Ancora una tragedia sul lavoro. L’esplosione del deposito carburanti ENI a Calenzano

Due persone morte, tre dispersi e altri 26 lavoratori feriti, questo è il primo bilancio dopo la esplosione avvenuta questa mattina a Calenzano, a nord di Firenze, in un deposito carburanti della società ENI. Un sito a rischio di incidente rilevante nel quale la gestione dei rischi di esplosione doveva essere al massimo livello proprio per evitare di mettere in pericolo la vita di centinaia di persone che si trovano nell’area industriale, non ha funzionato. Non le conosciamo per ora, saranno gli inquirenti a individuare le cause di questa catastrofe. Possiamo solo dire che questo evento catastrofico avvenuto in un sito a rischio di incidente rilevante dovrebbe indurre le autorità di governo e i presidenti delle Regioni, in accordo con le rappresentanze imprenditoriali, a predisporre un programma di verifica a tappeto, sulla gestione dei rischi in questa tipologia di imprese. Questo programma di verifiche dovrebbe dare la priorità ai siti a rischio di incidente rilevante inseriti in aree ad elevata concentrazione di popolazione e/o di attività come nel caso di Calenzano. Come si è visto dai servizi dei telegiornali l’esplosione di Calenzano poteva registrare un numero di vittime molto grande qualora si fosse innescato un “effetto domino” all’interno del sito con effetti drammatici anche sulle persone delle aziende confinanti. ( editor )