Fonte Puntosicuro.it che ringraziamo
Oggi possiamo dire che l’approccio che vedeva nell’errore umano la causa di un infortunio sul lavoro, nonostante gli ambienti e le attrezzature di lavoro fossero rispondenti alle norme di legge e regolamentari vigenti, è stato completamente abbandonato.
Quando ho cominciato ad occuparmi di sicurezza sul lavoro e cioè nella seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso, sentivo sempre ripetere che l’ ”errore umano” era la spiegazione per gran parte degli infortuni sul lavoro avvenuti nonostante gli ambienti e le attrezzature di lavoro fossero rispondenti alle norme di legge e regolamentari vigenti.
Ancora oggi leggendo i giornali o ascoltando i servizi televisivi si continua a fornire questo tipo di spiegazione per l’accadimento di questi eventi.
Personalmente penso che questo tipo di spiegazione si porti dietro il solito approccio da normotecnosauri e cioè quello che porta a pensare che:
- i processi sono pianificati e tenuti sotto controllo;
- le regole a cui attenersi ci sono, sono note a tutti e concretamente applicabili nelle varie situazioni di lavoro;
- se si è verificato un infortunio, allora la persona coinvolta non ha fatto ciò che doveva fare.
Oggi possiamo dire che, almeno in una buona parte degli addetti ai lavori, l’approccio che vedeva nell’ errore umano la spiegazione degli eventi avvenuti, è stato completamente abbandonato.
Si è fatto strada, non senza fatica, l’approccio che vede l’errore come conseguenza di situazioni contestuali in cui sono stati messi coloro che li hanno commessi.
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