Bernie Sanders: “Oggi vediamo i lavoratori sollevarsi e reagire”

Autore:  Bernie Sanders

Questo articolo è riprodotto e tradotto con l’assistenza di google translator dal sito Labornotes.org. Per approfondimenti a fini professionali e/o di studi si raccomanda di fare riferimento al testo originale sul sito Labornotes.org

“In un momento di avidità aziendale senza precedenti, abbiamo bisogno di una risposta senza precedenti da parte dei lavoratori”, ha affermato il senatore Bernie Sanders davanti a un pubblico di 2.000 attivisti sindacali al Congresso mondiale dell’UNI Global Union a Filadelfia il 27 agosto. UNI Global è una federazione sindacale internazionale con affiliati in 150 paesi che rappresentano 20 milioni di lavoratori, tra cui bidelli, impiegati delle poste, addetti ai call center e dipendenti del commercio al dettaglio.

Sanders ha sottolineato la crescente organizzazione dei lavoratori negli Stati Uniti, comprese le lotte contrattuali dei Teamsters e degli Auto Workers con UPS e le tre grandi case automobilistiche, nonché le campagne sindacali di Amazon, Starbucks e Google. “Sebbene ci sia molto di cui preoccuparsi nell’economia odierna”, ha affermato Sanders, “ci sono anche alcune ottime notizie. E cioè: oggi vediamo i lavoratori sollevarsi e reagire in un modo che non vedevamo da decenni”.

Di seguito è riportata una versione leggermente modificata delle sue osservazioni. —Editori.

Non c’è stato un momento nella storia moderna più urgente di adesso perché i lavoratori si uniscano e uniscano le forze in solidarietà.

Mai prima d’ora nella storia umana così pochi hanno posseduto così tanto.

Mai prima d’ora nella storia umana si è verificata una tale disuguaglianza di reddito e ricchezza.

Mai prima d’ora nella storia abbiamo avuto una tale concentrazione di proprietà.

Mai prima d’ora nella storia abbiamo visto una classe di miliardari con così tanto potere politico.

E mai prima d’ora abbiamo visto un livello senza precedenti di avidità, arroganza e irresponsabilità da parte della classe dirigente.

Lo vediamo negli Stati Uniti e praticamente in ogni paese della terra.

DISUGUAGLIANZA SENZA PRECEDENTI

In questo paese, tre persone ora possiedono più ricchezza della metà più povera della società. Nel frattempo, nel paese più ricco della storia del mondo, decine di milioni di persone lottano per mettere il cibo in tavola, trovare alloggi a prezzi accessibili, assistenza sanitaria a prezzi accessibili, farmaci da prescrizione a prezzi accessibili, assistenza all’infanzia a prezzi accessibili e opportunità educative a prezzi accessibili.

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Il capitale biologico. Le conseguenze sulla salute delle disuguaglianze sociali

 

Fonte SNOP.IT

Alla notevole attività scientifica, Paolo Vineis – professore ordinario di Epidemiologia Ambientale all’Imperial College di Londra – associa da diversi anni pubblicazioni sia destinate ad un pubblico più ampio, ancorché esperto, sia a carattere più speculativo-filosofico, pubblicazioni che sono sempre di grande stimolo ed interesse per chi si occupa di salute pubblica.

Dopo i recenti “Prevenire. Manifesto per una tecnopolitica” (Einaudi 2020, con Carra e Cingolani), “Salute senza confini. Le epidemie della globalizzazione” (Codice, 2020) e “La salute del mondo. Ambiente, società, pandemie” (con Luca Savarino, Feltrinelli, 2021), l’estate scorsa, Vineis con Luca Carra – direttore di “Scienza in rete” – ha pubblicato “Il capitale biologico. Le conseguenze sulla salute delle diseguaglianze sociali” (Codice, agosto 2022).

Non c’è ovviamente libro di Vineis che non torni alla materia della prevenzione e ciascuno di quelli pubblicati ha offerto ed offre tuttora motivi di riflessione e discussione a chi opera nel campo della salute, ma anche in quello sociale e politico.

Alcuni dei temi trattati in quest’ultimo sembrano incrociare perfettamente una serie di riflessioni sulle quali anche SNOP è recentemente impegnata e offrono letture e prospettive di azione con le quali è necessario interloquire.

Il tema centrale del libro è dichiaratamente quello delle disuguaglianze sociali, di come esse agiscano sulla salute delle persone e di come si possa intervenire efficacemente ai fini di ridurne gli effetti sulla salute. Se l’argomento non è nuovo, nuove e innovative appaiono invece alcune recenti acquisizioni in termini di interferenza tra fattori individuali e fattori ambientali (epigenetici) ed, in particolare, ci paiono stimolanti alcuni approcci discussi.

Il libro aiuta a farsi le domande giuste per individuare i meccanismi di generazione delle disuguaglianze di salute e le azioni che servono a contrastarli o a mitigarne l’effetto” come bene dice Giuseppe Costa nella bella e illuminante prefazione.

—– L’articolo prosegue alla fonte SNOP.IT

Le “Marmot Cities”: quando le città si misurano con le disuguaglianze di salute.

Fonte diseguaglianzedisalute.it

Michael Marmot si schermisce un po’ quando il suo nome viene associato alle città che decidono di prendere sul serio nelle loro politiche gli otto principi che servono a ridurre le disuguaglianze di salute , ma poi riconosce che il concetto non si potrebbe dire in modo più efficace e conciso.

I principi di Marmot

  • Dai a ogni bambino il miglior inizio di vita
  • Consentire a tutti i bambini, i giovani e gli adulti di massimizzare le proprie capacità e avere il controllo sulla propria vita
  • Creare occupazione equa e buon lavoro per tutti
  • Garantire standard di vita salutari per tutti
  • Creare e sviluppare luoghi e comunità sani e sostenibili
  • Rafforzare il ruolo e l’impatto della prevenzione delle malattie
  • Affrontare la discriminazione, il razzismo e le loro conseguenze
  • Perseguire insieme sostenibilità ambientale ed equità sanitaria.

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Health literacy in Europa

Fonte : SaluteInternazionale.info che ringraziamo

Chiara Lorini, Luigi Palmieri e Guglielmo Bonaccorsi

 Il livello di istruzione è risultato un fattore predittivo importante per quanto riguarda la capacità di orientamento nel sistema sanitario, di comunicare con i medici e per le competenze in ambito vaccinale (maggiore il livello di istruzione, più elevate le abilità specifiche).

 

La prima survey europea sulla Health Literacy (HL) è stata condotta nel 2009-2012 in otto Paesi: è stata in questa occasione usata una metodologia di indagine solida, con un questionario a 47 item, successivamente replicata in altre nazioni europe e asiatiche. L’indagine ha confermato l’importanza dell’HL per la salute delle persone. Infatti, la survey europea e gli altri studi che ne sono seguiti hanno dimostrato che:

  • una parte considerevole della popolazione generale presenta un livello di HL limitato;
  • il livello di HL segue i gradienti sociali;
  • un livello limitato di HL ha un impatto negativo in termini di comportamenti salutari, salute percepita e utilizzo dei servizi sanitari.

In conseguenza a questi primi risultati e facendo seguito alle raccomandazioni espresse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel documento “Health Literacy. The solid facts” (2013), ove è stata richiamata la necessità di misurare con regolarità e con strumenti standardizzati la HL della popolazione e delle organizzazioni sanitarie, l’Ufficio Regionale OMS per l’Europa ha avviato l’iniziativa M-POHL (Measuring Population and Organizational Health Literacy, M-POHL) che ha previsto la costituzione di una rete d’azione per la misurazione routinaria della HL della popolazione e delle organizzazioni, e che vede attualmente coinvolti 28 Paesi.

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