei sistemi di allarme e sentinella.
Inoltre, prende in esame come riprodurre tali approcci in altri paesi e come integrare una funzionalità di allarme nei sistemi di monitoraggio esistenti. La relazione, infine, conclude che è fondamentale migliorare la natura della comunicazione per quanto riguarda il contributo che i sistemi di allarme e sentinella apportano alle politiche e alla prevenzione basate su dati oggettivi, mantenere motivato chi trasmette le segnalazioni a tali sistemi e garantire un adeguato sostegno politico e sufficienti risorse finanziarie, oltre che promuovere la cooperazione internazionale e la condivisione di dati nell’UE.
Il sindacato dei piloti inglesi BALPA risponde alla chiusura di Gatwick a causa di avvistamenti di droni
Data di rilascio: 20/12/2018
La British Airline Pilots Association (BALPA) ha risposto ai rapporti secondo cui Gatwick è stato chiuso a causa di numerosi avvistamenti di droni.
Il capo della sicurezza del volo di BALPA, il dott. Rob Hunter, ha dichiarato:
“Il pubblico deve capire che i droni non sono solo giocattoli e potrebbero avere conseguenze catastrofiche se si scontrano con un aereo. Sappiamo che molti droni saranno sotto gli alberi di Natale delle persone e li imploriamo per assicurarci che siano a conoscenza delle regole e pilotino i loro droni in modo sicuro e ragionevole.
“Questi avvistamenti di droni a Gatwick sono un’ulteriore prova del fatto che sono necessarie leggi e leggi più severe per tenere lontani i droni dai voli con equipaggio. Ecco perché abbiamo bisogno del processo di registrazione e di formazione in vigore prima piuttosto che dopo, così le persone che violano la legge possano essere scoperte e processate. Allo stesso tempo, BALPA chiede anche al governo di prendere in considerazione l’irrigidimento della legge per creare una zona no-fly più ampia intorno agli aeroporti.
“Dobbiamo garantire che le persone che fanno volare droni si assumano la responsabilità delle loro azioni e lo facciano responsabilmente con la consapevolezza che, se mettono in pericolo un aeromobile, potrebbero essere condannati a pene detentive “.
INAIL Bando ISI 2018: anche nel 2019 contributi per la rimozione amianto alle imprese – oltre 97 milioni di €
FONTE AFEVAEMILIAROMAGNA
Bologna, 21 dicembre 2018
L’INAIL con la sua DETERMINA “DetPres n. 519 del 6 dicembre 2018” approva i criteri generali per l’attivazione della procedura per i finanziamenti alle imprese ai sensi dell’art. 11, comma 5, d.lgs n. 81/2008, e successive modificazioni, e dell’art. 1, commi 862 e seguenti, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, di cui al documento
allegato, che costituisce parte integrante della presente determinazione.”
97.417.862,00 di € sono stati destinati dall’INAIL come contributo alle aziende per la rimozione dell’amianto nell’anno 2018 (valevole per il 2019) (oltre 37 milioni in più dell’anno scorso) .
Al Bando ISI INAIL 2018 (valevole per il 2019) possono partecipare aziende che presentano progetti di bonifica dei materiali contenenti amianto. Il finanziamento è costituito da un contributo in conto capitale pari al 65% delle spese ammissibili, calcolate al netto dell’IVA.Il contributo va dai 5.000 € ai 130.000 € e per contributi superiori a 30.000 € è possibile chiedere un’anticipazione del 50% del contributo.
Per i progetti di bonifica da materiali contenenti amianto i soggetti destinatari dei finanziamenti sono esclusivamente le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte al registro delle imprese o all’albo delle imprese artigiane, in possesso dei requisiti di cui all’Avviso pubblico ISI 2018.
Non sono destinatarie dei finanziamenti per i progetti di bonifica da materiali contenenti amianto:
- le micro e piccole imprese, comprese quelle individuali, operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli.
Nella partecipazione a questo bando, il punteggio attribuito ai progetti sono inversamente proporzionali alla dimensione di impresa, sono quindi favorite le imprese più piccole.
Il Bando regionale per l’Emilia Romagna – Direzione regionale Emilia Romagna (Vedi tutto il bando)
Vedi l’ Allegato – 3: Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto
Per i progetti di cui agli Assi 1, 2, 3, in questa Regione, sono attribuiti 5 punti di bonus alle
imprese attive nei settori ATECO 2007: F43 – H49
E’ disponibile on line al link il numero 252 della Rivista de l’INRS Hygiene et Securitè au travail.
E’ disponibile on line il numero 252 della Rivista de l’INRS Hygiene et Securitè au travail. Per leggere gli articoli vai al sito della Rivista. In questo numero un Dossier sugli agenti biologici negli ambienti di lavoro.
Legge di Bilancio 2019: nulla per le vittime dell’amianto, inserire nel maxiemendamento le proposte di CGIL-CISL-UIL
Fonte Afeva Emilia Romagna
Dopo la manifestazione di CGIL-CISL-UIL dell’8 Novembre 2018 e dell’incontro col Ministero del Lavoro, dopo la proposta sindacale di emendamenti alla legge di bilancio, nonostante la condivisione pressochè unanime di tutte le forze politiche, sindacali e dell’associazionismo, nella legge di bilancio non c’è ancora nulla per la revisione delle provvigioni alle vittime NON Professionali dell’amianto e della revisione dei benefici previdenziali per gli ex-esposti amianto.
Leggi gli emendamenti proposti dalle OO.SS.
Leggi l’emendamento presentato da Debora Serracchiani
Le audizioni alla commissione della Camera dei Deputati avevano efficacemente illustrato le problematiche poste dalle OO.SS. e dalle Associazioni delle vittime dell’amianto. Guarda le audizioni di AFeVA
Tutti i disegni di legge presentati dalle forze politiche di diverso orientamento convergevano in linea di massima sull’obiettivo di rendere più equi i trattamenti per le vittime dell’amianto, riconoscendo che si tratta di un problema di prima grandezza, al quale il legislatore deve porre mano.
Lavoro: Cgil, Cisl, Uil, ritirare emendamento taglio premi Inail
Roma, 19 dicembre – “Esprimiamo seria preoccupazione e contrarietà per la riduzione dei premi assicurativi all’Inail da parte delle imprese”. Così i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil Franco Martini, Angelo Colombini, Silvana Roseto commentano l’emendamento alla manovra, presentato al Senato, nel quale: “non si tiene conto che l’equilibrio finanziario nella gestione dell’Istituto deve contemporaneamente riguardare sia la revisione delle tariffe a favore delle imprese, che la qualificazione delle prestazioni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori”.Secondo le tre Confederazioni “il nodo non è il riequilibrio delle tariffe, previsto anche dalla normativa vigente da attuare con cadenza triennale, la cui urgente attuazione è stata richiamata dalla recente intesa che abbiamo siglato con Confindustria il 12 dicembre scorso, ma è l’assenza dell’impegno sulla qualificazione delle prestazioni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori”.
“Di questo obiettivo – denunciano Martini, Colombini, Roseto – non vi è traccia nella manovra, anzi lo stesso emendamento prevede addirittura che i 410 milioni di risparmi per le imprese vengano reperiti anche attraverso un taglio di 110 milioni agli interventi in materia di formazione”. “Ciò è ancor più grave, a poche ore dall’iniziativa promossa dall’Istituto, che ha rilanciato l’obiettivo del reinserimento lavorativo delle lavoratrici e dei lavoratori vittime di infortuni, obiettivo che – aggiungono – richiede un forte impegno dell’Inail nella formazione e nella ricerca”. “Per queste ragioni le Segreterie Nazionali di Cgil, Cisl, Uil chiedono il ritiro dell’emendamento e interventi coerenti con l’intesa Confindustria-sindacati in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, concludono Martini, Colombini, Roseto.
Sfruttamento mediante l’inganno nel settore dell’elettronica
FONTE GOODELECTRONICS
Photo: ILO – Asrian Mirza_2007._Flickr Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 IGO License
Il documento GoodElectronics “Sfruttamento mediante l’inganno nel settore dell’elettronica” sostiene che, quando i lavoratori non ricevono informazioni pertinenti sulle sostanze tossiche e altrimenti pericolose sul posto di lavoro a cui sono effettivamente o potenzialmente esposti, ciò potrebbe costituire uno sfruttamento tramite l’inganno. Inoltre, lo sfruttamento mediante l’inganno in merito alle esposizioni tossiche potrebbe e dovrebbe essere un reato perseguibile ai sensi di varie leggi.
Ogni giorno decine di milioni di lavoratori sono esposti a sostanze pericolose sul posto di lavoro. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), circa quattro lavoratori muoiono ogni minuto a causa del lavoro in un luogo di lavoro insicuro o malsano.
Prodotti chimici tossici al lavoro
L’industria elettronica non fa eccezione in quanto utilizza sostanze tossiche per tutto il suo ciclo di vita. I casi da tutto il mondo hanno messo in luce la misura in cui i lavoratori dell’elettronica sono esposti a sostanze chimiche tossiche al lavoro. Questi casi hanno implicato governi e aziende nei paesi più ricchi e poveri del mondo durante il ciclo di vita dei prodotti elettronici – dall’estrazione delle materie prime alla produzione di componenti e prodotti elettronici, alle operazioni di riciclaggio e recupero.
Mancanza di informazioni
Un comune denominatore in molti di questi casi di esposizione dei lavoratori a sostanze pericolose è la mancanza o l’inadeguatezza delle informazioni. Nel contesto dei grandi volumi di sostanze pericolose utilizzate dai lavoratori in vari settori, fornire informazioni adeguate è essenziale per aiutare a prevenire i rischi, mitigare i danni, condurre ricerche su alternative più sicure e fornire un rimedio efficace. In queste circostanze, l’informazione è fondamentale per il godimento dei diritti umani – in sostanza un diritto a se stesso e un facilitatore di altri diritti umani.
Inganno nel settore dell’elettronica
Il rapporto descrive il problema dell’inganno nel settore dell’elettronica, seguito da un’analisi del quadro normativo per i diritti dei lavoratori che sono rilevanti per il problema in questione. La relazione si conclude sottolineando l’obbligo degli Stati di riconoscere e far rispettare lo sfruttamento con l’inganno e le responsabilità delle imprese di informare i lavoratori e formulare raccomandazioni agli Stati, alle imprese e ai rappresentanti dei lavoratori.
Scarica qui il documento “Sfruttamento mediante l’inganno nel settore dell’elettronica” .
Flixbus: Filt, settore merita più attenzione
“E’ un settore che ha bisogno di ricevere maggiore attenzione”. A dirlo è la Filt Cgil, a seguito dell’incidente di domenica 16 dicembre che ha coinvolto un bus Flixbus, rinnovando “il cordoglio per quanto accaduto” e chiedendo che “si faccia rapidamente luce sulle cause”. Il sindacato dei trasporti sottolinea che “il settore dei bus a lunga percorrenza è un segmento che, negli ultimi anni in Italia, dopo la liberalizzazione, rappresenta circa il 12 per cento degli spostamenti con mezzi collettivi, con un giro di affari di 250 milioni di euro”. La sicurezza, afferma la Filt, deve essere “prioritaria e garantita su tutti i mezzi, a prescindere dal tipo di offerta economica. Non si deve dimenticare mai che, dietro un volante, ci sono uomini costretti a lavorare con ritmi di lavoro spesso eccessivamente stressanti e faticosi, soprattutto in determinate condizioni atmosferiche. Ritmi di lavoro che in Europa stanno pensando di peggiorare ulteriormente”.
Testo dell’accordo Salute e Sicurezza Cgil Cisl Uil Confindustria
Salute e sicurezza: il testo dell’accordo firmato da Cgil, Cisl, Uil con Confindustria sulla sicurezza che integra e sostituisce l’accordo interconfederale del 1995. 12 dicembre 2018
Il governo taglia le risorse strutturali per i progetti d’investimento e formazione destinati dall’Inail per la salute e sicurezza nel lavoro.
I sondaggi continuano a confermare che circa il 60% degli italiani esprimerebbe in questi giorni un voto favorevole a questo governo. E’ ovvio, il problema non sono i sondaggi ma gli italiani che continuano imperterriti ad esprimere consenso ad un governo che in questi giorni, tra altre nefandezze, ha trovato il modo per manifestare la propria amabile indifferenza rispetto alle condizioni di sicurezza nel lavoro. Vi sono stati 713 morti sul lavoro nei primi 8 mesi del 2018 e migliaia di persone che sono rimaste ferite o invalidate gravemente. A fronte di questi dati che segnano drammaticamente la vita di migliaia di persone infortunate e le loro famiglie, il governo che fa ? Taglia i già scarsi fondi delle risorse strutturali destinate dall’Inail per il finanziamento dei progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza al lavoro, in particolare destinati alle Pmi. Allo stato dell’arte la cifra da tagliare ammonterebbe a circa 110 milioni ( il testo del dispositivo della manovra non è ancora “stabilizzato”, potrebbero esserci ulteriori sorprese).
CEMENTAL: Si terrà a Bologna il processo d’Appello
Fonte Afevaemiliaromagna
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Bologna, 4 dicembre 2018
Si era concluso con l’assoluzione (anche se dubitativa) di Franco Ponti (titolare della CEMENTAL) il processo di primo grado a Reggio Emilia per omicidio colposo di Luciano Nanetti, e con l’assoluzione per avvenuta prescrizione dall’accusa di lesioni (asbestosi) a Paolo Montanari per la patologia contratta nel lavoro alla CEMENTAL.
La procura generale della corte d’Appello di Bologna nella persona di Ignazio De Francisci ha depositato il ricorso per la revisione del processo Cemental. Ignazio De Francisci ha accolto infatti totalmente la richiesta delle parti civili rappresentate dall’avvocato Ernesto D’Andrea. Franco Ponti, l’ex titolare della fabbrica CEMENTAL di Correggio chiusa nell’89 e in cui si lavorava l’amianto era infatti stato assolto, tra la rabbia e la delusione dei famigliari e dei coinvolti, dalle accuse di omicidio colposo per la morte di Luciano Nanetti e di lesioni gravissime per la malattia, asbestosi, di Paolo Montanari, entrambi ex operai della fabbrica. Per Nanetti la sentenza aveva detto che ‘il fatto non sussiste per mancanza di prove certe’, per Montanari era intervenuta la prescrizione del reato.
Nel caso di Paolo Montanari, dalla lettura delle motivazioni della sentenza, il processo non ha avanzato dubbi sulla correlazione della patologia con le condizioni di lavoro e la continuativa esposizione all’Amianto ma ha ritenuto che fosse scattata la prescrizione.
La Cemental era già stata portata due volte in tribunale, la prima volta nel 2002 in sede civile conclusa con il risarcimento danni della famiglia di Claudio Righi, ex operaio Cemental deceduto per un cancro.
La seconda volta invece l’azienda si è trovata a rispondere a un procedimento penale, finito con la condanna in primo grado per la morte di Giuseppe Cagarelli, un altro ex operaio deceduto dopo aver contratto il mesotelioma.
Fca, i diecimila questionari della Fiom per fare il punto della situazione sulla condizione operaia
FONTE SALUTELAVORO
Emerge un deciso peggioramento delle condizioni di lavoro e la saturazione dei tempi di produzione. Sul fronte della prevenzione degli infortuni. A preoccupare è soprattutto la tendenza a minimizzare situazioni problematiche e che non possono essere affrontate tralasciando interventi di prevenzione che non siano quelli sui dispositivi.
Fca, i diecimila questionari della Fiom per fare il punto della situazione sulla condizione operaia
Oltre 10.000 questionari distribuiti in 54 stabilimenti Fca, Cnh e Magneti Marelli per approfondire la situazione delle tute blu. Si tratta di una ricerca storica, perché la prima dopo tanti anni fatta dalla Fiom. I risultati sono stati elaborati dalle Fondazioni Sabattini e Di Vittorio e diffusi oggi (12 dicembre), a poche ore dall’apertura del congresso nazionale della Fiom a Riccione. “Fca, il mestiere dell’auto”, questo il titolo che è servito a “dare la voce ai più di cinquantamila dipendenti di tutto il gruppo.
Ritmi alti, salario basso
Dal rapporto, innanzi tutto, emerge un deciso peggioramento delle condizioni di lavoro e la saturazione dei tempi di produzione. Negli stabilimenti ex Fiat, negli ultimi tempi, si è infatti progressivamente passati ad applicare l‘Ergo-Uas, una nuova metrica, cioè un diverso metodo per la determinazione dei ritmi di produzione. L’Ergo-Uas è parte integrante del Wcm (World class manufacturing, ndr), la filosofia giapponese importata da Marchionne e basata sulla creazione di squadre per ridurre gli sprechi e migliorare ritmi e qualità della produzione. Gli operai, in realtà, sono ora sottoposti a ritmi sempre più difficili da reggere: i tempi di lavoro sono valutati come “poco sostenibili” o “insostenibili” dalla metà degli interpellati, mentre il 60% giudica insufficienti le pause, in particolare coloro che dispongono di 3 soste da 10 minuti ciascuna (qui il giudizio negativo arriva al 73%). All’aumento dei ritmi di lavoro, tra l’altro, non è corrisposto alcun aumento del salario. Solo il 23% del campione ritiene infatti soddisfacenti le retribuzioni. Mentre praticamente per tutti (97%) l’aumento del carico di lavoro in presenza di nuove produzioni dovrebbe corrispondere a un incremento dello stipendio.
Le regole sulla prevenzione della stanchezza dei piloti dell’aviazione del Canada sono meno sicure di quelle in uso negli Stati Uniti
Il sindacato dei piloti di aerei dell’aviazione civile canadese, composto da 4000 piloti, ha esposto una serie di riserve sulla validità delle modifiche apportate dal governo ai Regolamenti dell’aviazione canadese in materia di ore di lavoro e di riposo in particolare nelle ore notturne.
“Dire che siamo profondamente delusi è un eufemismo: queste regole scadenti lasciano un intervallo di due ore tra il tempo di volo massimo per i piloti canadesi che volano di notte, rispetto a quanto raccomandato dal Centro Ricerche Ames della NASA, e due ore e mezza più lunghe di quello che i piloti statunitensi sono autorizzati a pilotare “, ha dichiarato il Capitano Matt Hogan , Presidente del Master Elected Council ACPA. “È incredibile che di fronte alle prove scientifiche e alle best practice internazionali il nostro governo si aspetti che i piloti volino per due ore in più rispetto a quanto la NASA afferma di essere al sicuro”.
LE FONTI
DOCUMENTO DI APCA
Air Canada Pilots AssociationAssociation des pilotes d’Air Canada
Irlanda: gli infermieri sono vittime della maggior parte degli assalti al personale ospedaliero, come mostrano i dati HSE
Autrice: Ingrid Miley
Corrispondente dell’industria e del lavoro
Gli infermieri sono stati vittime di quasi il 70% degli assalti totali al personale ospedaliero negli ultimi dieci anni, secondo i dati HSE.
Tra il 2008 e la fine di novembre di quest’anno, 10.744 persone hanno riferito di aggressioni che vanno dal danno reale ai “quasi incidenti” e alle lamentele, i dati rilasciati al portavoce della salute di Sinn Féin, Louise O’Reilly.
Più di 7.500, o oltre il 70%, di quegli assalti hanno preso di mira gli infermieri.
Finora, nel 2018, sono stati segnalati 948 incidenti. Nel 61% di essi, le infermiere sono state le vittime.
I medici hanno riportato 25 aggressioni mentre altri specialisti, tra cui personale di catering e addetti alle pulizie, hanno riportato altri 339 incidenti.
L’HSE sottolinea che non tutti gli attacchi riportati hanno comportato danni reali, ma potrebbero includere “quasi incidenti”, eventi e reclami pericolosi che coinvolgono aggressioni fisiche, verbali o sessuali.
Tuttavia, si aspetta che le statistiche aumentino in futuro quando il personale è incoraggiato a segnalare formalmente ogni incidente. >>> L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE RTE.IE
Come arrivare ad un uso sicuro dei prodotti chimici in agricoltura?
FONTE: PUNTOSICURO.IT CHE RINGRAZIAMO
Autore: Tiziano Menduto
Categoria: Interviste e inchieste
Bologna, 14 Dic – Molti articoli di PuntoSicuro hanno ricordato che il Regolamento REACH ( regolamento (CE) n. 1907/2006) prevede che tutte le informazioni sui prodotti chimici riguardanti le loro proprietà pericolose, insieme a condizioni d’uso e misure di gestione dei rischi, siano rese note mediante la scheda di dati di sicurezza (SDS). Ma questo avviene adeguatamente nel comparto agricolo?
E con riferimento ai temi della campagna europea « Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose» 2018-2019, quale è oggi la sicurezza di coloro che hanno a che fare con le sostanze/miscele pericolose in agricoltura, lavoratori e non? C’è un’adeguata interazione tra utilizzatori finali delle sostanze/miscele e produttori?
L’uso sicuro dei prodotti chimici in agricoltura
Per affrontare questo tema, abbiamo intervistato Celsino Govoni (Dirigente Chimico Ausl Modena, Dipartimento Sanità Pubblica dell’AUSL di Modena), uno degli organizzatori e responsabili degli incontri che si tengono annualmente ad Ambiente Lavoro in materia di applicazione dei Regolamenti REACH e CLP.
Gli abbiamo fatto alcune domande con riferimento ad una sua relazione al convegno “REACH_AGRICOLTURA – L’applicazione dei Regolamenti REACH e CLP in ambito agricolo. Prodotti Fitosanitari, Biocidi, Fertilizzanti, Detergenti e tutti gli altri prodotti chimici: immissione sul mercato, informazione sul pericolo e la gestione del rischio” ad Ambiente Lavoro 2018 di Bologna. La relazione si soffermava sull’uso sicuro nell’impiego professionale dei prodotti chimici in agricoltura.
Partendo anche dalla constatazione che “circa il 70% delle schede di sicurezza presenti sul mercato”, a livello europeo, non sono conformi, come migliorare la sicurezza in un comparto, quello agricolo, dove sono frequenti malattie e infortuni professionali correlati al rischio chimico?
Quali sono le criticità dei controlli sui prodotti chimici per la tutela di tutti coloro, anche non lavoratori o animali domestici, possono venire a contatto con tali prodotti?
Come favorire un uso sicuro dei prodotti?
Gli agricoltori leggono le schede di sicurezza? Forniscono informazioni sugli eventuali errori o non conformità contenute?
E quanto è importante la formazione per migliorare la sicurezza?
Come sempre diamo ai nostri lettori la possibilità di seguire integralmente la video intervista e/o di leggerne una parziale trascrizione.
L’intervista di PuntoSicuro a Celsino Govoni
Canada IWH : Lo sviluppo di un nuovo strumento di screening dei pericoli psicosociali
FONTE IWH
Traduzione Translator Goggle r
L’Istituto canadese IWH ( Istituto per il Lavoro e la Salute ) presta le competenze di sviluppo degli strumenti di valutazione dello stress, un nuovo strumento di misura degli ambienti di lavoro ad elevato rischio di stress (psicotossici)
Essere ridicolizzati e sminuiti, pettegolezzi e pugnalate alle spalle, aspettative di lavoro poco chiare, trattamento ingiusto, richieste di lavoro inarrestabili: la ricerca dimostra che le persone che vivono queste e altre condizioni psicosociali simili sono a rischio di sviluppare lesioni da stress. Sono anche a maggior rischio di una serie di esiti negativi sulla salute. Conseguenze per il posto di lavoro in sé includono scarsa morale e impegno, elevato assenteismo e un elevato ricambio di personale.
Poiché lo stress mentale cronico viene riconosciuto come un danno compensativo correlato al lavoro da un numero crescente di sistemi di compensazione in tutto il Canada, i luoghi di lavoro hanno più che mai motivo di affrontare gli ambienti di lavoro psicotossici ( TdR ) come qualsiasi altro rischio per la sicurezza.
Per sostenere gli sforzi dei luoghi di lavoro per affrontare i rischi psicosociali, le cliniche di medicina del lavoro dell’Ontario Workers (OHCOW) e il Centro canadese per la salute e sicurezza sul lavoro (CCOHS) hanno rilasciato uno strumento chiamato StressAssess all’inizio di quest’anno. Lo strumento di indagine online gratuito, convalidato con analisi statistiche dall’Istituto per il lavoro e la salute (IWH), può essere utilizzato dai luoghi di lavoro per raccogliere in modo anonimo, collettivo e confidenziale informazioni sulle attuali condizioni di lavoro e rischi psicosociali.
VAI ALL’ARTICOLO ALLA FONTE IWH
GB: I vigili del fuoco inglesi chiedono la revisione delle procedure di evacuazione per i grattacieli
FONTE FIREBRIGADESUNION
Mercoledì 12 dicembre il Sindacato dei vigili del fuoco inglese ha rilasciato la dichiarazione di chiusura per la prima fase dell’inchiesta sulla Torre di Grenfell. (1)
In una serie di raccomandazioni, il sindacato ha chiesto una revisione delle procedure e degli addestramenti dei vigili del fuoco, di pianificare il salvataggio o l’evacuazione dei residenti di tutti i grattacieli, nel caso in cui rimanere all’interno non sia più praticabile.
Matt Wrack, segretario generale, ha dichiarato: “Prima dell’inizio dell’incendio e dell’arrivo di qualsiasi vigile del fuoco, Grenfell era stato privato di tutte le misure di sicurezza antincendio di base, ma non abbiamo nemmeno iniziato a esaminare come ciò potesse accadere. Abbiamo detto fin dall’inizio che è stato un fatto di mala giustizia che l’inchiesta sia iniziata guardando la notte dell’incendio, piuttosto che le decisioni precedenti che l’hanno prodotta .
Emilia Romagna: ennesimo incidente mortale sul lavoro
“Stamattina intorno alle 8.30, sulla linea ferroviaria Bologna-Milano storica, nei pressi della stazione di Fiorenzuola, si è purtroppo verificato, un grave incidente sul lavoro, che ha visto la morte di un operaio di 59 anni, appartenente alla ditta Icf 2, operante per conto di Rfi, società dell’infrastruttura di Fs”. Così le segreterie di Filt-Fit-Uiltrasporti-Ugl e Fast Emilia Romagna in un comunicato congiunto.
“Il lavoratore stava eseguendo lavori di realizzazione di plinti di basamento per i nuovi pali della linea elettrica di alimentazione delle ferrovie, a lato del binario pari (direzione nord), alla stazione di Fiorenzuola. È stato urtato dalla scaletta del locomotore di un treno merci transitante in senso opposto, e purtroppo, nonostante i tentativi di rianimarlo, è deceduto. Dalle prime notizie, non siamo al momento sicuri se, in quel momento, fossero presenti agenti di Rfi di protezione al cantiere di lavoro, ma che fosse attivo il sistema di protezione ‘Tws’, che allerta gli addetti a lavorazioni nei pressi del binario, emettendo suoni e luci lampeggianti, all’approssimarsi di un treno”, continua la nota sindacale.
“Come segreterie regionali dei trasporti dell’Emilia Romagna, denunciamo questo ennesimo incidente mortale lungo i binari, che, temiamo, sia originato da una eccessiva pressione sui lavoratori, che porta a ignorare in parte o totalmente le normative di sicurezza. Comunque, in attesa delle indagini sulla tragedia, da parte degli organismi competenti, abbiamo unitariamente chiesto un incontro urgente sull’accaduto e più in generale sulle tematiche della sicurezza, alla direzione regionale di Rfi”, aggiungono le sigle sindacali.
“Nell’esprimere il più sentito cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio deceduto, chiediamo e lo faremo in tutte le sedi preposte, che sulle normative di sicurezza non ci siano deroghe. Le leggi in materia vanno applicate e fatte rispettare, al fine di evitare il ripetersi di simili tragedie”, concludono i sindacati.
Lavorare con i robot: identificare nuovi rischi per SSL con l’aiuto di ricerche scientifiche
Fonte Osha.eu
TNO , l’Organizzazione olandese per la ricerca scientifica applicata, ha pubblicato due rapporti che esplorano i nuovi rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro legati all’uso della robotica. Dato che i robot industriali sono sempre più integrati in molti settori lavorativi, entrambe le relazioni esaminano le direttive e la legislazione sui macchinari nella ricerca di nuovi approcci e misure di controllo da adottare per controllare tali rischi.
I risultati propongono requisiti di salute e sicurezza (H & S) e raccomandazioni da tenere in considerazione per le future tendenze occupazionali digitalizzate.
Il tema delle pubblicazioni richiama parallelamente l’ultimo studio di previsione UE-OSHA sui rischi emergenti di SSL connessi alla digitalizzazione entro il 2025 .
Leggi i rapporti completi: requisiti essenziali H & S per macchine industriali dotate di apprendimento automatico e rischio emergente per la sicurezza sul posto di lavoro a causa dell’uso di robot sul posto di lavoro .
Scopri di più su come gli sviluppi di TNO contribuiscono a ridurre il numero di incidenti sul lavoro .
Esplora i nostri progetti relativi ai progressi delle TIC e alla digitalizzazione del lavoro .
Accordo di Parigi: quali prospettive ai cambiamenti climatici
6/12/2018 – Clima e salute. Nasce la Carta di Roma
Fonte Epicentro
Un appello ad agire e un costante richiamo all’interdipendenza tra clima e salute: questa la sostanza della “Carta di Roma”, siglata il 5 dicembre scorso durante il I Simposio Health and Climate Change (Istituto superiore di sanità, 3-5 dicembre 2018). Cinquecento ricercatori esperti su salute e cambiamenti climatici si sono infatti incontrati all’Iss per provare a definire un indirizzo trasversale a tutte le politiche volto a evitare la tragica evoluzione degli effetti che i cambiamenti climatici potrebbero avere sull’uomo e a invertire la tendenza verso un consumo sostenibile che rispetti la natura e protegga la salute. Per approfondire consulta il comunicato stampa (CS N° 37/2018) sul sito Iss.