INRS. Batteries au lithium : des ressources pour aider les entreprises à prévenir les risques

Fonte : INRS.FR 

L’utilisation des batteries au lithium peut présenter des risques pour la santé et la sécurité des opérateurs. Pour accompagner les entreprises dans leur démarche de prévention l’INRS propose de nombreuses ressources. Avec l’ajout d’un reportage vidéo et de deux fiches pratiques de prévention, l’offre d’information s’enrichit encore.

Un nombre important d’entreprises utilisent au quotidien des batteries au lithium, pour répondre aux besoins d’équipements portables (téléphones, ordinateurs, outillage…), de transport électrique (trottinettes, vélos, voitures…) ou de stockage d’énergies renouvelables. Les utilisateurs de ces batteries peuvent être exposés à certains risques professionnels.

Ces risques peuvent :

  • être inhérents à la batterie, qu’elle soit neuve ou usagée : risques électriquesrisques liés à la manutention dus au poids des batteries
  • être liés aux substances qui la composent : exposition à des agents chimiquesincendie et explosion
  • survenir en cas de dysfonctionnement dû à un défaut de fabrication ou lié à un usage ou à une contrainte non conforme à l’utilisation définie par le fabricant (utilisation d’un chargeur non adapté, surcharge ou choc par exemple).

Pour accompagner les entreprises dans la prévention des risques liés à l’utilisation de batteries au lithium, l’INRS propose depuis 2021 une offre d’information sur la prévention des risques ou sur les bonnes pratiques à mettre en œuvre lors de l’utilisation courante de batteries au lithium.

De nouvelles ressources

Pour compléter l’offre d’information déjà existante, l’INRS met aujourd’hui à disposition :

  • une vidéo qui montre le quotidien d’une entreprise qui gère un parc de trottinettes électriques

 

  • deux fiches « Solutions de prévention » avec les bonnes pratiques à respecter quand on charge une batterie au lithium ou que l’on manipule des batteries endommagées.

Il metaverso è un problema di lavoro

 

fonte immagine: wikimedia creative commons

Fonte : ETUI

Autori
Antonio Aloisi
Valerio De Stefano

Il metaverso è stato discusso solo da un punto di vista high-tech, ma solleva seri problemi di lavoro.

A metà gennaio, la notizia che Microsoft stava investendo quasi 70 miliardi di dollari nel Metaverso ha fatto notizia. Eppure questo era solo l’ultimo esempio di una serie di massicci investimenti di questo tipo. Aziende tecnologiche come Google ed Epic Games, marchi come Gucci e Nike e persino rivenditori come Walmart si stanno lanciando e persino plasmando il metaverso. E, naturalmente, solo pochi mesi fa, Facebook ha cambiato il suo nome in ”  Meta  ” per significare il suo impegno.

Continua a leggere “Il metaverso è un problema di lavoro”

PdE . Rivista di psicologia applicata all’emergenza, alla sicurezza e all’ambiente ISSN 2531-4157

Indice del numero 62

– Grandi eventi a lezione dalla pandemia
(Antonio Zuliani & Wilma Dalsaso)
Come la pandemia ci suggerisce di cambiare le strategie comunicative per eventi con grande presenza di persone.

– Cultura della sicurezza e progettazione dei luoghi di lavoro
(Thomas Perotti)
Una delle attività che si possono mettere in campo per sviluppare la cultura della sicurezza consiste nel realizzare ambienti di lavoro che favoriscano i comportamenti del personale più sicuri e supportino l’acquisizione di buone abitudini.

– Quando diciamo Design for All … di che cosa parliamo?
(Marcella Gabbiani)
Design for All non è una formula, bensì un modo di intendere la progettazione che ha significative ricadute sul benessere delle persone e sulla stessa sicurezza sul lavoro.

– Lavorare a distanza: ufficio casalingo o mobile? Effetti e conseguenze dei diversi setting lavorativi
(Pietro Iacono Quarantino)
Al fine di avviare una riflessione sullo sviluppo che dovrà avere lo Smart Working presentiamo un’importante ricerca che prende in esame diverse forme di “smart working”.

Per scaricare il file pdf della Rivista Clicca QUI

Ukraine: the world’s defence giants are quietly making billions from the war

Fonte:The Conversation

Peter Bloom, University of Essex

The Russian invasion of Ukraine has been widely condemned for its unjustified aggression. There are legitimate fears of a revived Russian empire and even a new world war. Less discussed is the almost half trillion dollar (£381 billion) defence industry supplying the weapons to both sides, and the substantial profits it will make as a result.

The conflict has already seen massive growth in defence spending. The EU announced it would buy and deliver €450 million (£375 million) of arms to the Ukraine, while the US has pledged US$350 million in military aid in addition to the over 90 tons of military supplies and US$650 million in the past year alone.

Put together, this has seen the US and Nato sending 17,000 anti-tank weapons and 2,000 Stinger anti-aircraft missiles, for instance. An international coalition of nations is also willingly arming the Ukrainian resistance, including the UK, Australia, Turkey and Canada.

Continua a leggere “Ukraine: the world’s defence giants are quietly making billions from the war”

Genocidio e oppressione visti attraverso un filtro dall’amianto

Fonte :  Blog LKA 

di  Laurie Kazan Allen

3 marzo 2022

Mentre guardavamo l’attacco del 2001 al World Trade Center svolgersi davanti ai nostri occhi in TV, il mondo tratteneva il respiro e aspettava. 1 Come tutti gli altri, ero paralizzato dalla paura per il destino di tutti coloro che si trovavano negli aerei dirottati e negli edifici attaccati. In attesa di notizie, non ho ritenuto opportuno diffondere informazioni sulla presenza di amianto negli edifici. I voraci imputati dell’industria dell’amianto, tuttavia, non ebbero tale rimorso e iniziarono a far circolare notizie spazzatura sul disastro quasi immediatamente.

Oggi mi siedo davanti allo schermo del mio computer e alla TV, ancora una volta paralizzato da ciò che vedo svolgersi davanti ai miei occhi. Ero ben consapevole della guerra commerciale che gli interessi dell’amianto dell’Europa orientale avevano dichiarato all’Ucraina e della loro feroce determinazione a impedire all’Ucraina di vietare l’amianto in preparazione all’adesione all’Unione europea, ma non avevo idea di come sarebbero andate a finire queste e altre questioni.

Continua a leggere “Genocidio e oppressione visti attraverso un filtro dall’amianto”