8 Dicembre 2024

Giuseppe Schettino, 50 anni, è caduto da un traliccio dell’alta tensione. È morto nel giorno dello sciopero generale

Fonte Collettiva 

Una tragedia ha colpito ieri, 29 novembre, la comunità di Fontana, dove un operaio cinquantenne, Giuseppe Schettino, ha perso la vita mentre lavorava su un traliccio dell’alta tensione. L’uomo, impiegato presso un’azienda appaltatrice di Enel, la Elecnor Italia, è precipitato da un’altezza di tre metri per cause ancora da chiarire. Nonostante il rapido intervento dei soccorsi, Schettino è deceduto durante il trasporto all’Ospedale Maggiore di Bologna.

L’incidente è avvenuto intorno alle 11:30 di venerdì mattina, in concomitanza con lo sciopero generale indetto dai sindacati Cgil e Uil per la tutela dei diritti dei lavoratori. Mentre in piazza Maggiore si alzavano le voci di chi chiedeva maggiore sicurezza, un altro nome si aggiungeva tristemente alla lista delle vittime sul lavoro.

Originario di Viggianello, un piccolo comune della provincia di Potenza, Schettino si era trasferito a San Pietro in Casale, nel Bolognese, per costruire una vita insieme alla sua famiglia. Il sindaco di Viggianello, Antonio Rizzo, ha espresso il cordoglio della comunità definendo Giuseppe “una persona cordiale e appassionata, emigrato giovane per cercare opportunità migliori”.

Le autorità competenti, inclusi i carabinieri di Borgo Panigale e la medicina del lavoro dell’Ausl, stanno indagando per chiarire le dinamiche dell’incidente. Secondo le prime ricostruzioni, Schettino si trovava da solo su un traliccio, mentre i colleghi lavoravano su altri impianti nella stessa area. Un fascicolo d’indagine è stato aperto dalla procura, anche se al momento non ci sono indagati.