Genocidio a Gaza

Fonte: Medici per i Diritti Umani per Israele 

Questo rapporto documenta l’attacco israeliano per quello che è: uno smantellamento deliberato, cumulativo e continuo del sistema sanitario di Gaza e della capacità di sopravvivenza della popolazione. Il suo significato: genocidio

 

 

Il 13 ottobre 2023, l’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione di 22 ospedali a Gaza City e nella Striscia di Gaza settentrionale. Quel giorno ha segnato l’inizio di un attacco senza precedenti al sistema sanitario di Gaza. Negli ultimi 22 mesi, Israele ha sistematicamente preso di mira le infrastrutture mediche in tutta la Striscia di Gaza, attaccando 33 dei 36 ospedali e cliniche di Gaza, privandoli di carburante e acqua. Oltre 1800 membri del personale medico di Gaza sono stati uccisi o arrestati.

Oggi, il PHRI pubblica un documento di posizione che documenta questo assalto per quello che è: uno smantellamento deliberato e cumulativo del sistema sanitario di Gaza e, con esso, della capacità di sopravvivenza della sua popolazione. Questo equivale a un genocidio. I bombardamenti israeliani degli ospedali, la distruzione delle attrezzature mediche e l’esaurimento dei farmaci hanno reso l’assistenza medica, sia immediata che a lungo termine, praticamente impossibile. Il sistema è crollato sotto il peso di attacchi e blocchi incessanti.

Il rapporto completo

Ogni giorno, decine di persone muoiono di malnutrizione. Il 92% dei bambini dai sei mesi ai due anni non mangia a sufficienza. Almeno 85 bambini sono già morti di fame. Israele ha sfollato 9 abitanti di Gaza su 10, distrutto o danneggiato il 92% delle case e lasciato oltre mezzo milione di bambini senza scuole o stabilità. Ha cancellato servizi sanitari essenziali, tra cui dialisi, assistenza materna, trattamento del cancro e gestione del diabete.

Questa non è una crisi temporanea. È una strategia per eliminare le condizioni necessarie alla vita. Anche se Israele interrompesse l’offensiva oggi, la distruzione che ha inflitto garantisce che le morti evitabili – per fame, infezioni e malattie croniche – continueranno per anni. Non si tratta di danni collaterali. Non è un effetto collaterale della guerra. È la creazione sistematica di condizioni invivibili. È la negazione della sopravvivenza. È un genocidio.

I governi e gli organismi internazionali devono agire ora:
• Costringere Israele a cessare il fuoco.
• Proteggere e ripristinare i sistemi sanitari di Gaza.
• Ripristinare i meccanismi di supporto delle Nazioni Unite, internazionali e palestinesi.
• Consentire la libera circolazione degli aiuti.
• Garantire la sicurezza degli operatori sanitari.

Queste azioni sono fondamentali e devono essere intraprese immediatamente per prevenire ulteriori perdite di vite umane. La capacità minima del sistema sanitario oggi dipende interamente dagli sforzi del personale medico di Gaza, a cui è dedicato questo rapporto.

 

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