Notizie, informazioni, documenti, strumenti per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita. Diario Prevenzione è online dal 1996. Progetto e realizzazione a cura di Gino Rubini
Il punto “7. LA SORVEGLIANZA SANITARIA CORRELATA A COVID-19” ed il punto “9. LA VACCINAZIONE ANTI COVID-19 E GREEN PASS” della pubblicazione “COVID-19 – I contributi di CIIP” sono stati aggiornati alla luce degli atti normativi più recenti.
Nell’aprile 2022 è stato aggiornato il punto “7. La Sorveglianza Sanitaria correlata a COVID-19” a seguito dell’evolversi della situazione della pandemia con la prevalenza della variante omicron e con una situazione vaccinale migliore che ha portato a modificare le prescrizioni normative in merito alla gestione dei casi e delle quarantene ed alla gestione dei pazienti fragili. Al punto “9. La vaccinazione anti COVID-19 e Green Pass” dopo le “Prime note…” e le “Seconde note…” l'”Aggiornamento note sulla vaccinazione anti COVID-19 per i lavoratori” con le indicazioni emergenti dalle nuove disposizioni normative sopravvenute fra il settembre 2021 ed il febbraio 2022 è stato aggiunto un nuovo aggiornamento al mese di aprile 2022.
Il mondo no-vax è variegato. Ci sono i complottisti e ci sono gli impauriti. Ma non ti aspetteresti che a Roma un manipolo di medici no-vax dia l’assalto all’Ordine.
Due clienti in un bar di Sao Paolo guardano il telegiornale, davanti a un bicchiere di birra. Siamo nel novembre del 2021; le notizie parlano di una situazione drammatica in Germania per la diffusione pandemica del coronavirus. Incredulo, uno dice all’altro: “Ma è vero quello che sta succedendo in Germania?“; e l ‘altro: ” Sì, quei matti non si fanno vaccinare!”. L’aneddoto è stato riportato in un articolo del settimanale “Der Spiegel” per raccontare del successo della campagna vaccinale in Brasile (1). Per il Brasile, che ha seppellito più di 600.000 morti con un picco di decessi ad aprile 2021, l’esitazione e il rifiuto di vaccinarsi di un paese ricco come la Germania, che aveva tutto l’arsenale dei vaccini a disposizione, era incomprensibile. I brasiliani si sono vaccinati contro l’opinione del loro leader politico Bolsonaro, che a lungo ha negato il Covid. Come i portoghesi, erano convinti che il vaccino li avrebbe salvati. Gli abitanti di Sao Paolo sono fieri del loro successo vaccinale e nelle strade si vedono bandiere con la scritta “capitale del mondo del vaccino”. Vogliono tornare alla normalità, lavorare, festeggiare il carnevale.
Riprendiamo da Diseguaglianze di salute che ringraziamo questa pagina di indicazioni di grande utilità rispetto alla gestione del problema scuola in questa fase di pandemia.
La pandemia di COVID-19 ha ripreso vigore. L’incidenza in Italia è in continua ascesa da metà ottobre, soprattutto tra le persone non vaccinate. La crescita dei contagi tra i bambini, in particolare al di sotto dei 12 anni, ha caratterizzato soprattutto la fase iniziale della salita della curva epidemica.
Parallelamente alla campagna vaccinale, che a partire dal 16 dicembre riguarderà anche la fascia di età 5-11 anni, occorre continuare a formulare raccomandazioni per il mantenimento della scuola in sicurezza, per la diagnosi precoce dei casi e per la prevenzione di focolai in setting scolastico.
L’Associazione Italiana di Epidemiologia ha formulato delle raccomandazioni per gestire l’attuale fase pandemica nella scuola per far sì che non si debba ricorrere a chiusure o didattica a distanza che hanno inasprito le disuguaglianze sia negli apprendimenti sia negli abbandoni scolastici.
Salute mentale e pandemia: testimonianze dall’Associazione Arcobaleno
16/03/2020 Covid19: Corona Virus. Settimana dopo settimana solo con me stesso in 65 metri quadrati e due balconi. Unico ausilio alla mia solitudine un “oggetto indispensabile”: uno specchio, da cuiLeggi tutto »Salute mentale e pandemia: testimonianze dall’Associazione Arcobaleno…
La contrapposizione aperta fra cittadini no-vax, da una parte, e Istituzioni politiche e scientifiche, sostenute da una larga maggioranza di cittadini, dall’altra, rischia di concludersi con quanto la sapienza antica ha mirabilmente voluto rappresentare nell’espressione “se Atene piange Sparta non ride”: qualunque sarà l’esito della tensione crescente le conseguenze socio-sanitarie della pandemia danneggeranno, comunque, ambedue i contendenti, compresa la frazione, anche se maggioritaria, che prevarrà. Tali saranno i guasti prodotti sul piano sociale da poterli assimilare agli effetti di una guerra, anche se vinta. Vi saranno innumerevoli “morti e feriti” ed uno sconquasso sociale assimilabile al periodo post-bellico che ricadrà su tutti indistintamente e irrimediabilmente.
I non vaccinati rappresentano una parte cospicua e variegata di popolazione che articola il proprio rifiuto, a parte i casi con impedimenti clinici e paure per sporadici eventi avversi, in contrapposizioni radicali verso Istituzioni democratiche e Organizzazioni sanitarie cliniche, di ricerca e di garanzia,e in genere verso istanze scientifiche gridando espressioni fantasiose di sfida, e perfino allegoriche, che intendono denunciare i prodromi instaurativi di uno strisciante sistema universale autoritario e repressivo. In sostanza, i loro discorsi ed azioni configurano la negazione di principi stabiliti in Carte costituzionali, Dichiarazioni dei diritti fondamentali, Universalismi dei Servizi sanitari, Organismi internazionali, destituiscono di veridicità dati sanitari ufficiali e smentiscono l’efficacia delle conseguenti misure preventive fino a denunciare l’esistenza di un complotto e l’instaurazione di una dittatura sanitaria…
La quarta ondata della pandemia sta confermando l’incapacità dell’occidente nel difendere la salute della popolazione, con alcune differenze sostanziali tra paesi. L’arrivo di una nuova variante dal Sudafrica dimostra ancora una volta che nessuno si salva se non si salvano tutti.
La prima ondata della pandemia di Sars-CoV-2 originata dalla Cina si abbatté come uno tsunami prima in Europa e poi nel resto del mondo a partire da gennaio/febbraio 2020. Dure e prolungate misure di lockdown consentirono di ridurre al minimo la circolazione del virus all’arrivo della stagione estiva. In Europa (perché le ondate di cui stiamo parlando si applicano soprattutto in questa area) ad agosto 2020 sembrava che la pandemia avesse esaurito il suo corso. Sembrava, ma così non era. La ripresa delle attività sociali, lavorative e scolastiche, l’allentamento (o l’abbandono) delle misure di contenimento e di controllo, l’arrivo della stagione autunnale (con l’aumento della vita al chiuso) produssero una rapida, drammatica riaccensione della pandemia.
La seconda ondata ebbe effetti più gravi della prima perché nella circolazione epidemica il virus originario di Wuhan fu sostituito da varianti che provenivano da Sudafrica, Brasile e soprattutto dalla Gran Bretagna. La variante inglese del coronavirus, dotata di una trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti, divenne rapidamente predominante provocando per questo un forte incremento dei casi di contagio e di decesso.
In Europa il picco dei casi della seconda ondata si registra nei mesi di novembre e dicembre 2020/gennaio 202, quando prende il via la vaccinazione anti-COVID dapprima in Israele e in USA e subito dopo in gran parte dei paesi europei. Anche grazie all’avvio delle vaccinazioni si registra una riduzione nella circolazione della variante inglese (e dei casi e dei decessi), ma la copertura vaccinale nei primi mesi del 2021 è ancora troppo bassa per impedire lo sviluppo di una nuova variante, proveniente dell’India, denominata “Delta” che sosterrà la comparsa della terza ondata.
Les principaux vaccins qui continuent à être administrés au Canada depuis la fin du printemps sont les deux vaccins à ARNm, Pfizer-BioNTech et Moderna. Je décortiquerai ainsi les mythes les entourant, ainsi que leurs effets indésirables potentiels.
En tant que médecin-virologue, j’estime qu’une bonne communication destinée à dissiper les doutes contribue à augmenter la confiance et l’adhésion du public sur la sécurité des vaccins anti-Covid-19.
Il importe donc de fournir une appréciation des bénéfices de la vaccination anti-Covid-19 en comparaison aux risques potentiels de la maladie à Covid-19 elle-même et de ses conséquences parfois graves. Il est essentiel de comparer les effets indésirables dont la gravité diffère d’une personne à une autre, y compris les risques potentiels minimes associés au vaccin anti-covid-19 avec les grands bienfaits de cette vaccination.
Comment fonctionnent ces vaccins ?
Les vaccins Pfizer-BioNTech et Moderna sont tous deux des vaccins à ARN messager (ARNm) qui utilisent une technologie nouvelle. Le code de l’ARNm contenu dans ces nouveaux vaccins est analysé au niveau du cytoplasme (fluide semi-visqueux à l’intérieur d’une cellule) des cellules du système immunitaire de l’organisme. La traduction (processus durant lequel l’information contenue dans les molécules d’ARNm est utilisée pour construire des protéines) de ce code entraîne la synthèse d’une partie de la « protéine spicule » qui est identique à celle située à la surface du nouveau coronavirus.
La présence de cette protéine est suffisante pour que notre organisme apprenne à développer des anticorps spécifiques à cette composante du virus, déclenchant une réponse immunitaire. Ainsi, dans l’éventualité d’une « vraie » infection, le système immunitaire sera déjà prêt à neutraliser le virus et l’empêcher de se répandre dans l’organisme. La vaccination permet donc à l’organisme de développer, au préalable, des anticorps exclusifs à la protéine spicule du nouveau coronavirus, afin d’être capable de défendre l’organisme dès le début de l’infection en cas de contamination.
La crisi del Covid-19 ha avuto un impatto devastante sui lavoratori migranti di tutto il mondo, in particolare su quelli impiegati nei settori precari a basso salario, che spesso sono stati i primi a subire lo shock economico della pandemia, secondo un nuovo rapporto dell’International Organizzazione del Lavoro (ILO). “Bloccato e in un limbo: l’impatto globale di Covid-19 sui diritti e sul reclutamento dei lavoratori migranti” riporta che molti lavoratori migranti hanno avuto il loro lavoro sommariamente sospeso o terminato quando il virus si è diffuso, o hanno subito un drammatico calo del reddito. Alcuni sono rimasti bloccati a causa di blocchi e chiusure delle frontiere, mentre altri sono stati improvvisamente rimpatriati, senza sistemi operativi e protocolli in atto. In alcuni casi, la legge sulla salute pubblica è stata utilizzata per giustificare la loro espulsione. Continua a leggere “UK.TUC newsletter .Globale: il Covid-19 ha colpito più duramente i lavoratori migranti”
Davanti al crescere e propagarsi in Italia e in Europa dei livelli di infezioni e ricoveri ospedalieri da Coronavirus ci sentiamo in dovere di appellarci alle Autorità dello Stato e, nel medesimo tempo, alle Cittadine e ai Cittadini che non intendono accedere alla vaccinazione anti-Covid richiamando alcuni dati di realtà che, vistosamente incalzanti, potrebbero riportare il nostro Paese nel pieno delle tragiche e note conseguenze socio-sanitarie.
Queste le osservazioni:
– le vaccinazioni coprono ormai oltre l’80% della popolazione italiana;
– il vaccino esenta dall’ammalarsi gravemente in misura di circa il 90% e del 98% dal ricovero in Reparti di terapia intensiva, dall’intubazione e dall’exitus;
– ad oggi il vaccino costituisce l’unica misura efficace contro infezione e malattia da Covid, insieme a distanziamenti personali, uso di mascherine certificate e di soluzioni alcoliche per le mani;
– il vaccino non è scevro da rischi, e questo vale per tutti i farmaci e le azioni diagnostico-terapeutiche, i quali sono infinitamente bassi rispetto ai gravi rischi che l’infezione virale comporta;
– il vaccino riduce gradualmente la propria efficacia dopo 6-7 mesi dalla sua completa inoculazione;
– la guarigione dall’infezione conferisce un’immunità, per efficacia e durata, simile a quella raggiunta dalla vaccinazione;
– gli oltre 7 milioni di Cittadini di non vaccinati in Italia favoriscono la diffusione del virus, la crescita di varianti e l’affollamento di Ospedali, rallentando i percorsi diagnostico-terapeutici per urgenze e malattie cronico-degenerative e neoplastiche;
– la mobilità fra Paesi europei favorisce la diffusione virale;
– la nostra Costituzione fonda il suo baricentro sul Bene comune pur prevedendo il dissenso e la libertà personale di rifiutare azioni diagnostico-terapeutiche;
– la vaccinazione rappresenta oggi l’attuazione del Bene comune, in assenza di una legge che la imponga.
Queste le proposte:
– fornire da subito a tutta la cittadinanza informazioni chiare e puntuali su rischi e vantaggi della vaccinazione;
– fornire da subito a tutta la cittadinanza informazioni chiare e puntuali sulla situazione pandemica con dati analitici su tassi d’infezione, ricoveri ospedalieri, mortalità e guarigioni in vaccinati e non vaccinati e per classi d’età;
– semplificare e accelerare a grandi passi su acquisizioni e somministrazioni delle terze dosi di vaccino;
– rilanciare le regole prudenziali di distanziamento personale, uso di mascherine certificate, anche all’aperto in luoghi di transito e affollati, disinfezione delle mani;
– controllare con meticolosità coloro che giungono sul suolo italiano;
– escludere i non vaccinati dall’ingresso in luoghi e mezzi di trasporto pubblici e privati, che costituiscano forme di aggregazione civile, e organizzare efficaci controlli in questo senso.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti
O.d.V.: “SCIENZA MEDICINA ISTITUZIONI POLITICA SOCIETA’ “
Avevo smesso di occuparmi della Pandemia ma qualche appunto ho continuato a raccoglierlo e ora penso utile condividerne una parte con gli amici FB.
Sono abbastanza convinto che chi avrà la pazienza di ripercorrere la storia degli eventi europei di questi due anni molto particolari, trarrà, tra le varie conclusioni, la convinzione che „nessuno è stato esente da errori“, seppure di diversa gravità, e che la Pandemia ha messo a nudo tanti aspetti problematici del modo (estremamente semplice) in cui le collettività umane vivono la loro presenza su un globo la cui estrema complessità si è riusciti a comprendere solo in parte.
Sono emersi i limiti strutturali dei sistemi di accumulazione e di utilizzo della conoscenza, di gestione del potere a livello nazionale e sovranazionale, di organizzazione dei servizi nonché dei fondamenti valoriali che presiedono al loro funzionamento, temi troppo grandi sia per me che per questo post. Continua a leggere “Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo. Quarta ondata.”
Green-pass e no-vax sono divenuti una questione di natura politica? Certamente, e lo sono la pandemia in corso e le pandemie in genere, come larga parte delle malattie che conosciamo, riconducibili a scelte politiche e, di conseguenza, a simmetriche conseguenze socio-economico-organizzative e culturali su cui le comunità nazionali e internazionali si reggono. L’epidemia “spagnola” seguì la prima guerra mondiale, sifilide, tubercolosi e poliomielite furono favorite dalla seconda guerra mondiale, la “asiatica” si rinfocolò per l’imprudente impennata degli scambi commerciali e turistici internazionali, la “aviaria”, la Sars1 e la Sars2-Covid 19 hanno visto, quali fattori determinanti, l’ ulteriore incremento dei flussi migratori quotidiani, quando bisognava subito limitarli, e soprattutto la desolante deforestazione che ha costretto gli animali selvatici, ospiti naturali di milioni di virus, a fuggire dai loro abituali rifugi e mescolarsi con gli animali “domestici”, complice l’inquinamento atmosferico divenuto eccellente terreno di cultura per la crescita e la diffusione virale. Dunque nessuna meraviglia per la politicizzazione oppositiva in corso verso il passaporto verde e la vaccinazione.
Il problema sorge quando il dissenso, garantito dalla Carta costituzionale, a parte le forme facinorose e violente sempre deprecabili, è basato su informazioni errate che negano la ricerca scientifica tout-court e ne distorcono le risultanze spargendo discredito su Istituzioni politiche e sanitarie.
È passato più di un anno da quando la malattia del Coronavirus (COVID-19) ha colpito l’Europa e molte delle misure di risposta necessarie per affrontare la pandemia, dal lavoro da casa al distanziamento sociale, fanno ora parte della nostra vita quotidiana. Nella primavera del 2020, la maggior parte dei cittadini, sebbene timorosa dei primi devastanti impatti del virus, non prevedeva che le loro vite sarebbero state colpite in modo così drammatico e che gli effetti economici, sociali e lavorativi della pandemia si sarebbero protratti così a lungo .
Il COVID-19 ha messo in luce quanto siano stati veramente fragili i progressi compiuti su questioni come l’uguaglianza di genere e la convergenza socioeconomica in Europa, con le donne, i giovani e gli emarginati economicamente e socialmente più colpiti. Quasi ogni aspetto della nostra vita lavorativa e familiare è cambiato e, allo stesso modo, tutte le aree di ricerca di Eurofound sono state contrassegnate da COVID-19. Non solo abbiamo lanciato tre round dell’ormai punto di riferimento del sondaggio online Living, working e COVID-19 in 12 mesi per analizzare il rapido cambiamento in corso, ma le analisi nei nostri sondaggi esistenti e nei rapporti di punta hanno esaminato specificamente gli impatti di la pandemia su tutta la linea. Continua a leggere “Eurofound. COVID-19 un anno dopo: un’Europa cambiata”
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti, stabilisce il primo articolodella Dichiarazione del 10 dicembre del 1948. Anche di commettere errori, in buona fede, s’intende? Sì, perché, continua l’articolo, tutti gli esseri umani sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza, e perché l’articolo 21 della nostra Costituzione stabilisce che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Daaggiungereil postulato cartesiano del libero arbitrio, inteso come diritto al dubbio e alla ricerca della verità da parte di ogni essere umano.
Dunque, una società di liberi pensatori! Anche se vengono commesse e sostenute involontarie distorsioni interpretative della realtà ed errori nelle azioni, a parte le facinorose, che meritano rispetto ed ascolto in nome dei vincoli irrinunciabili della solidarietà e della tolleranza che sorreggono l’intera vita civile. Continua a leggere “No-vax, no-greenpass: “Libertarismo indeterminista””
L’efficacia del Green Pass non sta nella certezza dell’assenza di contagiosità bensì nella drastica riduzione della sua probabilità. Con alcuni conti semplificati, in questo articolo l’epidemiologo Cesare Cislaghi mostra come il Green Pass possa contribuire a raggiungere qualcosa di simile all’immunità di gruppo. Sarebbe però pericoloso, osserva, se portasse a delle vere e proprie discriminazioni sociali: è importante che ci si limiti a forme sanzionatorie, che non costituiscano una sostanziale discriminazione di alcuni gruppi basata solo sulle loro opinioni e non sui loro comportamenti.
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