La direttiva 2024/1385 dell’Unione europea sulla lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (direttiva anti-VW) segna un momento storico per l’uguaglianza e le pari opportunità nell’Unione europea (UE) e si distingue sotto molti aspetti.
L’obiettivo della Direttiva è stabilire un quadro olistico ed efficace per prevenire e contrastare la violenza contro le donne (VAW) e la violenza domestica (VD) in tutta l’UE. Innanzitutto, riconosce che gli Stati membri dell’UE hanno una responsabilità condivisa nell’adottare misure in materia.
La direttiva contro la violenza sulle donne introduce disposizioni dettagliate e stabilisce norme volte a garantire efficacia e applicabilità, mentre i suoi obblighi riguardano quattro pilastri fondamentali: prevenzione e intervento precoce; protezione e accesso alla giustizia; sostegno alle vittime; coordinamento e cooperazione.
Sottolinea che la violenza contro le donne e la violenza domestica rappresentano una minaccia per i valori e i diritti fondamentali, in particolare per l’uguaglianza tra donne e uomini e per la lotta alla discriminazione. Queste forme di violenza compromettono il diritto delle donne e delle ragazze all’uguaglianza in tutti gli ambiti della vita, compreso il mondo del lavoro.
Questo articolo sostiene, tuttavia, che la Direttiva non riesce a regolamentare in modo esaustivo la violenza e le molestie di genere (GBVH) in ambito lavorativo. Ad esempio, non stabilisce un collegamento esplicito tra violenza domestica e vita lavorativa o tra violenza contro le donne e sicurezza e salute sul lavoro. Anche la violenza informatica sul lavoro e la GBVH attraverso la gestione tramite intelligenza artificiale, processi decisionali algoritmici e sorveglianza digitale non sono tematizzate, né la violenza da parte di terzi sul posto di lavoro è regolamentata in modo esplicito. Inoltre, non menzionando direttamente i sindacati e il dialogo sociale, la Direttiva trascura importanti strutture all’interno dell’ambito lavorativo.
Tuttavia, la Direttiva è in vigore e dovrà essere recepita nelle legislazioni nazionali degli Stati membri dell’UE entro il 2027. Oltre a ciò, ha il potenziale per fungere da modello per gli Stati extra-UE per la propria legislazione nazionale in materia di violenza di genere, come già visto in precedenza per altre normative dell’UE. Considerando ciò, il documento raccomanda di sfruttare al meglio la Direttiva contro la violenza sulle donne e di utilizzarla per contrastare la violenza di genere nel mondo del lavoro, fino a quando non esisterà una legislazione europea specificamente dedicata alla violenza e alle molestie di genere sul lavoro.
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