CGIL, CISL e UIL scrivono al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella su salute e sicurezza

Fonte CGIL.IT

Di seguito la lettera sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro inviata oggi dai Segretari Generali di Cgil, Cisl, Uil al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

Illustre Presidente,

La ringraziamo, innanzitutto, per tutta l’attenzione che ha dedicato negli anni e che continua a dedicare ai temi del lavoro e soprattutto al dramma delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi sono solo l’ennesimo segnale del dramma che migliaia di lavoratrici e lavoratori, migliaia di famiglie hanno vissuto negli ultimi anni. Le continue morti, l’incremento degli infortuni e di malattie professionali non sono numeri: ci consegnano la dura realtà di un Paese che non riesce a fare fino in fondo i conti con la cultura della prevenzione, con la garanzia della salute e della sicurezza in ogni luogo di lavoro. Non si tratta solo di un problema culturale, c’è una logica di mercato spietata che considera la sicurezza un costo e non un investimento, incrementa sempre di più i ritmi di lavoro, la rapidità degli interventi, in uno scambio in cui il lavoro e la vita delle persone continuano ad essere l’agnello sacrificale.
Su queste tematiche abbiamo predisposto e presentato al Governo una specifica Piattaforma unitaria senza aver ricevuto adeguate risposte. È il momento di un’azione straordinaria corale per raggiungere l’obiettivo di zero morti sul lavoro.
Ma richiediamo un’attenzione straordinaria a tutte le Istituzioni attraverso tutte le leve di promozione della prevenzione e di controllo, al legislatore affinché presti più attenzione agli effetti di provvedimenti che sacrificano le regole in favore della semplificazione, al mondo imprenditoriale affinché si unisca in questa battaglia per la salute e sicurezza isolando quelle imprese che non garantiscono il rispetto della normativa.
Caro Presidente, ci rivolgiamo a Lei per condividere le preoccupazioni e illustrarLe le nostre proposte al fine di realizzare gli obiettivi che da tempo vogliamo raggiungere con lo scopo di ottenere la piena applicazione della nostra Costituzione.

 

“SE ATENE PIANGE SPARTA NON RIDE” . SI PRIVILEGI IL DIALOGO 

  Fonte Smips.org 

 

 

di Francesco Domenico Capizzi*

La contrapposizione aperta fra cittadini no-vax, da una parte, e Istituzioni politiche e scientifiche, sostenute da una larga maggioranza di cittadini, dall’altra, rischia di concludersi con quanto la sapienza antica ha mirabilmente voluto rappresentare nell’espressione “se Atene piange Sparta non ride”: qualunque sarà l’esito della tensione crescente le conseguenze socio-sanitarie della pandemia danneggeranno, comunque, ambedue i contendenti, compresa la frazione, anche se maggioritaria, che prevarrà. Tali saranno i guasti prodotti sul piano sociale da poterli assimilare agli effetti di una guerra, anche se vinta. Vi saranno innumerevoli “morti e feriti” ed uno sconquasso sociale assimilabile al periodo post-bellico che ricadrà su tutti indistintamente e irrimediabilmente.

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Chi ha paura dello sciopero?

Fulvio Cammarano * – 18.12.2021

Sciopero

 

 

 

Sciopero è un termine ansiogeno, una parola che evoca preoccupazione e fastidio nell’opinione pubblica. La preoccupazione deriva dal clima di tensione e agitazione che si crea in occasione delle manifestazioni e dei comizi dai toni infuocati, mentre il fastidio, più prosaicamente, sorge per la sospensione della routine quotidiana, vale a dire per i problemi causati dall’interruzione dei servizi pubblici e della produzione. E’ invece un peccato che tale parola non riesca quasi mai a suscitare un sentimento di sollievo a fronte della constatazione che il sistema democratico, con tutti i suoi limiti, funziona. Non dobbiamo infatti dimenticare che la prima misura attuata dai regimi autoritari è proprio quella di vietare ogni forma di sciopero.

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Le proposte di CGIL CISL UIL Lombardia per il confronto con la Regione e le Amministrazioni Locali per un nuovo Patto sulla Sanità in Lombardia ….

 

 

Questo è il documento elaborato da Cgil Cisl Uil Lombardia per aprire il confronto con la Regione e le Amministrazioni locali.
Le proposte del sindacato per un nuovo Patto sulla Sanità in Lombardia sono senz’altro la parte più importante del documento alla luce anche della disastrosa gestione sanitaria della pandemia da parte della Regione.
Dalla lettura del documento si evince lo sforzo della OO.SS di aprire un confronto nel merito, con proposte puntuali, con la Regione per avviare un sostanziale cambiamento organizzativo che consenta al SSR lombardo di ripartire. Vi sarà da parte della Giunta regionale lombarda l’intelligenza politica per aprire un confronto su queste proposte ?

IL DOCUMENTO 

La sicurezza prima di tutto

 

Fonte Rassegna.it 

Cgil, Cisl e Uil hanno oggi ribadito al Presidente del Consiglio la necessità di mantenere al centro delle decisioni dell’esecutivo la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori, dei pensionati – alcuni dei quali vittime di fatti gravissimi avvenuti in alcune case di riposo e sui quali chiediamo alla magistratura di indagare – e di tutti i cittadini, obiettivo che deve diventare un requisito permanente dentro e fuori i luoghi di lavoro. Le tre Confederazioni hanno anche avanzato la richiesta di lavorare, dentro lo schema presentato dal Presidente Conte alle parti sociali, per attrezzare il Paese a riprendere in sicurezza le attività produttive.

II governo ha ribadito la necessità di proseguire sulle misure restrittive in quanto siamo in presenza di segnali incoraggianti e di un’inversione di tendenza nei contagi. Il governo ha perciò comunicato la necessità di continuare, con qualche aggiustamento delle scelte sin qui compiute in riferimento alle sole attività essenziali e indispensabili, sulla strada intrapresa di contrasto al Covid-19. Questo significa che le misure restrittive devono proseguire. Cgil, Cisl e Uil nel prendere atto di questo orientamento hanno sottolineato l’importanza di continuare a dare piena attuazione al protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro già sottoscritto e al contempo di dare uniformità, evitando le forzature che si sono registrate in alcuni territori, alle decisioni prefettizie in merito alle autocertificazioni delle imprese, coinvolgendo le organizzazioni sindacali più rappresentative.

Le tre confederazioni hanno anche chiesto di individuare un percorso condiviso per l’uscita dalla crisi che metta in campo un’azione coordinata per approntare le necessarie modifiche organizzative e le strumentazioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, i presidi e la prevenzione sanitaria, le misure di carattere sociale ed economico per garantire una progressiva uscita dall’emergenza. A questo proposito il governo ha annunciato la costituzione di una cabina di regia con le parti sociali ed esperti che affiancherà il comitato tecnico-scientifico. Cgil, Cisl e Uil restano ferme nel pretendere sicurezza e salvaguardia della salute, lavorando perché questo imperativo sia presente in tutte le future fasi di uscita dall’emergenza.

Sindacati : Regione Lombardia non si sottragga al proprio ruolo e ai propri doveri

Pubblichiamo il Comunicato Stampa delle Organizzazioni Sindacali Confederali e di Categoria Cgil Cisl Uil, FP-Cgil Lombardia, SPI -Cgil Lombardia, Cisl Medici, Fisascat, Uil Lombardia,Uil Pensionati, UilFPl

REGIONE LOMBARDIA NON SI SOTTRAGGA AL PROPRIO RUOLO E AI PROPRI DOVERI:
garantire la presa in cura di tutti i cittadini e la sorveglianza sanitaria rafforzando i servizi territoriali; tutelare il personale di tutti i servizi sanitari, sociosanitari e sociali

COMUNICATO STAMPA

Guida operativa alla stipula del Protocollo aziendale anti-contagio

Fonte Sirs Emilia-Romagna

Tenendo conto, in particolare, del DPCM dell’11 marzo 2020, del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro del 14 marzo 2020 e del DL del 17 marzo 2020, n.18 (cd. Cura Italia), si illustrano i seguenti punti minimi essenziali di approfondimento, al fine di favorire le attenzioni per procedere in azienda alla stipula e adozione di un, corretto ed esaustivo, Protocollo di sicurezza anti-contagio, che si prevede venga redatto a cura del datore di lavoro, in collaborazione con l’RSPP, il medico competente (quando già previsto) e previa consultazione l’RLS (o RLST, nelle modalità che verranno specificate).

LA GUIDA OPERATIVA 

Coronavirus: Cgil, Cisl e Uil, intesa con Governo su attività essenziali ottimo risultato. Landini: , abbiamo ottenuto un risultato importante.

Fonte Cgil.it


Roma, 25 marzo – Cgil, Cisl e Uil hanno concluso questa mattina uno stringente confronto con il Governo. “E’ stato fatto un grande lavoro comune, ottenendo un ottimo risultato nella direzione di tutelare la salute di tutti i lavoratori e di tutti i cittadini”, così le tre Confederazioni al termine del confronto.
“Abbiamo rivisitato l’elenco delle attività produttive indispensabili – spiegano -, in modo da garantire la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. E’ stato tolto dall’elenco tutto ciò che non era essenziale, visto il momento difficile che stiamo vivendo”.
Per Cgil, Cisl e Uil “in tutte queste attività chi lavora dovrà essere dotato degli indispensabili dispositivi di protezione individuali e, in tutti i luoghi di lavoro, dovrà essere rigorosamente adottato il Protocollo sulla sicurezza raggiunto nei giorni scorsi a Palazzo Chigi”.
“I prefetti dovranno coinvolgere le organizzazioni territoriali per la autocertificazione delle attività delle imprese che svolgono attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere essenziali. Il Ministro delle difesa – proseguono le tre sigle sindacali – si è impegnato a diminuire la produzione nel settore militare, salvaguardando solo le attività indispensabili. Il Ministro Patuanelli si è, inoltre, impegnato a incontrare specifici settori in cui sono emerse particolari difficoltà nell’attuazione del protocollo”.
“Il governo – avvertono Cgil, Cisl e Uil – si è inoltre impegnato a monitorare congiuntamente con il sindacato l’applicazione sia di quanto è stato concordato questa mattina, sia del Protocollo sulla sicurezza. I sindacati di categoria e territoriali e le Rsu vigileranno per la loro puntuale applicazione”.
“Cgil, Cisl e Uil sono vicine a tutti coloro che con grande senso di responsabilità, mettendo anche a repentaglio la propria salute e la propria vita, stanno garantendo a tutta la comunità il mantenimento, in una situazione inedita e di emergenza, delle condizioni, per quanto possibile, normali di vita. A loro e a tutti coloro che lavorano – concludono le tre Confederazioni – vanno i nostri ringraziamenti e assicuriamo il nostro impegno per garantire il più possibile la salute e la sicurezza sul lavoro e nella vita quotidiana, anche nella prospettiva di ripresa e di ricostruzione che ci aspetta una volta sconfitto il Covid-19”.

 

Check list   RLS e RLST promossa da Cgil Cisl Uil Lombardia per la valutazione dell’applicazione del Protocollo nazionale su Covid-19

Check list per RLS e RLST di controllo sull’applicazione del Protocollo nazionale prevenzione contagio COVID-19 promossa da Cgil Cisl Uil Lommbardia.
Questa check list, come si afferma da parte dei Segretari di Cgil Cisl Uil Lombardia nella lettera di accompagnamento, è “utile per la verifica del rispetto degli adempimenti previsti dal Protocollo condiviso, sebbene a carattere indicativo e non esaustivo di quanto possibile e necessario attuare”.

La check list promossa da Cgil Cisl Uil Lombardia

Decreto, sindacati accusano: “Non era questo l’elenco concordato”

FONTE CGIL.IT

Coronavirus: Landini, Furlan e Barbagallo, nel decreto solo attività essenziali o sarà mobilitazione fino allo sciopero generale.

Roma, 22 marzo – “A differenza di quanto indicato ieri dal Governo alle parti sociali ed al Paese, in queste ore sembrerebbe avanzare l’ipotesi che, nel decreto in discussione, l’Esecutivo intenda aggiungere all’elenco dei settori e delle attività da considerare essenziali nelle prossime due settimane per contenere e combattere il virus Covid-19, attività produttive di ogni genere”. Lo affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

“Se tali notizie fossero confermate – aggiungono i leader delle tre confederazioni – ,a difesa della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini, Cgil, Cisl e Uil, sono pronte a proclamare in tutte le categorie d’impresa che non svolgono attività essenziali lo stato di mobilitazione e la conseguente richiesta del ricorso alla cassa integrazione, fino ad arrivare allo sciopero generale”.

 

Coronavirus. CGIL CISL UIL ER: “Serve coerenza fuori e dentro luoghi lavoro. Se non si riesce a proteggere lavoratori, si valuti riduzione attività, altrimenti ne chiederemo la sospensione”.

Come è noto, il Governo ha deciso di assumere provvedimenti più restrittivi con l’obiettivo di contenere la diffusione del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale.
Riteniamo necessario che ci sia coerenza tra quanto accade fuori dai luoghi di lavoro e quanto accade nello svolgimento delle attività lavorative.

È compito del datore di lavoro assicurare tutte le misure organizzative volte a garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Riteniamo che non sempre ciò stia accadendo.

CGIL CISL e UIL Emilia-Romagna considerano imprescindibile adeguare le attività produttive al nuovo contesto derivante dai recenti DPCM, anche valutando la riduzione delle attività lavorative, accedendo agli ammortizzatori sociali, qualora non vi sia la possibilità di adottare soluzioni in grado di assicurare la protezione da ogni eventuale rischio.

Le nostre strutture sindacali di categoria, le delegate ed i delegati RSU/RSA, i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, sono disponibili a negoziare accordi specifici per affrontare la situazione di emergenza e contribuire alla revisione della valutazione dei rischi.

CGIL CISL e UIL Emilia Romagna, a tutti i livelli organizzativi, monitoreranno la situazione nei luoghi di lavoro segnalando tutte le condizioni di criticità agli enti preposti e chiedendo la sospensione delle attività qualora non sia possibile garantire quanto previsto dalle norme.

CGIL CISL UIL Emilia-Romagna

 

Seminario a Ravenna il 12 marzo. Organi di vigilanza e RLS: conoscenze e relazioni. Diversi soggetti, un’unica prevenzione.

 

S.I.R.S Ravenna    Cgil Cisl Uil Ravenna     Servizio Sanitario Regionale Regione Emilia Romagna  Inail 

Organi di vigilanza e RLS: conoscenze e relazioni.
Diversi soggetti, un’unica prevenzione.

RAVENNA 12 marzo 2020
Sala D’Attorre via Ponte Marino n°2

POSTI DISPONIBILI: 150

Obiettivo del corso: I RLS, come Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, hanno una formazione sul ruolo ma non necessariamente una importante formazione specialistica e tecnica, tuttavia si trovano a interagire con organi di vigilanza che a vario titolo si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Si ritiene utile un momento di approfondimento e condivisione con i diversi organi che hanno funzione di vigilanza in azienda, anche sulle possibili interazioni con gli RLS.

PROGRAMMA E ISCRIZIONE AL SEMINARIO 

In memoria di Claudio Stanzani

 

Claudio Stanzani, un altro amico , un bravo sindacalista, conosciuto ai tempi del CRD,  se n’è andato. Voglio ricordarlo, nei nostri anni migliori, mentre costruiva quelle reti competenti a livello europeo che hanno portato grandi miglioramenti nella gestione dei rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Grazie Claudio . Riposa in Pace . Gino Rubini, Editor di Diario Prevenzione

Riproduciamo il ricordo di Claudio Stanzani pubblicato sul sito della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione (SNOP) a cura di Claudio Calabresi

Il 2019 ha portato via Claudio Stanzani, figura intelligente e appassionata del sindacalismo italiano ed europeo.Oltre alla copertina del recente volume da lui curato sulla storia del C.R.D. e ad una sua presentazione del 2017 sull’importanza fondamentale della partecipazione dei lavoratori per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, pubblichiamo qui un suo ricordo di Claudio Calabresi

 

Il 27 dicembre, alla fine di questo brutto 2019, è morto a 71 anni Claudio Stanzani, dopo una lunga e dolorosa battaglia contro un terribile male.

Claudio è stato fin da giovane nella CISL, e la sua prima attività si  è svolta nello storico Centro Ricerche e Documentazione Rischi e Danni da Lavoro (Crd) dell’allora federazione sindacale unitaria Cgil-Cisl-Uil, diretto da Gastone Marri che per molti aspetti – e da molti – è considerato come uno dei padri della medicina dei lavoratori: erano gli anni delle iniziative ed esperienze di lotta nelle fabbriche per la tutela della salute e per il miglioramento delle condizioni di lavoro, che il Crd raccoglieva e diffondeva con la rivista “Medicina dei Lavoratori”; erano gli anni del rapporto collaborativo tra “tecnici ed operai” che innovò profondamente l’atteggiamento di molti – anche di parte del mondo scientifico – verso il concetto di prevenzione partecipata.  Io – come altri che oggi hanno età avanzate – collaborai in quegli anni e conobbi Claudio, che verso la fine del decennio di vita del CRD (1985) ne era divenuto Direttore succedendo a Gastone Marri.

In questi ultimi anni, insieme ad altri (ricordo in particolare Diego Alhaique), ha contribuito (con l’aiuto di un progetto finanziato dall’INAIL) al salvataggio del formidabile archivio del Centro, migliaia e migliaia di documenti di origine sia operaia e sindacale sia tecnico-scientifica (spesso documenti che avevano entrambe le caratteristiche).

A metà degli anni ’80 Claudio è entrato nel costituendo SindNova della CISL, un Istituto per lo studio sull’innovazione e le trasformazioni produttive e del lavoro, di cui è diventato Segretario Generale e poi Presidente, lavorandovi fino agli ultimi giorni di vita.  Nei decenni successivi il contributo di Claudio è stato – dentro SindNova e tramite Sindnova – anche un contributo rilevante allo sviluppo del sindacalismo europeo e internazionale, a favore del dialogo sociale, delle relazioni industriali e spesso degli aspetti di partecipazione e informazione dei lavoratori. Per molti anni si è trasferito a Bruxelles animando il ruolo del sindacato italiano su questi temi. Era certamente uno dei maggiori conoscitori del tema del lavoro in una dimensione europea ed internazionale e, pur sindacalista CISL per tutta la vita, è stato sempre decisamente favorevole – intimamente e non solo pro-forma – all’unità sindacale

Io lo frequentai negli anni del CRD e l’ho ritrovato, amico, negli ultimi anni soprattutto dopo il suo ritorno in Italia. Sempre attivo, sempre attento agli sviluppi tumultuosi del mondo del lavoro, sempre vicino alle esperienze di prevenzione pubblica territoriale e ai difficili (e oggi critici) sviluppi della riforma sanitaria.  Abbiamo fatto lunghe chiacchierate su quanto stava cambiando il “nostro” mondo e su quanto occorrevano (o avrebbero dovuto occorrere) nuove lenti, nuovi approcci in particolare sul tema della tutela della salute nei luoghi di lavoro, vecchi e nuovi.

Era una persona di valore e, come spesso (non sempre) accade, una persona modesta e non particolarmente incline al narcisismo, sensibile e disponibile nel rapporto umano.   Ha affrontato questi ultimi anni pur consapevole della gravità del male terribile e raro che lo aveva colto, con grande coraggio e senza mai indulgere nel racconto della sua personale via crucis: la raccontava brevemente passando poi ai temi di lavoro, di confronto, di scambio culturale, professionale ed umano.

Mancherà a molti.

C. C.

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Ultimo aggiornamento Giovedì 02 Gennaio 2020 18:02