Notizie, informazioni, documenti, strumenti per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita. Diario Prevenzione è online dal 1996. Progetto e realizzazione a cura di Gino Rubini
Per decenni, gli interessi acquisiti dell’amianto sono collusi per creare un clima in cui le vendite dei loro prodotti tossici avrebbero prosperato. Hanno mentito ai governi; disinformazione diffusa a lavoratori e consumatori; spiato attivisti, politici e gruppi di vittime; funzionari soppressi, sindacalisti ed esperti medici; e impegnato in cospirazioni per controllare i prezzi, dividere i mercati e manipolare i dibattiti sull’amianto. Il limite di parole per questo articolo è troppo breve per avvalorare tutte queste affermazioni, quindi sceglierò alcuni esempi per dare ai lettori un assaggio del male organizzato propagato da questa lobby di distruzione di massa.
A pochi giorni dalla sentenza della Cassazione sulla strage di Viareggio dell’8 gennaio 2020 che ha dichiarato prescritti gli omicidi colposi della tragedia ferroviaria toscana per quasi tutti gli imputati, arriva un’altra brutta notizia per le vittime sul lavoro e per chi opera nel campo della salute e sicurezza.
Il 19 gennaio 2021, la Quinta Sezione della Corte d’Appello di Milano ha infatti confermato la sentenza di primo grado e quindi l’assoluzione di sette manager della Breda Termomeccanica – Ansaldo, imputati per le morti da amianto di una decina di operai dello stabilimento milanese di viale Sarca esposti alla fibra cancerogena tra gli anni Settanta e il 1985.
Il sostituto procuratore generale di Milano Nicola Balice aveva chiesto per i dirigenti condanne tra i 2 anni e i 4 anni e 11 mesi di carcere per omicidio colposo.
Forse come ci scrive il cartoonist Tiziano Riverso nell’ultima vignetta realizzata per Sicurezza e Lavoro, gli operai non sono morti e l’amianto non esiste…
Oppure, come ha detto Michele Michelino, rappresentante del Comitato per la difesa della salute e nei luoghi di lavoro nel territorio: “Volevamo giustizia, ma purtroppo abbiamo trovato la legge, che difende i potenti”.
Nel frattempo, durante il processo, altri cinque ex operai della Breda sono morti a causa dell’amianto. Secondo il Comitato sono già oltre cento le vittime.
«Il 14 gennaio 2020 riprende finalmente il cammino per dare giustizia alle migliaia di vittime dell’Eternit». Con queste parole l’Associazione dei familiari e delle vittime dell’amianto (Afeva) di Casale Monferrato esprime le proprie aspettative in vista dell’imminente apertura di un nuovo grande capitolo del processo Eternit bis, che vede imputato il miliardario svizzero StephanSchmidheiny come responsabile delle morti di lavoratori e cittadini causate dagli stabilimenti italiani della multinazionale del cemento-amianto, di cui è stato padrone e massimo dirigente tra la metà degli anni Settanta e il 1986. Un capitolo che si scrive a Vercelli, dove il Giudice dell’udienza preliminare (Gup) dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio della Procura della Repubblica, che come imputazione a carico di Schmidheiny indica l’omicidio volontario.
Il procedimento, che riguarda 392 casi di lavoratori (poco meno di una settantina) e di cittadini morti ammazzati dalle polveri di amianto disperse negli ambienti di lavoro e di vita dalla sua fabbrica di Casale Monferrato, è uno dei quattro tronconi del processo avviato nel 2015 a Torino ma che nel 2016, in seguito alle decisioni del Gup del capoluogo piemontese, è stato spacchettato.
Si ricomincia da Vercelli
Le sedi giudiziarie chiamate ad occuparsene, per competenza territoriale, sono così diventate quattro: Torino, dove Schmidheiny lo scorso 23 maggio è stato condannato a quattro anni di carcere per omicidio colposo aggravato per la morte da esposizione all’amianto di un ex dipendente della Eternit di Cavagnolo e di una cittadina che viveva nelle vicinanze della fabbrica; Napoli, dove Schmidheiny dal 12 aprile scorso è sotto processo davanti alla Corte di Assise e dove il reato ipotizzato è quello di omicidio volontario, in relazione alla morte di 6 operai dello stabilimento di Bagnoli e di due loro familiari; Reggio Emilia dove si attendono ancora le prime mosse della Procura, che si occupa delle vittime della sede Eternit di Rubiera; e infine, appunto, Vercelli, competente per il filone più importante dell’Eternit bis, perché riguarda la tragedia di Casale Monferrato, la “città martire”, con i suoi oltre 2.000 morti, un nuovo caso di mesotelioma e un funerale alla settimana. Ma anche una città simbolo a livello mondiale per tenacia e resilienza, una città non dell’amianto ma della lotta contro l’amianto.
Verso la manifestazione dell’8 Novembre – Audizione alla Commissione Lavoro della Camera di AFeVA su Pensioni ex-esposti amianto-Fondo vittime amianto.
Nicola Pondrano per AFeVA Casale Monferrato, Andrea Caselli – Milena Pareschi – Antonio Matteo per AFeVA Emilia Romagna, Salvatore Garau per AFeVA Sardegna hanno partecipato il 29 ottobre 2018 alla audizione della Commissione Lavoro della Camera.
Sono state rappresentate ai Deputati le rivendicazioni degli ex-esposti amianto e dei malati per patologie asbesto correlate per un intervento rapido e risolutivo per garantire i loro diritti previdenziali e assistenziali.
In occasione della Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto, si terrà a Bologna una ASSEMBLEA PUBBLICA Organizzata dalla CGIL Emilia Romagna, dalla Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna, dalla RSU/RLS delle Officine, dall’AFeVA Emilia Romagna e dal Quartiere Porto-Saragozza dal titolo:
LAVORO-SALUTE-BONIFICA-RIQUALIFICAZIONE OGR – LE OFFICINE DELLA MEMORIA DALLA STRAGE DI AMIANTO AD UNA RISORSA PER I CITTADINI DI BOLOGNA E DEL QUARTIERE PORTO-SARAGOZZASabato 28 aprile 2018 – ore 9.30 Sala consiliare del Quartiere Porto Saragozza via dello Scalo, 21 – BOLOGNA
Il programma della Giornata:
ore 9.30 Elena De Benedictis Introduzione ai lavori e saluto del Quartiere Porto-Saragozza
9.45 Daniela Cervino SPSAL AUSL Bologna “Indagine di mortalità in OGR della AUSL di Bologna”
10.15 Tre generazioni di delegati sindacali in lotta per la salute Romeo Zazzaroni – La vertenza amianto del 1979 Salvatore Fais – Gli anni dopo la legge 257/92 Gennaro Cardone – Le lotte per la salute oggi
10.45 L’Università per la città, antropologia e architettura per progettare il futuro Agata Mazzeo – Antropologa “Amianto e lavoro – la memoria nella costruzione dell’identità cittadina” Federico Lazzarini – Studente di Architettura “Una tesi di laurea per le Officine Grandi Riparazioni – recupero di uno spazio urbano” Nadia Brandalesi – ARTECITTA’ – Un progetto artistico per l’OGR
Le Officine Grandi Riparazioni fra passato, presente e futuro
11.15 Andrea Caselli – Presidente AFEVA ER “Lavoro, salute, memoria, ambiente : le OGR, una risorsa per la città e il quartiere”
11.45 Valentina Orioli – Assessore Urbanistica ed ambiente comune di Bologna “Il Sito di Interesse Nazionale OGR e il futuro dell’area: le risposte del Comune di Bologna”
Importante mattinata a Ferrara nella bella cornice della Sala della Musica, alla presenza di numerosi Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Vedi la locandina dell’evento
Organizzato dalla Fondazione Bepi Ferro. Il punto sulla popolazione di Venezia, Mestre, Marghera in relazione ai possibili effetti di contaminazioni
Venerdì 13 aprile, a Marghera (Venezia), nel padiglione Antares del Vega dalle 9.30, in via delle Industrie, si terrà un’importante giornata dedicata alla “Salute dei residenti a Venezia e a Mestre nelle indagini di popolazione”. Si tratta di un’analisi dettagliata sulla drammatica ricaduta che l’utilizzo dell’amianto ha avuto nel territorio. La giornata di studio è stata realizzata grazie alla Fondazione Bepi Ferro, che dal 2008 si occupa delle vittime dell’amianto, non solo i lavoratori ma anche le loro famiglie oltre che i cittadini.
I lavori si aprono la mattina con tre relazioni. Nel pomeriggio (ore 14.30) si terrà una tavola rotonda sulla sorveglianza sanitaria delle malattie da amianto in Veneto. Partecipano Luca Coletto, Felice Casson, Enrico Piron, Teresio Marchi, Bruno Samà, Giulia Pasello, Vincenzo Ciminale.
La Fondazione Vittime dell’Amianto “Bepi Ferro” si è costituita per dare voce a quei lavoratori esposti all’amianto che negli ultimi decenni sono stati definiti “lavoratori invisibili”, perché di amianto si parla raramente e malvolentieri, e perché la maggioranza di loro è in pensione, o si avvia alla pensione, e ha quindi poca voce nella società. Eppure la vicenda dell’amianto rappresenta, simbolicamente, la esemplificazione di ciò che noi non vogliamo e detestiamo: l’indifferenza al valore della salute nel lavoro, l’accettazione rassegnata che il prezzo da pagare per il lavoro non siano solo la fatica e i sacrifici, ma anche la loro stessa integrità fisica.
Ottima prestazione del servizio pubblico televisivo RAI, che con il servizio appassionato e chiaro della giornalista Valeria Collevecchio, a dato la misura della strage di Amianto ancora in corso.
“STRAGE INFINITA” è il titolo del servizio andato in onda sulla rubrica del TG3 “Fuori TG” del 09/01/2018
Il servizio, frutto di un lavoro di approfondimento certosino, ha dato conto dei drammi di Casale Monferrato e delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna. Due realtà paradigmatiche, la prima sullo stabilimento ETERNIT e sul dramma che ha colpito oltre ai lavoratori e ai loro familiari, anche i cittadini di Casale Monferrato, la seconda sui lavoratori delle Officine Grandi Riparazioni delle FF.SS. di Bologna che lavoravano sugli elettrotreni, imbottiti di amianto.
Per l’OGR, le testimonianze sono di Salvatore Fais, Giovannino Albanese, Antonio Matteo ex-lavoratori OGR, Leda Cattani Zanantoni vedova del lavoratore OGR Fabio Gherla e Andrea Caselli presidente di AFeVA Emilia Romagna
Il servizio si apre con la domanda “CHI SONO I COLPEVOLI?….”
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 18 maggio 2017, n. 0114/Pres.
Regolamento per la concessione dei contributi di cui all’articolo 4, comma 30, della legge regionale 29 dicembre 2016, n. 25 (Legge di stabilità 2017), per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto da edifici di proprietà privata adibiti a uso residenziale.
(Pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia n. 22 del 31 maggio 2017).
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