18 Gennaio 2025

Questo rapporto fornisce una panoramica del monopsonio del mercato del lavoro, approfondendo due delle sue fonti che forniscono un potere unilaterale di determinazione dei salari; vale a dire, mercati del lavoro concentrati e l’uso di strumenti contrattuali anticoncorrenziali come le clausole di non concorrenza. Queste fonti limitano le opzioni esterne dei lavoratori e quindi aumentano il potere contrattuale dei datori di lavoro sui lavoratori, con conseguente riduzione dei salari e peggiori condizioni di lavoro per i lavoratori interessati, nonché una maggiore disuguaglianza salariale. In primo luogo, nei mercati del lavoro con meno datori di lavoro e meno opzioni esterne per i lavoratori, vi è maggiore spazio per il potere di monopsonio del mercato del lavoro. Infatti, sulla base di una meta-analisi di studi sulla concentrazione del mercato del lavoro, un mercato del lavoro più concentrato del 10 percento, ovvero relativamente meno datori di lavoro, è associato a un salario inferiore dello 0,2 percento per i lavoratori in quei mercati del lavoro. In secondo luogo, i lavoratori possono anche essere interessati da clausole di non concorrenza (e altri strumenti anticoncorrenziali). Questi sono sempre più utilizzati con l’apparente scopo di limitare le opzioni esterne dei lavoratori, con conseguente minore mobilità del lavoro e peggiori risultati del mercato del lavoro. La relazione evidenzia possibili soluzioni, in particolare rafforzando il potere contrattuale dei lavoratori, ma anche affrontando direttamente la concentrazione del mercato del lavoro, ad esempio attraverso il controllo delle fusioni e regolamentando l’uso delle clausole di non concorrenza.

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