Bologna. Come conservare la salute e buone aspettative di vita sana .

SCIENZA MEDICINA ISTITUZIONI POLITICA SOCIETA’

S.M.I.P.S. Organizzazione di Volontariato, OdV: Attività n. 949950

Registro Unico Nazionale Terzo Settore: RUNTS (ex-ONLUS) n. 464693, C. f. n. 91436240377,

Sede legale: Agorà, via Jussi 102, San Lazzaro di Savena-Bologna

smips1@libero.it  www.smips.org

con il Patrocinio del Comune di Bologna

 

Venerdì 3 marzo 2023 h. 17 Palazzo d’Accursio sala “Anziani” Piazza Maggiore, Bologna

Presentazione del documento:

Come conservare salute e buone aspettative di “vita sana”

Ne discutono:

  • Luigi Bagnoli

Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Bologna

  • Francesco Domenico Capizzi

Presidente di OdV “Scienza Medicina Istituzioni Politica Società”

  • Paolo Pandolfi

Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSL di Bologna

  • Luca Rizzo Nervo

Assessore a welfare e salute, fragilità, anziani, Comune di Bologna

Coordina:

  • Giovanna Facilla

Dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo n.19 di Bologna

I testi sono letti da studentesse e studenti della Scuola secondaria di

primo grado “Lavinia Fontana” di Bologna

La cittadinanza è invitata in presenza e in diretta web:

www.smips.org    https://www.facebook.com/groups/960878214738454

La corsa agli armamenti non è l’unico modo per garantire sicurezza e stabilità globali

Postiamo questo articolo pubblicato da equaltimes.org dopo averlo tradotto con google translator per facilitarne la lettura. Per un uso professionale e di approfondimento invitiamo a fare riferimento al testo originale 
Fonte Equaltimes.org che ringraziamo 

Spinti dalla volontà di potenza e pensando maggiormente alla difesa dei propri confini da possibili minacce esterne, gli Stati tendono a giustificare in questo modo le spese militari, che spesso finiscono per relegare in secondo piano i bisogni e le aspettative della popolazione.

(Xu Wei/Xinhua via AFP)

Se il processo non è iniziato con la guerra in Ucraina, vista in chiave occidentale, è senza dubbio il fattore che, unito alla percezione di minaccia suscitata da alcuni anni dall’emergere della Cina come potenza mondiale, meglio spiega un corsa agli armamenti che ora sembra inarrestabile.

Secondo gli ultimi dati raccolti dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), la spesa militare globale nel 2021 è aumentata dello 0,7% rispetto all’anno precedente e del 12% se prendiamo come riferimento il 2012.

Questo aumento non solo segna il massimo storico dal 1987, raggiungendo un totale di 2,113 miliardi di dollari USA (2,2% del PIL mondiale), ma conferma anche la tendenza al rialzo degli ultimi sette anni. Cifre e tendenze che, a prima vista, sconvolgono quando si sa che coincidono con una crisi economica di dimensioni planetarie (2008) e l’inizio della pandemia di Covid-19 (2020).

Anni, dunque, in cui la crescita economica ha conosciuto un generale declino e dove si presume debbano prevalere le priorità sociali relative alla cura dei più colpiti.

In un contesto che suggerisce sempre più chiaramente un prolungamento della guerra in Ucraina, il tutto sullo sfondo di una dinamica di crescente tensione tra Cina e Stati Uniti – le due potenze impegnate in un processo di confronto alla leadership globale – mentre altre le potenze regionali si sforzano di imporsi sui vicini e sono in corso più di trenta conflitti in varie regioni del pianeta, la corsa agli armamenti è in aumento, stimolata dalla necessità di molti Paesi di modernizzare le proprie capacità militari nella convinzione (a torto) che la loro sicurezza sarà rafforzata.

Stati Uniti e Cina rappresentano rispettivamente il 38% e il 14% di tutte le spese militari nel 2021. Se aggiungiamo India, Regno Unito e Russia, la percentuale sale al 62%. E se aggiungiamo Francia, Germania, Arabia Saudita, Giappone e Corea del Sud, la percentuale totale dei dieci paesi che hanno speso di più per la difesa raggiunge il 75% della spesa totale globale.

Una menzione a parte meritano gli Stati Uniti, con 801 miliardi di dollari di spesa per armamenti, in lieve calo dell’1,4% rispetto all’anno precedente ovvero, in altre parole, il 3,5% del Pil (due decimi di punto percentuale in meno rispetto all’anno precedente) – un calo che non si manterrà quest’anno, dal momento che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato il 23 dicembre il National Defense Authorization Act. difesa nazionale ) per l’anno fiscale 2023, destinando a quest’area un totale di 857,9 miliardi di dollari, con un aumento annuo del 7%.

La spesa della Cina, dal canto suo, ha raggiunto i 293 miliardi di dollari, pari al 4,7% del PIL. Va notato che la Cina ha registrato progressi ininterrotti in questo settore negli ultimi 27 anni. Molto indietro, la Russia ha aumentato il suo budget per la difesa per il terzo anno consecutivo, con un aumento del 2,9%, ovvero 65,9 miliardi di dollari o il 4,1% del PIL. Continua a leggere “La corsa agli armamenti non è l’unico modo per garantire sicurezza e stabilità globali”

Inail .Prevenzione incendi per attività di autorimesse

Fonte Inail

Nella presente pubblicazione viene affrontata la progettazione di un’attività adibita ad autorimessa, utilizzando e confrontandone gli esiti risultanti, sia mediante l’ormai abrogato d.m. 1 febbraio 1986 (regola tecnica verticale tradizionale pre Codice) che secondo la V.6, “nuova” regola tecnica verticale, che integra, in base alle proprie specificità, le imprescindibili e ineludibili indicazioni fornite dalla regola tecnica orizzontale costituita dal Codice.

Immagine Prevenzione incendi per attività di autorimesse

Inoltre, nell’appendice si prevede che nell’autorimessa siano presenti veicoli elettrici e alimentati da combustibili alternativi, con lo scopo di evidenziare come possano cambiare la valutazione del rischio e l’attribuzione dei livelli di prestazione delle misure della strategia antincendio.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Human rights watch: i governi hanno il dovere di far rispettare i diritti umani

Fonte ASVIS  che ringraziamo 

Il rapporto annuale 2023 fa appello alle democrazie invitandole a non inseguire traguardi politici a breve termine. Italia criticata “per le politiche migratorie e le restrizioni ai diritti riproduttivi”. 

“L’ovvia conclusione da trarre dalla litania delle crisi dei diritti umani durante il 2022 è che il potere autoritario incontrollato lascia dietro di sé un mare di sofferenza”. Con queste parole Tirana Hassan, direttrice esecutiva ad interim di Human rights watch, apre l’editoriale del World Report 2023, giunto alla sua 33esima edizione, pubblicato dall’ong a gennaio scorso. “Ma il 2022 ha anche rivelato nel mondo un fondamentale cambiamento di potere, che apre la strada a tutti i governi interessati a contrastare gli abusi proteggendo e rafforzando il sistema globale dei diritti umani”, prosegue Hassan. Il documento fa il punto sul rispetto dei diritti in quasi 100 Paesi nel 2022 e delinea, afferma la direttrice di Hrw, un contesto dove i leader mondiali hanno “barattato le loro responsabilità in materia dei diritti umani” in cambio di traguardi politici a breve termine.

Il Rapporto si rivolge ai governi, esortandoli a rispettare e a far rispettare i diritti fondamentali, e rileva la presenza di “nuove coalizioni e nuove leadership” pronte a lavorare per piani d’azione rispettosi dei diritti. Per i governi esiste più spazio, e non meno, per garantire il godimento dei diritti umani nei territori da loro amministrati, sottolinea il documento. Viene citata come esempio “l’ondata verde” che ha portato all’acquisizione del diritto all’aborto in Colombia, Argentina e Messico, una “contro-narrativa” rispetto alla sentenza della Corte suprema degli Stati uniti che ha affossato “50 anni di diritti riproduttivi”. Ma viene anche riportata la richiesta inoltrata degli arcipelaghi-Stato del Pacifico, che hanno unito le loro forze per richiedere all’unisono ai Paesi più inquinanti di adottare politiche più ambiziose nel taglio alle emissioni di gas a effetto serra. Continua a leggere “Human rights watch: i governi hanno il dovere di far rispettare i diritti umani”

Rail accidents: Public safety and accountability suffer because of deregulation

Bruce Campbell, York University, Canada and Jennifer Quaid, L’Université d’Ottawa/University of Ottawa

The ongoing environmental tragedy in Ohio caused by the derailment of a Norfolk Southern train carrying hazardous materials — which sent toxic chemicals into the air and local waterways — will take a long time to clean up. And if a similar rail tragedy in Canada is an example, it could take even longer for residents to get answers about the cause and true damage of the accident.

Almost a decade has passed since a runaway train hauling 72 tank cars laden with highly volatile Bakken shale oil derailed and exploded in Lac-Mégantic — a small Québec town near the border with Maine — killing 47 people, orphaning 26 children, spilling six million litres of toxic material and destroying the town centre.

The accident on July 6, 2013, was the worst industrial disaster on Canadian soil in over a century. A decade later, it has left the community with a legacy of economic, health and environmental effects.

Prolonged trauma

A rail bypass project, originally conceived as means of healing, has prolonged the trauma that has plagued the Lac-Mégantic community since that catastrophic night.

Construction of the bypass still has not begun. The route preferred by Canadian Pacific Railway Ltd., which will own the bypass upon completion, and supported by the federal government, has created deep divisions within the surrounding towns.

Citizens of the neighbouring town of Frontenac recently voted overwhelmingly against the proposed route. Voters expressed concern about potential negative environmental and property damage not properly addressed by Transport Canada.

The dispute over the bypass is just one of the ongoing issues for the citizens of Lac-Mégantic. Their latest quest for justice through the courts came to a disheartening end on Dec. 14, 2022.

Justice Martin Bureau of the Superior Court of Québec found that Canadian Pacific Railway could not be held liable for damages suffered by the victims of the Lac-Mégantic disaster. The plaintiffs have appealed the decision.

Raises questions about accountability

This case raises serious questions about who should be accountable for complex events that result in catastrophic harm. It’s also a reminder that private litigation is an imperfect means of understanding how disasters happen and what should be done to better protect public interest in the future. Only a public inquiry can do that.

Continua a leggere “Rail accidents: Public safety and accountability suffer because of deregulation”

I 400.000 lavoratori dei trasporti ucraini hanno mantenuto il paese in movimento, meritano la pace

Fonte: ITF 

24 febbraio 2023

COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ITF/ETF
  • I sindacati chiedono la pace, esortano Russia e Ucraina a riaprire i colloqui
  • I lavoratori dei trasporti hanno raccolto 0,6 milioni di dollari per sostenere rifugiati e bambini
  • Preoccupazione per gli attacchi ai diritti dei lavoratori

In occasione dell’anniversario dell’inizio dell’invasione illegale dell’Ucraina da parte di Putin, i sindacati mondiali dei trasporti stanno esortando Russia e Ucraina a tornare al tavolo dei negoziati per mediare una pace duratura .

“La pace è urgentemente necessaria per i 400.000 lavoratori dei trasporti ucraini. Dopo un anno di morti, disagi e sconforto, i lavoratori dei trasporti ucraini meritano la pace”, ha dichiarato Paddy Crumlin , presidente della Federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti (ITF). “ L’ITF e l’ETF sono rimasti saldi nella solidarietà con i lavoratori che sono stati trascinati in questo conflitto. Questa non è la loro guerra”.

Il presidente della Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) Frank Moreels ha dichiarato: “Anche in tempo di guerra, i nostri lavoratori dei trasporti ucraini hanno mantenuto il loro paese in movimento, salvando la vita di milioni di loro compatrioti trasportandoli lontano dalle zone di battaglia o fornendo beni di prima necessità . Centinaia di questi lavoratori hanno perso la vita o perso i loro figli a causa di questa guerra. I lavoratori dei trasporti ucraini hanno sacrificato tutto. Rendiamo loro omaggio”.

Decine di migliaia di lavoratori dei trasporti si sono offerti volontari o sono stati arruolati nelle forze armate di Ucraina e Russia. I sindacati locali riferiscono che 9.000 ferrovieri si sono arruolati nell’esercito ucraino lo scorso anno, mentre altri 8.400 marittimi sono entrati a far parte dei ranghi del paese nell’ultimo anno. Continua a leggere “I 400.000 lavoratori dei trasporti ucraini hanno mantenuto il paese in movimento, meritano la pace”

COR-RENAM ER: Casi di Mesotelioma in Emilia Romagna – Report aggiornato al 31/12/2022

Fonte AFEVAEMILIAROMAGNA

Bologna, 22 febbraio 2023

Pubblicato il rapporto del COR-RENAM Emilia-Romagna con i dati del Registro Mesoteliomi aggiornati al 31 Dicembre 2022.

Scarica il rapporto Il MESOTELIOMA MALIGNO IN EMILIA-ROMAGNA: incidenza ed esposizione ad amianto aggiornata al 31 dicembre 2022”  a cura di A. Romanelli, C. Storchi, L. Mangone

Nel report, i dati dell’anno 2022, ancora in via di definizione (saranno più completi nei prossimi report) , registrano il dato di 134 nuovi casi di mesoteliomi da esposizione pregressa all’amianto.

Andamento medie quinquennali: (1997-2001) media 81,8 casi anno; (2002-2006) media 113 casi anno; (2007-2011) media 130,8 casi anno; (2012-2016) media 150,2 casi anno; (2017-2021) media 152,4 casi anno;

Al 31 dicembre 2022, risultano archiviati 4.107 casi, tra cui 194 sospetti, risultati alle successive indagini non mesoteliomi e 3.913 mesoteliomi maligni. Tra questi, 107 risultano incidenti in epoca anteriore al 01/01/1996, data di inizio della rilevazione dell’incidenza su base regionale, e 449 diagnosticati in persone non residenti nella nostra Regione, la cui documentazione è stata per intero trasmessa al COR di residenza.
L’analisi dei dati, pertanto, è stata condotta sui 3.357 casi di MM incidenti in cittadini effettivamente residenti in Emilia-Romagna alla data della diagnosi.

 

Alcune considerazioni sull’andamento dei casi di Mesotelioma rilevati in Emilia Romagna che sono oggi dal 1996 – 3357:

  1. i dati possono considerarsi pressoché completi per gli anni 1996-2021, mentre per il periodo successivo è in corso la rilevazione dei casi (anche il dato del 2022 potrebbe subire qualche variazione). Bisognerà aspettare qualche anno per capire se l’incremento dei casi ci sta portando al cosiddetto “picco” dei casi di Mesotelioma, al momento ci pare che la situazione sia ancora critica, assestata su valori molto alti, la decrescita dei casi che stiamo aspettando si fa attendere, e potrebbe essere molto lenta.
  2. Gli anni 2020-2021 sono stati gli anni dell‘EPIDEMIA di COVID-19, e l’impatto sulle strutture sanitarie potrebbe aver determinato sia un rallentamento dei percorsi diagnostici che della loro segnalazione al COR-RENAM. I decessi a causa del COVID-19, potrebbero avere riguardato situazioni di patologie da amianto non ancora diagnosticate ma decisive per segnare il decorso infausto della patologia legata al COVID-19. Al momento, nel report viene riportato che gli studi specifici condotti dal Cor-Renam non segnalerebbero impatti della pandemia di Covid-19 sull’andamento dei casi di Mesotelioma, ma ci si propone di promuovere ulteriori studi in questo senso.
  3. Va osservato che il tasso di incidenza dei casi di mesotelioma (x 100.000 popolazione statistica Italia 2000) considerando l’ultimo quinquennio 2017-2021 rimangono a livelli alti 3,7 per gli uomini, 1,1 per le donne.
  4. In particolare, in territori come Reggio Emilia (uomini 5,6 donne 2,2) , Parma (uomini 4,2, donne 1,5), Piacenza (uomini 5,1), Ravenna (uomini 4,8) fanno registrare tassi di incidenza più alti (1996-2022) rispetto alla precedente rilevazione (1996-2021). Continua a leggere “COR-RENAM ER: Casi di Mesotelioma in Emilia Romagna – Report aggiornato al 31/12/2022”

Inail. Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura – Volume III

Fonte Inail 

Gestire il rischio: il terzo volume delle schede di rischio elaborate dalla Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza sul sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.

Immagine Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura – Volume III

Il terzo volume delle “Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura” scaturisce dall’esperienza del gruppo di lavoro del progetto “Realizzazione di un percorso di aggiornamento continuo sulla valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori”, varato dalla Direzione Regionale Umbria dell’Inail e al quale partecipano 15 professionisti della Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza di nove Direzioni regionali Inail e della Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza Centrale Inail. La novità di questo volume rispetto ai precedenti, pubblicati nel 2012 e 2014, consiste nel fatto che le 60 schede raccolte nascono dalla valutazione collegiale e intercalibrata del gruppo di lavoro. “Tale buona pratica” – sottolinea Elena Guerrera, coordinatrice del progetto – “ha ottenuto il riconoscimento di merito al concorso buone pratiche per le eccellenze nell’amministrazione della sicurezza sociale (Issa Good practice) indetto dall’Issa (International social security association) nel maggio 2022 e questo conferma la validità della metodologia che ci ha consentito di ottenere valutazioni del rischio il più oggettive possibili”. In ogni scheda, oltre alla valutazione mediante check list OCRA dei compiti e degli scenari lavorativi, sono proposti alcuni possibili interventi di prevenzione e protezione, di semplice attuazione, e sono riportate indicazioni tratte dalle norme e pubblicazioni tecniche, per facilitare la valutazione mediante suggerimenti e chiarimenti. Continua a leggere “Inail. Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura – Volume III”

Un nuovo studio evidenzia il ruolo cruciale dei sindacati per la trasparenza algoritmica e la responsabilità nel mondo del lavoro

Abbiamo postato la traduzione in italiano di queso articolo tratto da ALGORITHMWATCH che ringraziamo. La traduzione è stata effettuata con google translator. Per un uso professionale di questo articolo raccomandiamo di fare riferimento all’originale in lingua inglese

Fonte : ALGORITHMWATCH

Il nostro rapporto mostra che i sindacati sono ora chiamati a concentrarsi su consigli e orientamenti pratici per consentire ai rappresentanti sindacali e ai negoziatori di affrontare le sfide che l’automazione pone ai lavoratori.

In tutto il mondo, i lavoratori e i loro rappresentanti si trovano di fronte all’automazione sul posto di lavoro basata su algoritmi, attraverso l’introduzione di specifiche procedure automatizzate per la gestione della forza lavoro, che portano a nuove forme di sorveglianza sul posto di lavoro e che possono compromettere i diritti dei lavoratori. Come mostra il nostro nuovo rapporto, i sindacati sono ora chiamati a concentrarsi su consigli e orientamenti pratici per consentire ai rappresentanti sindacali e ai negoziatori di affrontare le sfide che l’automazione pone ai lavoratori.

Il rapporto AlgorithmWatch, commissionato dalla Confederazione internazionale dei sindacati (ITUC), presenta i risultati di un esercizio di mappatura globale volto a identificare e delineare le risposte dei sindacati. Con l’accento sulla trasparenza e la responsabilità degli algoritmi nel mondo del lavoro, il rapporto include approfondimenti esemplari da 26 paesi selezionati.

“I sindacati riconoscono che la trasparenza e la responsabilità possono aiutare contro i rischi derivanti dall’automazione sul posto di lavoro”, spiega la dott.ssa Anne Mollen, Senior Policy and Advocacy Manager presso AlgorithmWatch e autrice principale del rapporto. “Ma la maggior parte delle loro attività è ancora incentrata sulla formulazione di linee guida e principi etici e sull’apprendimento dell’impatto dell’automazione nel mondo del lavoro”.
Secondo gli autori dello studio, il prossimo passo ora è iniziare a creare specifici strumenti pratici per supportare i rappresentanti dei lavoratori. Esistono le prime guide pratiche e progressi legislativi.

“Ora è il momento di promuovere un maggiore scambio e sostegno ai sindacati per far funzionare l’automazione nell’interesse dei dipendenti”, afferma Tim Noonan, direttore delle campagne e delle comunicazioni presso l’ITUC. “I sindacati devono passare dalla riflessione sui principi all’implementazione pratica e iniziare ad affrontare il modo in cui i lavoratori e i loro rappresentanti possono integrare in modo significativo il loro interesse quando i sistemi algoritmici vengono pianificati, sviluppati e messi in pratica”. Ciò include la costruzione di sistemi concreti e meccanismi di sicurezza che possono essere implementati a livello aziendale.

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Prima la pandemia poi i venti di guerra nei cieli d’Europa… come reagire per non essere trascinati nella depressione … Podcast di Diario Prevenzione – 22 febbraio 2023 – Puntata n° 105

 

In questa puntata parliamo di :

– Le notizie sulla pandemia , sulla guerra , sui disastri ambientali stanno saturando i canali di comunicazione…..Come reagire per non farci trascinare nella depressione …
– Cosa aspettarsi dalla prima agenzia europea di supervisione dell’Intelligenza Artificiale
– Garattini: “Investire nel privato non giova alla salute pubblica”
– Crisi climatica: per i poveri ci sono sempre meno soldi per mettersi in salvo
– Il Green Deal e l’ondata di ristrutturazioni: una bomba ad orologeria di amianto per i lavoratori europei
– Cgil Emilia-Romagna . I dati dell’Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia Romagna”
– Il grande Circo della Formazione: quale ruolo degli Rls

Questi  articoli di cui parliamo nel podcast  li potete leggere su Diario Prevenzione

 

 

Il cambiamento climatico aumenta le malattie infettive in tutto il mondo

Fonte  Climate & Capitalism  che ringraziamo 

di Neha Pathak
Yale Climate Connections, 22 febbraio 2023

Ondate di calore, inondazioni, siccità e temperature in aumento alimentate dai cambiamenti climatici hanno reso il mondo più vulnerabile alle epidemie e alla diffusione di un’ampia varietà di agenti patogeni, da batteri e virus a funghi e protozoi.

Il cambiamento climatico ha già aumentato il rischio di quasi il 60% di tutte le malattie infettive conosciute, comprese le malattie trasmesse da zecche e zanzare – come la malattia di Lyme e la dengue – e varie infezioni trasmesse da cibo e acqua, secondo un’analisi pubblicata sulla  rivista  Nature Climate Cambia .

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Pesticides dans l’eau du robinet : comment s’effectuent les contrôles en France ?

Julie Mendret, Université de Montpellier et Alice Schmitt, Université de Montpellier

En septembre 2022, le magazine Complément d’enquête (France 2) et le quotidien Le Monde révélaient qu’en 2021 en France, 12 millions de personnes avaient été touchées par des dépassements de seuils de qualité de l’eau potable concernant les pesticides et leurs « métabolites » ; ce terme désigne les sous-produits des pesticides, résultats de leur évolution au fil du temps.

Le 15 février 2023, l’Anses annonçait engager une procédure de retrait du marché visant le S-métolachlore, une substance herbicide dont certains métabolites sont responsables d’une pollution majeure des nappes d’eau souterraines en France. Ses métabolites, notamment le métolachlore-ESA, le métolachlore-OXA et le métolachlore-NOA, seraient en effet présents dans les eaux souterraines françaises à des concentrations supérieures à la limite de qualité fixée par la législation européenne.

Continua a leggere “Pesticides dans l’eau du robinet : comment s’effectuent les contrôles en France ?”

Why Do Politicians Weaponize Medicare? Because It Works


The Medicare wars are back, and almost no one in Washington is surprised.

This time it’s Democrats accusing Republicans of wanting to maim the very popular federal health program that covers 64 million seniors and people with disabilities. In the past, Republicans have successfully pinned Democrats as the threat to Medicare.

Continua a leggere “Why Do Politicians Weaponize Medicare? Because It Works”

ITF. Diritti igienico-sanitari: la storia di Gini

Fonte ITF 

Gini Aristi Hartono ha lavorato in un magazzino di manutenzione dei treni negli ultimi 12 anni. Nell’ultimo anno ha ricoperto il ruolo di Responsabile del Magazzino, supportando le operazioni di manutenzione.

Sebbene le condizioni igienico-sanitarie siano generalmente migliori rispetto ad alcuni luoghi, un problema chiave affrontato da Gini e dalle sue colleghe è che non ci sono servizi igienici specifici per genere.

“Le strutture che abbiamo nell’ufficio principale sono abbastanza appropriate. Sono tutti nuovi, puliti e separati. Ci sono uno o due servizi igienici su ogni piano. Tuttavia, in questo magazzino – forse perché la maggior parte dei membri del personale sono uomini,… solo 2 dei 150 lavoratori sono donne – non ci sono servizi igienici separati per il personale femminile”.

Sottolinea che le lavoratrici sono spesso costrette a utilizzare strutture alternative, ma che ciò non è sempre possibile.

“Di fronte al magazzino, accanto ai binari del treno, c’è una pensione o dormitorio per i macchinisti che fanno il turno mattutino per pernottare. Quindi, se davanti al magazzino non c’è il treno, uso i bagni della foresteria. Tuttavia, se c’è un treno sui binari, devo usare il bagno comune. Quindi, dobbiamo prima controllarlo.

Come leader sindacale, Gini ha le idee chiare sulla soluzione – e che è il sindacato che sarà essenziale per realizzarla:

“Ci sono solo quattro bagni nelle vicinanze e due sono bagni. Quindi, se dovessi offrire una soluzione, vorrei che costruissero un altro gabinetto più adeguato e separato per genere”.

L’accesso sicuro a strutture igienico-sanitarie dignitose è vitale per tutti i lavoratori, ma è un problema particolarmente sentito dalle donne addette ai trasporti. Per abbattere queste barriere per le donne che lavorano nel settore dei trasporti e per il mondo del lavoro in generale, e per garantire dignità e sicurezza a tutti i lavoratori, i sindacati di tutto il mondo stanno portando avanti la campagna per condizioni migliori.

La storia di Gini fa parte di una nuova denuncia delle condizioni igienico-sanitarie affrontate dai lavoratori del trasporto pubblico in tutto il mondo. Il rapporto, I diritti sanitari sono diritti umani: le voci dei lavoratori dei trasporti pubblici , delinea le storie dei lavoratori dei trasporti pubblici e la loro realtà quotidiana di avere un accesso insufficiente a strutture igienico-sanitarie sicure, pulite e dignitose.

Leggi il rapporto completo.

FIASO – La sicurezza degli operatori in sanità Educare alla prevenzione e alla gestione del conflitto e della violenza

Fonte CIIP 

FIASO – La sicurezza degli operatori in sanità
Educare alla prevenzione e alla gestione del conflitto e della violenza
Palazzo Farnese, Cappella Ducale – Piazza Cittadella, 29 -Piacenza
giovedì 9 marzo 2023 – ore 9:00-14:00

Organizzato da FIASO con AUSL Piacenza

Programma

08:30 Registrazione dei partecipanti

09:00 Apertura dei lavori e saluti istituzionali
Katia Tarasconi Sindaco della Città di Piacenza
Raffaele DoniniCoordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna

09:15 The dark side of the job
Paola Bardasi Coordinatore Regionale Fiaso Emilia-Romagna, Direttore Generale della Azienda USL di Piacenza
Franco Pugliese già Direttore del Dipartimento della Sicurezza della Azienda USL di Piacenza, Past President AIRESPSA

Continua a leggere “FIASO – La sicurezza degli operatori in sanità Educare alla prevenzione e alla gestione del conflitto e della violenza”

GreenReads: piani UE per camion e autobus – Riforma del mercato elettrico dell’UE – COP15 sulla biodiversità

Piani UE per le emissioni di camion e autobus

La Commissione ha presentato il 14 febbraio i suoi piani per affrontare le emissioni di gas a effetto serra dei cosiddetti “veicoli pesanti” (camion e autobus). La proposta di regolamento mira ad avere autobus a zero emissioni entro il 2030 e a ridurre le emissioni dei nuovi autocarri del 90% entro il 2040.

In una prima reazione, la ONG verde Trasporti e ambiente ha criticato questi obiettivi , esortando il Parlamento europeo e i governi a fissare un obiettivo di emissioni zero per i nuovi camion entro il 2035. Continua a leggere “GreenReads: piani UE per camion e autobus – Riforma del mercato elettrico dell’UE – COP15 sulla biodiversità”

Ricerca Ires Cgil ER – Il sindacato nel lavoro che cambia . Effetti della pandemia e sfide future

Appunti da una ricerca della Filcams Cgil Emilia-Romagna

Questo volume raccoglie i risultati di un percorso di ricerca volto a cogliere le trasformazioni del lavoro nel settore dei servizi nel corso della pandemia. Il Covid-19 ha sicuramente rappresentato un acceleratore delle disuguaglianze sociali, economiche e occupazionali mettendo a nudo fragilità e vulnerabilità del mondo del lavoro, anche in Emilia-Romagna. Non tutti i settori hanno reagito allo stesso modo registrando dinamiche contrastanti e spesso divergenti. Il settore dei servizi contiene al suo interno comparti che dalla pandemia escono profondamente ristrutturati, in trasformazione o in crescita.

Qui il link alla scheda del libro (clicca qui)

Évaluation des risques via l’OiRA sur les lieux de travail en France: une étude qualitative

Fonte  Euosha 

Keywords:

L’évaluation des risques est la base de la sécurité et de la santé au travail, et la clé pour une évaluation appropriée des risques est de choisir une approche standardisée et facile à utiliser. Demandez aux Français!

En France, un tiers de l’ensemble des petites et micro-entreprises utilisent l’outil d’évaluation interactive des risques en ligne (OiRA) de l’EU-OSHA. Avant d’essayer la plateforme, elles n’utilisaient aucun système d’évaluation systématique des risques ou s’appuyaient sur des outils papier.

À partir de l’étude de 40 entreprises en France, le rapport présente un ensemble de recommandations sur la meilleure façon d’approcher et de soutenir les entreprises pour une utilisation plus efficace de l’OiRA.

Téléchargerin: EN

Inail. Valutare il rischio architettonico negli ambienti di lavoro

Riteniamo utile segnalare . 

Il progetto RAS, Ricercare e Applicare la Sicurezza, è frutto di una convenzione tra l’Inail – Dr Campania e il LEAS dell’Università Federico II.

Immagine valutare il rischio architettonico

Obiettivo del progetto è stato quello di rendere disponibili una serie di manuali operativi su tematiche inerenti la sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono stati predisposti sei fascicoli. Il presente rappresenta il secondo e si riferisce alla tematica “valutare il rischio architettonico negli ambienti di lavoro”.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete

 

INRS. Purificatori d’aria indoor: prestazioni contrastanti

Risultati di uno studio INRS su tre tipologie di dispositivi

Presentato come una soluzione per la purificazione dell’aria interna, l’uso dei purificatori si è diffuso dopo la pandemia di Covid-19. L’INRS ha condotto uno studio per misurare le prestazioni di tre tipi di dispositivi di filtrazione di bioaerosol disponibili sul mercato. Le conclusioni evidenziano risultati contrastanti sulla loro efficacia e un’emissione di ozono per uno di essi. In occasione della loro pubblicazione sulla rivista Hygiène et sécurité du travail, tre domande per Fabien Gérardin, responsabile degli studi dietro questa valutazione. Per leggere questo Report vai alla fonte     INRS 

Progetto “Transizione energetica e mobilità decarbonizzata per un turismo sostenibile”

turismo sostenibile

Fonte ISTAS

L’Istituto del sindacato del lavoro, dell’ambiente e della salute della Fondazione 1 maggio (ISTAS-F1Mayo) ha iniziato a realizzare questo studio sponsorizzato dalla Fondazione europea per il clima .

Lo scopo principale del progetto è analizzare la situazione del settore turistico in Spagna nel quadro della transizione energetica e del sostegno pubblico che riceve, formulando proposte concrete per la sua decarbonizzazione, nei settori dell’energia e dei trasporti, volte a promuovere la sua trasformazione verso un modello di turismo ecosostenibile e socialmente equo. Continua a leggere “Progetto “Transizione energetica e mobilità decarbonizzata per un turismo sostenibile””

Le promesse delle piattaforme ai ricercatori: i primi rapporti mancano la linea di base

 

Fonte : Algorithmwatch.org  che ringraziamo 

 

Una prima analisi mostra che le piattaforme hanno fatto ben poco per “potenziare la comunità di ricerca” nonostante le promesse fatte lo scorso giugno nell’ambito del rinnovato Codice di condotta sulla disinformazione dell’UE.

Giovedì scorso, dozzine di aziende tecnologiche, comprese le principali piattaforme di social media come Facebook, YouTube, TikTok e Twitter, hanno pubblicato i primi rapporti di base intesi a dettagliare i loro sforzi per combattere la disinformazione nell’UE.

I rapporti, che sono disponibili al pubblico , parlano dei progressi delle piattaforme su una litania di impegni presi a luglio nell’ambito del Codice di condotta sulla disinformazione del 2022 . Ciò include, tra le altre cose, promesse sulla demonetizzazione della disinformazione, sulla trasparenza degli annunci politici, sulla collaborazione con i verificatori di fatti e sull’agevolazione dell’accesso dei ricercatori ai dati.

Sebbene il codice sia volontario, i suoi impegni potrebbero diventare vincolanti per le piattaforme più grandi una volta che la Commissione europea inizierà a monitorarli e applicarli quest’estate ai sensi del Digital Services Act (DSA). Per aver violato il DSA, le piattaforme Big Tech con oltre 45 milioni di utenti nell’UE potrebbero incorrere in multe fino al 6% dei loro ricavi globali: adempiere ai loro impegni ai sensi del codice di condotta è un modo per alleggerire i loro obblighi di conformità.

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La tragedia Eternit e il bisogno di giustizia

di  Claudio Carrer

Fonte:  areaonline.ch  che ringraziamo

«Comunque vada a finire, con questo processo si scrive una pagina di storia, non solo per i cittadini di Casale Monferrato, ma per tutto il mondo». Non possiamo che condividere e rilanciare da queste colonne le parole pronunciate lunedì scorso a Novara dal Pubblico ministero Gianfranco Colace al processo Eternit che si sta celebrando davanti alla Corte di Assise e che vede imputato il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, con l’accusa di omicidio plurimo intenzionale in relazione alla morte di 392 persone uccise dalle polveri di amianto della sua fabbrica (cliccare qui per maggiori dettagli). Un processo difficile e dall’esito tutt’altro che scontato, ma che in ogni caso ha già dato un contributo fondamentale alla ricerca della verità su una tragedia di portata mondiale e nella quale Schmidheiny e la sua famiglia sono stati attori di primo piano a livello internazionale per oltre cent’anni. E che per decenni ha visto la Svizzera fungere da centrale di comando della potente industria mondiale del cemento-amianto e di tutte le nefandezze che emergono inequivocabili nei tribunali italiani, soprattutto grazie all’eccezionale indagine della Procura di Torino che portò nel 2009 all’apertura del primo maxi-processo per disastro ambientale e successivamente (dopo che nel 2014 la Cassazione annullò per intervenuta prescrizione la condanna di Schmidheiny a 18 anni) all’avvio di altri procedimenti per omicidio tuttora in corso.

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INAIL pubblica la scheda informativa “Sistemi di prevenzione, partecipazione e rappresentanza dei lavoratori nel tempo della trasformazione digitale”

Fonte Inail.it 

I cambiamenti legati alla digitalizzazione hanno avuto un impatto crescente sul lavoro, modificandone la struttura organizzativa e favorendo la diffusione di modelli guidati da piattaforme online che assumono lavoratori con contratti sottotutelati.

Immagine Sistemi di prevenzione, partecipazione e rappresentanza dei lavoratori nel tempo della trasformazione digitale

Il progetto Bric: “PrePaRa”, affidato al Politecnico di Milano (coordinatore scientifico), con Fondazione Di Vittorio, Sapienza Università di Roma, IAL e il coinvolgimento diretto di Cgil, Cisl, Uil nazionali, ha esplorato sia contesti caratterizzati dalla digitalizzazione dei processi produttivi, sia da forme organizzative tramite piattaforma, con la finalità di individuare sistemi di prevenzione della SSL mirati e forme di partecipazione e rappresentanza adeguati. Il factsheet offre un quadro generale sulle attività del progetto e sugli aspetti metodologici, con cenni sui risultati preliminari. La trattazione estensiva sarà oggetto di successive pubblicazioni dedicate.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Sono disponibili alcune relazioni del Convegno “Prevenzione e sicurezza nell’uso delle macchine agricole”

Prevenzione e sicurezza nell’uso delle macchine agricole
Accademia dei Georgofili, Logge Uffizi Corti, Firenze
giovedì 9 febbraio 2023 ore 9:00-13:00

Convegno Accademia dei Georgofili, anche online

Sono disponibili alcune relazioni

Ogni anno 150 lavoratori che operano sui trattori muoiono a causa del ribaltamento dei trattori e del conseguente schiacciamento del conducente. Questi i dati dell’osservatorio INAIL sugli infortuni nel settore agricolo o forestale.

La maggior parte di questi infortuni poteva essere evitato, o comunque avere un esito meno grave, se sul trattore fossero stati installati gli ordinari sistemi di protezione (cinture di sicurezza e protezione da ribaltamento), spesso mancanti nel parco trattoristico nazionale ampiamente obsoleto. Da anni si aspetta il decreto attuativo della revisione di tali mezzi, ai sensi del comma 1 articolo 5 del Decreto Interministeriale del 20/5/2015, decreto che deve stabilire le modalità tecniche della revisione comprensive degli elementi necessari per la sicurezza del lavoro e su strada.

Il convegno intende sollecitarne l’approvazione.

Per leggere alcune relazioni vai alla fonte  CIIP 

Destreggiarsi tra lavori online e lavori offline

…. per capire meglio quali sono le nuove forme di organizzazione del lavoro e le relative condizione di lavoro e di vita nel lavoro …. editor

 

FONTE:  ETUI.ORG

Come i mercati del lavoro locali stanno guidando la crescita del lavoro su internet e sulle piattaforme

Le piattaforme di lavoro online stanno ridefinendo il mondo del lavoro, ma ancora oggi si sa poco sui fattori che spingono i lavoratori a impegnarsi in questo tipo di attività. Gli studi precedenti si sono concentrati sulle preferenze individuali e sulle caratteristiche del lavoro, come la flessibilità o le basse barriere all’ingresso, ma il ruolo relativo di questi fattori di attrazione è limitato, dato il diffuso malcontento dei lavoratori e le condizioni generalmente precarie e instabili, per molti aspetti simili a quelle del settore informale e a basso salario. Questo documento di lavoro amplia i quadri attuali considerando il ruolo del contesto economico e occupazionale locale nello spiegare la prevalenza del lavoro su Internet e sulle piattaforme.

La nostra analisi utilizza l’indagine ETUI sul lavoro su Internet e sulle piattaforme, condotta nella primavera e nell’autunno del 2021, con dati rappresentativi a livello transnazionale che coprono 14 Paesi europei. I risultati mostrano una maggiore probabilità di impegnarsi nel lavoro online in regioni con peggiori opportunità offline, ovvero con meno posti di lavoro e di qualità complessivamente inferiore. Dato che il lavoro su Internet è spesso una fonte di reddito secondaria, è probabile che questo rifletta una maggiore destrezza tra lavori offline e online, dovuta alla crescente insicurezza economica e lavorativa.

Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)

La presentazione originale 

Il file pdf della pubblicazione 

 

GB. Tuc Newsletter Risks n° 1078 – 9 febbraio 2023

 

Fonte TUC Risks 1078 – 9 febbraio 2023 

I lavoratori edili scioperano per paura dell’amianto

I lavoratori del proprietario di alloggi sociali Magenta Living stanno intraprendendo 30 giorni di sciopero per nuove pratiche lavorative che potrebbero esporli all’amianto. Gli oltre 100 membri di Unite sono impiegati in ruoli di riparazione e manutenzione per Magenta Living, che gestisce 13.000 proprietà intorno al Wirral. La controversia è sorta dopo che l’azienda ha imposto un cambio di politica in materia di amianto. In precedenza, la forza lavoro veniva addestrata a interrompere il lavoro quando identificava l’amianto, con appaltatori specializzati chiamati per qualsiasi lavoro di rimozione. Secondo la nuova politica i lavoratori sono tenuti a lavorare con l’amianto. Attaccando il comportamento “deplorevole” dell’azienda, il segretario generale di Unite Sharon Graham ha dichiarato: “Unite non fa mai un passo indietro quando si tratta di garantire la sicurezza dei suoi lavoratori e i nostri membri a Magenta riceveranno il completo sostegno del sindacato”.
Unire il comunicato stampa . Notiziario dell’IBAS .

 


 

Network Rail riguarda l’autorità di regolamentazione della sicurezza

La preoccupazione di RMT che il programma Modernizing Maintenance di Network Rail sia “una catastrofe in attesa di accadere” è condivisa dal regolatore ferroviario, ha affermato il sindacato. Il riconoscimento è arrivato in un incontro tra RMT e rappresentanti dell’Office of Rail and Road (ORR). RMT ha ripetutamente avvertito che i piani di Network Rail per soddisfare un risparmio sui costi imposto dal Dipartimento dei trasporti (DfT) di 400 milioni di sterline rappresentano una seria minaccia per il funzionamento sicuro delle ferrovie. Commentando dopo l’incontro con ORR, il segretario generale di RMT Mick Lynch ha dichiarato: “I nostri membri temono che questi piani porteranno a una crisi della sicurezza per le nostre ferrovie e a un aumento del rischio di deragliamenti”.
Comunicato stampa RMT .

 


 

Usdaw promuove i diritti di salute mentale sul lavoro

Il sindacato al dettaglio Usdaw sta sottolineando il ruolo dei rappresentanti sindacali sul posto di lavoro nel garantire che i lavoratori ricevano il giusto supporto per la salute mentale sul posto di lavoro. Parlando in vista del Time to Talk Day del 2 febbraio, il segretario generale dell’Usdaw Paddy Lillis ha dichiarato: “I rappresentanti dell’Usdaw svolgono un ruolo cruciale promuovendo luoghi di lavoro rispettosi e sicuri e dando ai membri una voce sul lavoro, entrambi fattori a sostegno della salute mentale e del benessere… la nostra campagna sulla salute mentale fornisce ai rappresentanti del sindacato sul posto di lavoro le risorse di cui hanno bisogno per supportare meglio i membri che ricevono gli adeguamenti di cui hanno bisogno sul lavoro.
Usdaw comunicato stampa

 


Lo stress ha portato a più assenze del personale del SSN rispetto al Covid

Il “burnout” e lo stress tra medici, infermieri, paramedici e altro personale sanitario sono costati al SSN in Inghilterra più di 15 milioni di giorni lavorativi persi da marzo 2020, circa il 50% in più rispetto ai giorni persi a causa di infezioni da Covid e autoisolamento, analisi dei dati ufficiali dell’Observer ha rivelato. I dati sulle malattie del SSN mostrano che tra marzo 2020, mese del primo blocco Covid, e settembre 2021, 15,4 milioni di giorni lavorativi sono stati persi nel SSN a causa di assenze legate allo stress, rispetto ai 9,8 milioni di giorni persi dal personale che era necessario autoisolarsi o erano malati di Covid.
The Guardian


Meccanici  che lavorano sotto i veicoli in pericolo

Voci di spicco nella riparazione di autoveicoli hanno collaborato con l’Health and Safety Executive (HSE) per avvertire dei pericoli di lavorare sotto i veicoli senza un’attrezzatura adeguata. I dati registrati da HSE nei cinque anni fino a marzo 2022 mostrano che 13 lavoratori nel settore della riparazione di autoveicoli sono morti quando il lavoro è stato svolto sotto un veicolo che non era adeguatamente supportato. Dall’aprile 2022, HSE è venuta a conoscenza di altri quattro casi di lavoratori schiacciati a morte da un veicolo mal sostenuto. Classic Motor Cars (CMC), esperti nel restauro di auto d’epoca, stanno sostenendo l’appello di HSE. “La situazione potrebbe peggiorare poiché le persone e le aziende potrebbero tagliare i costi con bollette energetiche più elevate”, ha affermato Tim Griffin, direttore della produzione e dell’ingegneria di CMC. “La mia richiesta è che non è mai un buon momento per prendere scorciatoie: la posta in gioco è troppo alta”.
Comunicato stampa HSE .

 


 

Europa: i sindacati proteggono i lavavetri dalle cadute

I lavavetri non saranno esposti a un rischio maggiore di cadute mortali dopo che i sindacati hanno convinto i produttori a non abbassare gli standard di sicurezza per le scale. I produttori, che dominano il comitato per la standardizzazione su questo tema (CEN/TC 93), volevano diminuire la larghezza del piede della scala. Ciò renderebbe le scale più instabili e aumenterebbe il rischio di incidenti, ha rilevato uno studio esperto della proposta per la CES. Il lavoro fa parte della campagna “Zero Death” della CES per eliminare gli infortuni sul lavoro in Europa entro il 2030.
Comunicato stampa e studio della CES sulla sicurezza delle scale da soppalco e dei piedi delle scale

 

 


USA: Amazon citata di nuovo per condizioni non sicure

L’autorità di regolamentazione della sicurezza del governo degli Stati Uniti, l’OSHA, ha emesso citazioni in altri tre magazzini Amazon: in Colorado; Idaho; e New York – per non aver tenuto al sicuro i lavoratori e ha emesso lettere di avviso di pericolo per aver esposto i lavoratori a rischi ergonomici. Le ispezioni dell’OSHA hanno seguito i rinvii dell’ufficio del procuratore degli Stati Uniti. Violazioni simili sono state precedentemente scoperte in altri magazzini Amazon in Florida, Illinois e New York nel luglio 2022. In tutte e sei le sedi, gli investigatori dell’OSHA hanno scoperto che Amazon esponeva i lavoratori del magazzino a un alto rischio di lesioni lombari e altri disturbi muscoloscheletrici. “I metodi operativi di Amazon stanno creando condizioni e processi di lavoro pericolosi, che portano a gravi infortuni sui lavoratori”, ha affermato il capo dell’OSHA Doug Parker.
Comunicato stampa OSHA .

I “nuovi” manicomi

Fonte : Saluteinternazionale.it che ringraziamo 

 

di Benedetto Saraceno

Le violenze di Foggia, all’interno dell’istituzione Don Uva, non rappresentano il caso isolato. Le violazioni dei diritti sono molto diffuse non solo a danno dei  pazienti dei servizi psichiatrici ma anche, e forse soprattutto, a danno di tutte quelle persone che, per disabilità e vulnerabilità, sono ospiti in strutture residenziali di varia natura.

Nella notte del 23 di gennaio i carabinieri e i NAS di Foggia hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di trenta operatori sanitari (infermieri e ausiliari) della istituzione Don Uva di Foggia. L’operazione ha coinvolto otto dipendenti della struttura, sedici operatori sociosanitari della società Universo Salute, tre operatori sociosanitari dipendenti della società Etjca spa, due educatrici professionali dipendenti della società Universo Salute e un addetto alle pulizie della La Pulisan srl. Alcuni di questi operatori sono stati messi in carcere, altri sono ai domiciliari e i restanti sono indagati senza misure coercitive. I reati contestati sono quelli di maltrattamenti aggravati, sequestro di persona e violenza sessuale ai danni di venticinque donne degenti.

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Lo strumento IWH è in vantaggio nello studio australiano sugli strumenti indicatori anticipatori OHS

 

Pubblichiamo la traduzione effettuata con google translator di questo articolo tratto dall’Istituto canadese Work & Health (IWH) che riporta il risultato di uno studio su cinque strumenti di indicatori anticipatori della sicurezza sul lavoro svolto dalla Monash University australiana. Per un uso professionale e di studio  dell’articolo raccomandiamo di fare riferimento all’articolo in lingua inglese pubblicato sul sito IWH 

Fonte : IWH  che ringraziamo

IWH tool comes out ahead in Australian study of OHS leading indicator tools

In a study of five workplace safety leading indicator tools conducted at Australia’s Monash University, a questionnaire developed by the Institute for Work & Health (IWH) came out ahead for its ability to measure workers’ likelihood of reporting two lagging indicators—near misses and physical injury.

The OHS Vulnerability Measure, a survey designed to assess worker exposures to common hazards while lacking adequate occupational health and safety (OHS) protection, was one of two leading indicator tools that the study team recommended for use by WorkSafe Victoria as a result of the findings.

The other leading indicator tool recommended by the Healthy Working Lives Research Group at Monash was the Psychosocial Job Quality Index (PJQI). It was found to be the best of the five in picking up the likelihood of reporting a mental injury, the third of three lagging indicators of interest to the study team.

The two measures “appear to be most suitable for future use in a refined questionnaire for the specific purposes of identifying at-risk workers,” stated the study report (PDF, 1.8MB), noting that further validation and testing of the refined questionnaire would be an important next step.

Commenting on the study, IWH President and Senior Scientist Dr. Peter Smith says the findings are encouraging. At the Institute, we’ve conducted several studies validating the OHS Vulnerability Measure, but it’s always gratifying to see it stand up to evaluation by other research organizations and in non-Canadian samples of workers, says Smith, who led the team that developed the OHS Vulnerability Measure and the framework behind it.

 

We’re encouraged to see our potential contribution in what may be an important initiative by WorkSafe Victoria to regularly collect information that helps it both address the risks of work-related injury and illness, and monitor changes in risk over time—especially in response to system-level activities.

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“Il presidente Zelenskyy deve eliminare e abrogare immediatamente queste leggi”. – I sindacati chiedono la fine delle leggi contro i lavoratori in Ucraina

 

 

Tra il 18 e il 20 gennaio 2023, una delegazione dell’ITF e dell’ETF ha visitato l’Ucraina per incontrare i lavoratori dei settori ferroviario e marittimo. Il fondo di solidarietà istituito dall’ITF nel marzo 2022 ha permesso di fornire ai lavoratori dei trasporti ucraini un’ampia gamma di beni di prima necessità, tra cui letti pieghevoli, materassi, coperte, generatori, pannelli solari e acqua potabile. Anche i sindacati affiliati all’ITF in Ucraina sono stati fondamentali per organizzare l’evacuazione delle famiglie dei lavoratori dei trasporti verso ovest per la loro sicurezza e protezione.

Ci sono quasi 400.000 iscritti ai sindacati affiliati all’ITF in Ucraina, più della metà dei quali sono ferrovieri. La situazione di questi lavoratori rimane disastrosa e nel corso della guerra: 319 ferrovieri e 200 figli di ferrovieri sono stati uccisi e più di 70 feriti; 9.000 ferrovieri sono stati mobilitati nell’esercito e altri 10.000 sfollati interni; e 123 lavoratori hanno avuto la casa distrutta. Migliaia di figli di ferrovieri hanno ancora urgente bisogno di essere trasferiti.

I sindacati, compreso il sindacato dei ferrovieri e dei lavoratori edili dei trasporti dell’Ucraina (TURWTCU), continuano a rappresentare i propri membri nonostante le condizioni disperate, nonché ad assistere i bisogni delle forze di difesa ucraine e territoriali e ad aiutare i sindacalisti e le loro famiglie. TURWTCU rappresenta il 97% dei ferrovieri ucraini. Continua a leggere ““Il presidente Zelenskyy deve eliminare e abrogare immediatamente queste leggi”. – I sindacati chiedono la fine delle leggi contro i lavoratori in Ucraina”

E’ disponibile online Ecoscienza n. 5-6/2022 rivista di Arpae Emilia-Romagna

Ecoscienza n. 5-6/2022

Una nuova consapevolezza su aria e salute

Dagli studi sugli effetti dell’inquinamento atmosferico alle linee guida Oms

La proposta di nuova direttiva europea. Le relazioni con il cambiamento climatico.
Progetto Pulvirus. I risultati degli studi su Covid-19 e inquinamento

Vai a Ecoscienza 5-6/2022
Scarica il numero (.pdf)

Cgil Emilia-Romagna . I dati dell’Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia Romagna”

Conclude il suo primo anno di attività l’“Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia Romagna” costituito dalla CGIL Emilia Romagna per monitorare, attraverso i dati resi disponibili dall’INAIL, quanto avviene nella nostra regione riguardo alla sicurezza dei luoghi di lavoro.

Nel 2022 l’Osservatorio ha registrato:
• 81.170 infortuni denunciati (+9,6% rispetto ai 74.066 del 2021);
• 5.703 malattie professionali denunciate (+2,2% rispetto alle 5.578 del 2021);
• 88 denunce di infortunio con esito mortale (nel 2021 sono state 110).

I settori che nel 2022 hanno registrato il numero maggiore di morti sul lavoro in Emilia-Romagna sono:
• trasporto e magazzinaggio (21 infortuni mortali denunciati);
• agricoltura (11);
• costruzioni (7);
• commercio e riparazione (7)
• alloggio e ristorazione (5).

Dopo la crisi economica del 2020 a causa della pandemia, il 2021 ed il 2022 hanno rappresentato il tentativo di agganciare la ripresa, pur risentendo degli effetti della guerra in Ucraina.

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Il Green Deal e l’ondata di ristrutturazioni: una bomba ad orologeria di amianto per i lavoratori europei

 

Fonte:  ETUI 

Lunedì 6 febbraio 2023, i membri della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo inizieranno le discussioni sulla modifica della direttiva sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione all’amianto durante il lavoro (relazione Trillet-Lenoir). Con l’adozione del Green Deal europeo e l’ondata di ristrutturazioni per l’Europa, si prevede che entro il 2030 35 milioni di edifici saranno sottoposti a manutenzione, ristrutturati o altrimenti demoliti. Pertanto, tra i 4,1 e i 7,3 milioni di lavoratori nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni, nella gestione dei rifiuti e nei servizi antincendio saranno a maggior rischio di esposizione all’amianto nel prossimo decennio. Si prevede che questo numero aumenterà del 4% all’anno nei prossimi dieci anni. Poiché gli effetti nocivi sulla salute delle fibre di amianto inalate e delle malattie correlate all’amianto possono richiedere fino a 40 anni per manifestarsi, si prevede una quarta ondata di vittime dell’amianto.

L’UE ha la possibilità di eliminare in modo sicuro, una volta per tutte, questo pericoloso agente cancerogeno dall’ambiente edilizio europeo. Se l’UE non coglie l’opportunità della sinergia offerta dal Green Deal, dall’ondata di ristrutturazioni e dal piano di ripresa per l’Europa per risolvere questo problema, l’eredità mortale dell’amianto sarà trasmessa alla prossima generazione di lavoratori, abitanti e utenti degli edifici”, ha dichiarato Tony Musu, ricercatore senior dell’ETUI che segue il dossier amianto da oltre 20 anni.

L’amianto non è un problema del passato

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Crisi climatica: per i poveri ci sono sempre meno soldi per mettersi in salvo

Fonte ASVIS che ringraziamo

di Ivan Manzo

Da uno studio del Potsdam institute for climate impact research: poiché il cambiamento climatico incide anche sui livelli di reddito, i flussi migratori dai Paesi poveri sono aumentati meno di quanto si pensava.    2/2/23

L’aumento di temperatura, che a causa della crisi climatica innescata dall’attività umana continua a macinare record su record, sta generando una serie di impatti su tutte le economie del Pianeta. Sappiamo che i livelli di reddito influenzano i flussi migratori, e sappiamo che con l’aggravarsi del fattore climatico le persone sono più incentivate a spostarsi, dato che in molte zone rischiano la vita a causa della scarsità di risorse. Sul tema c’è però una novità.

Secondo lo studio “More people too poor to move: divergent effects of climate change on global migration patterns”, pubblicato il 17 gennaio da un team del Potsdam institute for climate impact research, il cambiamento climatico ha di sicuro aumentato il tasso di migrazione in tutto il mondo ma, almeno negli ultimi 30 anni, non al ritmo che ci si aspettava.

Il motivo è spiegato da Jacob Schewe, tra gli autori della ricerca: “Il cambiamento climatico riduce la crescita economica in quasi tutti i Paesi del mondo, ma ha effetti molto diversi se si considerano Paesi più poveri e Paesi più ricchi. In sostanza, la migrazione legata al cambiamento climatico è aumentata, ma lo ha fatto in misura minore di quanto ci si sarebbe potuto aspettare. Il motivo è amaro: nei Paesi poverimolte persone che hanno bisogno di migrare non hanno i mezzi finanziari per farlo. Non hanno altra scelta, dunque, che restare dove sono”.

In pratica le persone non possono sostenere i costi legati a uno spostamento, e questo perché la crisi climatica toglie la possibilità di tirarsi fuori dalla soglia di povertà. Un fatto che è particolarmente accentuato nel Sud del mondo. La mancanza di risorse finanziarie, inoltre, non consente a queste stesse persone di poter attivare dei processi di adattamento; tradotto: chi è costretto a restare non ha neanche come difendersi dagli impatti del cambiamento climatico.

Per rendere l’analisi focalizzata solo sui livelli di reddito, lo studio non prende in considerazione gli spostamenti causati dai disastri naturali e non tiene conto della migrazione interna (quella che avviene restando all’interno dei confini nazionali). Fatta questa fondamentale premessa, i ricercatori sostengono che “il recente cambiamento climatico abbia agito per aumentare la mobilità nelle parti più ricche del mondo – in particolare tra Paesi a reddito medio e quelli a reddito elevato – e per diminuire la mobilità nelle parti più povere”. Sono stati inoltre registrati scarsi effetti sui flussi migratori tra Paesi ricchi e Paesi poveri e, in particolare, non è chiaro se e quanto il cambiamento climatico abbia aumentato la migrazione dall’Africa o dall’Asia meridionale verso l’Europa, il Nord America o l’Australia e la Nuova Zelanda.

Guarda lo studio

 

Giovedì 02 Febbraio 2023

Amianto Zero . Un risultato possibile: Assemblea pubblica ad Alfonsine Sabato 4 marzo 2023

ASSEMBLEA PUBBLICA ALFONSINE
AMIANTO ZERO
UN RISULTATO POSSIBILE
MAPPATURE – BONIFICHE – SALUTE

Sabato 4 marzo 2023 – dalle ore 15.00 alle ore 18.00

ad ALFONSINE presso il Cinema Gulliver

Piazza della Resistenza, 2

Il Comitato Salviamo le api, salviamo noi – Progetto otto passi per l’ambiente di Alfonsine, l’Associazione Familiari e Vittime Amianto Emilia Romagna aps, la CGIL di Ravenna invitano la cittadinanza a partecipare. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Alfonsine.

scarica la locandina Scarica il testo del Volantino

Programma dell’iniziativa.

Quiet quitting: why doing less at work could be good for you – and your employer

Could quiet quitting be for you?
1st footage / Shutterstock

Nilufar Ahmed, University of Bristol

In many offices (not to mention on Zoom, Teams and Slack), employees and managers alike are whispering about the “great resignation”. The UK saw a sharp rise in people quitting their jobs in 2021, and one fifth of UK workers still say they plan to resign in the next year in search of greater job satisfaction and better pay.

If you’re unhappy at work, but leaving your job isn’t an option or there are no appealing alternatives, you may want to try “quiet quitting”. This trend of simply doing the bare minimum expected at work has taken off on TikTok and clearly resonated with young people.

It has also frustrated managers, with some reportedly concerned about their employees slacking off. But quiet quitting is not about avoiding work, it is about not avoiding a meaningful life outside of work.

The last 20 years have seen many people join a global culture of overwork, with unpaid labour becoming an expected part of many jobs. After multiple recessions and a global pandemic, millennials and generation z in particular often do not have the same job opportunities and financial security as their parents.

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Garattini: “Investire nel privato non giova alla salute pubblica”

Fonte Scienzainrete che ringraziamo

Privatocrazia: oltre il mantra della parità pubblico-privato in sanità è l’eloquente titolo di un convegno organizzato dall’Istituto Mario Negri di Milano lo scorso 6 febbraio, e che ha affrontato con nettezza la contraddittorietà di un sistema sanitario nato pubblico nel 1978 e poi scivolato in una problematico condominio con la sanità privata, che in regioni come la Lombardia ha decisamente preso il sopravvento su una controparte pubblica via via più debole e impoverita. La fondamentale legge 833 del 1978 aveva fatto dell’Italia un avamposto dell’applicazione del costituzionale diritto alla salute nel mondo intero, sancendo l’universalità della copertura del Servizio sanitario nazionale.

In questo momento, il nostro sistema sanitario è ancora effettivamente universale. Tuttavia, alcuni principi stanno venendo meno, come quello per il quale tutti i cittadini devono essere curati nello stesso modo. Non è così, in un’Italia dove non solo permangono, ma si acuiscono, disparità di assistenza tra regione e regione così gravi da portare a una differenza di 13 anni di vita in salute tra chi abita in Alto Adige e chi abita in Calabria.

Accesso negato nel pubblico, le scorciatoie nel privato

Anche la globalità delle prestazioni erogate è ormai messa in discussione: la gamma delle prestazioni in capo al servizio sanitario è molto ampia nel testo di legge ma, nella realtà, i LEA (livelli essenziali di assistenza) che avrebbero dovuto essere il “pavimento” sotto il quale non bisognava scendere, sono ora una chimera irraggiungibile in molte situazioni nazionali: LEA e LEP (livelli essenziali di prestazioni) sono ormai diritti esigibili per prestazioni non disponibili, in termini di presenza regionale, di tempi d’attesa e di qualità non sufficiente. Infine, i ticket sanitari sono differenziati per regione, pur su LEA identici. Continua a leggere “Garattini: “Investire nel privato non giova alla salute pubblica””

Cosa aspettarsi dalla prima agenzia europea di supervisione dell’Intelligenza Artificiale

Postiamo la traduzione effettuata con translator google di questo articolo pubblicato dalla Fondazione Algorithmwatch. Per un uso professionale o di studio si raccomanda l’utilizzo del testo in lingua originale.
La Spagna ha annunciato la prima agenzia nazionale per la supervisione dell’Intelligenza Artificiale. Nella sua forma attuale, il piano è molto favorevole all’industria e lascia poco spazio alla società civile.

CC-DI NOEL | FEANS

La Spagna vuole essere all’avanguardia nella regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale in Europa. “Non vogliamo essere testimoni ma protagonisti dei grandi cambiamenti digitali”, ha dichiarato in una recente intervista Carme Artigas, segretario di stato del governo spagnolo per la digitalizzazione e figura chiave in queste aspirazioni . Nei prossimi mesi, grazie anche al suo impegno, aprirà la prima agenzia nazionale del continente creata per supervisionare e controllare queste tecnologie con l’acronimo AESIA (che sta per Agencia Española de Supervisión de la Inteligencia Artificial ).

L’AI Act, un prossimo regolamento europeo attualmente in fase di negoziazione, richiederà molto probabilmente agli Stati membri di designare le autorità nazionali per monitorare la conformità. Sebbene la maggior parte dei paesi non abbia ancora spiegato come lo faranno, la Spagna ha già affermato che creerà un’entità indipendente dal governo, incaricata di supervisionare gli algoritmi del settore pubblico e privato.

La capacità di AESIA di porre il veto e sanzionare l’uso di sistemi potenzialmente dannosi sarà strettamente legata alla versione finale dell’IA Act che sarà approvata a Bruxelles. Le risorse disponibili e il funzionamento interno dell’agenzia sono attualmente oggetto di discussione all’interno del governo spagnolo. Ma la documentazione ufficiale e le fonti consultate da AlgorithmWatch per questo articolo permettono di abbozzare quelle che saranno le linee principali dell’agenzia. Continua a leggere “Cosa aspettarsi dalla prima agenzia europea di supervisione dell’Intelligenza Artificiale”

La Russia legalizza una massiccia raccolta di DNA senza supervisione

 

FONTE: HUMAN RIGHTS WATCH 

La nuova legge è un attacco al diritto alla privacy

di Aleks Lochmutov

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato ieri una legge che estende la raccolta obbligatoria di dati sul DNA a milioni di persone. A chiunque sia sospettato di qualsiasi crimine verrà raccolto il proprio DNA e coloro che sono stati condannati o condannati alla detenzione amministrativa per un reato minore avranno il proprio profilo del DNA archiviato in un database statale a vita.

Questa nuova legislazione rafforza il massiccio sistema di sorveglianza della Russia e sferra un altro colpo al diritto alla privacy. Il governo prevede di raccogliere il DNA di almeno 1,8 milioni di persone ogni anno. Nel 2019, i tribunali russi hanno imposto quasi un milione di condanne alla detenzione amministrativa e 620.000 condanne penali, il che indica la portata prevista delle misure dopo che la legge entrerà pienamente in vigore nel 2025. I reati amministrativi includono la partecipazione a riunioni “non autorizzate”, reati stradali, ubriachezza pubblica e mancato pagamento di una multa minore. Continua a leggere “La Russia legalizza una massiccia raccolta di DNA senza supervisione”

Cruscotto di monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali – Nuova sezione sugli infortuni mortali

Fonte CIIP

Open Data Inail – Cruscotto di monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali – Nuova sezione sugli infortuni mortali.

Sul cruscotto sono stati aggiornati i dati pubblicati da Inail a dicembre 2022. Sono ora disponibili i dati consolidati su infortuni e MP (estrazione del 31 ottobre 2022) e i dati degli addetti Inail 2021. Una nuova sezione sugli infortuni mortali ne analizza i trend in costante aumento nel 2021 rispetto ai livelli pre COVID 2019, al netto dei decessi dovuti al Covid 19 e tenendo conto che nel 2021 sono diminuiti sensibilmente gli infortuni accaduti nelle strade a causa dei diversi lockdown.

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L’affondamento della portaerei San Paolo

Fonte:   IBASECRETARIAT  

Laurie Kazan Allen

6 febbraio 2023. Ambientalisti, attivisti ed esperti legali di tutto il mondo sono rimasti scioccati dalla notizia che la Marina brasiliana aveva effettuato una serie di esplosioni il 3 febbraio 2023 per affondare la São Paulo, la sua ex ammiraglia. 1 È stato affermato che il presidente brasiliano Lula da Silva ha firmato i piani della Marina nonostante le obiezioni del ministro dell’Ambiente e del cambiamento climatico Marina Silva, di altri membri della nuova amministrazione e dei sostenitori del Partito dei lavoratori. Sotto il predecessore di Lula, il presidente Bolsonaro, prevaleva un’agenda anti-ambientale; Lula aveva promesso di invertire la distruzione ambientale. Dopo solo un mese in carica, i brasiliani hanno buone ragioni per dubitare delle sue intenzioni.

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Brasile . Gli ambientalisti affermano che l’affondamento della portaerei Sao Paulo dismessa è il risultato di una sequenza di gravi errori.


(Wikifoto)

Secondo diversi quotidiani brasiliani l’affondamento della portaerei non può essere archiviato come un atto di ordinaria amministrazione da dimenticare rapidamente.
Diversi ambientalisti intervistati hanno rilevato che la decisione dell’affondamento è stata presa senza un’adeguata valutazione dei rischi ambientali che deriveranno dalla diffusione delle sostanze chimiche componenti le vernici ( metalli, solventi, ecc ) mercurio derivante dalle migliaia di lampade, fluidi dielettrici dagli impianti elettrici, amianto e altre.(1)
Secondo la Presidente di Abrea Fernanda Giannasi l’affondamento di centinaia di tonnellate di amianto contenute nello scafo avrà impatti non ancora conosciuti sul bio sistema marittimo.
Questa operazione decisa da uno stato sovrano rappresenta un precedente pericoloso in quanto viola almeno tre trattati internazionali:

– La Convenzione di Basilea del 1992
– La Convenzione sulla prevenzione dell’inquinamento marino dovuto allo scarico di rifiuti e altri materiali, nota anche come Convenzione di Londra, 1972;- Convenzione di Stoccolma del 2001 sugli inquinanti organici persistenti.

Per la ragione dei costi che avrebbe richiesto lo smantellamento in sicurezza in un cantiere attrezzato si è scelto di affondare la nave: una procedura corretta sarebbe stata quella di condurre la nave in un cantiere per la dismissione con il recupero del metallo e la inertizzazione e rimozione degli inquinanti chimici. Dopo il respingimento da parte della Turchia in ragione delle lotte dei lavoratori del cantiere cui era destinata per lo smantellamento, la portaerei è stata in viaggio per l’Atlantico per cinque mesi fino alla decisione dell’affondamento da parte della Marina brasiliana. Oltre ai problemi ambientali nell’oceano che difficilmente saranno monitorati il problema più grave di questa scelta del governo brasiliano è rappresentato dal fatto che questa scelta di dismissione “a basso costo” della nave potrebbe diventare una prassi diffusa praticata anche da altri paesi.

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INRS. 1,3-Butadiène, quelles expositions pour cet agent cancérogène ?

FONTE  INRS 

Enseignements de la campagne de mesure de l’exposition professionnelle en entreprise

Le 1,3-butadiène est un gaz incolore classé comme cancérogène et mutagène auquel peuvent être exposés les salariés notamment dans les secteurs de la pétrochimie et de la chimie. L’INRS vient de publier les résultats d’une campagne nationale de mesures des expositions professionnelles menée dans 18 secteurs d’activités. Parmi les enseignements à en tirer, l’objectif est notamment de réduire les expositions au niveau le plus faible possible.

Le 1,3-butadiène est un gaz, incolore, que l’on peut rencontrer dans les secteurs de la pétrochimie ou de la chimie (raffineries, chimie fine, fabrication de caoutchoucs synthétiques ou de thermoplastiques…). Il peut également être retrouvé sous forme de traces dans les gaz de pétrole liquéfiés. Il peut aussi être relargué par des matériaux fabriqués à base de butadiène. Continua a leggere “INRS. 1,3-Butadiène, quelles expositions pour cet agent cancérogène ?”

Mario Agostinelli: Rinnovabili subito per fermare il clima

Fonte Inchiestaonline

In un lungo e documentato articolo un gruppo di scienziati e tecnici statunitensi del PNAS (v.  https://doi.org/10.1073/pnas.2123486119 ) valuta il rischio pagato in adattamento e aggravamento climatico in funzione della rapidità con cui si rendono operative le fonti rinnovabili per abbattere le emissioni fossili. Il testo, ricco di grafici e di tabelle, rileva come non sia stato ancora sufficientemente discusso un bilancio relativo alla quantità di energia e materiali “sporchi”, che continueranno a causare inquinamento e surriscaldamento anche solo per costruire e rendere operativi nuovi impianti alimentati da acqua, sole e vento, oltre ad allestire batterie, nuovi sistemi di reti elettriche locali, fino a barriere costiere a riparo dell’innalzamento dei mari.

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Cosa sta succedendo alla portaerei brasiliana Sao Paulo, una nave di 34000 tonnellate da demolire ?

 

Cosa sta succedendo alla portaerei brasiliana Sao Paulo, una nave di 34000 tonnellate da demolire, rifiutata dai cantieri turchi dopo le proteste dei lavoratori in ragione dell’amianto e delle tonnellate di altre sostanze nocive ? Ora si trova nell’atlantico e si prevede che verrà fatta affondare nell’oceano dalla Marina brasiliana. La Marina brasiliana ha dichiarato di non avere altra scelta che affondare la nave in acqua a circa 5.000 metri (2.700 braccia) di profondità a 350 chilometri (217,48 miglia) al largo all’interno della zona economica esclusiva del Brasile. E’ palese che vi sarà nel tempo il rilascio dei fluidi tossici come pcb e altre sostanze nocive. Secondo fonti di stampa brasiliana la nave potrebbe rilasciare metalli pesanti derivanti dalle vernici, residui di mercurio dalle migliaia di lampade, ecc.     L’affondamento ” controllato” dovrebbe avvenire nelle prossime settimane. Fonti: diversi media brasiliani .

  1. Governo anuncia que porta-aviões São Paulo, maior navio que Marinha já possuiu, será afundado em alto mar
  2. La Marina de Brasil planea hundir al portaaviones São Paulo
  3. Sucata de porta-aviões brasileiro com material tóxico navega sem rumo; navio será afundado?

 

Osha. europa . Servizi di sicurezza e prevenzione della salute sul lavoro / esperti in Europa

Fonte : Osha.eu

Parole chiave:

Questo documento di discussione contribuisce all’attuale dibattito sul ruolo dei servizi di prevenzione nel sostenere il rispetto sostanziale degli standard di sicurezza e salute sul lavoro (SSL).

Esamina il ruolo della pratica professionale in materia di SSL nei luoghi di lavoro dell’UE nel 21° secolo. Ciò viene fatto in relazione al più ampio discorso sul ruolo dell’aiuto professionale nel raggiungimento di una conformità sostanziale, contribuendo così anche a identificare i limiti delle conoscenze attuali e le questioni chiave per la politica e la ricerca future. 

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