In questa puntata: La salute richiede la pace. Come evitare un mondo climatico distopico…..

Connessioni 5

18 novembre 2023

fatti, eventi, report di ricerca e dati per capire meglio cosa succede nel campo della prevenzione e della salute negli ambienti di vita e di lavoro.

In questa puntata della Rubrica vi offriamo documentazione su:

– Il diritto universale alla salute richiede la pace e rifiuta la guerra
– Per evitare un futuro climatico distopico, dobbiamo prima immaginare il mondo che vogliamo
– La violence environnementale de l’économie fossile
– Regione Emilia-Romagna. Proteggersi dai rischi, nel linguaggio dei segni.
– Convegno nazionale agricoltura 2023: Taranto, 26 ottobre 2023.

Il diritto universale alla salute richiede la pace e rifiuta la guerra
E’questo il titolo del documento promosso dalla AIE Associazione Italiana di Epidemiologia alla elaborazione del quale hanno partecipato venti società scientifiche  che fanno riferimento al campo della salute e della sanità. E’ un primo passo importante. Nel documento si afferma: ” In qualità di società scientifiche di area sanitaria, dati i nostri obblighi professionali incentrati sulla tutela e la promozione della salute, sentiamo urgente la necessità di esprimerci pubblicamente e congiuntamente a favore della pace e contro la guerra in tutte le aree del pianeta.

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ETUI – Il futuro dell’Europa sociale volume 29 Numero 2, maggio 2023

 

Durante le Commissioni Barroso (2004–2014) gli obiettivi economici erano considerati di gran lunga più importanti degli obiettivi sociali e la politica sociale era ampiamente vista come un ostacolo alla crescita economica, all’innovazione e al pareggio di bilancio. Di conseguenza, in quel periodo, ci sono state poche nuove iniziative dell’UE nel campo della politica sociale, mentre è stata esercitata una pressione per ridimensionare o decentralizzare le politiche sociali nazionali. Negli ultimi anni, tuttavia, l’adozione del pilastro europeo dei diritti sociali (EPSR), la crisi COVID, ma anche il cambiamento climatico e la digitalizzazione hanno aperto nuovi spazi per portare avanti temi sociali ed espandere l’Europa sociale. Di conseguenza, il discorso delle istituzioni europee è cambiato radicalmente, passando da una visione delle politiche sociali come un fattore di costo a un’enfasi sulla necessità di rafforzare i diritti sociali per affrontare con successo le molteplici sfide cui devono far fronte le società europee. Ad esempio, il piano d’azione EPSR afferma che “è necessario rafforzare i diritti sociali e rafforzare la dimensione sociale europea in tutte le politiche dell’Unione, come sancito dai trattati. Ciò garantirà che la transizione verso la neutralità climatica, la digitalizzazione e il cambiamento demografico sia socialmente giusta ed equa, e farà sì che il Green Deal europeo e il prossimo Decennio digitale 2030 siano un successo per tutti gli europei.” Stabilisce inoltre tre obiettivi ambiziosi da raggiungere entro il 2030: almeno il 78% della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni dovrebbe avere un lavoro; almeno il 60% di tutti gli adulti dovrebbe partecipare ogni anno alla formazione; e una riduzione di almeno 15 milioni del numero di persone a rischio di povertà o esclusione sociale.

Maarten Keune e Philippe Pochet

Il numero completo può essere trovato qui

Co-curatori: Philippe Pochet, Vera Šćepanović, Maarten Keune

Caporedattore: Marina Luttrell

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Solidarietà. Notizie dalla Germania – Collettivo GKN a Berlino! Con le voci dei protagonisti

La settimana trascorsa è stata settimana di tour tedesco per il collettivo di fabbrica GKN, che ha partecipato ad assemblee a Lipsia, Halle, Berlino.
Domenica 5 Marzo dopo una breve introduzione abbiamo raccolto, in occasione di un pranzo sociale, le voci di Lukas Ferrari (attivista e interprete) , Franco Di Giangirolamo (ANPI Berlino), Dario Salvetti (Collettivo di Fabbrica GKN).
#gkn  #lavoratori  #imprenditori  #operai  #melrose

Dalla Gkn società di mutuo soccorso nei luoghi di lavoro

Per leggere l’articolo clicca QUI 
Per maggiori informazioni sulla lotta dei lavoratori e delle lavoratrici Gkn clicca QUI 

Capi orribili: come gli algoritmi managers stanno prendendo il controllo dell’ufficio

Un articolo da TheConversation di grande interesse. Per facilitare la lettura al fondo dell’articolo in lingua originale abbiamo postato una traduzione automatica google in italiano. Per qualsiasi utilizzo e riferimento vale la versione in lingua originale.

Horrible bosses: how algorithm managers are taking over the office

Monster Ztudio/Shutterstock

Robert Donoghue, University of Bath and Tiago Vieira, European University Institute

The 1999 cult classic film Office Space depicts Peter’s dreary life as a cubicle-dwelling software engineer. Every Friday, Peter tries to avoid his boss and the dreaded words: “I’m going to need you to go ahead and come in tomorrow.”

This scene is still popular on the internet nearly 25 years later because it captures troubling aspects of the employment relationship – the helplessness Peter feels, the fake sympathy his boss intones when issuing this directive, the never-ending demand for greater productivity.

There is no shortage of pop culture depictions of horrible bosses. There is even a film with that title. But things could be about to get worse. What is to be made of the new bosses settling into workplaces across all sectors: the algorithm managers?

The rise of algorithm management

The prospect of robots replacing workers is frequently covered in the media. But, it is not only labour that is being automated. Managers are too. Increasingly we see software algorithms assume managerial functions, such as screening job applications, delegating work, evaluating worker performance – and even deciding when employees should be fired.

The offloading of tasks from human managers to machines is only set to increase as surveillance and monitoring devices become increasingly sophisticated. In particular, wearable technology that can track employee movements.

From an employer’s point of view, there is much to be gained from transferring managers’ duties to algorithms. Algorithms lower business costs by automating tasks that take longer for humans to complete. Uber, with its 22,800 employees, can supervise 3.5 million drivers according to the latest yearly figures.

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Governo Draghi. Ministeri “commissariati” dal gigante americano della consulenza aziendale

 

FONTE  AREAONLINE.CH

Il governo di Mario Draghi si è affidato a McKinsey per la stesura del Recovery Plan. Ecco come i consulenti privati si sostituiscono agli impiegati statali

di Angelo Mastrandrea

Nel palazzo che ospita il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), in via XX Settembre a Roma, di fronte alla sala conferenze della Ragioneria generale, su una targa davanti a una porta si legge “Laboratorio McKinsey-Mef”. All’interno, ogni mattina un plotone di giovani economisti arruolati dalla multinazionale americana delle consulenze tra i migliori laureati delle università più prestigiose si siede alla scrivania e si mette ad analizzare dati, scrivere rapporti e sintetizzarli in formato powerpoint, con stile anglosassone e il tipico “metodo analitico” di McKinsey, tra i mugugni di funzionari e dipendenti ministeriali che si vedono sottrarre mansioni e ruolo.

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From bioweapons to super soldiers: how the UK is joining the genomic technology arms race

Gene editing could create super soldiers.
Gorodenkoff/Shutterstock

Yusef Paolo Rabiah, UCL

The UK government recently announced an £800 million, taxpayer-funded Advanced Research and Invention Agency (Aria). The brainchild of the British prime minister’s former chief adviser, Dominic Cummings and modelled on the US Defense Advanced Research Projects Agency, Darpa, the organisation will focus partly on genomic research.

Genome technology is becoming an increasingly important part of military research.
So given that the UK boasts some of the best genomic research centres in the world, how will its new agency affect the wider genome technology warfare race?

In 2019, Darpa announced that it wishes to explore genetically editing soldiers. It has also invested over US$65 million (£45 million) to improve the safety and accuracy of genome-editing technologies. These include the famous Nobel prize-winning Crispr-Cas molecular scissor – a tool that can edit DNA by cutting and pasting sections of it.

But the ease of accessibility and low cost of Crispr-based technologies has caused concern around potential military genetic modification and weaponisation of viruses or bacteria. These include smallpox or tuberculosis, and could be extremely destructive.

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USA. Another Soda Tax Bill Dies. Another Win for Big Soda.

Samantha Young

SACRAMENTO — A rogue industry. A gun to our head. Extortion.

 

This story also ran on San Francisco Chronicle. It can be republished for free.

That’s how infuriated lawmakers described soft drink companies — and what they pulled off in 2018 when they scored a legislative deal that bars California’s cities and counties from imposing taxes on sugary drinks.

Yet, despite its tarnished reputation, the deep-pocketed industry continues to exert its political influence in the nation’s most populous state, spending millions of dollars on politically connected lobbyists and doling out campaign contributions to nearly every state lawmaker.

The result? Bills long opposed by Coca-Cola Co., PepsiCo and other beverage companies continue to flounder. Just two weeks ago, a measure that would have undone the 2018 deal that lawmakers so vehemently protested was shelved without a hearing.

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La tecnologia blockchain digitale può migliorare le condizioni di lavoro nel Sud del mondo?

Fonte Equaltimes.org

di Laura Villadiego

Visti dall’alto, gli allevamenti di gamberetti che punteggiano la costa della provincia thailandese di Surat Thani formano un mosaico acquoso di piscine. La vista da terra, tuttavia, presenta un’immagine diversa: la maggior parte di queste fattorie sono nascoste dietro alti muri e le informazioni su ciò che accade dietro di loro sono difficili da trovare.

L’industria della pesca in Thailandia, il principale produttore mondiale di gamberetti , è stata oggetto di anni di critiche per la sua opacità e di numerosi scandali di abusi sul lavoro in varie fasi della catena di produzione. Nonostante le riforme intraprese dal governo negli ultimi anni, gli allevamenti ittici continuano ad essere un importante punto di contesa nel settore.

“I lavoratori dell’acquacoltura [in Thailandia] vengono solitamente assunti da altri paesi, come il Myanmar [Birmania], e vivono sul posto negli allevamenti ittici. Le condizioni sono spesso dure quando il lavoro viene svolto sotto il sole “, afferma la data scientist Juliette Alemany di FairAgora Asia, una società di consulenza con sede in Thailandia specializzata in tracciabilità nell’industria alimentare. Nascoste dietro queste mura, alcune aziende non sempre registrano i propri dipendenti o rispettano le leggi sul lavoro esistenti.

Ma una semplice applicazione mobile sviluppata da FairAgora Asia potrebbe aiutare a cambiare la situazione fornendo un picco virtuale dietro queste mura e facendo luce su ciò che accade in questi allevamenti ittici.

Basata sulla tecnologia blockchain digitale (un registro condiviso che garantisce la veridicità delle operazioni Internet), FairAgora Asia ha progettato la sua piattaforma digitale VerifiK8 per aiutare le aziende a monitorare e riferire sulle loro condizioni di lavoro e sull’impronta ambientale.

“È uno strumento digitale che monitora l’impatto sociale e ambientale [delle aziende]. Controlla i parametri sociali [forniti dalle aziende] rispetto ai dati di produzione per scoprire se le aziende lungo la catena di produzione sono dalla parte “rossa” o “verde” in termini di impatto “, afferma Emmanuelle Bourgois, fondatrice di FairAgora Asia.

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Processo ETERNIT Torino: condannato Stephan Schmidheiny a 4 anni per omicidio colposo

 

FONTE AFEVAEMILIAROMAGNA 

Si è concluso il processo di Primo grado presso il tribunale di Torino a Stephan Schmidheiny  padrone della ETERNIT: condannato a 4 anni per omicidio colposo e l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, per la morte di due lavoratori dello stabilimento ETERNIT di Cavagnolo.

Schmidheiny dovrà versare una provvisionale di 15mila euro alle parti civili, tra cui la Regione Piemonte, la CGIL Piemonte e AFeVA.

Leggi la sentenza del processo

Leggi il Comunicato di AFeVA Casale Monferrato

Sette anni di carcere era stata la richiesta del Pubblico Ministero Gianfranco Colace. La difesa dell’imputato ha dichiarato che dopo la lettura delle motivazioni della sentenza, impugnerà il provvedimento di condanna in Corte d’appello.

Gli altri processi che vedono imputato Schmidheiny ,nei quali è stato spacchettato il processo ETERNIT BIS sono: Vercelli, Reggio Emilia e Napoli

Soddisfatta la CGIL Piemonte per la decisione del giudice, la esprime Nicola Pondrano,  dirigente sindacale della CGIL e fra i fondatori dell’Associazione familiari e vittime dell’amianto (Afeva): “È un segnale debole, ma va nella direzione auspicata. È la prima sentenza che indica la responsabilità di Schmidheiny su due casi”. Per Bruno Pesce, Afeva: “è una condanna mite, ma importante perché lo Stato afferma che non si uccide la gente per soldi”.
Giuliana Busto la presidente di Afeva: “dopo la botta della Cassazione, anche una condanna minima è un inizio che dà speranza”.

E’ ancora nella nostra memoria la sentenza della Corte di Cassazione che nel 2015 aveva annullato la condanna a 18 anni del manager svizzero accusato di disastro ambientale doloso permanente e omissione di misure antinfortunistiche.

 

Leggi altri articoli sui processi ETERNIT.

Dal sito AFeVA di Casale Monferrato: La vertenza ETERNIT

ETERNIT, IL MAXIPROCESSO CHE CAMBIÒ LA STORIA

Processo ETERNIT BIS

Dal sito AFeVA Emilia Romagna:        ETERNIT: sentenza Corte di Cassazione – 4 i processi per omicidio colposo (aggravato) – Continua la richiesta di GIUSTIZIA

ETERNIT-BIS: derubricata la responsabilità di Schmidhney ad omicidio colposo, demolito il processo unico

   Il nuovo processo Eternit del tribunale di Torino contro Stephan Schmidhney può continuare.

PROC. ETERNIT – 31 MAGGIO 2016 : CORTE COSTITUZIONALE – DEL. CGIL NAZIONALE – AFEVA ER – AFEVA CASALE M.

OpenCorporation, multinazionali a confronto

di Davide Dazzi e Volker Telljohann 19 febbraio 2019 ore 13.17
La piattaforma, nata su intuizione della Filcams Cgil, si propone come strumento di informazione, conoscenza e analisi critica sul comportamento dei grandi gruppi. Il ranking del 2018 a livello mondiale vede in prima posizione Enel
foto di Fabio Mazzarella (Sintesi)

 

Nata su intuizione della Filcams Cgil nazionale e con il supporto di un finanziamento dell’Unione europea, la piattaforma OpenCorporation esce dal necessario periodo di sperimentazione e si propone ai lavoratori e a tutta la cittadinanza come strumento di informazione, conoscenza e analisi critica sul comportamento delle multinazionali.

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Difendiamo la libertà del dibattito scientifico  dall’influenza dell’industria del tabacco

FONTE  C.I.I.P

1 ottobre 2018

Pubblichiamo un documento sottoscritto dai promotori del Manifesto per l’Endgame del tabacco in Italia con il quale si richiamano le istituzioni e le società scientifiche a non accettare che l’industria del tabacco finanzi o partecipi ad iniziative scientifiche, così come indicato dall’art. 5.3 del trattato FCTC-WHO sul controllo del tabacco.

Allegati:
Scarica questo file (Indipendenza_da_industria_del_tabacco_1Ott_v3.pdf)Indipendenza da industria del tabacco [Tobacco Endgame]

Il cartello di Basilea che ci costa milioni 

 

In questo articolo si fa luce  sulle manovre nefande con le quali le BIGFARMA, le multinazionali del farmaco dettano legge sui prezzi dei farmaci .Editor

Fonte Area7.ch

 

Il cartello di Basilea che ci costa milioni 

di

Federico Franchini

Si tratta forse del caso più eclatante che dimostra come le case farmaceutiche dettino legge sui prezzi dei medicamenti. E di come per farlo utilizzino metodi molto discutibili. Per ostacolare un farmaco dal prezzo accessibile a vantaggio di un medicamento più costoso i due principali gruppi farmaceutici svizzeri hanno diffuso informazioni ingannevoli. I prodotti, perfettamente sovrapponibili, sono inoltre stati artificiosamente differenziati. Ciò che ha generato costi sanitari enormi. In Italia della vicenda se ne è occupata l’Antitrust e le autorità di perseguimento penale. In Svizzera le autorità affermano di avere le mani legate. Nell’articolo correlato a lato, l’opinione del dottor Franco Cavalli sul tema.

Aggiotaggio: è questo il capo d’accusa con cui i due rappresentanti legali in Italia di Roche e Novartis sono finiti sul registro degli indagati. Aggiotaggio, stando al codice penale italiano, significa turbare il mercato, pubblicando o divulgando notizie false, esagerate o tendenziose atte a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo di un prodotto. Nel caso specifico Maurizio De Cicco (Roche) e Georg Schroeckenfuchs (Novartis) avrebbero messo in atto «manovre fraudolente» finalizzate a turbare il mercato italiano dei prodotti oftalmici e realizzare così «ingiusti profitti patrimoniali». Così si legge, nell’avviso di conclusione delle indagini firmato dal pm di Roma Stefano Pesci.

La vicenda è nota da tempo e ha già fatto scorrere fiumi d’inchiostro. È la storia di due farmaci. Il primo si chiama Avastin, nato come medicamento antitumorale la cui licenza è detenuta da Roche. Da tempo, la comunità scientifica ha stabilito che il prodotto ha un’ottima e sicura resa anche per il trattamento della maculopatia, una malattia dell’occhio. Nonostante l’uso diffuso in ambito oftalmico, Roche non ha fatto nulla per richiedere un’estensione delle indicazioni di Avastin per questo utilizzo. Anzi, tramite la filiale Genentech ha creato un farmaco clone – il Lucentis – confezionato appositamente per l’uso in campo oftalmologico. La licenza del Lucentis è stata poi ceduta alla Novartis che, detto en passant, detiene circa il 30% delle azioni di Roche. La differenza tra i due prodotti è sostanzialmente il prezzo: se l’Avastin costa in Italia 80 euro, il Lucentis di euro ne costa 900. Una differenza abissale.

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Il tuo nuovo ed elegante smartphone Samsung portato a te da rumore, dolore e aborti

Your cool new Samsung smartphone brought to you by noise, pain and miscarriages

Pham Thi Minh Hang and Joseph DiGangi, Opinion contributors Published 6:00 a.m. ET March 14, 2018

The women blowing the whistle on Samsung factory conditions deserve to be heard. And for a sustainable electronics industry, they should be heeded.

(News media across the globe have been heaping praise on Samsung’s cool new Galaxy S9 and S9+ smartphones. But amid all the raves about the tech innovations and fancy features of these devices, the lives of the mostly female workers who make them have been virtually ignored.

Few consumers or reporters are aware, for example, that half of all Samsung phones are manufactured in Vietnam by a female-majority workforce in their twenties.
L’ARTICOLO (che contiene molti link ai rapporti di ricerca) PROSEGUE ALLA FONTE SU USA TODAY 


QUI,PER FACILITARE LA LETTURA , UNA TRADUZIONE ASSISTITA DA GOOGLE TRANSLATOR

Il tuo nuovo ed elegante smartphone Samsung portato da rumore, dolore e aborti

Le donne che protestano sulle condizioni della fabbrica Samsung meritano di essere ascoltate. E per un’industria elettronica sostenibile, dovrebbero essere ascoltate.

I media di notizie in tutto il mondo hanno elogiato i nuovi smartphone Samsung Galaxy S9 e S9 +. Ma tra tutti i meeting sulle innovazioni tecnologiche e le caratteristiche fantasiose di questi dispositivi, le vite delle operaie per lo più femminili che le hanno fatte sono state praticamente ignorate.

Pochi consumatori o giornalisti sono consapevoli, ad esempio, che la metà di tutti i telefoni Samsung sono fabbricati in Vietnam da una forza lavoro femminile a maggioranza ventenne.

Le nostre organizzazioni hanno esplorato questa storia nascosta conducendo interviste approfondite, aperte e riservate a 45 donne che lavorano sulle linee di montaggio in due stabilimenti Samsung in Vietnam. Quello che abbiamo trovato è stato scioccante.

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German clothing company Roy Robson has fired eleven union members from its factory in Izmir, Turkey.

 

La Turchia di Erdogan nella Unione Europea ? Molte cose dovranno cambiare in Turchia perchè possa  fare parte della Unione Europea , ad esempio dovrà essere garantita la vita delle rappresentanze sindacali e il controllo sul comportamento delle aziende multinazionali . Ringraziamo il compagno Eric Lee  per il prezioso lavoro di segnalazione degli episodi di repressione antisindacale che avvengono nel mondo .  Editor

§§§

 

German clothing company Roy Robson has fired eleven union members from its factory in Izmir, Turkey.

The company is a major sponsor of well-known German Bundesliga football teams, including FC St Pauli.

The Izmir plant employs 600 people, and textile union Teksif has tried to organize it for some time. 

However, when workers join the union, the company fires them. A total of eleven union members have been fired this year. The manager has refused a meeting, saying that on principle, the company never meets with unions. 

This anti-union stance is ironic because St Pauli fans pride themselves in their support of progressive politics. St Pauli is famous across Europe for its sense of social responsibility.

IndustriALL has launched a major online campaign calling on Roy Robson to stop trying to prevent its workers from joining trade unions and instead to talk with the union.

Please take a minute to show that you support them, here:

Click here to support the campaign

And please share this message with your friends, family and fellow union members.

Thank you!

Eric Lee

Processo Eternit . Quattro giudici per Schmidheiny: la Cassazione conferma lo spacchettamento

di
Claudio Carrer

FONTE AREA7.CH  che ringraziamo .

Si spalancano le porte di quattro tribunali per il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, unico imputato del procedimento Eternit bis, riguardante la morte di 258 persone ammazzate dall’amianto delle sue fabbriche Eternit in Italia. Non vi sarà dunque alcun maxiprocesso, come auspicava la Procura di Torino che indaga sulla vicenda da oltre quindici anni e che ora dovrà dunque condividere questo lavoro con gli uffici giudiziari di Vercelli, Reggio Emilia e Napoli: si occuperanno ciascuno dei singoli casi di decesso avvenuti nel proprio territorio di competenza.

Così ha stabilito la settimana scorsa la Corte di Cassazione, dichiarando “inammissibile” il ricorso dei magistrati torinesi contro la decisione del giudice dell’udienza preliminare (gup) Federica Bompieri del novembre 2016 che aveva derubricato l’ipotesi di reato da omicidio volontario a omicidio colposo e di conseguenza prodotto la suddivisione del processo in quattro tronconi distinti. Per comprendere il significato preciso di questa sentenza, comunicata il 14 dicembre all’indomani di una breve udienza, bisognerà però attendere le motivazioni scritte: non è infatti chiaro se i giudici della suprema corte si sono limitati a stabilire che la gup non ha travalicato i suoi poteri (come asseriva invece la Procura di Torino) o se si sono spinti ad affermare che la stessa, negando la presenza del dolo, abbia valutato correttamente il livello di consapevolezza dell’imputato. Una questione non certo di dettaglio, perché potrebbe influenzare l’andamento di tutti e quattro i processi: anche se formalmente spetta alle singole procure (a parte quella di Torino per cui valgono le decisioni della gup Bompieri) valutare se richiedere un rinvio a giudizio di Schmidheiny per omicidio volontario oppure per omicidio colposo, è infatti chiaro che un eventuale pronunciamento preventivo da parte della Cassazione sul capo d’imputazione legherebbe un po’ le mani a giudici e magistrati. E se l’accusa si riducesse a quella di omicidio colposo (reato che si prescrive dopo 15 anni) per molti dei 258 morti ammazzati dall’amianto non vi sarebbe mai giustizia.

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