Mai più a ferragosto. Storia di un infortunio mortale

Fonte DORS.IT che ringraziamo

Riprendiamo dal DORS  questa storia d’infortunio mortale, la novantesima del Repertorio delle storie d’infortunio scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro che partecipano al Progetto

” Identificare cause e soluzioni degli infortuni lavorativi. Il modello  comunità   di pratica e narrazione  ” 

Riteniamo per davvero importante questa iniziativa  e vogliamo contribuire a  fare conoscere  questo lavoro prezioso che alimenta le conoscenze utili alle pratiche di prevenzione. editor

 

Franco ha 65 anni, ha fatto l’autotrasportatore per tutta la vita ma, da alcuni anni, si è messo in proprio. Compra mezzi di trasporto e attrezzature e casa sua diventa il luogo in cui svolge la sua attività. Manca poco a ferragosto, Franco vuole abbellire il cortile di casa piantando alcune palme dentro grandi fioriere di cemento. Per farlo si serve dell’autogru facendosi aiutare da Rexha, un’autista che, da qualche giorno, aveva cominciato a lavorare con lui. Ma quel giorno qualcosa va storto.

Questa è la novantanovesima storia aggiunta al repertorio delle storie di infortunio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che partecipano al progetto “Identificare cause e soluzioni degli infortuni lavorativi Il modello comunità di pratica e narrazione“.

Vai al repertorio delle storie di infortunio, leggi direttamente la sintesi della storia o la storia completa “Mai più a ferragosto“.

Fattori di rischio di cancro in Europa: scopri i primi risultati dell’indagine sull’esposizione dei lavoratori dell’EU-OSHA

Per contribuire alla lotta contro il cancro professionale, l’EU-OSHA ha condotto un’indagine sull’esposizione dei lavoratori sui fattori di rischio del cancro (WES) in Europa. L’obiettivo è identificare meglio i fattori di rischio sul posto di lavoro che possono portare alla malattia, fornendo dati aggiornati e completi che possano essere utilizzati per la prevenzione, la sensibilizzazione e l’elaborazione delle politiche.

Migliaia di lavoratori in sei Stati membri dell’UE (Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Ungheria e Finlandia) sono stati intervistati per stimare la loro probabile esposizione a 24 fattori di rischio di cancro noti, che includono prodotti chimici industriali, sostanze e miscele generate da processi, insieme a fattori fisici fattori di rischio.

L’indagine rivela che le radiazioni UV e le emissioni diesel sono le esposizioni più frequenti al rischio di cancro nei luoghi di lavoro europei. I primi risultati offrono anche uno sguardo sui preziosi dati che possono essere ottenuti da WES.  

Leggi il comunicato stampa

Esplora i primi risultati e il riepilogo della metodologia

Scopri di più nella nostra  nuova sezione web dedicata al WES

Un saggio importante. IL SALARIO MINIMO LEGALE COME STRUMENTO DI ATTUAZIONE COSTITUZIONALE

IL SALARIO MINIMO LEGALE COME STRUMENTO DI ATTUAZIONE COSTITUZIONALE di Federico Martelloni

Professore ordinario di Diritto del lavoro Università Alma Mater Studiorum di Bologna

Sommario: 1. La questione del salario minimo nel dibattito della Costituente; 2. La costituzionalizzazione del salario minimo convenzionale nella prassi giurisprudenziale; 3. Frammentazione della rappresentanza sindacale, contrattazione pirata e dumping salariale; 4. Una legge sul salario minimo come argine al lavoro povero: limiti e prospettive; 5. Dalla direttiva UE sul salario minimo alle recenti proposte di legge in Italia; 6. L’opportunità di introdurre un salario minimo legale, oggi.

Per leggere il saggio e scaricare il file pdf  clicca QUI 

COP28: a year on from climate change funding breakthrough, poor countries eye disappointment at Dubai summit

Lisa Vanhala, UCL

At the COP27 summit in Sharm El-Sheikh, Egypt, an agreement to establish a loss and damage fund was hailed as a major breakthrough on one of the trickiest topics in the UN climate change negotiations. In an otherwise frustrating conference, this decision in November 2022 acknowledged the help that poorer and low-emitting countries in particular need to deal with the consequences of climate change – and, tentatively, who ought to pay.

This following year has seen more extreme weather records broken. Torrential rains created flooding which swept away an entire city in Libya, while wildfires razed swathes of Canada, Greece and the Hawaiian island of Maui.

As these events become routine worldwide, the case grows for an effective fund that can be set up quickly and help those most vulnerable to climate change. But after a year of talks, the fund has, so far, failed to materialise in the way that developing countries had hoped.

I’m writing a book on UN governance of loss and damage, and have been following the negotiations since 2013. Here’s what happened after the negotiators went home and what to watch out for when they return, this time at COP28 in Dubai.

Big questions

Many questions were raised and left unresolved in Sharm El-Sheikh. Among them: who will pay into this new fund? Where will it sit? Who will have power over it? And who will have access to the funding (and who won’t)?

A transitional committee with 14 developing country members and 10 developed country members was appointed by the UN to debate these questions after COP27. The committee has met regularly over the last year, but at its fourth meeting at the end of October – scheduled as the last session – important questions surrounding the fund, such as who should host and administer it, remained. Discussions broke down without an agreement.

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La CES lancia il suo manifesto per le elezioni europee del 2024

Fonte ETUI 

( la traduzione è stata effettuata con google translator)

La CES ha pubblicato il suo manifesto per le elezioni europee del 2024, contenente 12 impegni per “Realizzare un trattamento equo per i lavoratori” , che presenterà al Parlamento europeo il 15 novembre 2023. Vedi sotto per il testo completo. 

La Confederazione Europea dei Sindacati (CES) rappresenta oltre 45 milioni di lavoratori e le loro 93 organizzazioni sindacali nazionali e 10 federazioni sindacali europee.

Le elezioni del Parlamento europeo del 2024 sono le elezioni parlamentari europee più importanti da molti anni. Determineranno se l’Europa rimarrà sulla strada del progresso e della solidarietà che abbiamo visto nella sua risposta alla crisi del Covid-19 e sosterranno i lavoratori e le loro comunità in tutto il continente; o se tornerà all’austerità, con i suoi attacchi ai lavoratori.

La CES e le sue organizzazioni affiliate valorizzano la propria autonomia. Questo manifesto è un invito a sostenere gli impegni elencati di seguito come visione per l’Europa per i prossimi cinque anni.

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In questa puntata: La salute richiede la pace. Come evitare un mondo climatico distopico…..

Connessioni 5

18 novembre 2023

fatti, eventi, report di ricerca e dati per capire meglio cosa succede nel campo della prevenzione e della salute negli ambienti di vita e di lavoro.

In questa puntata della Rubrica vi offriamo documentazione su:

– Il diritto universale alla salute richiede la pace e rifiuta la guerra
– Per evitare un futuro climatico distopico, dobbiamo prima immaginare il mondo che vogliamo
– La violence environnementale de l’économie fossile
– Regione Emilia-Romagna. Proteggersi dai rischi, nel linguaggio dei segni.
– Convegno nazionale agricoltura 2023: Taranto, 26 ottobre 2023.

Il diritto universale alla salute richiede la pace e rifiuta la guerra
E’questo il titolo del documento promosso dalla AIE Associazione Italiana di Epidemiologia alla elaborazione del quale hanno partecipato venti società scientifiche  che fanno riferimento al campo della salute e della sanità. E’ un primo passo importante. Nel documento si afferma: ” In qualità di società scientifiche di area sanitaria, dati i nostri obblighi professionali incentrati sulla tutela e la promozione della salute, sentiamo urgente la necessità di esprimerci pubblicamente e congiuntamente a favore della pace e contro la guerra in tutte le aree del pianeta.

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Nota dei Presidenti delle Associazioni scientifiche sul testo del Ddl di modifica del D.Lgs 81/08

Pubblichiamo la nota che i Presidenti delle Associazioni scientifiche SIML, CIIP, AIPMEL, ANMA hanno inviato alle Autorità di Governo rispetto alla valutazione del DdL che contiene modifiche al D.lgs 81/2008. Il testo del DdL proposto dal governo è stato inviato per urgente esame alla Conferenza Unificata Stato-Regioni. Il DdL apporta all’art.2 diverse modifiche al D.Lgs 81/08. Riteniamo che si debba prestare la massima attenzione all’apertura da parte del governo di questo percorso d’urgenza per un intervento di modifiche normative che richiederebbero consultazioni approfondite e accuratezza prima di modificare le norme in materia di salute e sicurezza nel lavoro. Rinviamo alle pagine del sito della CIIP che contiene la documentazione in merito.

LETTERA DdL LAVORO

Per scaricare il file pdf della nota clicca QUI 

La documentazione completa  è scaricabile dal sito della CIIP 

Scheda INRS . Valutare i rischi di esposizione professionale al radon. Misurare l’attività volumetrica del radon nell’aria durante l’inverno

FONTE:  INRS – FRANCE

 

Tutte le aziende devono interrogarsi sulla presenza del radon nei luoghi di lavoro e includere nel proprio documento unico la valutazione dei rischi professionali legati all’esposizione a questo gas naturale radioattivo.Valutare i rischi di esposizione professionale al radon

Misurare l’attività volumetrica del radon nell’aria durante l’inverno

Tutte le aziende devono valutare il rischio di esposizione al radon, in particolare nei locali di lavoro situati nel seminterrato o al piano terra degli edifici. Questo gas radioattivo naturale è presente ovunque. Tuttavia, l’esposizione al radon è la seconda causa di cancro ai polmoni in Francia, dopo il tabacco. Le misurazioni dovrebbero essere effettuate preferibilmente in inverno.Il radon, emesso naturalmente dal suolo, è presente ovunque sulla superficie terrestre. Pertanto, si trova negli spazi interni a livelli di concentrazione che dipendono da diversi parametri di cui bisogna tenere conto nella valutazione. Tra questi parametri troviamo la zona potenziale radon del comune, l’efficacia del sistema di ricambio dell’aria o anche la presenza di fattori che favoriscono l’ingresso del radon negli edifici (pavimento in argilla, locali in depressione, passaggio di condotti tecnici, ecc.). ).

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Regione Emilia-Romagna. Proteggersi dai rischi, nel linguaggio dei segni. La nuova collana di video prodotti in collaborazione con ENS Emilia-Romagna

Fonte : Protezione Civile ER 

Cosa fare in caso di terremoto, alluvione, incendi di bosco, e una guida al portale Allertameteo ER, ora accessibili a tutti

Bologna – La prevenzione riguarda tutti e deve essere accessibile a tutti. E’ ora disponibile una nuova collezione di video sui rischi e le norme di autoprotezione realizzata per le persone con disabilità sensoriali, nel linguaggio dei segni LIS .
Questa operazione è stata resa possibile grazie al supporto di ENS, Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi Emilia-Romagna  che ha collaborato con l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, nell’ambito della Campagna nazionale Io Non Rischio sulle buone pratiche di protezione civile 

I materiali divulgativi sono stati tradotti nella lingua dei segni grazie al coinvolgimento di un operatore sordo ENS. Per garantire la piena accessibilità, i video sono stati provvisti di sottotitoli e audiodescrizione così da favorirne l’usabilità.

Per accedere a questi  materiali divulgativi  vai alla fonte : CLICCA QUI 

 

 

18/10/2023 – Tavolo Tecnico Ministero modifica D.Lgs. 81/2008

 

Fonte C.I.I.P – Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione

” Pubblichiamo il Rapporto della Riunione che si è svolta il 18 ottobre 2023, presso la sala Giugni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in via Vittorio Veneto, 56 – Roma.

Trattasi della seconda sessione di lavoro del tavolo tecnico volto a esaminare proposte di riforma e a incentivare azioni di promozione in materia di sicurezza sul lavoro.In particolare, l’obiettivo del tavolo tecnico è di valutare alcune proposte di modifica al D.Lgs. 81/2008 al fine di adeguarlo e meglio contestualizzarlo alle nuove esigenze e sfide del mondo del lavoro e alle ripercussioni di questo sulla tutela della salute dei lavoratori, tenendo anche conto delle esperienze e delle indicazioni delle società professionali e scientifiche del settore, da sottoporre all’attenzione del Ministro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per iniziative normative da intraprendere.”

È possibile scaricare il rapporto completo dell’evento cliccando qui.

Per evitare un futuro climatico distopico, dobbiamo prima immaginare il mondo che vogliamo

 

Fonte :  Znetowork 

Come attivista per il clima che lotta contro le politiche lente, le influenti compagnie petrolifere e l’apatia del pubblico, mi concentro principalmente nel fermare un futuro che non voglio. Temo un futuro in cui i combustibili fossili non verranno gradualmente eliminati in tempo, il che porterà alla distruzione ecologica e alla destabilizzazione della società a causa del cambiamento climatico.

Tuttavia, trovo che individuare il futuro che vogliamo  sia  spesso molto più difficile nel movimento per il clima. Immaginare questo futuro climatico pieno di speranza è una pratica essenziale perché aiuta a sostenere i nostri movimenti, informa la nostra difesa e ispira l’azione.

È abbastanza facile immaginare un mondo in cui non si interviene in tempo sulla crisi climatica. La narrazione che circonda il nostro clima e il  futuro è prevalentemente distopica. Non cercare oltre un lungo elenco di film, spettacoli, opere d’arte e libri distopici ambientati in una terra desolata ecologica del prossimo futuro. Questi cliché mediatici sono popolari e vengono mostrati in successi al botteghino come  Interstellar ,  Blade Runner  e il film  “The 100”.  Molti di noi stanno sperimentando un assaggio di una terrificante distopia mentre assistiamo alla devastazione derivante dall’intensificarsi dei disastri naturali e dell’inquinamento.  Molte persone credono che siamo già condannati . All’interno di questa mentalità, il movimento per il clima è sfidato a creare contronarrazioni a questa aspettativa di catastrofe.

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CONDANNATO IL RLS RITENUTO CORRESPONSABILE DI UN INFORTUNIO MORTALE

Fonte :  Vegaengineering che ringraziamo 

La Cassazione Penale, con la sentenza n. 38914 del 25 settembre 2023, ha confermato la sentenza della Corte di Appello di Bari: anche il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) è stato ritenuto responsabile di omicidio colposo per l’infortunio mortale di un lavoratore dipendente. Il lavoratore infortunato, assunto come impiegato tecnico, svolgeva anche funzioni di magazziniere, senza essere stato adeguatamente formato e addestrato, in particolare per l’uso del carrello elevatore. Ed è proprio mentre stava svolgendo operazioni legate all’attività di magazziniere che veniva investito da un carico di tubolari di acciaio rimanendone vittima.

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Speranza (e dove trovarla)

9 novembre 2023

Fonte  LKA  

 

Autrice : Laurie Kazan Allen

Avendo studiato per oltre trent’anni il panorama mondiale dell’amianto, posso dire con certezza che non si ottengono successi dall’oggi al domani. Ogni pietra miliare legislativa, svolta giudiziaria e scoperta medica è il risultato di anni di scrupoloso lavoro. Spesso, quello che si potrebbe considerare un fatto compiuto – come un divieto nazionale sull’amianto – viene contrastato e talvolta addirittura ribaltato dalle pressioni esercitate da interessi acquisiti.

Il modo migliore per predire il futuro è studiare le foglie di tè – in questo caso, i piccoli barlumi di speranza segnalati dai recenti sviluppi in luoghi come Ucraina, Cambogia, Cina, Russia e Belgio.

Dopo anni di lavoro da parte del Ministero della Salute ucraino, delle organizzazioni non governative e dei gruppi della società civile, il divieto sull’amianto in Ucraina è finalmente entrato in vigore il 1° ottobre 2023. Commentando questa notizia il parlamentare gallese Mick Antoniw, lui stesso di origini ucraine, ha dichiarato:

“Sono entusiasta di sapere che gli sforzi degli ucraini sono riusciti a superare gli ostacoli giudiziari, legali, sociali ed economici posti sulla loro strada dai profittatori di amianto in patria e all’estero. Il fatto che ciò sia stato raggiunto in un periodo in cui il Paese era in guerra con la Russia rende questo risultato ancora più straordinario”. 1

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Consiglio dell’Unione Europea: approvato il testo della Direttiva che riduce i limiti di esposizione all’amianto per i lavoratori.

Riprendiamo dal sito di AFeVA che ringraziamo:
Bologna, 2 novembre 2023

23 ottobre 2023. E’ arrivato alla conclusione (manca solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea) la Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro.

Scarica il testo approvato

Scarica la vecchia direttiva 2009/148/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 Novembre 2009

Il 20 ottobre 2021 il Parlamento Europeo con 675 voti favorevoli, 2 contrari e 26 astensioni approvava una risoluzione a protezione dei lavoratori dall’amianto e di raccomandazione alla Commissione Europea di legiferare coerentemente .

Il 28 settembre 2022, la Commissione Europea ha avanzato una Proposta di Direttiva che modifica l’attuale direttiva UE sull’amianto indirizzata al Parlamento Europeo, agli Stati membri con la Commissione che chiede una rapida approvazione. Una volta adottata, gli Stati membri avranno due anni per recepire la direttiva nel diritto nazionale.

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Perché gli infortuni sul lavoro non calano come dovrebbero?

 

 

Fonte:   ilmanifesto in rete

Autore: Maurizio Mazzetti che ringraziamo 

Senza qui riprendere una più dettagliata analisi sulla numerosità degli infortuni, anche nel problematico ma indispensabile confronto con numero di occupati/ore lavorate (per il quale si rinvia a precedenti articoli), è evidente che nonostante tutti gli strumenti messi in campo, o comunque disponibili, la situazione complessiva non è soddisfacente e ormai da tempo sostanzialmente stabile; ed per di più assistiamo ad uno scoraggiante ripetersi di infortuni mortali o gravi con le medesime cause e circostanze.

Ma allora, cos’è che non funziona, perché i risultati non sono quelli attesi?  Ci possono essere tante risposte, magari tutte vere, perché il fenomeno ha molte cause, e non è detto che, come scriveva Pareto, ad un piccolo numero di cause corrisponda sempre un elevato numero di effetti. Ma riepiloghiamo, a mo’ di riassunto di tutti i precedenti articoli gli strumenti disponibili. Abbiamo in primo luogo tutti quelli in qualche modo obbligatori, assistiti da una qualche sanzione giuridica:

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E’ disponibile dal sito UNEP il Report “Adaptation Gap Report 2023” .

 

UNEP è il Programma delle Nazioni Unite che promuove Il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) è la principale autorità mondiale in materia di ambiente.

“La missione dell’UNEP è ispirare, informare e consentire alle nazioni e ai popoli di migliorare la propria qualità di vita senza compromettere quella delle generazioni future.
UNEP afferma ” Nel 2023 sono stati battuti i record di temperatura, mentre tempeste, inondazioni, siccità e ondate di calore hanno causato devastazioni. Nel Rapportp si afferma che …inadeguati investimenti e pianificazione per l’adattamento al clima lasciano il mondo esposto) rileva che i progressi nell’adattamento al clima stanno rallentando quando invece dovrebbero accelerare per recuperare gli impatti dei cambiamenti climatici in aumento….”

Per scaricare il Report vai al sito UNEP

Segnaliamo altresì questo articolo pubblicato da Economia Circolare che descrive e commenta i contenuti del Rapporto UNEP:

Il report UNEP sull’adattamento ribadisce che il mondo è impreparato alla crisi climatica

Santé mentale dégradée des jeunes : chronique d’une crise annoncée

Maria Melchior, Inserm

Pandémie de Covid-19, guerre en Ukraine, guerre entre Israël et le Hamas, attentats terroristes, assassinats d’enseignants, crise climatique, intensification du rythme scolaire et de travail – la santé mentale des jeunes, exposés à ces évènements violents, semble au plus bas et a rarement autant été un objet de débat public.

Que sait-on réellement des difficultés psychologiques des adolescents et jeunes adultes en France ? Quels sont les groupes les plus à risque ? Quelles peuvent être les raisons de cette dégradation ? Que faire pour que les choses s’améliorent ?

Avant même le Covid, un risque de dépression élevé chez les collégiens et lycéens français

Grâce à un appareil statistique robuste, la santé mentale des collégiens et des lycéens en France est documentée depuis plus de 20 ans. Mais la plupart de ces données restent méconnues du grand public.

L’étude Enclass, qui fait partie du dispositif d’enquête européen Health and Behavior in School-Aged Children (HBSC) et qui a interrogé environ 11 000 jeunes a montré qu’en 2018, 32 % des élèves de 4e et 3e étaient à risque de dépression, en particulier les filles (41 % vs. 23 % des garçons). Respectivement 13 % et 5 % des filles et des garçons avaient des symptômes nécessitent des soins.

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La funzione di consultazione e di controllo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

 

Fonte Puntosicuro

di   Rolando Dubini, penalista Foro di Milano, cassazionista

La sentenza della Corte di Cassazione di seguito analizzata, del 2017 ma oggi particolarmente istruttiva, fa riferimento alla funzione che il legislatore ha voluto attribuire al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) nei luoghi di lavoro. Il RLS, ha precisato infatti la suprema Corte, è chiamato a svolgere una funzione di consultazione e di controllo sulle iniziative che il datore di lavoro ha assunte in azienda nel settore della salute e sicurezza sul lavoro: “non gli competono certamente quella di valutazione dei rischi e di adozione delle opportune misure per prevenirli e neppure quella di formazione dei lavoratori”.

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INAIL. Infor.MO, Utilizzo dei carrelli elevatori: dinamiche infortunistiche, fattori di rischio e misure preventive

Fonte INAIL 

Il prodotto pone l’attenzione sulle più comuni dinamiche infortunistiche in cui è attiva la presenza di un carrello elevatore. Contestualmente, esso si propone di approfondire le principali misure di prevenzione atte ad impedire il verificarsi di tali infortuni.

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L’analisi è stata svolta partendo dall’approfondimento dei casi di infortuni mortali contenuti nella banca dati Infor.Mo, il sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni sul lavoro, che cataloga attualmente diverse migliaia di casi di infortuni mortali e gravi avvenuti tra il 2002 e il 2020.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Amianto, dalla Regione 4 milioni di euro di incentivi alle imprese per la rimozione e lo smaltimento

Fonte Regione Emilia-Romagna 
Bando per tutte le aziende emiliano-romagnole. Priolo: “Necessario unire tutela dell’ambiente, della salute e del lavoro”

Via l’amianto dalle fabbriche per una massima tutela della salute dei lavoratori, qualificando i luoghi di lavoro e rispettando l’ambiente.

La Regione interviene con un impegno di 4 milioni di euro di incentivi per la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti amianto (asbesto) nelle imprese emiliano-romagnole. Il via libera della Giunta regionale che, nel corso dell’ultima seduta, oltre a stanziare i fondi ha approvato un apposito bando.

Il bando è indirizzato a microimprese, Pmi e grandi aziende, con sede legale o unità locale nel territorio emiliano-romagnolo: finanziabili i progetti per la rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto, presenti in immobili in cui si svolgono attività produttive, terziarie e commerciali.

Il bando

L’intervento dovrà avere un costo complessivo ammissibile di almeno 15mila euro per le spese di rimozione e smaltimento dell’amianto (esclusi, quindi, i costi di ricostruzione) e dovrà riguardare immobili localizzati in Emilia-Romagna. Sono esclusi gli interventi finalizzati all’adeguamento alle norme esistenti. Sono ammissibili solo gli interventi avviati dopo la data di prenotazione online. Il limite massimo di contributo ammissibile per intervento è fissato a 150mila euro.

Priorità sarà data agli interventi degli edifici da bonificare che si trovano a una distanza inferiore a 800 metri in linea d’aria da scuole o ospedali; che contestualmente all’intervento prevedono anche l’installazione di impianti fotovoltaici presso la medesima unità locale, area o sito produttivo di cui fa parte l’edificio da bonificare. Sarà possibile indicare la presenza di entrambi i criteri di priorità.

La presentazione della domanda si articolerà in due fasi. Una prima riguarda la prenotazione online del contributo (click day dal 22 al 28 novembre 2023), con l’indicazione del costo stimato dell’intervento candidato e dichiarazione di eventuali priorità; una seconda (dal 10 gennaio al 5 aprile 2024) che prevede la presentazione della domanda completa, alla quale saranno invitate solo le imprese che si troveranno in posizione utile nella graduatoria, sulla base delle risorse finanziarie disponibili. Queste ultime avranno tre mesi per presentare il progetto dell’intervento e completare la domanda di contributo.

Gli interventi di rimozione e smaltimento dovranno essere effettuati entro 24 mesi dalla concessione del finanziamento.

Il pianeta non può sopravvivere alla crescente corsa agli armamenti

Fonte Fondazione Sereno Regis che ringraziamo

di Elena Camino

TNI ha da poco pubblicato uno ‘studio di caso’, mettendo in relazione le spese militari previste dalla NATO e gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra suggeriti dall’ Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). La conclusione dell’articolo è netta: “il pianeta non può sopravvivere all’attuale corsa agli armamenti”.

The Transnational Institute (TNI): 50 anni di impegno

Il Transnational Institute (TNI) è un istituto internazionale di ricerca e di sostegno alle iniziative impegnate nella costruzione di un pianeta giusto, democratico e sostenibile.  Da quasi 50 anni TNI contribuisce a creare reti tra movimenti sociali, studiosi impegnati e decisori politici.

TNI è stato fondato nel 1974, e la sua storia si intreccia con quella dei movimenti sociali globali, e della loro lotta per la giustizia economica, sociale e ambientale.  Tra i temi ai quali ha dedicato maggiore impegno, vi è lo studio e la denuncia contro il militarismo, e a favore del disarmo: dalla fine degli anni ’70 del 1900 TNI ha ospitato incontri e ha prodotto, in particolare, documentazioni sulla NATO e sulla militarizzazione dell’Europa.

Nel 1982, due collaboratori di TNI, Mary Kaldor e Dan Smith, hanno pubblicato Disarming Europe (Dufour Editions): un testo sul disarmo, il non-allineamento e le nuove forme di difesa.

Anche la crisi ambientale è presente nell’Agenda del TNI da molti anni: è del 1998 la pubblicazione del libro Privatizing Nature (Sheila Newman, Pluto Press), che ispirò un’intera generazione di attivisti a collegare il paradigma economico ai problemi ambientali.

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Meno salario e più stress per i lavoratori

Fonte: Sbilanciamoci che ringraziamo

Stipendi che diminuiscono mentre avanza l’inflazione, divari di genere, stress in aumento, scarsa o nulla formazione e innovazione. E una distanza siderale dei giovani e precari dal sindacato. Il sondaggio della Fondazione Di Vittorio.

dati Istat sulla povertà pubblicati qualche giorno fa segnalavano come quella relativa sia stabile e quella assoluta in aumento. Le crisi internazionali in serie e l’inflazione colpiscono chi ha redditi non continui e precari ma anche i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato il cui potere d’acquisto, ormai lo sanno anche le pietre, è fermo o diminuito nel corso degli ultimi tre decenni. A pochi giorni da quei dati, il quadro sconfortante trova riscontro in un’importante ricerca/inchiesta condotta dalla Fondazione Di Vittorio della Cgil, che con un lavoro meticoloso di mesi ha sottoposto un questionario da cinquanta domande a decine di migliaia di lavoratori – i questionari completati e considerati validi dal team di ricercatori supera i 30mila. Le domande riguardavano il lavoro, la sua organizzazione, il ruolo del sindacato e le risposte sono di grande interesse. Anche quel che manca è interessante. Riassumiamo qualche elemento importante.

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Quando gli idioti sapienti fanno economia climatica

 

 

Come una cricca d’élite di economisti con problemi di matematica ha dirottato la politica climatica

Fonte ZNETWORK.ORG che ringraziamo

Autore:

William Nordhaus, che ha compiuto 82 anni quest’anno, è stato il primo economista dei nostri tempi a tentare di quantificare il costo del cambiamento climatico. La sua magia nella modellazione del clima, che gli è valsa il Premio Nobel per le scienze economiche nel 2018, lo ha reso uno dei pensatori più importanti al mondo. Le sue idee sono state adottate dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, dall’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti, dai gestori del rischio globale, dal settore dei servizi finanziari e dalle università di tutto il mondo che insegnano l’economia climatica. Il lavoro di Nordhaus potrebbe letteralmente influenzare la vita di miliardi di persone. Questo perché la sua quantificazione dei costi immediati dell’azione per il clima – bilanciati rispetto ai danni economici a lungo termine derivanti dalla mancata azione – è la base di proposte chiave per mitigare le emissioni di carbonio. Non è un’esagerazione suggerire che il destino delle nazioni e di una parte considerevole dell’umanità dipenda dalla correttezza delle sue proiezioni.

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ANSES. La santé des personnels navigants dans les avions

Segnaliamo un Report dell’Agenzia francese ANSES sul tema della salute del personale navigante a bordo degli aerei. 

La santé des personnels navigants dans les avions

Rayonnements solaire et cosmique, contaminations de l’air des cabines d’avion, travail en horaires décalés et de nuit : le personnel naviguant est soumis en vol à de multiples nuisances et des conditions de travail particulières. L’Anses dresse l’état des lieux des connaissances sur le sujet et appelle à poursuivre les recherches, en considérant en particulier les situations de polyexposition de ces travailleurs.

Per leggere il seguito vai alla fonte

La santé des personnels navigants dans les avions

Connessioni 4 – La salute e la pace: la guerra catastrofe di sanità pubblica

Connessioni 4

31 ottobre 2023

fatti, eventi, report di ricerca e dati per capire meglio cosa succede nel campo della prevenzione e della salute negli ambienti di vita e di lavoro.

In questa puntata vi offriamo documentazione su:

– La salute e la pace; la guerra catastrofe di sanità pubblica
– La guerra, La speranza, La fine delle illusioni
– I costi della “non sicurezza”
– Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Storia, funzioni e responsabilità penale
– Brandizzo: qualche riflessione in ordine sparso

I focolai di guerra, il massacro di vite umane reso banale dalle rappresentazioni mediatiche a flusso continuo, gli effetti economici, ambientali e politici sulla vita quotidiana di milioni di persone, stanno distraendo le leadership dei paesi industriali dai compiti strategici di riduzione delle emissioni di carbonio in atmosfera.

L’articolo apparso su salute internazionale “La salute e la pace” di Pirous Fateh-Moghadam riporta con accuratezza le ragioni per cui ” Di fronte alle guerre combattute con moderni armamenti ed eserciti, la scelta pacifista risulta obbligata anche per chi non parte da una posizione di rifiuto categorico della violenza. L’unica opzione a disposizione, soprattutto per chi svolge una professione sanitaria è quindi quella dell’opposizione alle guerre, della prevenzione dei conflitti e della promozione della pace. La guerra è una catastrofe di sanità pubblica che va prevenuta o fermata il prima possibile nel caso sia già in atto.”

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Asia Development Bank (ADB) mette al bando dai suoi progetti di finanziamento l’uso di una serie di prodotti con amianto

Fonte IBASS

In un recente documento della Asia Development Bank (ADB), l’uso di prodotti contenenti amianto è stato vietato in tutti i progetti finanziati dall’ADB. La nuova restrizione è apparsa alle pagine 23-24 del Quadro ambientale e sociale: “il finanziamento della produzione, del commercio o dell’uso di fibre di amianto è completamente vietato dalla nuova politica. Si tratta di una modifica rispetto all’attuale SPS [Dichiarazione sulla politica di salvaguardia], che consente l’uso di lastre di cemento-amianto incollate con un contenuto di amianto inferiore al 20%. Tale divieto non si applica ai progetti che prevedono lo smaltimento dell’amianto esistente, a condizione che venga adottato un idoneo piano di gestione dell’amianto per lo smaltimento…” Vedi: Working Paper. Quadro ambientale e sociale. Ottobre 2023 .