Anses. Francia: ” Limitare l’uso dell’octocrilene nei cosmetici per proteggere l’ambiente”

Condividiamo dal sito ANSES,  l’Agenzia francese per la sicurezza alimentare, ambientale e del lavoro questo articolo importante sull’uso dell’octocrilene nei cosmetici .

Fonte ANSES.FR che ringraziamo 

L’octocrilene è ampiamente utilizzato in cosmetica come filtro solare, fotostabilizzante e assorbitore di raggi UV. Presente in prodotti solari, trucco, creme da giorno e profumi, questa sostanza contamina gli ecosistemi acquatici e il suolo. L’ANSES ha proposto di ridurre drasticamente l’uso dell’octocrilene nei cosmetici abbassando la concentrazione massima autorizzata. Il dossier di restrizione preparato dall’Agenzia per conto della Francia è stato presentato all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ai sensi del regolamento REACH.

Una sostanza ampiamente utilizzata nei prodotti cosmetici

L’octocrilene è ampiamente utilizzato in Europa e nel mondo per una varietà di scopi, in particolare per la sua capacità di agire come filtro UV o stabilizzatore della luce nelle formule cosmetiche che proteggono dalle radiazioni solari. È quindi presente in prodotti cosmetici e per l’igiene personale come profumi, prodotti solari, trucco e creme da giorno. Ogni anno, in Europa vengono utilizzate più di 1.500 tonnellate di octocrylene nei cosmetici.

Un impatto comprovato sull’ambiente

L’ANSES ha condotto una valutazione che dimostra che l’uso di octocrylene contamina gli ambienti acquatici e il suolo. Questa contaminazione ambientale comporta rischi per la riproduzione e la crescita delle specie acquatiche e degli organismi che vivono nei sedimenti e nel suolo.

La principale fonte di contaminazione ambientale è l’uso di cosmetici contenenti octocrylene: quando questi vengono applicati sulla pelle, la sostanza finisce nelle acque reflue domestiche e nei fanghi di depurazione. L’octocrylene contamina anche laghi, fiumi e mari costieri quando le persone vanno a nuotare.

Una drastica riduzione della concentrazione autorizzata

Per proteggere l’ambiente, l’ANSES ha elaborato una proposta di restrizione ai sensi del Regolamento REACH. L’obiettivo è limitare drasticamente la concentrazione massima autorizzata di octocrylene nei prodotti cosmetici per tutti gli usi. Ciò significa, tuttavia, che a tale concentrazione, le proprietà tecniche dell’octocrylene come filtro UV, assorbitore UV e fotostabilizzante non saranno più efficaci. Nella pratica, quindi, l’adozione della restrizione proposta comporterà il ritiro dal mercato dei prodotti cosmetici contenenti octocrylene .

Una restrizione efficace e fattibile

L’ANSES ha inoltre valutato l’impatto socioeconomico previsto della restrizione sul mercato dei prodotti cosmetici e di protezione solare. In particolare, ha stimato il costo per i produttori di cosmetici derivante dalla modifica delle formule. Per quanto riguarda specificamente le creme solari, l’Agenzia ha valutato il costo aggiuntivo di produzione di questi prodotti con sostanze alternative. I costi aggiuntivi, considerati moderati, potrebbero essere assorbiti dai produttori.

Gli strumenti disponibili per monetizzare i benefici ambientali delle misure di protezione sono carenti. Per questo motivo, l’Agenzia ha condotto un’indagine su larga scala su un campione rappresentativo di 7.200 consumatori in sei paesi europei, in collaborazione con Ipsos e la London School of Economics. L’indagine ha determinato l’importo medio che una famiglia sarebbe disposta a pagare per prodotti cosmetici privi di octocrylene che contribuirebbero a migliorare lo stato degli ecosistemi marini e di acqua dolce. Il prezzo che i consumatori sarebbero disposti a pagare è stato quindi utilizzato per assegnare un valore monetario ai benefici ambientali attesi.

Secondo i risultati dell’indagine, i benefici attesi superano di gran lunga i costi della restrizione, dimostrando che gli europei desiderano cosmetici che non influiscano negativamente sulla qualità degli ambienti acquatici .

L’ANSES ha quindi concluso che questa restrizione soddisfa i criteri di efficacia e fattibilità.

Una proposta di restrizione disponibile per la consultazione pubblica

La proposta di restrizione è disponibile per la consultazione pubblica sul sito web dell’ECHA fino al 24 marzo 2026. In questa fase, tutte le parti interessate sono invitate a presentare commenti, fornire ulteriori argomentazioni scientifiche o condividere informazioni rilevanti sulla sostanza.

A seguito di questa consultazione pubblica, sulla base delle informazioni ricevute, il fascicolo di restrizione verrà modificato e i comitati per la valutazione dei rischi e l’analisi socioeconomica dell’ECHA emetteranno i rispettivi pareri a settembre 2026. Tali pareri consentiranno quindi alla Commissione europea, in accordo con gli Stati membri dell’Unione europea, di emanare la proposta legislativa definitiva affinché tale restrizione si applichi in Europa.

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