Il cartello di Basilea che ci costa milioni 

 

In questo articolo si fa luce  sulle manovre nefande con le quali le BIGFARMA, le multinazionali del farmaco dettano legge sui prezzi dei farmaci .Editor

Fonte Area7.ch

 

Il cartello di Basilea che ci costa milioni 

di

Federico Franchini

Si tratta forse del caso più eclatante che dimostra come le case farmaceutiche dettino legge sui prezzi dei medicamenti. E di come per farlo utilizzino metodi molto discutibili. Per ostacolare un farmaco dal prezzo accessibile a vantaggio di un medicamento più costoso i due principali gruppi farmaceutici svizzeri hanno diffuso informazioni ingannevoli. I prodotti, perfettamente sovrapponibili, sono inoltre stati artificiosamente differenziati. Ciò che ha generato costi sanitari enormi. In Italia della vicenda se ne è occupata l’Antitrust e le autorità di perseguimento penale. In Svizzera le autorità affermano di avere le mani legate. Nell’articolo correlato a lato, l’opinione del dottor Franco Cavalli sul tema.

Aggiotaggio: è questo il capo d’accusa con cui i due rappresentanti legali in Italia di Roche e Novartis sono finiti sul registro degli indagati. Aggiotaggio, stando al codice penale italiano, significa turbare il mercato, pubblicando o divulgando notizie false, esagerate o tendenziose atte a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo di un prodotto. Nel caso specifico Maurizio De Cicco (Roche) e Georg Schroeckenfuchs (Novartis) avrebbero messo in atto «manovre fraudolente» finalizzate a turbare il mercato italiano dei prodotti oftalmici e realizzare così «ingiusti profitti patrimoniali». Così si legge, nell’avviso di conclusione delle indagini firmato dal pm di Roma Stefano Pesci.

La vicenda è nota da tempo e ha già fatto scorrere fiumi d’inchiostro. È la storia di due farmaci. Il primo si chiama Avastin, nato come medicamento antitumorale la cui licenza è detenuta da Roche. Da tempo, la comunità scientifica ha stabilito che il prodotto ha un’ottima e sicura resa anche per il trattamento della maculopatia, una malattia dell’occhio. Nonostante l’uso diffuso in ambito oftalmico, Roche non ha fatto nulla per richiedere un’estensione delle indicazioni di Avastin per questo utilizzo. Anzi, tramite la filiale Genentech ha creato un farmaco clone – il Lucentis – confezionato appositamente per l’uso in campo oftalmologico. La licenza del Lucentis è stata poi ceduta alla Novartis che, detto en passant, detiene circa il 30% delle azioni di Roche. La differenza tra i due prodotti è sostanzialmente il prezzo: se l’Avastin costa in Italia 80 euro, il Lucentis di euro ne costa 900. Una differenza abissale.

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RAS – RAPPORTO SETTIMANALE SETTIMANA N° 12 – 2018

Rapid Alert System – Weekly Report

RAPPORTO SETTIMANALE- SETTIMANA 12 - 2018
 
Rapid Alert System è il sistema UE per tutti i prodotti di consumo pericolosi, ad eccezione di alimenti, prodotti farmaceutici e dispositivi medici. La relazione include informazioni dettagliate sui prodotti interessati, i rischi, lo Stato membro notificante e le misure adottate in risposta. Il sistema di allarme rapido consente uno scambio rapido di informazioni tra 31 paesi europei e la Commissione europea in merito a prodotti non alimentari pericolosi che presentano un rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori. Ogni settimana, un aggiornamento delle ultime segnalazioni inviate dagli Stati membri è pubblicato sul sito web. Questo servizio di messaggi consente agli abbonati di essere informati su questi avvisi ogni settimana.
 
La Commissione non si assume alcuna responsabilità per l'accuratezza delle informazioni fornite. Nel caso in cui ulteriori informazioni ricevute da un'autorità nazionale competente in merito a una notifica già pubblicata conduca alla modifica o alla revoca delle informazioni, la Commissione includerà una rettifica o un avviso di ritiro nella prossima panoramica settimanale.

Rapporto settimanale-2018 / Settimana 12  

Il tuo nuovo ed elegante smartphone Samsung portato a te da rumore, dolore e aborti

Your cool new Samsung smartphone brought to you by noise, pain and miscarriages

Pham Thi Minh Hang and Joseph DiGangi, Opinion contributors Published 6:00 a.m. ET March 14, 2018

The women blowing the whistle on Samsung factory conditions deserve to be heard. And for a sustainable electronics industry, they should be heeded.

(News media across the globe have been heaping praise on Samsung’s cool new Galaxy S9 and S9+ smartphones. But amid all the raves about the tech innovations and fancy features of these devices, the lives of the mostly female workers who make them have been virtually ignored.

Few consumers or reporters are aware, for example, that half of all Samsung phones are manufactured in Vietnam by a female-majority workforce in their twenties.
L’ARTICOLO (che contiene molti link ai rapporti di ricerca) PROSEGUE ALLA FONTE SU USA TODAY 


QUI,PER FACILITARE LA LETTURA , UNA TRADUZIONE ASSISTITA DA GOOGLE TRANSLATOR

Il tuo nuovo ed elegante smartphone Samsung portato da rumore, dolore e aborti

Le donne che protestano sulle condizioni della fabbrica Samsung meritano di essere ascoltate. E per un’industria elettronica sostenibile, dovrebbero essere ascoltate.

I media di notizie in tutto il mondo hanno elogiato i nuovi smartphone Samsung Galaxy S9 e S9 +. Ma tra tutti i meeting sulle innovazioni tecnologiche e le caratteristiche fantasiose di questi dispositivi, le vite delle operaie per lo più femminili che le hanno fatte sono state praticamente ignorate.

Pochi consumatori o giornalisti sono consapevoli, ad esempio, che la metà di tutti i telefoni Samsung sono fabbricati in Vietnam da una forza lavoro femminile a maggioranza ventenne.

Le nostre organizzazioni hanno esplorato questa storia nascosta conducendo interviste approfondite, aperte e riservate a 45 donne che lavorano sulle linee di montaggio in due stabilimenti Samsung in Vietnam. Quello che abbiamo trovato è stato scioccante.

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