INAIL pubblica la scheda informativa “Programmi integrati e complessivi per la protezione e promozione della salute dei lavoratori. Definizione e caratteristiche chiave”

In Italia il Piano nazionale della prevenzione 2020 – 2025 richiama la necessità di adottare più efficaci e complessivi modelli di intervento per il rafforzamento della salute globale del lavoratore come l’Healthy Workplace Model dell’Oms e il Total Worker Health del Niosh.

Immagine Programmi integrati e complessivi per la protezione e promozione della salute dei lavoratori - definizione e caratteristiche chiave

Tali modelli, adottando una visione globale della salute dei lavoratori, considerano fondamentale l’integrazione dei programmi di salute e sicurezza occupazionale (OSH – occupational safety and health) e di promozione della salute (WHP – workplace health promotion). Oggetto della pubblicazione è una sintesi delle caratteristiche chiave di tali approcci a partire dai modelli più riconosciuti a livello internazionale.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

E’ online : numero di ottobre 2022 della Rivista Travail et Sécurité dell’INRS. Il Dossier Rischi psicosociali

 

E’ uscito il numero 841 ottobre 2022  della rivista Travail et Sécurité dell’Istituto francese INRS  . Il dossier del mese è dedicato alla prevenzione dei rischi psicosociali. In sintesi, scoprite un’intervista a Pierre-Yves Gomez, economista, per il quale “Il mondo dopo” inizia a chiedere che il lavoro venga reintegrato nella governance aziendale e che vengano ricostituiti forti gruppi di lavoro. Un reportage “In Images” ti porta al cantiere del ponte Simone-Veil, vicino a Bordeaux.

Per leggere la Rivista scarica il file pdf .

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Perché il Decreto è un passo falso nel passato

Fonte:  Il Manifesto che ringraziamo, articolo pubblicato il 12/11/2021

Beniamino Deidda *

Sicurezza sul lavoro. Con urgenza, nella forma del Decreto, si affida la vigilanza all’Inl, che non lo esercita da 40 anni, e dunque, se va bene, gli effetti si vedranno tra qualche anno L’allarme per l’aumento delle morti sul lavoro ha indotto il governo, a significative modifiche al Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro n. 81/2008. Credo che per la prima volta si senta il bisogno di intervenire con un Decreto Legge. Uno strumento (da convertire in legge entro 60 giorni) che può essere utilizzato solo nei “casi straordinari di necessità e urgenza”, secondo la nostra Costituzione. Ma nei giorni dell’approvazione del decreto non era accaduto niente di così grave o urgente che ne giustificasse l’emanazione. Ciononostante, il governo ha attribuito i compiti di vigilanza nei luoghi di lavoro all’Ispettorato Nazionale del Lavoro (Inl), affiancandolo ai servizi di prevenzione delle Asl cui già erano stati assegnati dalla legge 833/78. Le norme del decreto, che si applicano immediatamente, hanno creato più di un imbarazzo, dal momento che l’Inl non ha potuto improvvisare le specifiche competenze necessarie per la vigilanza sulle imprese, non esercitandole più da circa 40 anni.

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Morire di lavoro. Qualcosa che ho imparato

Ho terminato il mio impegno sociale e la mia esperienza professionale sulle questioni della salute e della sicurezza dei lavoratori nel 2015. Da allora le mie fonti di informazione sono state gli organi di informazione quotidiani e le conversazioni con lavoratrici e lavoratori incontrati dove vivo, nella bassa valle di Susa. Le mie considerazioni sono quindi necessariamente frammentate e, in buona parte, superficiali, più che considerazioni sono delle sensazioni, delle reazioni alla informazione del giorno che leggo o ascolto. Ho tentato di approfondire le mie conoscenze andando a cercare dati e informazioni sul sito dell’Inail e in particolare sulla sezione “Informo” (infor-mo, analisi degli infortuni mortali a seguito delle indagini dei servizi territoriali di vigilanza delle Asl) per scoprire che anche su questo piano l’informazione è regredita e la collaborazione tra servizi di prevenzione e Inail è venuta via via scemando. Continua a leggere “Morire di lavoro. Qualcosa che ho imparato”

EU-OSHA. Una nuova era per la salute e la sicurezza sul lavoro nell’UE.

05/07/2021

Prevenzione, oggi più che mai: l’EU-OSHA ospita un simposio per segnare l’inizio di una nuova era per la salute e la sicurezza sul lavoro nell’UE

Il quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027 è ormai realtà. Quali sono le implicazioni per il futuro della protezione dei lavoratori? Segui la diretta dell’EU-OSHA per scoprire cosa ne pensano i rappresentanti della Commissione europea, del Parlamento europeo, della presidenza slovena del Consiglio dell’UE e delle associazioni dei sindacati e dei datori di lavoro.

Nicolas Schmit, commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali, interviene al simposio illustrando le priorità chiave del quadro e le azioni necessarie per migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori negli anni a venire.

L’evento consta altresì dell’imperdibile discorso di apertura di Sir Michael Marmot, professore di epidemiologia di fama mondiale, e di un dibattito interattivo in cui gli esperti affrontano le questioni chiave relative all’attuazione del quadro, rispondendo alle domande del pubblico online.

Leggi il comunicato stampa

Trova maggiori informazioni sui relatori e segui il simposio in diretta 

Salute e Sicurezza nel lavoro. Perchè tanti incidenti mortali sul lavoro ? Podcast Diario Prevenzione 11 maggio 2021 – Puntata n° 83

 

 

In questa puntata parliamo di :

– Perché tanti incidenti gravi e mortali sul lavoro ? Quante di queste tragedie sul lavoro potrebbero essere evitate se si riuscisse a superare da parte delle aziende la frattura tra la rappresentazione formale e burocratica della organizzazione del lavoro predisposta , su misura, per gli Enti di ispezione e vigilanza e l’organizzazione di fatto, informale, del lavoro, a volte maligna, tollerata se non promossa dal management aziendale… Una riflessione sul tema.
–  Audit sulla qualità della consulenza alle imprese in materia di salute e sicurezza sarebbero necessari per superare questa emergenza di incidenti gravi e mortali sul lavoro
– L’indice sull’uguaglianza di genere, per monitorare i divari in Europa
– Frittura mista

 

Lavoro e Salute marzo 2021

 

 

E’ disponibile online il numero di marzo 2021 della Rivista Lavoro e Salute

Scarica il pdf della Rivista 

Indice

3- editoriale L’ammucchiata fra simili
4- Autonomia differenziata: guardarla da SUD per vedere l’effetto
7- La frana della montagna di Tavernola Bergamasca
8- Esegetica di un governo nato dall’alto. L’autorevole distruttore
SANITA’
10- Le possibilità di un’industria farmaceutica pubblica oggi
12- Crisi Covid, l’accusa di Manon Aubry
14- Suor Teresa Forcades racconta il potere della farmacocrazia
15- Come aderire a Medicina Democratica Onlus
16- Vaccini, test salivari, medicina territoriale
17- Oggi siamo nella stessa situazione di un anno fa
18- Professionalità e responsabilità. E di scena il triage
20- Il mito della neutralità della comunità scientifica
21- DRG, un sistema che paga l’aumento delle malattie
22- Operatori sanitari e salute mentale durante la pandemia
23- La salute mentale, dal “manicomio” al socio-sanitario

Continua a leggere “Lavoro e Salute marzo 2021”

Podcast Diario Prevenzione – 28 luglio 2020 – Puntata n° 72

 

 

 

In questa puntata parliamo di

– Alcune riflessioni sul Convegno “Covid-19 tra informazione, scienza e diritto”. Salvini Sgarbi e altri si esercitano per una narrazione della pandemia che non corrisponde alla realtà. Salvini, proprio nel corso del Convegno che ha avuto la massima copertura mediatica scivola in un paradosso della comunicazione : “La libertà di pensiero è un bene a rischio. I bollettini dei contagi sono terrorismo mediatico”……
– Le priorità di ricerca per mitigare/contrastare gli effetti della pandemia sulla salute mentale della popolazione: il Position Paper britannico
– Brasile, Covid-19: la nuova normalità del nuovo fascismo
– Una ricerca del sindacato turco DISK sugli effetti di Covid-19 sulle condizioni di lavoro e di vita in Turchia
– Ancora morti e gravi incidenti sul lavoro.
– In Brasile si sta compiendo un genocidio”. Lettera di Frei Betto contro Bolsonaro
– Molte altre notizie sulla sicurezza sul lavoro

P.S. Errata corrige: E’ stato Salvini, in questo Convegno, e non Sgarbi a dichiarare “Non metto la mascherina”.

 

 

Distanza fisica, contatto sociale Quanto è importante la differenza tra i termini “distanziamento fisico” e “distanziamento sociale”? a cura di Marina Penassi, Dors

 

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sostiene che vada superato, in questo tempo di pandemia, il concetto di “distanziamento sociale” a favore del concetto di “distanziamento fisico”.

Il pensiero sotteso è che l’espressione “distanziamento sociale” possa creare equivoci. Quello che va mantenuto, per contrastare il Covid-19, è il “distanziamento fisico”. Il virus può infatti diffondersi tramite goccioline respiratorie, piccole quantità di liquido che potrebbero fuoriuscire quando una persona affetta da questa patologia starnutisce o tossisce. Limitando i contatti con gli altri e mantenendo il distanziamento fisico di almeno un metro, si riducono le probabilità di contrarre il virus e di trasmetterlo a qualcun altro.

Va invece incentivato il più possibile il rafforzamento dei legami sociali, promuovendo al contempo la socialità come concetto positivo in grado di mantenere e aumentare il benessere psicofisico. Gli esperti affermano che il contatto sociale è vitale per la salute mentale. La  sua mancanza può generare ansia e sentimenti di solitudine privando le persone delle sostanze scatenate dal contatto fisico, quali endorfine e serotonina, che aiutano a tenere sotto controllo stress e paura.

Il cambiamento di lessico non è cosa di poco conto perché aiuterà a non associare il termine “sociale” a un concetto negativo. Miriadi di studi scientifici vanno nella direzione dell’influenza positiva delle relazioni sociali per coadiuvare la cura e la guarigione dalle malattie. Continua a leggere “Distanza fisica, contatto sociale Quanto è importante la differenza tra i termini “distanziamento fisico” e “distanziamento sociale”? a cura di Marina Penassi, Dors”

In memoria di Claudio Stanzani

 

Claudio Stanzani, un altro amico , un bravo sindacalista, conosciuto ai tempi del CRD,  se n’è andato. Voglio ricordarlo, nei nostri anni migliori, mentre costruiva quelle reti competenti a livello europeo che hanno portato grandi miglioramenti nella gestione dei rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Grazie Claudio . Riposa in Pace . Gino Rubini, Editor di Diario Prevenzione

Riproduciamo il ricordo di Claudio Stanzani pubblicato sul sito della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione (SNOP) a cura di Claudio Calabresi

Il 2019 ha portato via Claudio Stanzani, figura intelligente e appassionata del sindacalismo italiano ed europeo.Oltre alla copertina del recente volume da lui curato sulla storia del C.R.D. e ad una sua presentazione del 2017 sull’importanza fondamentale della partecipazione dei lavoratori per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, pubblichiamo qui un suo ricordo di Claudio Calabresi

 

Il 27 dicembre, alla fine di questo brutto 2019, è morto a 71 anni Claudio Stanzani, dopo una lunga e dolorosa battaglia contro un terribile male.

Claudio è stato fin da giovane nella CISL, e la sua prima attività si  è svolta nello storico Centro Ricerche e Documentazione Rischi e Danni da Lavoro (Crd) dell’allora federazione sindacale unitaria Cgil-Cisl-Uil, diretto da Gastone Marri che per molti aspetti – e da molti – è considerato come uno dei padri della medicina dei lavoratori: erano gli anni delle iniziative ed esperienze di lotta nelle fabbriche per la tutela della salute e per il miglioramento delle condizioni di lavoro, che il Crd raccoglieva e diffondeva con la rivista “Medicina dei Lavoratori”; erano gli anni del rapporto collaborativo tra “tecnici ed operai” che innovò profondamente l’atteggiamento di molti – anche di parte del mondo scientifico – verso il concetto di prevenzione partecipata.  Io – come altri che oggi hanno età avanzate – collaborai in quegli anni e conobbi Claudio, che verso la fine del decennio di vita del CRD (1985) ne era divenuto Direttore succedendo a Gastone Marri.

In questi ultimi anni, insieme ad altri (ricordo in particolare Diego Alhaique), ha contribuito (con l’aiuto di un progetto finanziato dall’INAIL) al salvataggio del formidabile archivio del Centro, migliaia e migliaia di documenti di origine sia operaia e sindacale sia tecnico-scientifica (spesso documenti che avevano entrambe le caratteristiche).

A metà degli anni ’80 Claudio è entrato nel costituendo SindNova della CISL, un Istituto per lo studio sull’innovazione e le trasformazioni produttive e del lavoro, di cui è diventato Segretario Generale e poi Presidente, lavorandovi fino agli ultimi giorni di vita.  Nei decenni successivi il contributo di Claudio è stato – dentro SindNova e tramite Sindnova – anche un contributo rilevante allo sviluppo del sindacalismo europeo e internazionale, a favore del dialogo sociale, delle relazioni industriali e spesso degli aspetti di partecipazione e informazione dei lavoratori. Per molti anni si è trasferito a Bruxelles animando il ruolo del sindacato italiano su questi temi. Era certamente uno dei maggiori conoscitori del tema del lavoro in una dimensione europea ed internazionale e, pur sindacalista CISL per tutta la vita, è stato sempre decisamente favorevole – intimamente e non solo pro-forma – all’unità sindacale

Io lo frequentai negli anni del CRD e l’ho ritrovato, amico, negli ultimi anni soprattutto dopo il suo ritorno in Italia. Sempre attivo, sempre attento agli sviluppi tumultuosi del mondo del lavoro, sempre vicino alle esperienze di prevenzione pubblica territoriale e ai difficili (e oggi critici) sviluppi della riforma sanitaria.  Abbiamo fatto lunghe chiacchierate su quanto stava cambiando il “nostro” mondo e su quanto occorrevano (o avrebbero dovuto occorrere) nuove lenti, nuovi approcci in particolare sul tema della tutela della salute nei luoghi di lavoro, vecchi e nuovi.

Era una persona di valore e, come spesso (non sempre) accade, una persona modesta e non particolarmente incline al narcisismo, sensibile e disponibile nel rapporto umano.   Ha affrontato questi ultimi anni pur consapevole della gravità del male terribile e raro che lo aveva colto, con grande coraggio e senza mai indulgere nel racconto della sua personale via crucis: la raccontava brevemente passando poi ai temi di lavoro, di confronto, di scambio culturale, professionale ed umano.

Mancherà a molti.

C. C.

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Ultimo aggiornamento Giovedì 02 Gennaio 2020 18:02

Gli studi sulle disuguaglianze di salute al Convegno dell’Associazione Italiana di Epidemiologia

FONTE : DISEGUAGLIANZEDISALUTE.IT  CHE RINGRAZIAMO

Durante l’ultimo convegno dell’Associazione Italiana di Epidemiologia  che si è tenuto a Catania a ottobre si è dato ampio spazio al tema delle disuguaglianze di salute, attraverso un seminario satellite, due sessioni parallele dedicate e due presentazioni in plenaria.

Gli studi longitudinali presenti a livello italiano e in alcune città come ad esempio Roma, Torino, Bologna, sono in grado di fornire una fotografia nitida sugli esiti di salute, che si confermano peggiori per le classi sociali più svantaggiate, e di fornire spunti per le politiche di contrasto alle disuguaglianze nella salute. In plenaria è stato presentato in particolare il caso della città di Torino, descrivendo l’esperienza dell’approccio dell’Health Equity Audit (HEA) nelle politiche urbane (https://www.epidemiologia.it/wp-content/uploads/2019/11/Zengarini-1.pdf). 

Anche il seminario satellite ha affrontato il tema dell’HEA, applicato però al settore sanitario, riportando i dati di Piemonte, Emilia-Romagna e Sicilia.

Nelle due sessioni dedicate al tema, sono stati presentati numerosi studi focalizzati sulla descrizione dei dati di mortalità e morbosità differenziale per classe sociale, il loro andamento e i possibili determinanti. Sono state indagate in particolare alcune specifiche patologie, quali la sindrome della morte in culla (SIDS), il diabete, le malattie cardiovascolari e la celiachia.

Alcuni studi hanno esplorato aspetti più inediti: primo tra tutti, il lavoro presentato in plenaria sulla relazione tra disuguaglianze sociali e invecchiamento biologico, analizzata con un approccio di epigenetica (https://www.epidemiologia.it/wp-content/uploads/2019/10/Sacerdote.pdf)

Tra gli altri lavori più originali, due studi hanno ricercato la relazione inversa tra salute e stato socioeconomico, concentrandosi l’uno sulla relazione tra narcolessia ed esiti sociali e sull’effetto moderatore della resilienza; l’altro sulla carriera lavorativa di persone sopravvissute ad un tumore del colon retto. Un altro lavoro ha analizzato gli effetti che eventi avversi nel corso della vita, quali la perdita o la malattia della moglie o del marito, possono avere sulla salute dell’altro coniuge; un ultimo, infine, ha valutato il possibile contributo che l’analisi dei contesti attraverso l’indice di deprivazione può dare al miglioramento della copertura della vaccinazione antiinfluenzale negli anziani. Continua a leggere “Gli studi sulle disuguaglianze di salute al Convegno dell’Associazione Italiana di Epidemiologia”

Un altro ritardo nel rinnovo della strategia dell’UE in materia di salute e sicurezza metterebbe a rischio la vita delle persone che lavorano

 

FONTE  ETUC.ORG

Con il quadro strategico dell’UE per la salute e sicurezza sul lavoro in scadenza nel 2020, le prime discussioni su una nuova strategia si svolgerà oggi all’incontro dei ministri  europei  per l’occupazione, gli affari sociali, salute e consumatori del Consiglio .

I ministri degli Stati membri dell’UE dovrebbero adottare conclusioni su un  nuovo quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro , invitando la Commissione europea a presentare un nuovo quadro strategico per il 2021-2027.

La Confederazione europea dei sindacati (CES) sta spingendo il Consiglio e la Commissione a dare priorità al rinnovo di una strategia più ambiziosa per evitare un’altra ripetizione del ritardo di due anni che è seguito alla scadenza della strategia 2007-20212.

Il vice segretario generale della CES Per Hilmersson ha dichiarato:

“L’attuale quadro strategico dell’UE per la salute e la sicurezza sul lavoro scadrà l’anno prossimo, pertanto una nuova strategia deve essere una priorità urgente per la Commissione europea entrante.

“Sono stati necessari due anni per rinnovare il framework dopo la sua ultima scadenza. Non possiamo permetterci un altro ritardo quando ci sono 3 milioni di infortuni sul lavoro ogni anno nell’UE, 4.000 dei quali mortali, 100.000 decessi causati da tumori legati al lavoro e un quarto dei lavoratori che soffrono di stress da lavoro eccessivo.

“Non è esagerato affermare che un altro ritardo prolungato metterebbe a rischio la vita delle persone, quindi le istituzioni dell’UE hanno la responsabilità di assumere un ruolo guida nel miglioramento della salute e della sicurezza sul lavoro. Una rinnovata strategia dell’UE contribuirebbe inoltre agli Stati membri a sviluppare e migliorare le proprie strategie nazionali.  

“Ecco perché i ministri del lavoro dell’UE che si incontrano oggi per discutere della questione devono chiedere alla Commissione di lavorare con i sindacati su una nuova strategia dell’UE incentrata sulla prevenzione delle malattie professionali, adattando le attuali politiche al mondo del lavoro in evoluzione e realizzando obiettivi più ambiziosi e applicabili negli stati membri. “

Il documento completo della posizione della CES su una nuova strategia dell’UE in materia di sicurezza e salute sul lavoro è disponibile qui: https://www.etuc.org/sites/default/files/circular/file/2019-11/ETUC%20position%20on% 20a% 20new% 20eu% 20strategy% 20on% 20Occupational% 20Safety% 20e% 20Health.pdf

La posizione della CES si basa sul parere del comitato consultivo tripartito per la sicurezza e la salute sul lavoro (ACSH) che raccomanda alla Commissione europea di adottare un nuovo quadro strategico dell’UE in materia di sicurezza e salute sul lavoro secondo l’attuale quadro strategico.