Alcune possibili cause di sinistri sulle navi traghetto

SEGNALAZIONE ARTICOLO
FONTE INSIC
3 settembre 2018
fonte:
a cura di Felice Magarelli – Esperto in tematiche di SSL per il settore trasporti
area:
Salute e sicurezza sul lavoro
Alcune possibili cause di sinistri sulle navi traghetto
Torna su InSic.it “PUNTI DI VISTA” lo spazio che lasciamo a professionisti ed esperti di salute e sicurezza sul lavoro/ambiente/antincendio ed edilizia che vogliano approfondire su queste pagine una specifica tematica di loro interesse o studio ed esprimere il proprio parere professionale, il proprio punto di vista su una determinata materia, stimolando confronto e dibattito e individuando soluzioni utili agli operatori di settore.
A scriverci è Felice Magarelli (Esperto in tematiche di SSL per il settore trasporti) con una riflessione sulle criticità nel settore del trasporto marittimo via traghetto.
 

I rischi nel trasporto di veicoli via traghetto

Le problematiche connesse alle operazioni di carico delle merci e al loro idoneo stivaggio, con lo scopo di prevenire sinistri e situazioni di pericolo per le vite umane, vanno acquisendo sempre maggiore rilievo nell’ambito del trasporto marittimo, grazie soprattutto ad una crescente attenzione ai temi della sicurezza.La lunga lista d’incidenti che nel corso degli anni ha interessato questa tipologia di naviglio (traghetto), ha indotto diversi esperti del settore a pronunciarsi sull’argomento.

In particolare, un autorevole studioso della materia trasportistica, il prof. Sergio Bologna, profondo conoscitore delle dinamiche legate al mondo dello shipping, sostiene che una cattiva gestione di queste imbarcazioni unitamente all’inosservanza di alcune regole nello svolgimento delle operazioni portuali, potrebbe generare una situazione di potenziale pericolo.
In questo settore si incrociano due microcosmi lavorativi scarsamente propensi al corretto rispetto di certe prassi: quello dell’autotrasporto e quello marittimo-portuale.
I traghetti su cui vengono trasportati sia passeggeri che merci (ro-pax), o anche solo merci (ro/ro), contemplano sempre al loro interno la presenza di veicoli.
Secondo il Prof. Bologna, gli incidenti più ricorrenti si verificherebbero quando questi veicoli, soprattutto quelli pesanti come i camion, non venendo adeguatamente “rizzati” (affrancati con le rizze) al pavimento della stiva, in caso di condizioni marine avverse, spostandosi, determinerebbero il rovesciamento della nave.
Altre motivazioni potrebbero risiedere nella difettosa chiusura del portellone del traghetto o nella fittizia dichiarazione sul tipo di materiale trasportato sui rotabili (ad es. merce pericolosa dichiarata come normale).
Nella prima circostanza, la nave imbarcando acqua potrebbe affondare, nella seconda ipotesi, la merce pericolosa, come nel caso delle sostanze infiammabili, falsamente dichiarata, potrebbe provocare incendi ed esplosioni.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU INSIC 

FIOM – Giudizio per Lamina

FONTE FIOM-CGIL 

 

 

 

I primi giorni di agosto, le cronache milanesi di alcuni giornali, hanno pubblicato le conclusioni delle indagini della Procura della Repubblica di Milano per la tragedia della Lamina del 16 gennaio scorso, ove morirono quattro operai. La Procura della Repubblica avrebbe richiesto il rinvio a giudizio del legale rappresentante dell’azienda con l’accusa di omicidio colposo plurimo, con l’aggravante della violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro, in quanto si sono fatti operare i lavoratori “con negligenza, imprudenza, imperizia, e inosservanza delle norme sulla prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro”.
In particolare la Procura imputa alla società Lamina e al datore di lavoro i risultati della perizia che ha riscontrato la difettosità della centralina del forno e il condotto di erogazione del gas argon che ha avvelenato i lavoratori.
Inoltre si imputa alla azienda la mancata formazione dei lavoratori per fronteggiare i rischi derivanti dalla presenza di gas e la mancanza di maschere antigas.

Leggi tutto

INT- Classificazione internazionale delle malattie e degli infortuni: strumento migliore per valutare le cause degli infortuni

 

FONTE OSHA.EU

L’Organizzazione mondiale della sanità lancia l’undicesima edizione della Classificazione internazionale delle malattie e degli infortuni (ICD-11). Una versione dell’ICD-11 è stata rilasciata il 18 giugno 2018 per consentire agli Stati membri di prepararsi per l’attuazione, compresa la traduzione dell’ICD nelle loro lingue nazionali. L’ICD-11 sarà presentato al 144 ° Riunione del Comitato Esecutivo nel gennaio 2019 e al Settantaduesimo Assemblea Mondiale della Sanità nel maggio 2019 e, a seguito dell’approvazione, gli Stati membri inizieranno le relazioni utilizzando l’ICD-11 il 1 ° gennaio 2022.

La sezione di lesioni all’interno dell’ICD-11 è presentata in una struttura multiassiale e progettata per consentire la combinazione di più codici per descrivere i casi di lesioni.

L’ICD è stato rivisto per soddisfare le esigenze di più casi d’uso e utenti nella registrazione, segnalazione e analisi delle informazioni sanitarie. ICD-11 ha una migliore usabilità, contenuti scientifici aggiornati, consente la codifica di tutti i dettagli clinici, collegati a altre classificazioni e terminologie pertinenti e con un supporto multilingue completo (traduzioni e risultati).

La prima edizione di classificazione internazionale, conosciuta come l’International List of Causes of Death, fu adottata dall’International Statistical Institute nel 1893. Alla OMS fu affidata l’ICD alla sua creazione nel 1948 e pubblicò la 6a versione, ICD-6, che incorporava la morbilità per la prima volta. I regolamenti sulla nomenclatura dell’OMS, adottati nel 1967, stabilivano che gli Stati membri utilizzavano la revisione più aggiornata dell’ICD per le statistiche sulla mortalità e la morbilità. L’ICD è stato rivisto e pubblicato in una serie di edizioni per riflettere i progressi nel campo della salute e della scienza medica nel tempo. L’ICD-10 è stato approvato nel maggio 1990 dalla Quarantatreesima Assemblea Mondiale della Sanità. È citato in oltre 20.000 articoli scientifici e utilizzato da oltre 100 paesi in tutto il mondo.

Maggiori informazioni