La prevenzione nel SSN: riflessioni della SNOP sulle criticità. La sintesi e i materiali del seminario del 6 maggio 2023

Fonte Snop.it 

Segnaliamo la pubblicazione dei testi sintetici presentati al Seminario della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione celebrato il 6 maggio 2023: i testi degli interventi e alcuni contributi ed una sintesi dei lavori.

Condividiamo la convinzione  che dalla data del seminario, le criticità oggetto di riflessione nel documento sottoposto ai relatori non sono state certo risolte: al contrario, rappresentano motivo di crescente preoccupazione, e motivano la necessità di un impegno collettivo di tutti gli interlocutori disponibili, finalizzato allo sviluppo di una diffusa domanda di salute da parte dei cittadini e ovviamente di contributi sulle possibili risposte.

Per scaricare gli interventi e i contributi del Seminario del 6 maggio 2023 vai alla pagina dedicata nel sito della SNOP

OLTRE LA RETE: Salute e sicurezza sul lavoro nella pesca professionale – Molfetta (BA), 28 settembre 2023

Convegno Nazionale “OLTRE LA RETE: Salute e sicurezza sul lavoro nella pesca professionale” 28 settembre 2023 / Ore 8.30—17.30 ISTITUTO “A. VESPUCCI” – Strada Vicinale Rotonda— Loc. I Cala – MOLFETTA

def LOCANDINA PROGRAMMA

Per scaricare il file .pdf della Locandina Clicca QUI 

Un approfondimento sulle tematiche della sicurezza sul lavoro degli operatori della pesca professionale è necessario per favorire la conoscenza e la condivisione delle pratiche preventive attivate nelle varie marinerie italiane per far emergere le principali criticità operative e per stimolare riflessioni utili da riportare ai livelli decisionali e nelle pratiche quotidiane degli operatori del settore. E’ questo lo scopo del Convegno nazionale voluto a Molfetta dalla ASL – BA Dipartimento di Prevenzione – SPeSAL Area Nord che ospiterà operatori provenienti da tutta Italia che condivideranno le proprie esperienze sull’argomento.

Alcuni indizi per una prova…

 

Fonte: SNOP.IT

Quando arriva un nuovo governo, anche politicamente molto diverso da quelli precedenti, è  lecito chiedersi “come andranno le cose per le materie di cui ci occupiamo?”.

Vediamo alcuni segnali recenti in tema di salute di tutti e di salute nei luoghi di lavoro.

Il disegno di legge “Calderoli” sull’autonomia differenziata “individua i principi per l’attribuzione di funzioni alle Regioni che abbiano chiesto l’accesso a forme e condizioni particolari di autonomia per una o più materie richiamate dall’art 116, terzo comma, della Costituzione” e “definisce le modalità procedurali di approvazione, modifica e cessazione di efficacia delle intese fra lo Stato e la singola Regione”. Si tratta di ben 24 materie che sono state riconosciute di potestà legislativa concorrente con lo Stato.  Tra queste la tutela e sicurezza sul lavoro, l’istruzione, la produzione il trasporto e la distribuzione dell’energia e, ancora, la tutela della salute e il governo del territorio.

Per leggere l’articolo completo vai alla fonte SNOP.IT

Errori umani: il disastro ferroviario del 28 febbraio 2023 in Grecia

Gli incidenti ferroviari sono eventi non particolarmente frequenti, ma quando si verificano sono sempre gravi e spesso hanno conseguenze dalle dimensioni di tragedia collettiva, in cui si intrecciano i rischi occupazionali per i lavoratori ferroviari e quelli che riguardano le persone. Segnaliamo questi articoli apparsi sul sito SNOP Società Nazionale Operatori della Prevenzione  che fanno chiarezza sulla complessità di questi eventi tragici . Per leggere gli articoli vai alla fonte  SNOP

Errori umani: il disastro ferroviario del 28 febbraio 2023 in Grecia

 

SNOP. Fermare la lunga epidemia da amianto. Migliorare la normativa

Segnaliamo questo articolo elaborato dalla Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione  (Snop) ,  una lettura critica che affronta la “ Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro” .L’articolo esamina i contenuti della Proposta, con riferimento al contesto normativo europeo in materia di amianto, alle criticità e alle controversie tuttora esistenti in materia di esposizione alle sue fibre, e traccia possibili prospettive di lavoro, in una storia che non è certo finita. Riteniamo importante mantenere aperta la questione amianto ed esercitare il massimo di attenzione e sorveglianza  sul processo di “riordino” della normativa avviato dalla “Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro” .

Per leggere l’articolo della SNOP e i documenti allegati  clicca 

Fermare la lunga epidemia da amianto. Migliorare la normativa

Contributo al dibattito su DL 146 di Laura (Lalla) Bodini

Gentile redazione, 

volevo dare un piccolo contributo al dibattito su DL 146 

Innanzitutto mi presento 

Mi chiamo Laura (Lalla) Bodini Sono un vecchio medico del lavoro. Da alcuni anni in pensione. 

Ho iniziato ad occuparmi di medicina del lavoro ai tempi del Movimento Studentesco di Milano lottando anche per rendere obbligatoria questa disciplina, allora facoltativa. Ma dobbiamo aspettare molti anni perché nella formazione basic del medico …compaiano le complesse conoscenze sui rapporti tra del mondo del lavoro e la salute. 

Nel 1974 ho iniziato a lavorare nello SMAL di Sesto San Giovanni uno dei primi in Italia.

Nel 1977 ho contribuito a fondare il Coordinamento nazionale degli operatori della prevenzione che divenne nel 1985 Snop (Società Nazionale operatori della prevenzione) sempre viva, vedi il rinnovato sito www.snop.it, un Sito dove potrete trovare il recentissimo documento condiviso su DL 146 e on line l’archivio della rivista, locandine, Atti che testimoniano un grande impegno di 35 anni.

Nel 1985 ho contribuito a fondare Ambiente & Lavoro, la meravigliosa creatura del compianto Rino Pavanello 

Nel 1989 ho contribuito a fondare con Antonio Grieco la CIIP che ancora esiste con tante iniziative vedi www.ciip-consulta.it di cui coordino I Gruppi di Lavoro, sito ed E Book. 

Una grande e vincente scommessa di confronto e lavoro tra professionisti del sistema pubblico e di impresa, tra associazioni che è rimasta attiva come è testimoniato dalla Storia della CIIP. 

Ma entriamo nel dibattito del DL 146

Nel 2006 l’ottimo Ministro del Lavoro Cesare Damiano assunse circa 1500 ispettori del lavoro, senza contrapporsi al sistema sanitario pubblico. Posso dire che tra le prime ho subito promosso una utile collaborazione e formazione sul campo (cantieri critici, logistica…) tra il mio Servizio ASL e decine di nuovi ispettori motivati da Paolo Weber l’allora innovativo direttore dell’Ispettorato di Milano e provincia. 

Questa esperienza mi ha indicato la complessità e la necessità di collaborazione dei due ambiti: ASL e Ispettorato su condizioni di lavoro (sicurezza, salute, rischio chimico…. già anche in edilizia, movimentazione…) e legalità, appalti, formazione… due nodi che implicano conoscenze specifiche sanitarie, tecniche, giuridiche frutto di anni e anni di studio ed esperienze. 

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SNOP. Nota su “Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2021” del Ministro della Salute

 

Condividiamo  dal sito della SNOP questa nota di commento al Documento “Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2021” proprio per sottolineare l’importanza della necessaria ripresa di un confronto sulle politiche di prevenzione.Riteniamo molto equilibrati e condivisibili sia gli apprezzamenti sia gli aspetti critici espressi nella nota al Documento. editor

“Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2021

a cura del comitato di redazione del sito della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione  (SNOP)

Segnaliamo la pubblicazione avvenuta il 6 aprile del documento “Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2021”, firmato dal Ministro Speranza il 23 febbraio.

Il documento ripete e aggiorna quelli che in recenti anni i Ministri della Salute hanno emanato in merito alle attività strategiche del Ministero (per il 2018 la Ministra Lorenzin e per il 2019 la Ministra Grillo). Non è noto un corrispondente Atto per il 2020, quando l’emergenza pandemica ha evidentemente imposto altre priorità…

È comunque una buona notizia che in questa drammatica fase venga emanato un atto di indirizzo governativo in una materia politicamente molto rilevante e rispetto alla quale proprio l’emergenza pandemica ha evidenziato forti criticità.

Ma non è la sola notizia buona perché l’atto:

–          intende riportare al centro la salute, a causa della pandemia, ma anche oltre quella;

–          si occupa con attenzione del Sistema Sanitario, recependo il forte bisogno di prenderne in mano numerosi aspetti – travolti o perlomeno scompaginati dalla pandemia – e la necessità di ridare una strategia per il suo sviluppo;

–          sposa buona parte dei più avanzati obiettivi di salute globale e intende adottarne strumenti e metodi, citando One Health, di salute in tutte le politiche e via dicendo;

–          esprime un forte impegno per affrontare tutti i nodi della salute e della sanità, con la consapevolezza di quali siano le sfide fondamentali, attuali e future;

–          pone in grande rilievo la prevenzione e la promozione della salute, sovvertendo decenni di politica ospedalo-centrica e prestazionale;

–          esplicita un approccio che deve garantire una forte integrazione tra i diversi livelli istituzionali, tra i settori, le discipline, le professioni sanitarie;

–          inserisce, in maniera non disgiunta dalla pandemia, la lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento tra i “pilastri della tutela della salute”;

–          indica alcune linee di sviluppo della sanità pubblica, che impongono un ripensamento sostanziale (ancorché poco esplicitato) delle risorse, dell’organizzazione, delle priorità.

È vero che su gran parte degli obiettivi si rimanda a iniziative, commissioni, sistemi, piani, tavoli ecc. che sono già in essere o che devono essere solo aggiornati, rinforzati o riavviati, ma la lista degli impegni che il Ministro enuncia appare decisamente estesa: contiamo davvero che si concretizzino e siamo pronti – pur non chiamati – a garantire il nostro contributo.

Alcuni cambiamenti importanti si possono cogliere in questo Atto rispetto ai documenti precedenti e non solo per effetto della pandemia, anche se i principali sono ovviamente dovuti proprio a questa.

Ad una prima lettura, rileviamo un’attenzione maggiore e più convinta verso alcuni determinanti di salute pubblica (gli agenti biologici, quelli chimici, l’inquinamento, la salute urbana, la salute e la sicurezza sul lavoro, la transizione demografica dovuta all’invecchiamento, le malattie croniche non trasmissibili ecc.) e di salute globale (i cambiamenti climatici, le migrazioni, le pandemie, …) che emergono ormai come centrali in qualsiasi ragionamento.

Non possiamo però nascondere diverse delusioni, piccole e grandi, su alcuni temi e approcci.

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Nota per la revisione dell’organizzazione della Prevenzione in Regione Lombardia redatta dal gruppo di lavoro intersocietario delle Società della prevenzione lombarde

 

Pubblichiamo la Nota delle Associazioni di professionisti che si occupano di prevenzione, Associazione Nazionale Assistenti Sanitari, Società Italiana di Igiene Sezione Lombardia, Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione. Unione Nazionale Personale Ispettivo Sanitario Italiano inviata alla Presidenza della Regione Lombardia e all’Assessorato Regionale alla Sanità.Nella Nota vengono indicati i cambiamenti necessari per fare uscire dalla crisi il Servizio Sanitario Regionale per quanto attiene la Prevenzione. Vedremo quale sarà la risposta del presidente Fontana e dell’Assessore Gallera.

LA NOTA

Prime Note della SNOP per la Commissione Regionale COVID 19 della Regione Lombardia

 

Riteniamo molto importante queste Prime Note per la Commissione Regionale Covid 19 della Regione Lombardia elaborate da un  gruppo di soci SNOP lombardi. Il Documento segnala alcune criticità nella gestione della emergenza COVID nella regione Lombardia.
Le gravi insufficienze e incongruenze organizzative del sistema di Prevenzione sono analizzate in questo Documento che oltre ad individuare limiti avanza proposte di correzione.Le politiche sanitarie della Regione Lombardia, nel corso degli anni, hanno privilegiato il finanziamento delle strutture ospedaliere di eccellenza pubbliche e private convenzionate mentre hanno trascurato la rete dei Servizi territoriali di Prevenzione. Solo una rete territoriale integrata di Servizi di prevenzione di sanità pubblica può ragionevolmente fare fronte e predisporre le misure attive per contenere i contagi…

IL DOCUMENTO 

Uso della mobilità per stimare l’intensità di trasmissione di COVID-19 in Italia: analisi a livello regionale e scenari futuri (Imperial College COVID-19 Response Team – 4 maggio 2020

 

Martedì 05 Maggio 2020 

Fonte Snop.it

 

I risultati di proiezioni che gli Autori considerano pessimistiche indicano la necessità di un attento monitoraggio della trasmissione di SARS-CoV-2 e della mobilità a partire dal 4 maggio. Il rispetto delle misure di distanziamento raccomandate, l’intensificazione della sorveglianza della trasmissione nella comunità attraverso tamponi, il tracciamento dei contatti e l’isolamento tempestivo degli infetti sono e saranno fondamentali aI fini della riduzione del rischio di ripresa della trasmissione.

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LA PREVENZIONE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

Fonte SNOP.IT 

Diario Prevenzione segnala, come contributo importante al confronto che si svilupperà in Italia, dopo questa fase acuta e drammatica di epidemia Covid-19, sulle priorità, sulle forme organizzative e sulle risorse con le quali migliorare il Servizio Sanitario Nazionale, questo articolo a firma Claudio Calabresi, Roberto Calisti, Anna Maria Di Giammarco della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione (SNOP)

L’ARTICOLO (pdf)

SNOP . Lettera a CGIL CISL e UIL sulla prevenzione e protezione dal rischio COVID-19 nei luoghi di lavoro

 

Le considerazioni e le sollecitazioni di SNOP (Società Nazionale Operatori Prevenzione) all’indomani del Protocollo del 14 marzo 2020, in una lettera inviata ai segretari generali delle tre Organizzazioni Sindacali prima del confronto tra Governo e Parti Sociali del 21 marzo.

IL TESTO 

Emergenza Covid-19 e prevenzione e tutela della salute dei lavoratori . Documento della SNOP

Nota di Editor

Riteniamo molto rilevante questo documento della Società nazionale degli Operatori della Prevenzione (SNOP) inviata al Coordinamento Interregionale per fare il punto, in questa fase di grave crisi Covid-19 , sulla gestione dei rischi nei luoghi di lavoro e sul ruolo che debbono svolgere i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL e i Servizi specifici Spsal/Spresal.
E’importante che le OO.SS dei lavoratori e le Associazioni datoriali abbiano firmato con il Governo “Il Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Questo non è sufficiente, le Regioni e le ASL debbono assumere orientamenti e adottare provvedimenti omogenei su scala nazionale. Le Regioni debbono coordinarsi rinunciando il più possibile ad adottare provvedimenti singoli non coordinati su problematiche che riguardano l’intero paese. G.R.

 

Al Coordinamento Interregionale di Prevenzione

Oggetto: A proposiƚo dell’emergenza per il Covid-19 con particolare riferimento alla prevenzione e tutela della salute dei lavoratori

IL DOCUMENTO SNOP

 

Contrastare disomogeneità e disuguaglianze: la grande sfida del sistema di prevenzione

FONTE  SNOP.IT
Sabato 25 Gennaio 2020 13:19

Il contributo SNOP al seminario inaugurale del Master di I livello in igiene industriale, prevenzione e sicurezza dell’Università di Pisa.

Il futuro da Bruxelles: che forma di società vogliamo?

 

SNOP.IT

 

Un resoconto di Giulio Andrea Tozzi sulla conferenza ETUI del 3-4 dicembre 2019.

Le occasioni per guardarsi intorno e dare un’occhiata d’assieme alle dinamiche del lavoro e delle minacce per l’ambiente non sono frequenti.
Una di queste è tuttavia , senza dubbio, l’appuntamento annuale dell’ETUI a Bruxelles, che quest’anno si proponeva di riflettere sul Futuro della Salute e Sicurezza in Europa (The Future of Health and Safety in Europe, per le presentazioni: https://www.etui.org/Topics/Health-Safety-working-conditions/News-list/The-ETUI-debates-the-future-of-occupational-health-in-Europe).
Nel pomeriggio del 3 Dicembre 2019 e per tutta la giornata successiva, nella Casa sindacale dell’ITUC/CSI/IGIB e della ETUC/CES si è, infatti, discusso, in inglese, francese, spagnolo e italiano, in traduzione simultanea, sulle condizioni sociali e scientifiche che avevano preceduto e reso possibile l’elaborazione ed emanazione della Direttiva Quadro (CEE/89/391) e della contestuale Direttiva Macchine (CEE/89/392) e sulle prospettive per la Salute e Sicurezza sul lavoro in questi anni di rivoluzioni tecnologiche e di transizioni sociali.

Si è iniziato con i saluti, non formali, della Parlamentare Europea Agnes JONGENIUS (Partito Socialista dei Paesi Bassi), di Per HILMERSSON, segretario generale della CES (in videoconferenza), del Direttore dell’ ETUI (https://www.etui.org) Philippe POCHET e di Marian SCHAAPMAN, attuale responsabile del settore Salute e Sicurezza e Condizioni di Lavoro di ETUI (https://www.etui.org/Topics/Health-Safety-working-conditions), che ha raccolto l’eredità del Trade Unions Technical Bureau per la salute e sicurezza (TUTB/BTS), creato proprio in questo anno 1989 che ha dato lo spunto alla riflessione della Conferenza.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU SNOP.IT 

Storia di 30 anni di C.I.I.P

FONTE SNOP.IT
Lunedì 02 Dicembre 2019 11:43
Negli ultimi 30 anni molte associazioni di operatori e professionisti della prevenzione nel settore pubblico, privato, della ricerca e dell’Università hanno costruito e sostenuto un polo di aggregazione tra le diverse professionalità e discipline, per la stesura di documenti tecnici, proposte e contributi legislativi, attraverso incontri, gruppi di lavoro tematici, iniziative pubbliche. Fu scelto di chiamarlo Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione – CIIP.Questo testo ricostruisce i principali momenti dell’azione di CIIP nei 30 anni di attività.

 

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A proposito di prevenzione, infortuni sul lavoro e indicatori

Nota di Editor. Riteniamo per davvero importante questo articolo pubblicato sul sito della Società Nazionale Operatori della Prevenzione. L’articolo fa chiarezza sul sistema delle responsabilità in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulla necessità di indicatori appropriati per valutare il fenomeno e l’efficacia degli interventi che una pluralità di soggetti, dalle imprese ai decisori politici sono tenuti a intraprendere. Condividiamo in pieno il fatto che :……“Ferme restando le sue prerogative e responsabilità, lo Stato attribuisca l’obiettivo (sacrosanto) di “riduzione degli infortuni sul lavoro” anche alle Regioni in maniera che queste lo perseguano con le proprie politiche, mettendo in atto con le parti sociali e gli enti deputati azioni complessive che coinvolgano tutti, ciascuno per le proprie responsabilità: legislatori e amministratori, imprenditori, lavoratori e sindacati, enti pubblici (ASL in testa), INAIL …” 

A proposito di prevenzione, infortuni sul lavoro e indicatori
FONTE  SNOP.IT

Il 24 ottobre 2019, nel corso della comunicazione sulle linee programmatiche del suo Dicastero alle Commissioni Igiene e Sanità del Senato e Affari Sociali della Camera (https://www.senato.it/15501) , il Ministro della Salute ha tra l’altro affermato che la prevenzione è un punto fondamentale dell’agenda di Governo. Nel ricordare l’avvio di uno specifico tavolo di lavoro promosso da lui stesso e dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali con l’obiettivo di costruire una risposta organica ai problemi relativi alla sicurezza sul lavoro, ha sottolineato le competenze in materia del Ministero della Salute  – in relazione alla funzione delle ASL – ed ha affermato di considerare “particolarmente rilevante” il lavoro da portare avanti in questo campo: dichiarazioni che apprezziamo, anche e soprattutto perché raramente rilasciate dai precedenti Ministri della Salute. Nella stessa occasione, il Ministro ha annunciato che sta per divenire operativo il nuovo sistema di garanzie (NSG) per il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza (LEA), che sostituirà l’attuale “griglia LEA”.

Le finalità, le fonti di riferimento e gli indicatori del NSG per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria sono contenute nel Decreto del Ministero della Salute del 12 marzo 2019. Il Decreto delinea un “sistema descrittivo, di valutazione, di monitoraggio e di verifica dell’attività sanitaria erogata da soggetti pubblici e privati accreditati di tutte le regioni”, prioritariamente finalizzato a mettere in relazione i LEA effettivamente assicurati con le “dimensioni da monitorare”, quali: efficienza ed appropriatezza organizzativa, efficacia ed appropriatezza clinica, sicurezza delle cure.

I dati per la costruzione degli indicatori vengono raccolti attraverso i flussi informativi correnti del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), integrati da “altre fonti informative, esaustive o campionarie, a copertura nazionale”, individuati in modo che consentano di “leggere, per ciascun LEA, le dimensioni dei processi di erogazione, tali da evidenziare le singole criticità e rendere possibili interventi puntuali, fornendo le basi per il miglioramento del sistema”.

L’indicatore per il “monitoraggio delle attività (ispezioni, controlli, sorveglianza sanitaria) finalizzate alla “prevenzione degli infortuni sul lavoro” è individuato nelle “denunce di infortunio sul lavoro”: una scelta che non può che suscitare non poche perplessità – anche sulla base di quanto enunciato nell’articolato dello stesso Decreto – e richiede una profonda e articolata riflessione.

Misurare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici mediante indicatori che registrano solo gli infortuni sul lavoro (indicatori, perlomeno, di incidenza) è certamente riduttivo rispetto alla complessità dei temi legati alla salute occupazionale, ma è purtroppo pratica comunemente accettata, senza più preoccuparsi delle diverse limitazioni che li caratterizzano. Anche senza sottolineare i problemi legati alla aderenza di questi indicatori alla realtà degli eventi infortunistici (grado di denuncia, lavoro nero o “grigio”, reale copertura assicurativa, sotto denuncia, fattispecie riconosciute e, a livello internazionale, comparabilità delle definizioni e delle modalità di registrazione), oggi più che mai esprimere un giudizio sul complesso delle condizioni di salute dei lavoratori con il solo dato infortunistico appare riduttivo e insoddisfacente.

Indubbiamente una realtà lavorativa con infortuni frequenti svela un’organizzazione generale che poco tutela il lavoratore: dall’altra parte, però, una situazione silente o poco significativa dal punto di vista dei dati infortunistici non ci rassicura sullo stato reale dell’organizzazione di tutela e sulla salute dei lavoratori, a maggior ragione quando prevalgono fattori di rischio diversi da quelli infortunistici.

Detto questo, e considerato che gli infortuni sono certamente fra i maggiori responsabili dei “danni” alla salute da lavoro, ma non i soli – nemmeno per dimensione e diffusione -, si concorda di utilizzarli per misurare, per esteso (come proxy?), lo stato della salute e della sicurezza sul lavoro.

In quest’ottica, quindi, quello della riduzione degli infortuni sul lavoro (che intendiamo, in realtà, indicativa del generale miglioramento delle condizioni di SSL) è indubitabilmente un obiettivo che le comunità (nazionali, locali) devono porsi nel loro insieme. Giustamente, tali obiettivi hanno costituito parte predominante di strategie e campagne di prevenzione a livello nazionale e sovranazionale (v. Unione Europea) e, anzi, l’andamento del fenomeno infortunistico – pur alla luce del progressivo miglioramento registrato nel lungo periodo – richiede ancora la loro riproposizione e il loro rafforzamento.

Nel tradurre questi obiettivi in strumenti e interventi finalizzati al loro raggiungimento e nel decidere a chi attribuirne la realizzazione, dobbiamo necessariamente tener conto che la tutela della salute e sicurezza sul lavoro è frutto di un complesso numero di fattori, interni ed esterni al mondo del lavoro.

Un’indagine dell’EU-OSHA di molti anni fa aveva provato a mettere insieme i fattori “che funzionano” nel garantire sicurezza e salute sul lavoro, chiedendolo alle imprese e agli esperti: ne trasse un quadro variegato di azioni/interventi che coprono un ampio spettro di ambiti e strumenti (citati non in ordine gerarchico di importanza):

  • Legislazione
  • Imposizione/vigilanza
  • Adozione di sistemi di gestione della sicurezza
  • Formazione dei soggetti aziendali
  • Cooperazione/partecipazione dei lavoratori
  • Buone pratiche
  • Disponibilità di strumenti applicativi (assistenza, linee guida)
  • Professionisti della sicurezza
  • Controllo dei fattori organizzativi
  • Campagne di sensibilizzazione
  • Incentivi finanziari alle imprese/Sistemi premianti
  • Certificazione

Il quadro conferma che i soggetti che agiscono sulla SSL sono numerosi e appartengono ad ambiti diversi, da quello imprenditoriale a quello dei lavoratori, da quello dei professionisti a quello dei progettisti e costruttori, da quello della formazione a quello sindacale, dalle leggi alla politica, dal privato al pubblico. La sicurezza sul lavoro si fa sul luogo di lavoro, si fa dove si lavora e la fa chi lavora: in un contesto fatto di regole e leggi, di relazioni, competenze, stimoli, indirizzi, responsabilità …

Il ruolo dell’ente pubblico in questo quadro è certamente fondamentale, in quanto garante che gli interessi in gioco vengano declinati secondo la salute dei lavoratori e della comunità. Non a caso la stessa Direttiva 391 (che il nostro D.Lgs 81/2008 ovviamente ricalca con le dovute specificità del sistema nazionale) basa la strategia della legislazione europea di prevenzione nei luoghi di lavoro su un sistema complesso che va dalla organizzazione aziendale alla responsabilizzazione, dalla formazione alla partecipazione, fino al ruolo del sistema pubblico di supporto e di controllo.

Nessuno oggi può quindi pensare che ci siano degli strumenti e dei soggetti che da soli possano incidere in maniera così forte sul “fenomeno infortunistico” da poter o dover esserne ritenuti unici responsabili. Per questo, l’obiettivo di “riduzione degli infortuni” non può che essere in capo al “governo” (sovranazionale, nazionale e locale), il quale avrà il compito di mettere in fila strategie, politiche, risorse, soggetti utili al suo perseguimento, anche definendone ambiti di azione e responsabilità.

L’indicatore dello stato di raggiungimento dell’obiettivo non potrà che essere attribuito a livello “centrale”, in quanto sarà misura complessiva della bontà delle politiche adottate e della loro capacità di far lavorare tutti i soggetti interessati.

In questo quadro, pur non scevro di debolezze e contraddizioni (al netto delle risorse disponibili, ovviamente), riesce invece davvero incomprensibile e sbagliata la scelta di adottare le “denunce di infortunio sul lavoro” quale indicatore LEA per l’azione delle ASL, che sono sì principali titolari delle funzioni pubbliche di prevenzione in materia di SSL, ma non certo responsabili dirette dell’outcome “infortuni”.

Non che la riduzione degli infortuni non debba essere un obiettivo anche dei Servizi PSAL, ma non è ragionevole pensare che la loro azione possa essere misurata con un indicatore di outcome che dipende in gran parte da fattori esterni e di cui sono responsabili per una parte che risulta di entità difficilmente quantificabile.

Pare quasi che, differentemente da quello che succede per altri organi pubblici, per gli SPSAL si voglia fare valere una valutazione di “corresponsabilità” negli infortuni sul lavoro. E’ un approccio che non si applica tale e quale ad altri settori, né della sanità né di altri ambiti: misurare i Vigili del fuoco con il numero di incendi (non hanno anche funzioni di prevenzione?), misurare la polizia della strada con il numero di incidenti stradali, i servizi di igiene pubblica con quello delle tossinfezioni alimentari, i medici veterinari con quello delle zoonosi …

Tornando all’indagine EU-OSHA su quanto “funziona” nell’OSH: le ASL non fanno le leggi, non si attribuiscono le risorse, non erogano incentivi, non producono in proprio formazione, non vendono sistemi di gestione della sicurezza (promuoverli, sì), non creano relazioni aziendali o sovra aziendali tra parti sociali, non certificano, non creano buone pratiche (le possono sostenere, scoprire) …  Non controllano i fattori economici e sociali che modulano approcci e atteggiamenti delle imprese verso la sicurezza o che condizionano (vedi effetti della “crisi” economico finanziaria dell’ultimo decennio) l’andamento infortunistico.

Abbiamo, a livello nazionale e anche localmente, combattuto contro la facile equazione “infortuni-controlli”, da più parti sostenuta, obiettando che non può esserci una univoca relazione consequenziale tra i due elementi, quella di cui è invece convinto chi chiede “più controlli” per ottenere “meno infortuni”, ogniqualvolta si ripresenti una emergenza.

Per ridurre gli infortuni in maniera duratura è necessario mettere in campo in maniera sistematica tutta una serie di azioni, che spettano ai numerosi soggetti interessati.

L’azione dei servizi pubblici, che – a livello operativo (escludendo qui quella più prettamente politica e regolamentare) – è di promozione, di supporto e di vigilanza, costituisce un fattore fondamentale e irrinunciabile, ma il suo ruolo non può essere dissociato dall’insieme degli interventi e dei ruoli di tutti i soggetti.

Le ricerche a questo proposito non sono molte – anche nella sola Europa i sistemi pubblici di prevenzione presentano approcci differenti – ma quelle esistenti sono ben lontane dal descrivere una correlazione lineare tra “controlli” o azioni pubbliche da una parte e, dall’altra, entità del fenomeno infortunistico: spesso i risultati in termini di sicurezza hanno presentato andamenti in parte disgiunti dalle modalità e dalla entità degli interventi pubblici. E questo è comprensibile se consideriamo quanti e quali sono i fattori che “lavorano” per la SSL nel reale.

Del resto, come leggere la cospicua riduzione del numero degli infortuni negli anni 2008-2016 se non come i fattori economico-sociali possano agire in maniera rilevante, anche in coincidenza con una (documentata) contrazione delle risorse dei SPSAL?

Non si tratta di sostenere che i servizi pubblici di prevenzione e controllo “non servono”, ma che invece sono semplicemente uno dei fattori efficaci e che il loro peso relativo dipende dalle condizioni complessive e dalla prevalenza o meno di altri fattori.

Quello della riduzione dell’incidenza e della gravità degli infortuni è un obiettivo doveroso (umanamente, eticamente, politicamente … economicamente) e SNOP si è battuta sempre perché fosse posto nella giusta posizione dell’agenda nazionale e regionale. Oggi finalmente abbiamo piani di prevenzione, generali e di settore, che impegnano, a cascata o a rete, una varietà di soggetti, spesso sotto la regia dell’Ente Pubblico. Da anni stiamo promuovendo e sviluppando metodologie di intervento che si basano proprio sulla costruzione di alleanze con i vari portatori di interesse, imprese, lavoratori e sindacati, organismi paritetici, enti pubblici vari … con i quali operare in sinergia, cercando di migliorare anche le stesse azioni di controllo, rendendole più mirate ed efficaci e adeguate alle nuove realtà del lavoro.

Sono anni che coltiviamo approcci che garantiscano accountability, efficacia delle azioni e misurabilità dell’attività che viene svolta. Gli SPSAL devono rendere conto di quanto fanno e di come lo fanno (con le risorse che hanno) e oggi, su questo, i Servizi presentano diverse difficoltà.  Anche il precedente LEA specifico non ha forse aiutato: dover garantire un puro numero di controlli (slegato da qualsiasi considerazione di complessità, di merito e di qualità) può aver spinto ad una programmazione “numerica” piuttosto che mirata al rischio o all’efficacia. Il sistema informativo SPSAL è debole: non a caso, quando si mettono insieme tutti i dati di attività delle ASL delle regioni, qualche dubbio rimane, tra completezza e congruenza dei dati. Occorre considerare che abbiamo a che fare con decine di sistemi diversi di registrazione e produzione dei dati, che risentono spesso di confrontabilità e … e spesso anche di modalità di intervento.

E’ necessario produrre per gli SPSAL indicatori “propri” e misurabili, costruendo un sistema univoco di registrazione. Se il problema è quello dei flussi informativi, della loro validità e uniformità, perché non lavorare finalmente su obiettivi legati a questo? Sarebbe un buon obiettivo da PNP.

Ferme restando le sue prerogative e responsabilità, lo Stato attribuisca l’obiettivo (sacrosanto) di “riduzione degli infortuni sul lavoro” anche alle Regioni in maniera che queste lo perseguano con le proprie politiche, mettendo in atto con le parti sociali e gli enti deputati azioni complessive che coinvolgano tutti, ciascuno per le proprie responsabilità: legislatori e amministratori, imprenditori, lavoratori e sindacati, enti pubblici (ASL in testa), INAIL …

Si costruisca finalmente un sistema informativo che permetta di “contare” e verificare, tra le altre, le attività – che riteniamo cospicue e rilevanti – dei Servizi PSAL e dei Dipartimenti di Prevenzione, ma non si creda di valutarne l’apporto alla riduzione degli infortuni attribuendo loro la responsabilità complessiva del raggiungimento dell’obiettivo.

Così come non possiamo considerare la prevenzione responsabilità unicamente della Sanità, altrettanto non dobbiamo commettere l’errore di pensare gli infortuni come dipendenti prevalentemente dall’azione delle ASL. Lavoriamo per una salute (sul lavoro) in tutte le politiche e misuriamo ASL e SPSAL per il contributo che riescono a dare, con le risorse assegnate.

Ultimo aggiornamento Sabato 23 Novembre 2019 17:15

 

Nel quadro di Esperienze di Ergonomia in Clinica del Lavoro a Milano i materiali del 1° incontro

Nel quadro di Esperienze di Ergonomia in Clinica del Lavoro a Milano i materiali del 1° incontro
Martedì 19 Febbraio 2019 08:38 . FONTE SNOP.IT

 

Le presentazioni dellincontro del 15/2/2019  l’evoluzione del rischio da movimentazione pazienti da 1999 a 2017.

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Il patrimonio tecnico-scientifico della SNOP on-line, a cura di Alberto Baldasseroni e Lalla Bodini

Presentazione
Con la messa a disposizione di questa seconda parte1 di documenti scannerizzati e resi cercabili
con parole chiave, si completa il quadro della produzione tecnico-scientifica della SNOP disponibile
on-line per chiunque voglia accedere alle nostre pagine. I documenti che vengono ora resi pubblici nel sito sono quelli relativi a congressi, seminari, convegni che la Società ha organizzato nel corso degli anni dal 1980 all’inizio del nuovo millennio. Vengono anche elencati e resi reperibili gli
ulteriori documenti, in forme diverse dai precedenti, relativi ad analoghe iniziative della SNOP, in prima persona o come partner, fino a tutt’oggi.
L’arco di tempo dei documenti scannerizzati ex-novo è significativo perché disegna il periodo di massima produzione tecnico-scientifica della società. Insieme alla collezione completa della rivista “Bollettino SNOP” e alle locandine già rese disponibili da tempo a partire dalla home page del sito
www.snop.it , abbiamo ora a disposizione un grande patrimonio documentale in grado di descrivere con dettaglio il percorso culturale di un collettivo scientifico originale, quello
rappresentato dagli Operatori della Prevenzione, aggregatosi inizialmente intorno ai temi della prevenzione nei luoghi di lavoro, ma poi allargatosi anche a quelli della prevenzione ambientale edegli stili di vita. Complessivamente sono state scannerizzate 8381 pagine che sommate alle 3171
della rivista “Bollettino SNOP” assommano complessivamente a 11552 pagine.
In molti di questi Atti come nelle locandine e nella rivista Snop si può ritrovare il bellissimo e
particolare segno grafico di Roberto Maremmani, il Giallo Limone di tanti elzeviri. Va sottolineato
come questa linea grafica non fu semplicemente un “abbellimento” dei documenti SNOP, ma rappresentò una ben precisa scelta anticonformista, di rottura con i modi usati nel grigio mondo
della pubblicistica settoriale fino ad allora dominante. Infine anche un modo antiretorico per accostare temi “alti” (la difesa del diritto alla salute di fasce deboli della società), con aspetti più popolari, quali quelli della grafica di Maremmani.
Forse mancano ancora gli Atti di alcuni convegni, ma non ne siamo sicuri non esistendo, per ora , un “catalogo” completo della produzione SNOP che ha sempre seguito percorsi divulgativi non tradizionali, caratterizzandosi come vera e propria “letteratura grigia”.
Se qualcuno fosse a conoscenza di altri documenti di questo genere saremmo felici di completare ulteriormente questo patrimonio salvato dall’oblio. Rimane infine ancora fuori la News Letter “Snop InForma”, anch’essa caratterizzata dal tratto grafico di Roberto Maremmani, che, all’inizio
degli anni 2000, per un breve periodo affiancò il Bollettino, in una divisione dei compiti attentamente pianificata, ma disattesa dagli sviluppi successivi
Il vero valore aggiunto di tutta l’operazione è quindi proprio l’aver recuperato a futura memoria materiali che altrimenti non sarebbero stati reperibili in alcuna biblioteca, sia in forma analogica che digitale.

Snop – società italiana operatori della prevenzione

Intervista audio alla Presidente della Societa’ Nazionale degli Operatori della Prevenzione (SNOP) Dott.ssa Anna Maria Di Giammarco

 

Una riflessione a tutto campo sulle radicali trasformazioni che stanno avvenendo nel lavoro e nella societa’, sulle rappresentazioni di salute e malattia che derivano da questi nuovi contesti: tutto questo cha impatto avra’ sul ruolo e sul lavoro degli operatori della prevenzione pubblici e non pubblici ?

(a cura di Gino Rubini)

L’INTERVISTA
(durata 30 minuti)

Riferimenti:

Il sito della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione:   SNOP.IT