CIIP – Aggiornamento Open Data INAIL CIIP

Fonte CIIP

Nell’ambito delle iniziative della CIIP-Consulta per la diffusione delle conoscenze utili per la prevenzione, alle parti sociali, alle aziende e ai lavoratori, sono appena stati aggiornati i dati del Portale CIIP sugli Open Data Inail.

L’aggiornamento consolida i dati del quinquennio 2016-2020, essendo la seconda estrazione semestrale del 31 ottobre 2021, resi disponibili dall’Inail poco prima di Natale. La differenza, rispetto all’estrazione precedente del 30 aprile 2021, è nell’aumento del riconoscimento degli infortuni e delle malattie professionali, specialmente per i casi più gravi, le cui istruttorie possono protrarsi anche per diversi mesi in relazione all’evolversi del quadro diagnostico del danno subito.

Il portale CIIP degli Open Data Inail conserva anche gli Open Data pubblicati negli anni precedenti a partire dal 2010, in modo da osservare gli andamenti temporali di più di dieci anni.
Consente inoltre analisi interattive dei dati permettendo l’applicazione libera di filtri e incroci fra tabelle. In questo modo chiunque si occupi di prevenzione, RSPP, RLS, HSE, associazioni di categoria, sindacati e patronati, senza dimenticare i livelli politici in ambito provinciale e regionale, possono crearsi la propria reportistica sugli infortuni e le malattie professionali, ritagliata anche su una sola provincia, solo per alcuni comparti, solo per alcune popolazioni – selezionate per genere, età e nazione di nascita – oppure solo per alcune malattie professionali.

Au Brésil, la désinformation a explosé sous l’ère Bolsonaro. Le coût humain est terrible

Il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro ( la foto l’abbiamo tratta da Wikipedia.) 

Autori: 

Patrick White, Université du Québec à Montréal (UQAM) et Eddy Célestin, Universidade Federal da Fronteira Sul (UFFS)

La pandémie de Covid-19 a mis en lumière les lacunes des systèmes de soins de santé du monde entier. Mais elle a aussi stimulé la propagation de la désinformation.

Cette désinformation galopante a eu un impact considérable sur un pays d’Amérique du Sud en particulier : le Brésil. Cette situation est intimement liée à un personnage, en l’occurrence le président Jair Messias Bolsonaro. Depuis son arrivée au pouvoir, et même avant, dès la campagne présidentielle de 2018, la désinformation est devenue de plus en plus présente au pays.

Son domaine de prédilection sont les réseaux sociaux. Certains parlent même d’une épidémie de fausses nouvelles qui se serait emparée du Brésil. La pandémie de Covid-19 a exacerbé le phénomène. Le président Bolsonaro, connu pour son autoritarisme, ses attaques racistes, sexistes, homophobes et ses fausses accusations de corruption, utilise des tactiques de déstabilisation pour décrédibiliser l’approche scientifique dans le combat contre la Covid-19 et la vaccination.

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Analisi: la crescente pressione sulla Cina per la “perdita di laboratorio” di Covid potrebbe ritorcersi contro

 

Analysis: Mounting Pressure on China About Covid ‘Lab Leak’ Could Backfire

President Joe Biden has ordered U.S. intelligence agencies to determine whether the covid virus, or a near ancestor, emerged from a cave, a live-animal market, a farm — or a secretive Chinese laboratory.

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But it’s doubtful this probe will yield definitive insights, and it could even backfire.

Some experts hypothesize that global pressure could prompt a Chinese scientific whistleblower to come forward with evidence of a lab leak. After all, it is unlikely such an accident could have occurred without dozens of people finding out about the leak, or an ensuing cover-up.

But the growing political pressure to discover Chinese malfeasance or a lab accident at the root of the pandemic could make a definitive answer less, rather than more, likely, according to virologists and experts on U.S.-China scientific exchanges.

“We have to reduce the political tension and let the scientists do the work, not the politicians,” said Dr. Jennifer Huang Bouey, a Chinese-born Rand Corp. researcher.

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Inail. Malprof: il decimo rapporto sulle malattie professionali 2017-2018

 

da Fonte Inail.it 

Introduzione

Il contesto socio-occupazionale attuale è in costante mutazione rispetto al passato: si osserva una sempre maggiore
terziarizzazione, una forte instabilità e precarietà del lavoro, un invecchiamento della popolazione lavorativa con specifiche esigenze di salute e sicurezza. Dall’analisi dei dati statistici su infortuni, malattie professionali e assetto
produttivo italiano, si identificano i fattori di rischio e i determinanti sui quali agire e programmare gli interventi di prevenzione.
Nella strategia europea 2014 – 2020 si evidenziavano le sfide fondamentali, ancora attuali, che sono comuni a tutta l’UE e che richiedono iniziative mirate. La strategia individuava 3 sfide fondamentali:
migliorare l’attuazione delle disposizioni di legge, rafforzando la capacità delle microimprese e delle piccole imprese di mettere in atto misure di prevenzione dei rischi efficaci;
migliorare la prevenzione delle malattie legate al lavoro affrontando i rischi noti ed emergenti;
far fronte al cambiamento demografico.
Dunque, il tema delle conoscenze sulle malattie di origine lavorativa è centrale nella strategia europea e trova riscontro nel contesto normativo italiano. Il d.lgs. 81/2008 definisce infatti un assetto istituzionale in cui il livello
centrale ha il compito di elaborare le politiche e le strategie nazionali per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro, fornendo supporto e indirizzi per le attività di prevenzione svolte a livello locale.
Lo stesso Piano nazionale della prevenzione (Pnp), adottato con intesa in conferenza Stato-Regioni, richiama la
necessità strategica di agire sul sistema degli attori coinvolti nelle politiche di prevenzione della salute e sicurezza sul luogo di lavoro, con l’obiettivo di sviluppare azioni volte, tra le altre, a perfezionare i sistemi e gli strumenti di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro attraverso l’utilizzo dei sistemi di sorveglianza già attivi, tra cui Malprof. Questo al fine di programmare gli interventi di prevenzione e promozione della salute alla luce delle
evidenze epidemiologiche e delle peculiarità settoriali e territoriali.
A livello regionale e locale, infine, è necessario consolidare e strutturare più capillarmente i piani di prevenzione tematici previsti dal Pnp per le malattie professionali (il Piano nazionale patologie da sovraccarico biomeccanico,
il Piano nazionale stress lavoro correlato e il Piano nazionale cancerogeni occupazionali e tumori professionali),
secondo un approccio proattivo dei Servizi Asl deputati alla tutela della salute e sicurezza del lavoratore, ossia
orientato all’assistenza e supporto alle imprese, soprattutto le piccole e medie, da parte delle Istituzioni.

Sergio Iavicoli
Direttore del Dipartimento di medicina,
epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale

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