Categoria: Conferenza Regioni
I regionalismi sanitari in Italia nel contesto internazionale: lezioni dalla pandemia
Segnaliamo questo saggio: “I regionalismi sanitari in Italia nel contesto internazionale: lezioni dalla pandemia” come punto di riferimento nel dibattito che seguirà la fase post pandemia ( speriamo tra breve tempo…) . Le Regioni italiane, sia pure con rilevanti differenze, non hanno dato una buona prova in una fase di drammatica criticità per la vita del paese. Diario Prevenzione pubblicherà e/o segnalerà saggi, articoli e documenti utili perché il dibattito sulla necessaria riforma del Titolo V° non alimenti una deriva verso una regressione a modelli di centralismo burocratico dello stato nazionale. |
Costituzionalismo.it Fascicolo 2 | 2020
I regionalismi sanitari in Italia nel contesto internazionale: lezioni dalla pandemia.
di Francesco Taroni e Chiara Giorgi
Editoriale Scientifica
Tensioni tra Ministro della Salute e Regioni
Un comunicato appena pubblicato sul sito del Ministero della Salute rende evidente lo stato di tensione tra il Ministero della Salute , il CTS e le Regioni. La logica “contrattuale” che si è manifestata da parte delle regioni verso il governo per negoziare i provvedimenti di contrasto alla pandemia è parsa inaccettabile al ministro Speranza che peraltro aveva fornito alle regioni e agli esperti degli Assessorati alla Sanità gli indicatori e i sistemi di valutazione per l’assegnazione di ciascuna regione in una delle quattro fasce di rischio. Riportiamo il comunicato:
“Covid-19: Speranza, “Non si ignori gravità dei dati su territori”
“Le regioni alimentano i dati con cui la cabina di regia effettua il monitoraggio dal mese di maggio. Nella cabina di regia ci sono tre rappresentanti indicati dalle regioni. È surreale che anziché assumersi la loro parte di responsabilità ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i propri territori. Serve unità e responsabilità. Non polemiche inutili”. Lo afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
Fonte Ministero Salute
Vedi inoltre
Informativa del ministro Speranza sui criteri seguiti nella collocazione delle Regioni nelle aree di diffusione del Covid-19
Emergenza Covid-19: Banca d’Italia, numero test è cresciuto in tutte le Regioni e appare adeguato
Fonte Regioni.it
Inail: aggiornati i dati dei contagi sul lavoro
(Regioni.it 3885 – 20/07/2020) “Le strette misure di contenimento adottate in Italia e in molti altri paesi dell’Unione europea tra marzo e aprile hanno permesso di ridurre il contagio da SARS-CoV-2 e di mantenere l’epidemia sotto controllo nella maggior parte della regione anche dopo l’allentamento delle restrizioni” lo scrive la Banca d’Italia nell’Aggiornamento sull’eveoluzione della pandemia Covid-19.
Va però sottolineato che “Tra maggio e giugno la pandemia ha colpito sempre più altre aree del pianeta, come l’America Latina, il subcontinente indiano e il Medio Oriente” e “il contagio è inoltre ripreso a ritmi elevati nelle zone degli Stati Uniti meno colpite nella prima fase, nelle quali le misure di contenimento erano state meno stringenti o in vigore per un periodo più limitato”.
In generale e “secondo le informazioni disponibili” (caratterizzate da una forte eterogeneità nelle metodologie di rilevazione tra paesi) in questa seconda fase dell’epidemia a fronte di un “aumento più rilevante nel numero di contagi”, si riscontra “una letalità relativamente più contenuta”. Secondo Bamkitalia “Molti fattori potrebbero aver concorso a determinare questa evoluzione, incluse le caratteristiche demografiche dei paesi emergenti principalmente coinvolti in questa fase”.
“L’Italia resta uno dei paesi più colpiti dal contagio in termini di incidenza della mortalità per Covid-19 nella popolazione”, ma “Il rigido lockdown nazionale, in vigore dal 10 marzo al 4 maggio, ha consentito una riduzione del contagio e dei decessi, portando a un progressivo allentamento delle restrizioni”.
“A distanza di due mesi dalle prime riaperture – sottolinea la Banca d’Italia – le evidenze a disposizione sembrano indicare che l’epidemia si è mantenuta sotto controllo, anche se il ritmo di riduzione del contagio è rallentato rispetto al periodo di lockdown e sono emersi alcuni focolai di infezione per ora geograficamente circoscritti”.
Mantenere sotto controllo la diffusione del virus nei prossimi mesi dipenderà – prosegue il rapporto – in misura cruciale dalle politiche di prevenzione, di test e di tracciamento dei contatti.
Rispetto alle diverse polemiche di questi giorni sui test arriva da via Nazionale un riconoscimento rilevante: ‘Il numero dei test in rapporto al contagio è cresciuto in tutte le regioni e appare complessivamente adeguato”.
Persiste però “un’eterogeneità regionale nelle politiche di testing e non è al momento chiaro se tutte le regioni siano dotate di sistemi informativi di sorveglianza adeguati per il monitoraggio e il tracciamento dei contatti per i casi sospetti. Il rischio di ripresa del contagio potrebbe continuare a rimanere elevato in presenza di un’ampia diffusione del virus al di fuori dei confini nazionali”.
Sempre sul fronte dell’emergenza Covid-19 sono stari resi noti dall’Inai i dati sui contagi sul lavoro, rilevati dall’Istituto alla data del 30 giugno: sono 49.986, 965 in più rispetto al monitoraggio del 15 giugno e pari a circa un quinto delle denunce di infortunio pervenute all’Istituto dall’inizio dell’anno. I casi mortali sono 252 (+16), concentrati soprattutto tra gli uomini (82,5%) e nelle fasce 50-64 anni (69,8%) e over 64 anni (19,5%), con un’età media dei deceduti di 59 anni. Prendendo in considerazione il totale delle infezioni di origine professionale segnalate all’Inail, il rapporto tra i generi si inverte – il 71,6% dei lavoratori contagiati sono donne – e l’età media scende a 47 anni. A fare il punto della situazione è il sesto report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, pubblicato oggi insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento sui casi registrati nelle 19 regioni italiane e nelle due province autonome di Trento e Bolzano, diffuse con cadenza mensile.
Dall’analisi territoriale emerge che più di otto denunce su 10 sono concentrate nell’Italia settentrionale: il 56,2% nel Nord-Ovest e il 24,2% nel Nord-Est, seguiti da Centro (11,8%), Sud (5,7%) e Isole (2,1%). Concentrando l’attenzione sui contagi con esito mortale, la percentuale del Nord-Ovest rispetto al totale sale al 58,3%, mentre il Sud, con il 15,1% dei decessi, precede il Nord-Est (13,1%), il Centro (11,9%) e le Isole (1,6%). La Lombardia è la regione più colpita, con oltre un terzo dei casi denunciati (36,1%) e il 44,8% dei decessi. Nel dettaglio, il 30,2% dei 18.032 contagi sul lavoro denunciati nel territorio lombardo riguardano la provincia di Milano, ma con 32 decessi la provincia di Bergamo conferma il primato negativo per i casi mortali, seguita da Milano (22), Brescia (20) e Cremona (16).
Oltre un terzo dei decessi – conclude l’Inail – è evvenuto in ambito sanitario: Tecnici della salute, medici e operatori socio-assistenziali le categorie più coinvolte.
Aggiornamento sull’evoluzione della pandemia Covid-19
[INAIL] Covid-19, quasi 50mila i contagi sul lavoro denunciati all’Inail. Pubblicate le nuove schede regionali – 20.07.2020
Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative della Conferenza delle Regioni e delle province autonome del 14 luglio 2020 in G.U
Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative della Conferenza delle Regioni e delle province autonome del 14 luglio 2020
Nuovo coronavirus SARS-CoV-2
Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche,
Produttive e Ricreative
Nuovo coronavirus SARS-CoV-2 Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative 9 luglio 2020
Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Nuovo coronavirus SARS-CoV-29 luglio
Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche,
Produttive e Ricreative
Roma, 9 luglio 2020
Emergenza Covid-19 e spostamenti interregionali nell’agenda Governo-Regioni
Fonte Regioni.it 3852 – 29/05/2020
On line il monitoraggio delle ordinanze regionali e dei provvedimenti del Governo
Nuovo coronavirus SARS-CoV-2 Linee guida trasporto passeggeri
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
LINEE GUIDA PER L’INFORMAZIONE AGLI UTENTI E LE MODALITÀ ORGANIZZATIVE PER IL CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL COVID-19 NEL SETTORE DEL TRASPORTO PUBBLICO
IL DOCUMENTO ( 9 pagine .pdf )
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME Nuovo coronavirus SARS-CoV-2 Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive
Riteniamo utile segnalare queste indicazioni della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
Nuovo coronavirus SARS-CoV-2 Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive Roma, 22 maggio 2020 SCOPO E PRINCIPI GENERALI Le presenti schede tecniche contengono indirizzi operativi specifici validi per i singoli settori di attività, finalizzati a fornire uno strumento sintetico e immediato di applicazione delle misure di prevenzione e contenimento di carattere IL DOCUMENTO ( 36 pagine pdf )
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Nuovo coronavirus SARS-CoV-2 Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive
Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Nuovo coronavirus SARS-CoV-2
Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive
IL PATTO PER LA SALUTE PER GLI ANNI 2019-2021
INTESA, AI SENSI DELL’ARTICOLO 8, COMMA 6, DELLA LEGGE
5 GIUGNO 2003, N. 131, TRA IL GOVERNO, LE REGIONI E LE PROVINCE
AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO
CONCERNENTE
IL PATTO PER LA SALUTE PER GLI ANNI 2019-2021
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime l’intesa sul testo allegato con le modifiche evidenziate e condivise con il Ministero della Salute.