Anche in questo numero molti articoli importanti, da leggere, tanto più in una fase di cambiamenti politici e di governo che verosimilmente cambieranno ancora le geometrie decisionali in materia di sanità pubblica . Per scaricare il file .pdf clicca QUI
Categoria: Salute Sicurezza Lavoro
OiRA. Il sito che aiuta a fare le valutazioni del rischio per la salute e sicurezza nel lavoro
OiRA
Riteniamo utile segnalare il sito OiRA . OiRA – Valutazione interattiva del rischio online – è una piattaforma web che consente la creazione di strumenti di valutazione del rischio settoriale in qualsiasi lingua in un modo semplice e standardizzato. È sviluppato e gestito dall’EU-OSHA (Agenzia Europea salute e sicurezza nel lavoro) e si basa sullo strumento olandese di valutazione del rischio RI&E.
OiRA è una piattaforma online composta dal generatore di strumenti OiRA (dove gli sviluppatori possono creare strumenti settoriali) e strumenti settoriali OiRA, accessibili tramite un sito web interattivo. I partner settoriali a livello dell’UE o nazionale e le autorità dell’UE o nazionali (gli sviluppatori degli strumenti) possono utilizzare il generatore di strumenti OiRA per creare strumenti di valutazione del rischio per diversi settori, ad esempio il settore dell’acconciatura. Questi strumenti – strumenti settoriali OiRA – vengono quindi messi a disposizione degli MSE da utilizzare per effettuare valutazioni del rischio.
Visita OiRA
“GESTIONE DELLA PANDEMIA E CAMPAGNA VACCINALE CONTRO IL COVID-19”
Seminario nazionale
“GESTIONE DELLA PANDEMIA E CAMPAGNA VACCINALE CONTRO IL COVID-19”
1 febbraio 2021 – videoconferenza ore 10.00-14.00
Iniziativa trasmessa in diretta su Collettiva.it e su Facebook
Coordina:
Rossana Dettori – Segretaria Nazionale CGIL
Partecipano:
Dott. Renato Costa – Commissario straordinario per l’emergenza COVID Palermo e provincia
Prof. Massimo Galli – Direttore malattie infettive Ospedale Sacco di Milano
Dott. Agostino Miozzo – Coordinatore Comitato tecnico scientifico Dipartimento della Protezione Civile
Lucia Mitello – Responsabile professioni sanitarie Ospedale San Camillo di Roma
Avv. Franco Scarpelli – Giuslavorista Università degli Studi di Milano-Bicocca
Chiude i lavori
MAURIZIO LANDINI – SEGRETARIO GENERALE CGIL
Per ulteriori informazioni contattare gli organizzatori.
Calleri (Cgil): dopo il Covid dovranno cambiare davvero le cose
Fonte Collettiva.it
Il 2020, anche sul tema della salute e sicurezza sul lavoro, è stato funestato dal virus, che ha ampliato le difformità in tema di tutela. Sale il numero degli infortuni mortali e solo il 30 per cento di questo aumento è dovuto al contagio
13 anni dopo la strage della ThyssenKrupp di Torino e la morte di 7 operai, come vanno le cose in Italia, in questo 2020 funestato dal covid? Lo abbiamo chiesto a Sebastiano Calleri, responsabile salute e sicurezza della Cgil. Che fa il punto, concentrandosi proprio sull’analisi di questi mesi di emergenza sanitaria. “Eravamo partiti confrontandoci con il governo, subito prima che scoppiasse la pandemia. Una discussione legata, certamente, anche ai temi sollevati da incidenti gravissimi quali quello della Thyssen. Avevamo parlato dell’applicabilità del sistema di prevenzione, incentrando il dialogo su quattro punti cardine: ispezioni, banche dati, patente a punti per la sicurezza negli appalti e qualificazione delle imprese. Ma la questione covid, subito dopo, ha di fatto interrotto il tavolo”. Continua a leggere “Calleri (Cgil): dopo il Covid dovranno cambiare davvero le cose”
Succede in Svizzera. Lavoro: Controlli e controllori del tutto insufficienti
La pandemia ha reso ancora più evidenti le lacune in materia di protezione dei dipendenti nelle aziende. La Svizzera non rispetta le direttive Oil
Fonte : Areaonline.ch
Autore: Claudio Carrer
Piani di protezione insufficienti, autorità federali e cantonali troppo passive e gravi lacune nell’ambito dei controlli sui luoghi di lavoro per quanto attiene al rispetto delle misure di tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori. È in queste condizioni che la Svizzera sta gestendo la seconda violenta ondata della pandemia di coronavirus. Di qui il moltiplicarsi degli appelli delle organizzazioni sindacali affinché vengano adottati provvedimenti a vari livelli per ridurre il rischio di contagio in ambito professionale.
Continua a leggere “Succede in Svizzera. Lavoro: Controlli e controllori del tutto insufficienti”
E’ disponibile online la Rivista HESAMAG n° 22 sul tema: “Salute sul lavoro nei tribunali “
Con 180 000 decessi legati al lavoro ogni anno nell’Unione europea e oltre 2,5 milioni in tutto il mondo, la salute sul lavoro è una questione cruciale per i lavoratori e i sindacati. Sapendo che, da qualche parte nel mondo, un lavoratore muore ogni 11 secondi a causa della mancanza di un’adeguata prevenzione, potresti chiederti se ha senso fare una campagna per più occupazione o salari migliori se questi lavori finiscono per togliere la vita ai lavoratori. E in più di nove casi su dieci, queste morti sono in gran parte invisibili, perché derivano da malattie professionali piuttosto che da incidenti.
Andare in tribunale per richiedere il rispetto della legislazione preventiva è un processo laborioso, costoso e poco utilizzato. Questo fatto consolida l’immagine del mondo del lavoro come enclave in cui non si applicano le regole del diritto ordinario. Ma i diritti di proprietà degli imprenditori dovrebbero davvero avere la precedenza sul diritto fondamentale alla vita? Continua a leggere “E’ disponibile online la Rivista HESAMAG n° 22 sul tema: “Salute sul lavoro nei tribunali “”
TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO, Aggiornamento novembre 2020
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – Versione aggiornata al novembre 2020
Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
(Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008 – Suppl. Ordinario n. 108)
(Decreto integrativo e correttivo: Gazzetta Ufficiale n. 180 del 05 agosto 2009 – Suppl. Ordinario n. 142/L)
FONTE: VERSIONE AGGIORNATA SU WWW.ISPETTORATO.GOV.IT
IL TESTO E’ SCARICABILE ANCHE QUI
TU 81-08 – Ed. Novembre 2020.pdf
La conferma della trasmissione di aerosol di COVID-19 ha implicazioni per la sicurezza dei lavoratori
FONTE IUF -UITA
L’approccio precauzionale IUF alla diffusione del COVID-19 è stato convalidato dall’emergente consenso scientifico sulla diffusione dell’aerosol della malattia. La valutazione iniziale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) era che il COVID-19 si diffondeva principalmente attraverso le “goccioline” della tosse e degli starnuti di una persona infetta e attraverso la contaminazione di superfici dure. Questa era la base per consigliare una distanza fisica di un metro sul posto di lavoro.
L’UITA ha sostenuto la distanza fisica di 2 metri come una delle tante precauzioni da adottare a causa dell’incertezza sulla possibilità di trasmissione da parte di particelle più piccole che viaggiano ulteriormente nell’aria.
Come ha recentemente notato il quotidiano britannico The Guardian , una conseguenza dei primi consigli dell’OMS è stata l’enfasi sul lavaggio delle mani e una sottostima dell’importanza di indossare maschere.
A luglio, una lettera aperta di 239 scienziati ha invitato l’OMS a rivedere la sua descrizione per dire che gli “aerosol” (cioè le particelle più piccole nell’aria) sono importanti e anche le “goccioline” più grandi possono andare molto più in là di quanto riconosciuto dall’agenzia.
Il Regno Unito è l’ultimo paese a riconoscere le prove ormai schiaccianti che gli aerosol rappresentano una delle principali vie di trasmissione del Covid-19.
“Non adottando il principio di precauzione riguardo alla diffusione del COVID-19, i governi e i datori di lavoro hanno esposto i lavoratori a danni inutili. Quando si tratta di misure di salute pubblica e SSL, il principio di precauzione dovrebbe sempre prevalere”, ha commentato l’assistente generale dell’UITA segretario James Ritchie.
Si consiglia vivamente agli affiliati di tenere conto della trasmissione di aerosol di COVID-19 nelle valutazioni dei rischi sul posto di lavoro e nella gestione del controllo del pericolo. Le guide specifiche del settore IUF sono disponibili qui e qui e anche qui.
IUF:L’Unione Internazionale delle Associazioni dei Lavoratori Alimentari, Agricoli, Alberghieri, Ristorazione, Ristorazione, Tabacco e Alleati (IUF) è una federazione internazionale di sindacati che rappresentano i lavoratori impiegati nell’agricoltura e nelle piantagioni; la preparazione e la produzione di cibi e bevande; alberghi, ristoranti e servizi di catering; tutte le fasi della lavorazione del tabacco. L’UITA è composta da 425 sindacati affiliati in 127 paesi che rappresentano oltre 10 milioni di lavoratori.
Il mondo del lavoro, il medico competente e la pandemia da SARS-COV-2. Cosa abbiamo imparato
Verona, Auditorium Domus Mercatorum-Centro Congressi CCIA
mercoledì 30 ottobre 2020 – ore 9:00-18:00
Seminario nazionale ANMA
9:00 APERTURA DEI LAVORI E SALUTI
Dott.ssa G. Lecce, Ministero della Salute – Direzione Prevenzione
INTRODUZIONE AI LAVORI Dott. U. Candura, Presidente ANMA
MODERATORI DEL SEMINARIO
Dott.ssa G. Lecce – Ministero della Salute
Prof. S. Porru – Università di Verona
Dott. U. Candura – Presidente ANMA
Caratteristiche e dinamica di circolazione del virus Sars-Cov-2: una importante lezione di epidemiologia
Prof. A.Crisanti – Università di Padova
Interpretazione dei test sierologici. A che punto siamo?
Prof. G.Lippi – Università di Verona
L’impatto dell’epidemia negli operatori sanitari
Prof. P. Mascagni – Ospedale di Desio ASST Monza
Sicurezza dei lavoratori e prevenzione della diffusione dell’infezione negli ambienti di lavoro non sanitari
Dott. D. Bontadi – Gruppo di lavoro ANMA Veneto
Le misure adottate dalle aziende per il contrasto al contagio da Sars-Cov-2. Valutazione dell’efficacia
Ing. F. Santi – Presidente AIAS
La sorveglianza sanitaria ai tempi del Covid19 e la gestione dei lavoratori cosiddetti “fragili”
Dott. T.Cassina, Dott. P. Patanè – ANMA Lombardia, ANMA Veneto
Come affrontare gli eventuali sviluppi dell’epidemia: il punto sulle strategie di prevenzione
Prof. G.Rizzardini – Ospedale L. Sacco, Milano
Accompagnare il lavoratore in sicurezza – Attualità del Vademecum ANMA per il Medico Competente
Dott. G. Boschiroli, dott. G. Briatico Vangosa – ANMA Lombardia
Medico Competente e salute pubblica: nuovi possibili scenari nell’epoca post-COVID?
Prof. M. Del Vecchio – Università L. Bocconi, Milano
L’ANMA e l’emergenza Covid19: cosa è cambiato nel mondo del lavoro in questi mesi e cosa ci aspetta
Dott. U.Candura, Dott. D. Ditaranto – ANMA Campania, ANMA Lombardia
17:00 Discussione, conclusioni, fine lavori
Responsabili del programma scientifico:
Dott. Danilo Bontadi – ANMA Veneto
Prof. Paolo Mascagni – Ospedale di Desio ASST Monza, ANMA Lombardia
scarica il programma
vai al sito del seminario
Le iscrizioni in presenza sono chiuse, ma è possibile la partecipazione in modalità virtuale (FAD sincrona).
Tra emergenze, disinganni, nuovi e antichi insegnamenti. Riflessioni sulla pandemia Coronavirus
Foto graffiti in Berlin – gierre
Autore : Gino Rubini
– Le misure di distanziamento e lockdown
– Gli errori di politica sanitaria e preventiva da evitare per il futuro
– Da dove deriva la sottovalutazione del rischio biologico in grado di produrre una pandemia
– Dal lockdown alle riaperture, i profili di rischio dei lavori e le misure adottate
– La pandemia in Europa e nel mondo
– Riflessioni su ciò che non si dovrà più fare e su ciò che occorre fare per non essere impreparati.
– Il vincolo al cambiamento che deriva dall’esperienza della pandemia
– Conoscenza e comunicazione
Questo articolo è già pubblicato sul numero 208 della Rivista Inchiesta
Rischi psicosociali: sovraesposizione per i lavoratori ospedalieri in Francia
Dietro questo concetto accademico, si deve comprendere che l’ambiente ospedaliero è caratterizzato da un carico di lavoro elevato e una bassa libertà decisionale – due fattori di rischio psicosociale. Questa distinzione spiega perché i dirigenti sono i meno esposti (16%), in quanto l’intensità del loro lavoro è compensata dal margine di manovra a loro disposizione per soddisfare queste richieste. È quando il lavoratore è vincolato da procedure o scadenze rigorose che il carico di lavoro diventa fonte di sofferenza, come sembra essere il caso del personale ospedaliero.
Un’analisi più dettagliata rivela che il tasso di esposizione è quasi del 40% tra le donne che lavorano in questo settore, contro il 29% tra gli uomini. Questa tendenza può essere vista nel settore privato e nella pubblica amministrazione.
L’indagine SUMER esamina anche sei ulteriori fattori di rischio e, ancora una volta, il servizio civile ospedaliero sembra un rendimento scarso. Il personale ospedaliero segnala il comportamento più ostile, sprezzante, negazione del riconoscimento e aggressione verbale, fisica o sessuale. Ad eccezione di quest’ultimo fattore, questa volta sono gli uomini i più esposti.
Questi fattori di rischio sono tutt’altro che banali. Generatori di stress, hanno conseguenze significative sulla salute dei lavoratori. Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che lo stress sul lavoro porta a problemi cardiovascolari, disturbi muscoloscheletrici e sintomi depressivi. Come ha sottolineato lo scorso luglio il Sindacato Nazionale dei Professionisti Infermieristici (SNPI): “dovete incolpare di lavorare sottopagati, a corto di personale, con condizioni di lavoro deplorevoli in alcuni luoghi”. Infatti, la SNPI afferma che il 30% dei giovani infermieri abbandona la professione entro cinque anni dal conseguimento del diploma.
Questi risultati mostrano che la crisi sanitaria del Covid-19 si verifica in un contesto ospedaliero sfavorevole ed è quindi probabile che aggravi i problemi preesistenti.
Riferimenti :
Il sito della settimana. Approfondimenti sui rischi lavorativi specifici. Piani Mirati di Prevenzione, FAQ e informazioni
L’Agenzia per la tutela della salute della Brianza si è dotata di un sito web interessante che tratta il tema degli “Approfondimenti sui rischi lavorativi specifici: Piani Mirati di Prevenzione, FAQ e informazioni”
E’ strutturato in forma sintetica e intuitiva. I Piani Mirati di Prevenzione, le Faq e le informazioni offrono un materiale di consultazione ricco. Uno strumento di lavoro utile.
Inail.Forni per le industrie chimiche e affini, in una pubblicazione Inail, le istruzioni per la prima verifica periodica
SEGNALAZIONE STRUMENTI DI LAVORO . FONTE INAIL
01/10/2020
Il testo, realizzato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit), suddiviso in sette capitoli e due appendici, fornisce utili indicazioni sulle varie fasi dell’attività di controllo
ROMA – La monografia, articolata in sette capitoli e due appendici, descrive le varie fasi dell’attività tecnica di prima verifica periodica dei Forni per le industrie chimiche e affini. L’articolo 71, comma 11, del d.lgs. 81/2008 stabilisce che le attrezzature di lavoro, elencate nell’allegato VII al decreto, siano sottoposte a verifiche periodiche tese a valutarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza. L’Inail è l’ente preposto alla realizzazione, diretta o avvalendosi di soggetti pubblici o privati abilitati, della prima di tali verifiche, attraverso le Unità operative territoriali.
Le istruzioni definiscono le modalità di esecuzione dei controlli. Le indicazioni contenute nella monografia hanno l’obiettivo di definire le modalità per lo svolgimento dei controlli al fine di fornire informazioni e indicare comportamenti corretti all’utenza. Queste verifiche hanno lo scopo di accertare la conformità alle regole di installazione previste dal fabbricante nelle istruzioni d’uso, lo stato di manutenzione e conservazione, il mantenimento delle condizioni di sicurezza fissate in origine dal fabbricante, l’efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo.
Dichiarazione di messa in servizio/immatricolazione. Il datore di lavoro che mette in servizio l’attrezzatura deve darne immediata comunicazione all’Inail. Questa comunicazione, che deve essere inoltrata utilizzando la procedura telematica Inail di certificazione e verifica di impianti e attrezzature – CIVA, si configura, in base alla legge, come dichiarazione di messa in servizio.
Il datore di lavoro deve indicare i dati tecnici richiesti. Nella dichiarazione di messa in servizio, il datore di lavoro indica i dati tecnici richiesti: pressione, temperatura, capacità, potenzialità e fluido di esercizio e allega una specifica documentazione. A seguito della dichiarazione di messa in servizio, l’Unità operativa territoriale Inail competente per territorio, previo esame della documentazione trasmessa, provvede ad assegnare una matricola alle attrezzature che ne risultano sprovviste e a comunicarla al datore di lavoro. Con l’emanazione del decreto 11 aprile 2011 viene data, per la prima volta la possibilità, per insiemi di limitata complessità, di assegnare un solo numero di matricola all’intero insieme, anziché ad ogni singola attrezzatura.
Richiesta di prima verifica periodica. Nella richiesta di prima verifica periodica che deve essere effettuata utilizzando la procedura informatica CIVA, il datore di lavoro allega copia della dichiarazione di conformità CE/UE o della prima pagina del libretto matricolare, al fine di consentire una corretta identificazione dell’attrezzatura. La prima verifica periodica prevede che il verificatore, oltre ad effettuare i controlli di sicurezza dell’attrezzatura, (il cui esito è registrato nel verbale di prima verifica periodica), compili una scheda tecnica di identificazione dell’attrezzatura o dell’insieme. Sulla scheda tecnica va specificata l’intestazione dell’ente o del soggetto abilitato che ha effettuato la verifica (logo, timbro o riferimento equivalente).
Requisiti per una corretta verifica periodica. Per la corretta conduzione della verifica e la compilazione del verbale occorre: identificare l’attrezzatura, verificare la corrispondenza delle matricole rilasciate dall’Inail al momento della dichiarazione di messa in servizio delle attrezzature, constatare la rispondenza delle condizioni di installazione, di esercizio e di sicurezza con quanto indicato nella dichiarazione di messa in servizio, controllare l’esistenza e la corretta applicazione delle istruzioni per l’uso del fabbricante.
Due appendici dedicate alle check list e alle circolari del Ministero del Lavoro. Nella prima appendice, sotto forma di lista di controllo, viene indicato un elenco, non esaustivo, degli elementi costituenti l’attività di verifica. Nella seconda sono riportate una serie di circolari del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sull’argomento, tra cui la n. 23 del 13 agosto 2012 che ha specificato come la periodicità delle verifiche non venga interrotta da intervalli temporali di inattività dell’attrezzatura. Pertanto, se i termini previsti dalla normativa vigente risultano trascorsi, al momento della riattivazione, si deve richiedere la verifica periodica prima del riutilizzo.
- Forni per le industrie chimiche e affiniIl documento descrive le fasi di cui si compone l’attività di prima verifica periodica dei forni per le industrie chimiche e affini a carica liquida.
Un altro silo “assassino”, altre morti in agricoltura, in uno spazio confinato
Fonte Sicurezzaelavoro
Ancora un’altra tragedia sul lavoro nell’agricoltura piemontese. È avvenuta il 3 settembre 2020 a Cavallermaggiore (Cuneo), in una ditta a gestione familiare, in uno spazio confinato, in un silo.
La memoria corre all’esplosione del silo del Molino Cordero del 16 luglio 2007, sempre nel cuneese (a Fossano), in cui morirono cinque operai.
Allora un silo di farina saltò in aria, in questa occasione un altro silo, alto 40 metri, che conteneva mais triturato in fermentazione, ha avvelenato due giovani operai, i fratelli Davide e Francesco Gennero, di 22 e 25 anni, che lavoravano nell’azienda di famiglia specializzata nell’allevamento di mucche Frisone per la produzione del latte, uccidendo subito il più giovane, Davide, e intossicando gravemente l’altro, Francesco, che morirà poi in ospedale a Savigliano, il 6 settembre 2020, dopo tre giorni di coma (e la famiglia donerà i suoi organi).
“Nell’attesa che vengano chiarite le dinamiche dell’incidente – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – constatiamo tristemente come si continui a morire negli ‘spazi confinati’, spesso per una mancata o errata valutazione dei rischi, oppure per non aver stabilito e rispettato precise procedure operative per la pulizia, la manutenzione e l’accesso a silos, vasche, fosse biologiche, depuratori o serbatoi per lo stoccaggio di gas, polveri o liquami, oppure in cui sono stati utilizzati prodotti pericolosi per la pulizia delle superfici, magari ad opera di ditte esterne”.
Ricordiamo i quattro operai morti asfissiati alle acciaierie Lamina di Milano il 16 gennaio 2018, ma anche i cinque morti a Molfetta (Bari) del 3 marzo 2008 e i sei morti dell’11 giugno 2008 a Mineo (Catania) in quel terribile 2008 che sollevò l’attenzione dell’opinione pubblica sulle morti sul lavoro negli spazi confinati.
“Si tratta di infortuni sul lavoro che hanno spesso esiti mortali – conclude Quirico – e che spesso coinvolgono anche i soccorritori che, per aiutare un collega in lavoro in fin di vita, intervengono senza adottare le opportune precauzioni (ad esempio, indossando respiratori) e fanno la stessa tragica fine del primo infortunato. Auspichiamo una maggiore formazione e investimenti adeguati in dpi e attrezzature, soprattutto nel settore agricolo, in cui soprattutto le piccole aziende familiari non hanno risorse per investire in sicurezza, come ci ricordano i tanti morti nel ribaltamento di vecchi trattori agricoli”.
Eliana Puccio
“Per loro siamo come siringhe, usa e getta”
DONNE, RAZZISMO E CAPITALISMO (IV)
FONTE : CTXT.ES
Le vite di addetti alle pulizie, assistenti, assistenti, infermieri … sono importanti. Queste donne, i legami più precari nell’assistenza sanitaria, si trasferiscono da Madrid a Buenos Aires per rivendicare i propri diritti
Autrice : Josefina L. Martínez
Addetti alle pulizie, guardie, assistenti, badanti, infermieri … i loro corpi esausti sono gli anelli più precari nella catena dell’assistenza sanitaria. Quelli che sono stati esposti in prima linea per combattere una pandemia che nessuno si aspettava e per la quale non eravamo preparati. Da Madrid alla provincia di Buenos Aires, in Argentina, si organizzano contro privatizzazioni e tagli, perché anche la vita dei lavoratori conta e la salute non deve essere un affare.
“Siamo essenziali. Senza una buona pulizia, un ospedale non funziona “
Durante la prima ondata della pandemia, gli addetti alle pulizie sono stati al centro della tempesta. A Madrid, epicentro della crisi, hanno rischiato la vita per disinfettare i pronto soccorso, pulire i pavimenti e le sale operatorie, senza un’adeguata protezione. E come sono stati pagati? Il governo di Díaz Ayuso ha annunciato il 3 giugno la privatizzazione del servizio di pulizia dell’Ospedale Gregorio Marañón (l’unico ospedale della città che fino ad ora mantiene le pulizie nel proprio personale). Grazie alla lotta dei lavoratori e alle denunce presentate dai sindacati, la gara è stata rallentata, ma può essere ripresa in qualsiasi momento. Per questo si sono organizzati e sono ancora sul sentiero di guerra. In piena estate, nei mesi di luglio e agosto, si potevano vedere nelle loro vesti verdi e gialle davanti alle porte dell’ospedale, accompagnato da vicini, studenti e organizzazioni di solidarietà. Adesso stanno preparando una grande manifestazione per settembre.
Continua a leggere ““Per loro siamo come siringhe, usa e getta””
Dopo e accanto alla salute fisica è urgente occuparsi della salute mentale
Fonte Dors.it
a cura di Marina Penasso, DoRS
La SIP (Società Italiana di Psichiatria) ha affermato che, nella fase post Covid, non possa esserci una vera ripresa senza tenere conto della salute mentale e ha altresì denunciato la situazione critica della rete di assistenza, non adeguatamente pronta a fare fronte all’esacerbarsi dei disturbi mentali derivanti dal periodo di lockdown. La situazione che viene prospettata è l’aumento impressionante (si stimano trecentomila pazienti in più) di persone afflitte da disturbi mentali. Il disturbo più comune è lo stress post-traumatico derivante dai lutti subiti, dal timore di essere colpiti dal virus ma anche dai danni economici che hanno investito molte persone durante i mesi della pandemia, dall’ansia generalizzata per il futuro e dalla paura della povertà. Molte di queste persone chiederanno aiuto, nel prosieguo, ai servizi di salute mentale; alcuni lo stanno già facendo in questa fase, con un impatto preoccupante e a cui non sarà semplice fare fronte essendo il personale dei servizi di salute sottodimensionato, con un numero sempre decrescente di psichiatri, psicologi e operatori sanitari in grado di curarli. Si teme anche un aumento dei suicidi.
Prima della pandemia erano novecentomila le persone in carico ai servizi di salute mentale: quindi l’aumento prospettato è pari a un terzo. Si rende necessario e urgente un piano concreto che preveda interventi mirati a ridurre questi imponenti numeri.
Continua a leggere “Dopo e accanto alla salute fisica è urgente occuparsi della salute mentale”
Lavorare meno, lavorare tutt* – Fiom Cgil Bologna
Travail & Sécurité : numéro de juillet-août 2020
Evaluer en interne les risques psychosociaux
Le numéro 817 du magazine Travail & Sécurité vient de paraître. Le dossier du mois aborde la question de l’évaluation des risques psychosociaux. Au sommaire également une rubrique consacrée au COVID-19, un entretien avec Julie Gauthier, directrice de l’association Amicial d’intervenants à domicile ou encore un reportage en images sur la société Paprec Chantiers spécialisée dans le recyclage.
Le numéro 817 de Travail & Sécurité daté de juillet-août 2020 est en ligne.
Travail & SécuritéN°817 DE JUILLET 2020 |
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USA. Il confezionamento della carne è quasi normale, ma i lavoratori stanno ancora affrontando COVID-19
FONTE STARTRIBUNE
Più di 30.000 lavoratori nel settore del confezionamento della carne si sono ammalati a livello nazionale. Almeno 100 sono morti, con la vita di altri sconvolta o modificata in modo permanente.
Salvador Ramirez, un lavoratore di confezionamento di carne alla JBS di Worthington, è morto da solo in una casa non molto più grande di un monolocale a un miglio dalla fabbrica.
Il suo certificato di morte dichiara che aveva 53 anni, ma ne aveva 66, ha detto sua moglie Maria. I due erano sposati da 25 anni e hanno cresciuto due figli a Chicago. Vivevano separatamente dopo aver iniziato a lavorare a Worthington. L’articolo prosegue alla fonte su STARTRIBUNE
ESTATE SICURA COME VINCERE IL CALDO
Ministero della Salute
Centro Nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie
Consigli alla popolazione per affrontare le ondate di calore
Un opuscolo on line con indicazioni utili per affrontare in modo sicuro le ondate di calore
ESTATE SICURA – COME VINCERE IL CALDO
(15 pagine . pdf)
Civ Inail, approvata la relazione programmatica per il triennio 2021-2023
Riteniamo utile proporre la lettura del Documento del Consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV) dell’Inail articolato in cinque missioni e 104 obiettivi strategici, il documento del Consiglio di indirizzo e vigilanza tiene conto delle ricadute su tutte le attività dell’Istituto dell’epidemia da Covid-19, a cui è dedicato un programma di ricerca specifico. Ecco la presentazione del Documento che abbiamo ripreso dal sito delll’Inail :
GOVERNO : PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DERIVATI DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI
FONTE GOVERNO ITALIANO
Attuazione della direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro (decreto legislativo – esame definitivo)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro.
Il testo modifica le norme volte ad assicurare un’adeguata sorveglianza sanitaria dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro. In particolare, rispetto all’attuale normativa, si prevede che il medico o l’autorità responsabile della sorveglianza sanitaria dei lavoratori possa segnalare che la stessa debba proseguire anche dopo il termine dell’esposizione, per il periodo di tempo che ritiene necessario per proteggere la salute del lavoratore interessato. Inoltre, il testo prevede specifiche modifiche alle norme sui lavoratori esposti alla polvere di silice cristallina respirabile.
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18 maggio . Tutte le attività che ripartono in Emilia-Romagna, protocolli di sicurezza condivisi
Le disposizioni della Regione Emilia-Romagna per la ri/partenza del 18 maggio
Tutte le attività che ripartono in Emilia-Romagna, protocolli di sicurezza condivisi
Le riaperture previste da domani, lunedì 18 maggio, sulla base dei protocolli già condivisi con associazioni di categoria, operatori, imprese, sindacati, enti locali e validati dalla sanità regionale: negozi, mercati, bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, tatuatori, alberghi, strutture ricettive all’aria aperta, solo per citarne alcune. E nel rispetto delle linee guida nazionali, apriranno anche musei, biblioteche, archivi, complessi archeologici e monumentali.
Altre da lunedì 25 maggio: gli stabilimenti balneari, anche in questo caso secondo le regole fissate nel protocollo regionale già approvato. Poi palestre, piscine, centri sportivi (anche per allenamenti di squadra); attività corsistiche (dalle lingue straniere alla musica); centri sociali e circoli ricreativi; parchi tematici, di divertimento e luna park: per tutte queste attività, però, servirà prima l’adozione di uno specifico protocollo regionale per ognuna, nel rispetto dei principi contenuti nelle linee guida nazionali definite d’intesa fra Governo e Regioni. Oltre a rispettate le norme di distanziamento sociale, senza alcun assembramento.
Le misure adottate partono dall’attuale situazione epidemiologica del contagio da Coronavirus nel territorio emiliano-romagnolo, tale da consentire la riapertura e l’autorizzazione di diverse attività ma sempre nel rispetto del principio del distanziamento sociale. Così come bisognerà seguire le regole di prevenzione, igiene e protezione, a partire dall’uso della mascherina, il cui obbligo viene confermato dall’ordinanza nei locali aperti al pubblico e nei luoghi all’aperto dove non sia possibile mantenere la distanza di un metro.
Rispetto agli spostamenti, da domani cessano di avere effetto tutte le misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale.
Inoltre, è ammesso lo spostamento anche al di fuori della Regione Emilia-Romagna, non oltre la provincia o il comune confinante, da parte di residenti in province o comuni collocati a confine tra Emilia-Romagna e altre regioni, previa però comunicazione congiunta ai Prefetti competenti da parte dei presidenti delle Regioni, dei presidenti delle Province o dei sindaci dei Comuni tra loro confinanti. Saranno queste stesse comunicazioni a circostanziare tali possibilità.
Così come, sempre da domani, sarà consentito l’accesso alle spiagge libere e agli arenili.
I servizi di trasporto pubblico dovranno rimodulare l’offerta in considerazione della riapertura delle attività produttive, rispettando le prescrizioni previste la prevenzione e il contrasto alla diffusione del contagio.
Quanto previsto dall’ordinanza regionale si aggiunge alle misure valide nell’intero territorio nazionale contenute nel Decreto Legge e nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri approvati fra ieri e oggi dal Governo. A partire dalla possibilità di muoversi liberamente all’interno dei confini regionali senza più alcuna autocertificazione, necessaria invece per gli spostamenti fra una regione e l’altra, consentiti, così come prima, solo e unicamente per motivi di salute, lavoro, necessità e urgenza. Resta inoltre il divieto di uscire dalla quarantena, così come di spostarsi se positivi al Coronavirus.
E fra le misure nazionali rientra anche la possibile riapertura delle Autoscuole a partire dal 20 maggio.
Salute e sicurezza nel lavoro: uscire dall’emergenza Coronavirus.
Siamo a pochi giorni da un’ampia riapertura di attività di produzione e di servizio. Dal giorno 18 maggio rientreranno in funzione molte attività che moltiplicheranno relazioni di prossimità per milioni di persone. Prossimità sui mezzi di trasporto pubblico, nei luoghi della produzione, nei ristoranti e in tante altre situazioni.
Cerchiamo di fare il punto sui nodi cruciali per la gestione di queste riaperture. Affronteremo in questo primo articolo la complessità della gestione del rischio Covid-19 negli ambienti di lavoro
Gli ambienti di lavoro
Persiste un atteggiamento di ambiguità rispetto alla gestione istituzionale del tema vigilanza negli ambienti di lavoro. Ciò che appare con certezza riguarda la scelta di scorporare la gestione del rischio biologico da Coronavirus dall’obbligo di aggiornamento del DVR e dal riferimento normativo del D.Lgvo 81/08.
Il rischio biologico da Coronavirus è un rischio non direttamente attribuibile alla specifica mansione professionale, è un rischio generico, diffuso negli ambienti di vita e di lavoro.
Tuttavia non si può ritenere che questo rischio non debba essere valutato in relazione ai rischi specifici presenti negli ambienti di lavoro. L’apprestamento del distanziamento sociale, dei dispositivi di protezione individuale, l’organizzazione della produzione per tutelare i lavoratori dal contagio non sono azioni separabili dalla gestione dei rischi chimici, gas fumi , polveri specifici di ciascun processo produttivo.
Nell’industria agroalimentare, ad esempio, nelle lavorazioni carni preesistono al coronavirus rischi biologici specifici la cui gestione è ben definita dall’ ALLEGATO XLVI ELENCO DEGLI AGENTI BIOLOGICI CLASSIFICATI .
L’integrazione della gestione del rischio da contagio corona virus con gli altri rischi presenti nell’ambiente di lavoro non è un’opzione ideologica ma una necessità scientifica e professionale del Medico Competente come del RSPP.
Continua a leggere “Salute e sicurezza nel lavoro: uscire dall’emergenza Coronavirus.”
Toscana RLS Bollettino dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza n°1 /2020
INDICE
– Rischio biologico: domande frequenti
– Rischio biologico e normativa
– Rischio biologico: obblighi del Datore di Lavoro
– Il rapporto di collaborazione: Medico Competente,
– RSPP e Rappresentante dei Lavoratori per la
Sicurezza
– Rischio di esposizione agli agenti biologici nei
servizi di igiene ambientale
– La Valutazione del Rischio biologico
– Le protezioni individuali dagli agenti Biologici
– Pulizia, sanificazione, disinfestazione, disinfezione
degli ambienti di lavoro
– Il contributo del RLS nella gestione del Rischio
biologico
– Esperienze di monitoraggio del rischio biologico
per gli ambienti di lavoro
– Indirizzi WEB utili
– I referenti della Rete Regionale Toscana RLS
– Campagna di iscrizione e aggiornamento
– Rete Toscana RLS 2020
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NON BASTA PIU’ di Giuseppe Patti
[ Nota di Editor ] Riteniamo importante questo articolo di Giuseppe Patti che affronta con decisione i limiti dell’adempimento burocratico rispetto alle fasi più qualificanti dell’intervento di prevenzione in azienda: la valutazione dei rischi .Senza il coinvolgimento dei lavoratori, della loro soggettività è molto improbabile che la valutazione dei rischi possa rappresentare uno strumento efficace per la gestione degli stessi…
Non si può non condividere questa seria riflessione che rappresenta il perno dell’articolo di Giuseppe Patti:
” Le aziende che hanno abbandonato il concetto di stabilità lavorativa devono trovare strumenti di implementazione alla valutazione dei rischi che ad oggi non risulta più sufficiente. Per rendere il lavoro più sicuro è necessario innovare l’organizzazione del lavoro, ridisegnarne i processi e puntare al pieno coinvolgimento dei lavoratori. Se davvero vogliamo cambiare marcia è necessario che l’attuale modello di leadership, ancorato prevalentemente ad un sistema burocratico e direttivo, passi ad un modello partecipativo che valorizzi il patrimonio di esperienze di ogni lavoratore a partire da quelli più anziani. I quadri direttivi aziendali devono creare le condizioni per un supporto autorevole sia nel settore tecnologico che in quello delle risorse umane mettendo in atto procedure concordate con i lavoratori e mai calate dall’alto….”
———————- L’ARTICOLO ——————–
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NON BASTA PIU’ di Giuseppe Patti
Gli attuali strumenti di valutazione e l’importanza della soggettività: limiti e opportunità
“Pensavamo di rimanere sempre sani in un mondo malato”. Papa Francesco, preghiera speciale per l’emergenza del coronavirus.
Fernand Leger, Builders, 1951. (Mosca, Pushkin Museum)
In tutte le aziende la valutazione dei rischi è l’elemento cardine del sistema di prevenzione e consiste in un procedimento di analisi finalizzato all’individuazione di tutti i potenziali fattori di rischio presenti. Questa valutazione è oggi lo strumento che permette al datore di lavoro di individuare le misure di prevenzione e protezione e pianificarne l’attuazione, il miglioramento ed il controllo. Per far questo è necessario partire dall’individuare le mansioni che sottopongono alcuni gruppi di lavoratori a rischi specifici e che richiedono misure specifiche e particolari. Una corretta metodologia adottata nel processo di valutazione non può però prescindere dalla stima dei rischi legati al fattore umano. Ai corsi di formazione sulla sicurezza abbiamo imparato che il rischio (R) è dato dal prodotto tra probabilità (P) e danno (D). Abbiamo inoltre imparato che la prevenzione ha priorità sulla protezione e che con essa andiamo, o cerchiamo, di portare il rischio a livelli accettabili. La protezione la attuiamo invece per limitare i danni dai rischi residui che non siamo riusciti ad eliminare. Visto che dalla formula risulta assente il comportamento (la soggettività) del lavoratore sarà necessario valutarlo in separata sede in quanto esso non dipende dalla realtà oggettiva, ma dall’interpretazione soggettiva di una determinata situazione. Il rischio è strettamente connesso alla soggettività e pertanto i concetti legati alla percezione soggettiva del rischio, devono essere il punto di partenza di ogni intervento di prevenzione. Resta inteso che esistono una serie di fattori favorenti di tipo strutturale e organizzativo: aspetti che la valutazione dei rischi deve necessariamente considerare. Esistono diverse tecniche che trattano il tema dell’analisi dell’affidabilità umana (HRA) e queste sono state sviluppate per fornire valori di probabilità di errore, connessi ai compiti degli operatori, da inserire nel più ampio contesto di valutazione di rischio del sistema. Da queste analisi i lavoratori sono stati spesso esclusi se non per una formale consultazione. La sfida da cogliere sta nel loro pieno coinvolgimento per ridisegnare nuovi processi decisionali.
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Suva : Guida di sopravvivenza per l’home offic
FONTE SUVA.CH
Metà Svizzera attualmente lavora in home office. Per molti questa è una situazione del tutto nuova. Leggete i nostri consigli di sopravvivenza, che vi aiuteranno ad attrezzarvi al meglio per lavorare da casa.
Emilio Rebecchi: La salute non è in vendita
Fonte Inchiestaonline
Emilio Rebecchi è uno psichiatra di Bologna
Due scene si sono impresse nella mia mente negli ultimi giorni.
Una e’ quella di sanitari che trasportano qualcuno ( uomo. , donna) colpito da corona virus . La scena avviene in Cina , in una immensa città’ che neppure sapevo esistesse ( l’ignoranza non ha limite), ed e’ una scena molto angosciante.
La seconda e’ recentissima. Un’infermiera e una dottoressa vengono intervistate durante uno speciale del Tg1. Siamo , mi sembra, a Cremona . Sono affrante per il lavoro che debbono svolgere. Il lavoro e’ troppo. Non hanno i mezzi necessari. La gente muore. Forse dovranno scegliere fra chi continuare a curare e chi lasciar morire. E alla domanda del giornalista se abbiano paura, si’ urlano disperate. Si’. Sono immagini di guerra, anche se ufficialmente viviamo in pace, e forse , per alcuni, nel migliore dei mondi possibili.
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DECÁLOGO PARA EL PERSONAL DE SALUD EMERGENCIA COVID19 EN CHILE
Decalogo per il personale sanitario nella emergenza Covid19 in Cile
Riteniamo importante socializzare questo documento elaborato dalla Facoltà di Medicina del Cile,dalla Scuola di Salute Pubblica, dal Dipartimento di Infermeria e condiviso da Sindacati dei Medici e degli Infermieri cileni e dal Sindacato dei lavoratori. Questo primo documento corrisponde ad un adattamento alla realtà cilena delle raccomandazioni elaborate dalla Organizzazione Panamericana di Salute e la Fondazione Policlinico Agostino Gemelli di Roma per fare fronte al disagio e allo stress psicologico cui è sottoposto il personale sanitario cileno in questa fase di pandemia Covid19.
DECÁLOGO PARA EL PERSONAL DE SALUD EMERGENCIA COVID19 EN CHILE
AIIDI Associazione Italiana degli Igienisti Industriali INDICAZIONI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI NEL CONTESTO DELL’EMERGENZA COVID-19
Segnaliamo questo importante contributo e strumento di lavoro proposto da AIIDI.
AIIDI Associazione Italiana degli Igienisti Industriali
INDICAZIONI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI NEL CONTESTO DELL’EMERGENZA COVID-19
A cura del Gruppo di Ricerca Risk Assessment and Human Health Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia, Università degli Studi dell’Insubria – Como con il contributo del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione Italiana degli Igienisti Industriali (AIDII) Milano, 30 marzo 2020 – Rev.00
Questo documento include la versione aggiornata dei seguenti documenti precedentemente pubblicati:
-Covid-19 Indicazioni per le aziende non sanitarie e attività produttive in genere – (Rev.02)
-Covid-19: chiarimenti sull’uso di mascherine medico-chirurgiche e DPI (rev 05
Il documento è destinato a tutti soggetti aventi ruoli e compiti in tema di tutela della salute nei luoghi di lavoro ai sensi del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81.
Guida operativa alla stipula del Protocollo aziendale anti-contagio
Fonte Sirs Emilia-Romagna
Tenendo conto, in particolare, del DPCM dell’11 marzo 2020, del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro del 14 marzo 2020 e del DL del 17 marzo 2020, n.18 (cd. Cura Italia), si illustrano i seguenti punti minimi essenziali di approfondimento, al fine di favorire le attenzioni per procedere in azienda alla stipula e adozione di un, corretto ed esaustivo, Protocollo di sicurezza anti-contagio, che si prevede venga redatto a cura del datore di lavoro, in collaborazione con l’RSPP, il medico competente (quando già previsto) e previa consultazione l’RLS (o RLST, nelle modalità che verranno specificate).
Covid-19. Fim-Fiom-Uilm: vogliamo fabbriche sicure!
FONTE FIOM.CGIL.IT
L’iniziativa prosegue fino a domenica 29 marzo per applicare le misure sanitarie di contrasto al Covid-19 previste dal protocollo Cgil-Cisl-Uil e dal Decreto “Cura Italia”.
Da giorni, insieme ai nostri delegati e alle nostre strutture territoriali, siamo impegnati a far rispettare i diversi Dpcm, il protocollo di Cgil-Cisl-Uil, parti datoriali e governo e il Decreto “Cura Italia” chiedendo che le imprese applichino tutte le misure sanitarie atte a tutelare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Diverse imprese si sono attivate, rispettando tutte le disposizioni e prescrizioni sanitarie, condizioni necessarie per lavorare in sicurezza e proseguire con le produzioni anche se a ritmi ridotti.
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Lavoro e Salute dei migranti, i risultati del Progetto Livingstone
Segnaliamo la pubblicazione degli interventi al Convegno conclusivo del Progetto Livingstone.
Il Progetto Livingstone ha studiato le correlazioni tra i fenomeni migratori e le relazioni complesse con la tematica della salute e sicurezza nel lavoro.
Questo Progetto biennale finanziato da Inail ha impegnato una pluralità di competenze scientifiche al fine di sviluppare strategie innovative per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori immigrati impiegati nei settori ad alto rischio infortunistico (in particolare il settore agro-zootecnico).
Per leggere le comunicazioni del Convegno conclusivo che si è svolto il 30 gennaio 2020 vai al sito del PROGETTO LIVINGSTONE.
Documento di consenso sulla sorveglianza sanitaria
Nel febbraio 2020 è stato pubblicato il “Primo documento di consenso sulla sorveglianza sanitaria” prodotto dal Gruppo di Lavoro della CIIP.
Il GdL Sorveglianza Sanitaria comprende Medici Competenti e Medici del Lavoro che operano nei servizi pubblici di vigilanza. Dal confronto fra le diverse professionalità nasce questo documento di consenso, un piccolo vademecum per migliorare la qualità della sorveglianza sanitaria, i rapporti tra imprese e professionisti e sistema pubblico di prevenzione e controllo.
Per il download del Documento vai alla fonte C.I.I.P
Australia : il sindacato dei lavoratori della sicurezza Workers Union si mobilita sui problemi della protezione dei lavoratori da Coronavirus
FONTE UNITEDWORKERS.ORG.AU
United Workers Union, il sindacato dei lavoratori della sicurezza, afferma che gli appaltatori al servizio dei principali aeroporti australiani hanno respinto le richieste dei loro lavoratori di adottare misure di protezione contro il coronavirus, scegliendo di mettere i profitti in vantaggio della sicurezza dei lavoratori.
Il personale dell’aeroporto, compresi gli ufficiali di stanza ai punti di controllo di sicurezza e gli addetti alle strutture, potrebbe non avere altra scelta se non quella di interrompere il lavoro, dopo che gli è stato detto che non gli è permesso indossare indumenti protettivi perché ciò farà sentire i clienti a disagio. In alcuni casi, i lavoratori che hanno presentato una richiesta di indossare una maschera sono stati minacciati di azioni disciplinari.
L’accesso all’igiene di base, come il sapone, è stato anche identificato dagli addetti alla sicurezza all’aeroporto di Sydney come una delle principali preoccupazioni. Il sindacato afferma che l’appaltatore Certis Security Australia non ha finora affrontato la questione.
Il portavoce della United Workers Union per i servizi immobiliari, Damien Davie, ha dichiarato: “È spaventoso e pericoloso non dare la priorità alla sicurezza del personale aeroportuale perché i datori di lavoro sono preoccupati di allarmare i clienti. La sicurezza dei nostri membri e del pubblico deve sempre venire al primo posto.
“Il coronavirus è una malattia potenzialmente letale. L’Organizzazione mondiale della sanità l’ha dichiarata un’emergenza sanitaria globale. Minacciare un’azione disciplinare per una richiesta di indossare una maschera non è solo irresponsabile ma immorale.
“Il personale aeroportuale si sta mettendo a rischio per assicurarsi che i nostri aeroporti possano rimanere aperti. È noto al pubblico che un paziente coronavirus ha viaggiato su un volo interno in Australia. I datori di lavoro devono riconoscerlo fornendo a tutto il personale le attrezzature di protezione necessarie per svolgere il proprio lavoro con un rischio minimo per il proprio benessere.
“Se le esigenze di salute e sicurezza di questi lavoratori non vengono soddisfatte, la United Workers Union indirizzerà i membri a cessare il lavoro anche se ciò significa mettere a terra ogni volo nel paese. Non staremo a guardare mentre i nostri membri sono esposti a questo orribile virus a causa del contatto diretto con i passeggeri da parte degli operatori di sicurezza dell’aeroporto. ”
ENDS