Notizie, informazioni, documenti, strumenti per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita. Diario Prevenzione è online dal 1996. Progetto e realizzazione a cura di Gino Rubini
The World Health Organization declared COVID-19 a pandemic in March 2020. But it’s only in recent days, in May 2022, that the secretive Democratic People’s Republic of Korea (North Korea) has reported its first confirmed cases of the virus.
While it may seem somewhat astounding that a country has managed to get so far into the pandemic without an outbreak, North Korea has reportedly had its borders sealed since January 2020, with no movement in or out of the country. So it is plausible that they’ve had no COVID until now.
But now, the country, which has a population of roughly 26 million people, looks to be facing a very sizeable and rapidly-spreading outbreak of the omicron variant. As of May 17, 1.4 million cases of “fever” had been reported, with 56 deaths since late April. The country is treating fever as indicative of COVID infection owing to reported shortages of testing supplies.
È stato recentemente pubblicato dal WHO il documento “COVID-19 and the social determinants of health and health equity: evidence brief“. Questo ricco documento esamina l’influenza dei determinanti sociali della salute sulla pandemia di COVID-19, concentrandosi in particolare sull’impatto differenziale della pandemia tra i gruppi di popolazione. I risultati sono tratti da una revisione sistematica delle evidenze disponibili entro l’estate 2021.
Le informazioni raccolte sono sintetizzate in 4 capitoli principali:
Le disuguaglianze negli esiti dell’infezione, in cui si passano in rassegna i gruppi di popolazione maggiormente colpiti dal virus in termini di ospedalizzazione e mortalità: persone in condizioni di maggiore svantaggio socioeconomico (poveri, immigrati, senza tetto, detenuti), ma anche anziani nelle case di riposo e lavoratori dei servizi essenziali, come gli operatori sanitari e gli addetti alla produzione e commercio alimentare.
I meccanismi che spiegano le disuguaglianze a sfavore di questi gruppi, che vanno da una maggiore esposizione al virus COVID-19 e una maggiore cronicità, che aumentano sia il rischio di infezione sia quello di esiti peggiori, ad una minore capacità o possibilità di aderire alle misure sanitarie e sociali pubbliche (lavaggio delle mani, uso di mascherine, distanziamento fisico, ecc…) e un minore accesso ai servizi sanitari per le cure e la vaccinazione.
L’impatto sui percorsi di cura non Covid-19 e in particolare sulla salute mentale, legato al sovraccarico dei servizi sanitari, alle interruzioni di alcune prestazioni e alle misure di isolamento sociale che si erano rese necessarie per il contenimento della diffusione del virus, e che hanno inciso in misura maggiore sui gruppi di popolazione più svantaggiati.
Gli effetti sui determinanti sociali della salute, originati dalle misure di contenimento: impoverimento, perdita del lavoro, interruzione dei servizi d’istruzione, che hanno ulteriormente esacerbato le differenze sociali esistenti nella popolazione e che avranno conseguenze sulle future disuguaglianze nella salute.
Il documento si conclude quindi con la raccomandazione di tenere maggiormente conto dei determinanti sociali della salute nei piani di risposta all’attuale pandemia e di preparazione per analoghe future emergenze, per realizzare una ripresa più equa.
I sindacati e le organizzazioni che rappresentano centinaia di migliaia di donne incinte hanno fatto esplodere una decisione “sconsiderata” dei ministri Tory di ritirare improvvisamente i consigli sul Covid-19 che le tutelano sul posto di lavoro. In una lettera congiunta al Dipartimento della salute e dell’assistenza sociale (DHSC) e all’Health and Safety Executive (HSE), il TUC, Maternity Action e i sindacati sanitari RCM, Unite, UNISON e SoR avvertono che la mossa potrebbe esporre le future mamme a danni al lavoro. La lettera sottolinea che “una guida chiara e accessibile” deve essere disponibile per tutti i datori di lavoro per garantire il rispetto del loro dovere legale di proteggere la salute e la sicurezza. Il capo del TUC Frances O’Grady ha affermato che ciò includeva essere “chiari sulla necessità di effettuare valutazioni dei rischi individuali per le lavoratrici in gravidanza”, ha aggiunto. Comunicato stampa RCM . Stella del mattino.
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Il punto “7. LA SORVEGLIANZA SANITARIA CORRELATA A COVID-19” ed il punto “9. LA VACCINAZIONE ANTI COVID-19 E GREEN PASS” della pubblicazione “COVID-19 – I contributi di CIIP” sono stati aggiornati alla luce degli atti normativi più recenti.
Nell’aprile 2022 è stato aggiornato il punto “7. La Sorveglianza Sanitaria correlata a COVID-19” a seguito dell’evolversi della situazione della pandemia con la prevalenza della variante omicron e con una situazione vaccinale migliore che ha portato a modificare le prescrizioni normative in merito alla gestione dei casi e delle quarantene ed alla gestione dei pazienti fragili. Al punto “9. La vaccinazione anti COVID-19 e Green Pass” dopo le “Prime note…” e le “Seconde note…” l'”Aggiornamento note sulla vaccinazione anti COVID-19 per i lavoratori” con le indicazioni emergenti dalle nuove disposizioni normative sopravvenute fra il settembre 2021 ed il febbraio 2022 è stato aggiunto un nuovo aggiornamento al mese di aprile 2022.
Un nuovo studio dell’Università del New Hampshire ha scoperto che i lavoratori dell’industria ittica avevano il doppio delle probabilità di contrarre il COVID-19.
Lo studio – ” Gli effetti diretti e indiretti di una pandemia globale sui pescatori e sui lavoratori del settore ittico statunitensi ” – ha rilevato che la quantità media di lavoratori del settore ittico risultati positivi al COVID-19 ogni 1.000 lavoratori era più del doppio di quella di altre industrie alimentari. Lo studio ha rilevato che ci sono stati circa 65 casi positivi ogni 1.000 lavoratori del settore ittico, rispetto a 31 casi ogni 1.000 lavoratori nell’industria alimentare in generale.
La contrapposizione aperta fra cittadini no-vax, da una parte, e Istituzioni politiche e scientifiche, sostenute da una larga maggioranza di cittadini, dall’altra, rischia di concludersi con quanto la sapienza antica ha mirabilmente voluto rappresentare nell’espressione “se Atene piange Sparta non ride”: qualunque sarà l’esito della tensione crescente le conseguenze socio-sanitarie della pandemia danneggeranno, comunque, ambedue i contendenti, compresa la frazione, anche se maggioritaria, che prevarrà. Tali saranno i guasti prodotti sul piano sociale da poterli assimilare agli effetti di una guerra, anche se vinta. Vi saranno innumerevoli “morti e feriti” ed uno sconquasso sociale assimilabile al periodo post-bellico che ricadrà su tutti indistintamente e irrimediabilmente.
La campagne de vaccination pour les enfants a débuté ce week-end aux États-Unis. Oliver Estrada, 5 ans, reçoit la première dose du vaccin Pfizer à son école élémentaire, à Phoenix. L’éthique est un aspect important pour les décisions concernant la vaccination. (AP Photo/Ross D. Franklin)
Cela amène à se demander comment on doit prendre cette décision.
Prendre une décision éthique
En tant que philosophe de la morale, j’ai collaboré à des recherches sur des enjeux éthiques liés à la vaccination des enfants et je considère qu’il est important de répondre à cette question, et ce, pour deux raisons.
Premièrement, quelle que soit la décision, les principes sur lesquels elle se fonde – et devrait se fonder – doivent être clairs et transparents.
Deuxièmement, il est surprenant que peu d’attention ait été accordée à cet enjeu au Canada, bien que le choix de vacciner les enfants touche à la fois à la science et à l’éthique. La science peut clarifier certains coûts et avantages de la vaccination, mais elle ne peut pas nous affirmer lesquels sont importants et si le rapport coûts-avantages est positif.
Davanti al crescere e propagarsi in Italia e in Europa dei livelli di infezioni e ricoveri ospedalieri da Coronavirus ci sentiamo in dovere di appellarci alle Autorità dello Stato e, nel medesimo tempo, alle Cittadine e ai Cittadini che non intendono accedere alla vaccinazione anti-Covid richiamando alcuni dati di realtà che, vistosamente incalzanti, potrebbero riportare il nostro Paese nel pieno delle tragiche e note conseguenze socio-sanitarie.
Queste le osservazioni:
– le vaccinazioni coprono ormai oltre l’80% della popolazione italiana;
– il vaccino esenta dall’ammalarsi gravemente in misura di circa il 90% e del 98% dal ricovero in Reparti di terapia intensiva, dall’intubazione e dall’exitus;
– ad oggi il vaccino costituisce l’unica misura efficace contro infezione e malattia da Covid, insieme a distanziamenti personali, uso di mascherine certificate e di soluzioni alcoliche per le mani;
– il vaccino non è scevro da rischi, e questo vale per tutti i farmaci e le azioni diagnostico-terapeutiche, i quali sono infinitamente bassi rispetto ai gravi rischi che l’infezione virale comporta;
– il vaccino riduce gradualmente la propria efficacia dopo 6-7 mesi dalla sua completa inoculazione;
– la guarigione dall’infezione conferisce un’immunità, per efficacia e durata, simile a quella raggiunta dalla vaccinazione;
– gli oltre 7 milioni di Cittadini di non vaccinati in Italia favoriscono la diffusione del virus, la crescita di varianti e l’affollamento di Ospedali, rallentando i percorsi diagnostico-terapeutici per urgenze e malattie cronico-degenerative e neoplastiche;
– la mobilità fra Paesi europei favorisce la diffusione virale;
– la nostra Costituzione fonda il suo baricentro sul Bene comune pur prevedendo il dissenso e la libertà personale di rifiutare azioni diagnostico-terapeutiche;
– la vaccinazione rappresenta oggi l’attuazione del Bene comune, in assenza di una legge che la imponga.
Queste le proposte:
– fornire da subito a tutta la cittadinanza informazioni chiare e puntuali su rischi e vantaggi della vaccinazione;
– fornire da subito a tutta la cittadinanza informazioni chiare e puntuali sulla situazione pandemica con dati analitici su tassi d’infezione, ricoveri ospedalieri, mortalità e guarigioni in vaccinati e non vaccinati e per classi d’età;
– semplificare e accelerare a grandi passi su acquisizioni e somministrazioni delle terze dosi di vaccino;
– rilanciare le regole prudenziali di distanziamento personale, uso di mascherine certificate, anche all’aperto in luoghi di transito e affollati, disinfezione delle mani;
– controllare con meticolosità coloro che giungono sul suolo italiano;
– escludere i non vaccinati dall’ingresso in luoghi e mezzi di trasporto pubblici e privati, che costituiscano forme di aggregazione civile, e organizzare efficaci controlli in questo senso.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti
O.d.V.: “SCIENZA MEDICINA ISTITUZIONI POLITICA SOCIETA’ “
Nel settembre 2021 il documento “COVID-19 – I contributi di CIIP” è stato aggiornato alla nuova situazione. In particolare sono stati inseriti i punti “8. I test diagnostici” e “9. La vaccinazione anti COVID-19 e Green Pass“.
Il documento aggiornato può essere scaricato nell’area Download del sito della CIIP.
Riprendiamo dal sito del sindacato europeo IndustrialallUnion questo report sulle drammatiche condizioni delle lavoratrici e lavoratori del Bangladesh del settore tessile.Ringraziamo IndustriallUnion per il suo lavoro sindacale. editor
3 agosto 2021 Il 1° agosto, le fabbriche di esportazione di abbigliamento del Bangladesh hanno ripreso le operazioni con soli due giorni di preavviso, nonostante il rigoroso blocco imposto in tutto il paese.
A causa della mancanza di mezzi di trasporto, i lavoratori che tornavano al lavoro dopo le vacanze di Eid hanno dovuto affrontare enormi disagi e il rischio di infezione da Covid.
I lavoratori sono stati costretti a tornare in fretta al lavoro utilizzando qualsiasi mezzo di trasporto riuscissero a trovare
Venerdì 30 luglio, i funzionari del governo hanno emesso un avviso che consente alle fabbriche di esportazione di abbigliamento di riprendere le operazioni il 1° agosto, a seguito della costante pressione dei produttori di abbigliamento e degli esportatori per consentire alle fabbriche di funzionare. L’annuncio improvviso ha creato panico tra i lavoratori poiché la maggioranza aveva lasciato Dacca ed era tornata nei propri villaggi e piccole città per le vacanze di Eid e il successivo blocco.
I lavoratori sono stati costretti a tornare in fretta al lavoro utilizzando qualsiasi mezzo di trasporto riuscissero a trovare.
The lifting of most COVID legal restrictions on July 19 has been dubbed “freedom day” by some politicians and journalists. Though not an official designation, this popularisation of this moment with such a saying closely follows two of my ten “golden rules” of propaganda that I’ve developed in my years studying the practice. First, appeal to the instincts rather than the reason of the audience, and second, build around a slogan. Then repeat, repeat, repeat.
Nonostante le reiterate raccomandazioni igienico-comportamentali, individuali e comunitarie, e l’interposizione di alcune limitazioni di tipo organizzativo, la decisione del Governo di riaprire le attività commerciali e culturali in quasi tutto il Paese suscita una serie di precipue preoccupazioni di tipo socio-sanitario:
I° – sebbene alcuni parametri epidemiologici stiano registrando minute flessioni della curva epidemica italiana, è necessario osservare che dette variazioni non posseggono una reale significatività sul piano statistico per il carattere casuale, non sistematico, della raccolta-dati basata quasi esclusivamente sul numero dei tamponi effettuati quotidianamente e in assenza di un meccanismo di tracciamento del diffondersi dell’infezione. Sarebbero state opportune verifiche e solide conferme sull’effettivo andamento temporale e qualitativo dei dati, peraltro a fronte di livelli di vaccinazione che ancora si attestano su circa il 20% della popolazione che ha ricevuto soltanto una prima dose;
Tabella Esenzione 048 . Fonte: “MeS”, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
Autore : Francesco Domenico Capizzi *
Se si volesse adottare una colonna sonora per una pièce teatrale che rappresenti il periodo pandemico in atto, la scelta potrebbe opportunamente cadere su “Gnossiennes”: sei brani da Erik Satie costruiti nell’irriverenza formale del canone musicale, nell’allusione al mistero della “conoscenza superiore”, oppure, secondo una accreditata interpretazione critica un po’ osé, al mito di “Teseo, Arianna e Minotauro”. Il loro ascolto suggerisce una straordinaria ambiguità assimilabile alla sensazione percepita nel revisionare i dati d’ordine sanitario, pervenuti da varie fonti e assai convergenti, sulle vicende emergenziali attuali.
Sebbene la percentuale di vaccinati in Italia (12.85%) risulti analoga a Francia (13.64%), Spagna (12.6%) e Germania (11.98%), il tasso di mortalità nostrana svetta sopra le altre in modo lampante:
nell’ultima settimana si registrano, per milione di abitanti, nel nostro Paese 6.78 vittime, in Francia 4.06, in Spagna 1.85, in Germania 1.46. Questi dati portano a pensare che la mortalità va ad assumere un peso in Italia 4.6 volte maggiore rispetto a quella dei popoli tedeschi, 3.5 volte degli spagnoli e 1.6 volte dei francesi. Senza considerare che la Lombardia continua a distinguersi per il
picco di decessi che superano i 9 giornalieri per milione di abitanti
fonte: www.ourworldindata.orghttps://statistichecoronavirus.it/continenti/coronavir us-europa/
[ N.B. L’articolo è stato tradotto con l’assistenza di google translator, pertanto qua e là vi possono essere imperfezioni che possono esserci sfuggite ]
Intervista di Marta Checa apparsa sul sito Equaltimes.org il 31 agosto 2020
Fonte: Equaltimes.org, che ringraziamo. Puoi leggere l’articolo originale in lingua inglese
Molto prima dell’arrivo del 2020, l’anno zero del Covid-19, gli sforzi per salvaguardare i diritti digitali e il dibattito pubblico sui diritti fondamentali (spesso ignorati dalle nuove tecnologie) erano ben lungi dall’essere priorità pubbliche.
Dopo otto mesi di pandemia sanitaria senza precedenti nella storia recente, il dibattito sull’uso delle tecnologie di sorveglianza (al fine di prevenire e ridurre la diffusione del coronavirus) e sui nostri diritti digitali in generale (il diritto alla privacy e la protezione dei dati personali , tra le altre questioni) continua ad essere meno diffuso e completo di quanto si possa sperare. Mentre l’accettazione di uno stato del “ Grande Fratello ” è diffusa in molti paesi dell’Asia orientale , sia democratici che non, la resistenza in Europa è stata recentemente scossa, spesso a causa della paura per la sicurezza personale (prima terrorismo , ora salute), o piuttosto per ignoranza ed esaurimento. della consapevolezza effettiva.
In un’intervista con Equal Times , Diego Naranjo, responsabile delle politiche presso European Digital Rights (EDRi), un’organizzazione non governativa che comprende 44 associazioni per i diritti umani e digitali in Europa (oltre ad alcune con sede negli Stati Uniti e altre a livello globale attivo), ha descritto alcune delle misure che ci tutelano e che possiamo adottare per proteggere i nostri diritti fondamentali dalla violazione nella sfera digitale, sulla base del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) implementato due anni fa.
Le agenzie di collocamento operano al centro di quasi tutte le professioni chiave dei lavoratori, impiegando circa un milione di lavoratori nel Regno Unito . È stata a lungo un’industria piena di sfruttamento, comprese le truffe di reclutamento, il mancato pagamento e persino la schiavitù moderna.
Ma secondo SAFERjobs, un ente di beneficenza che aiuta i lavoratori dell’economia flessibile, il picco della disoccupazione causato dalla pandemia COVID-19 viene capitalizzato dai criminali. L’ente di beneficenza ha registrato un aumento del 66% dei reclami su truffe e sfruttamento da parte delle agenzie di collocamento da quando il Regno Unito è entrato in blocco.
Rachel Keane, 25 anni, è diventata disoccupata all’inizio del blocco dopo che un’offerta di lavoro è stata ritirata. Ha subito caricato il suo CV online e si è candidata a oltre 50 ruoli, dal portiere di cucina all’addetto alle pulizie e al negozio.
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