Fonte: Goodelectronics
Il recente appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres a favore di catene di approvvigionamento minerarie “giuste ed eque” e di una transizione energetica equa suona forte e necessario. Tuttavia, il Centro per la Ricerca sulle Multinazionali (SOMO) sottolinea nella sua ultima critica che urgenza e ambizione da sole non bastano a portare giustizia.
Sebbene il rapporto delle Nazioni Unite sottolinei giustamente la necessità di finanziamenti per il clima, di misure di transizione giusta e di una migliore governance dei minerali di transizione, non riesce a identificare e a mettere in discussione le forze che stanno alla base della crisi: il consumo eccessivo, l’elevata dipendenza dai combustibili fossili e i modelli economici estrattivi.
La questione fondamentale, come sostengono i ricercatori del SOMO, è che non stiamo abbandonando i combustibili fossili: stiamo ancora espandendo la nostra offerta. Dal 2015, l’offerta globale di combustibili fossili è aumentata del 12% e, sebbene le energie rinnovabili siano cresciute, si limitano ad arricchire il mix energetico globale e non a sostituirli. Le energie rinnovabili rappresentano ora solo il 15% dell’approvvigionamento energetico globale, lasciando la maggior parte della domanda ancora soddisfatta da petrolio, carbone e gas.
Il modello strutturale di crescita ed estrazione senza fine rimane intatto, ha aggiunto SOMO. Ciò è evidente nel modo in cui i sussidi ai combustibili fossili hanno raggiunto i 620 miliardi di dollari nel 2023, superando di quasi dieci volte il sostegno all’energia pulita. Inoltre, le norme commerciali e di investimento – in particolare i meccanismi di risoluzione delle controversie tra investitori e Stati (ISDS) – continuano a proteggere le aziende produttrici di combustibili fossili dalla regolamentazione.
Come afferma Alejandro Gonzalez del SOMO, se non affrontiamo questi problemi alla radice, la cosiddetta “transizione energetica” potrebbe semplicemente riprodurre gli stessi sistemi estrattivi che hanno causato la crisi climatica fin dall’inizio. Leggi il post di Alejandro qui .
Ciò di cui abbiamo bisogno non è solo una transizione più rapida, ma un tipo di transizione completamente diverso. Una transizione fondata sulla giustizia. Una transizione giusta che cambi davvero direzione e ridistribuisca il potere. Ciò significa:
- Ridurre l’uso di materiali ed energia, soprattutto nelle economie industriali iperconsumistiche;
- Smantellare l’ISDS e riscrivere le regole commerciali che danno priorità ai diritti delle imprese rispetto ai diritti ambientali e umani;
- Porre fine all’espansione dei combustibili fossili e ai sussidi;
- Garantire una governance democratica ed equa delle catene di approvvigionamento minerario, ponendo al centro le esigenze e i diritti delle comunità.
L’appello del SOMO: la giustizia climatica non può essere raggiunta attraverso soluzioni basate sul mercato o riforme superficiali. La transizione energetica non deve essere solo un nuovo capitolo nella corsa al profitto delle aziende: deve essere un momento di trasformazione, in cui le persone, non i profitti, definiscono il futuro.
Leggi il rapporto completo delle Nazioni Unite : https://lnkd.in/eb7T8-BR
Leggi il post originale di SOMO qui .