Berlin ottobre 22 – foto gierre
Non è difficile immaginare quali saranno gli effetti dello tsunami politico, sociale e culturale indotto dalle decisioni e dalle intenzioni della Amministrazione Usa con la presidenza Trump.
La scelta dell’Amministrazione Trump di uscire dalla Organizzazione mondiale della sanità, il drastico ridimensionamento se non eliminazione delle Agenzie federali EPA, Food and Drugs Administration e forse delle agenzie OSHA,NIOSH fanno presagire un impoverimento della ricerca sui temi ambiente, salute, sicurezza alimentare e sul lavoro su scala internazionale .
La comunità scientifica internazionale subirà una riduzione ed una perdita del potenziale di conoscenze per affrontare le sfide del riscaldamento del clima, delle zoonosi future.
Le scelte politiche dell’Amministrazione Usa non lasciano dubbi sulle priorità: “ petrolio, petrolio, petrolio “ , e “ trivella , trivella, trivella “ invocate da Trump ingabbieranno la ricerca e sviluppo rispetto alla produzione di energia tramite fonti rinnovabili.
La pretesa di dare efficienza alla macchina amministrativa con l’affidamento al miliardario Musk di sviluppare e gestire il progetto Doge nei fatti appare come una decostruzione delle strutture organizzate dello stato federale per togliere lacci e laccioli a favore del mercato e della mercificazione senza limiti.Il concetto di “efficienza” viene declinato nella pratica da Trump e Musk come licenziamenti di massa del personale e di chiusura di queste Agenzie federali. La decostruzione delle “macchine amministrative” inventate nei decenni del secondo dopoguerra del secolo scorso per rendere materiali e fruibili con prestazioni spesso solo parziali, il diritto alla salute, all’istruzione, alla tutela dell’ambiente significa la completa consegna al mercato la soddisfazione dei bisogni di salute, istruzione e gestione dei rischi ambientali. ( 1)
Si rafforzerà in tal senso la divisione sociale tra chi sarà in grado di curarsi e istruirsi comprando prestazioni sanitarie e accessi all’alta formazione sul mercato. L’altra parte della popolazione sarà confinata ancora di più ad una sopravvivenza affidata ad estemporanee politiche di charity, a lavoretti precari, all’appartenenza a filiere contigue alla criminalità .
Negli USA questo succede già da tempo, ancor di più le politiche trumpiane verosimilmente ingrosseranno le file dei disperati metropolitani sempre più spesso considerate come popolazione eccedente, non utile alle performances di mercato, da lasciare al proprio destino.
La metafora del progetto Trump Musk si proietta in modo sinistro su scala planetaria rispetto alle crisi estreme che saranno generate dal riscaldamento del pianeta.Siamo di fronte ad una biforcazione epocale. Da una parte la proposta di un percorso difficile spesso impopolare come il progetto europeo Green Deal che prevede la decarbonizzazione e la produzione di energia con fonti rinnovabili ed un processo di riorganizzazione della società. Si tratta di un progetto enorme e complesso per realizzare per approssimazioni successive sistemi di economia circolare, con la riduzione dei consumi per raggiungere un equilibrio di vita degli umani compatibile con le risorse del pianeta. Il Green Deal è un progetto razionale basato su dati scientifici che richiederebbe una straordinaria capacità di leadership politica per superare le resistenze enormi derivanti da una richiesta drastica di cambiamento degli stili di vita e dei consumi a livello popolare.
Non so se la realizzazione del Green Deal porterebbe alla salvezza, certamente si può dire che al momento è l’unica elaborazione razionale per rallentare i processi di riscaldamento del pianeta con le relative catastrofiche conseguenze.
L’altro percorso, quello delle destre sovraniste e negazioniste su scala planetaria è abbastanza prevedibile: continuare la prosecuzione più facile e popolare dei consumi energetici basato sulle fonti fossili senza nessuna volontà di ridurre le emissioni di carbonio in atmosfera. In questa dimensione secondo le èlites trasversali della destra emerge che solo gli “adatti”, i ricchi potrebbero continuare a vivere sul pianeta costruendo delle aree “protette” con microclimi artificiali e sistemi tecnologici di difesa dalle masse di umani eccedenti. La destra non sembra pensare a soluzioni per tutti ma manifesta una totale indifferenza per il destino della parte restante dell’umanità non “adatta” o non in grado di costruirsi aree privilegiate di sopravvivenza.
Oppure, come teorizza Musk, si prevedono viaggi senza ritorno per andare a colonizzare Marte. Nulla in contrario se il Sig. Musk prendesse una sua navetta direzione Marte, senza biglietto di ritorno.
Per uscire da questa biforcazione e favorire la scelta del percorso razionale, basato su dati scientifici occorre un enorme lavoro, culturale, scientifico e politico. Il primo passo sarebbe vincere il fiume melmoso della disinformazione negazionista che scorre nei social come X e non solo. Dopo le enunciazioni della prima fase di elaborazione dell Green Deal, i partiti del centro e della sinistra sono ancora in grado di fare fronte all’onda montante della destra ? E’ ancora possibile costruire una nuova élite democratica europea che sia egemone culturalmente ed autorevole in grado di sconfiggere il negazionismo e a condurre con l’organizzazione del consenso la maggioranza dei cittadini europei verso la trasformazione ecologica che renda compatibile la vita di tutti con i limiti delle risorse ambientali ? Sono domande legittime la cui risposta dipende anche da ciascuno di noi .
Gino Rubini, editor di Diario Prevenzione
Note
(1) Il ritiro degli Stati Uniti dall’OMS potrebbe portare a tragedie in patria e all’estero
Il professor Stefano Bertozzi sui rischi dell’uscita dall’Organizzazione internazionale della sanità