Tutti i bambini crescono tranne uno

 

Fonte : Disuguaglianze di Salute  che ringraziamo 

Sono stati recentemente pubblicati due lavori relativi, l’uno, alla mortalità infantile in Italia e, l’altro, alle morti improvvise in Piemonte. Nell’articolo Mortalità infantile in Italia (1) attraverso l’analisi dell’andamento della mortalità neonatale (0-28 giorni), post-neonatale (29-365 giorni) e infantile (0-365 giorni), in Italia, dal 2016 al 2020, si esplorano le disuguaglianze geografiche, si valutano le differenze tra figli di genitori italiani e stranieri, si rilevano le principali cause di morte.

In Italia, nel 2020, il tasso di mortalità neonatale è stato di 1,76 decessi per 1.000 nati vivi. I bambini nati al Sud, indipendentemente dall’essere italiani o stranieri, mostrano un tasso di mortalità infantile superiore di circa il 70% rispetto ai residenti nel Nord (2,34 contro 1,35 per 1.000 mille).

bambini stranieri, rispetto agli italiani, mostrano un tasso di mortalità infantile superiore del 55% per quasi tutte le cause di morte, in particolare, nelle morti precociper condizioni perinatali e nascite pretermine e, per quelle più tardive, per malattie metaboliche e malformazioni congenite. Tali drammatiche disuguaglianze territoriali sarebbero più elevate se il Sud avesse la stessa presenza di stranieri del Nord Italia.

Il nuovo Report Sorveglianza Morti Improvvise (2) è stato pubblicato a 10 anni di distanza dal precedente (3) e analizza i dati derivanti dalla sorveglianza su tali decessi avvenuti in Piemonte negli anni 2004-2020.
Gli elementi utili all’indagine vengono registrati tramite una modalità di raccolta attiva: segnalazione precoce dell’evento, intervento tempestivo del referente sul luogo al fine di effettuare un primo incontro con i genitori e raccogliere dati fondamentali (la storia dell’evento di morte, le condizioni del bambino prima del decesso, eventi significativi nei giorni e nelle ore antecedenti l’evento, anamnesi familiare, caratteristiche del luogo in cui il bambino è stato ritrovato). Vengono eseguiti rilievi fotografici ed esame del cadavere, autopsia, analisi anatomo-patologiche ed eventuali indagini genetiche, tossicologiche.

Dall’anno 2004 all’anno 2020 si sono verificati in Piemonte 1610 decessi di bambini residenti in età 0-2 anni, con un tasso di mortalità totale di 2,72 per 1.000 nati vivi (inferiore a quello europeo di 3,2 per 1000 nati vivi nel 2021): al termine di tutte le analisi 127 decessi sono stati classificati come improvvisi e non spiegati (tasso di mortalità specifica pari a 0,21 per 1000 nati vivi, tra i più bassi a livello europeo ed internazionale).

decessi per morte improvvisa mostrano un picco fra il primo ed il sesto mese di vita e avvengono soprattutto nei mesi invernali (per tutti i 1610 decessi) verosimilmente per concausa di agenti infettivi.

Tra i fattori di rischio si confermano: il neonato in posizione diversa da supinala condivisione del lettol’esposizione a fumo di sigarettail fumo in gravidanza e l’ipertermia; tra i fattori socio economici il fatto che la madre sia nubile/divorziata/ non convivente e una condizione socio economica modesta.

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Bologna. Come conservare la salute e buone aspettative di vita sana .

SCIENZA MEDICINA ISTITUZIONI POLITICA SOCIETA’

S.M.I.P.S. Organizzazione di Volontariato, OdV: Attività n. 949950

Registro Unico Nazionale Terzo Settore: RUNTS (ex-ONLUS) n. 464693, C. f. n. 91436240377,

Sede legale: Agorà, via Jussi 102, San Lazzaro di Savena-Bologna

smips1@libero.it  www.smips.org

con il Patrocinio del Comune di Bologna

 

Venerdì 3 marzo 2023 h. 17 Palazzo d’Accursio sala “Anziani” Piazza Maggiore, Bologna

Presentazione del documento:

Come conservare salute e buone aspettative di “vita sana”

Ne discutono:

  • Luigi Bagnoli

Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Bologna

  • Francesco Domenico Capizzi

Presidente di OdV “Scienza Medicina Istituzioni Politica Società”

  • Paolo Pandolfi

Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSL di Bologna

  • Luca Rizzo Nervo

Assessore a welfare e salute, fragilità, anziani, Comune di Bologna

Coordina:

  • Giovanna Facilla

Dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo n.19 di Bologna

I testi sono letti da studentesse e studenti della Scuola secondaria di

primo grado “Lavinia Fontana” di Bologna

La cittadinanza è invitata in presenza e in diretta web:

www.smips.org    https://www.facebook.com/groups/960878214738454

Determinanti commerciali della salute

Fonte : Saluteinternazionale  che ringraziamo 

 

Benedetto Saraceno

Se i Determinanti Sociali della Salute fanno capire i meccanismi attraverso cui le disuguaglianze influiscono sulla salute delle persone, i Determinanti Commerciali della Salute indicano come il profitto di pochi minacci la salute di molti.

Nel 2016, in un articolo apparso su Lancet, Ilona Kickbush per la prima volta definiva un differente tipo di determinanti della salute: “Definiamo determinanti commerciali della salute quelle prospettive e quelle strategie utilizzate dal settore privato per promuovere prodotti e scelte che sono nocivi per la salute” (1).  Nel corso degli anni, la nozione di Determinante Commerciale della Salute (DCdS) si è venuta precisando. Secondo la Organizzazione Mondiale della Salute i DCdS sono tutte quelle attività del settore privato che hanno un impatto negativo o positivo sulla salute (2). La differenza con i Determinanti Sociali della Salute (DSdS) è sottile e probabilmente artificiale, ma è utile mantenere una distinzione fra le due nozioni in quanto i DSdS sono condizioni macroscopiche e complesse riconducibili a una molteplicità di fattori e di responsabilità politiche (si pensi alla povertà o alla mancata scolarità) mentre i DCdS sono fattori più circoscritti e riconducibili a responsabilità più definite e identificabili. In altre parole, se lottare contro la povertà è un vasto programma con implicazioni sociali, economiche e politiche macroscopiche e complesse, lottare contro l’uso nocivo del tabacco, dell’alcol o del junk food, presuppone interlocutori e controparti più definibili e definiti così come anche azioni più mirate e specifiche. Diciamo che  le politiche neoliberali tipiche del capitalismo avanzato sono responsabili delle disuguaglianze sociali ma che è più difficile identificare una ben definita controparte, mentre nel caso degli alimenti o delle sostanze nocive per la salute umana, le controparti hanno nome e cognome.

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PdE . Rivista di psicologia applicata all’emergenza, alla sicurezza e all’ambiente ISSN 2531-4157

Indice del numero 62

– Grandi eventi a lezione dalla pandemia
(Antonio Zuliani & Wilma Dalsaso)
Come la pandemia ci suggerisce di cambiare le strategie comunicative per eventi con grande presenza di persone.

– Cultura della sicurezza e progettazione dei luoghi di lavoro
(Thomas Perotti)
Una delle attività che si possono mettere in campo per sviluppare la cultura della sicurezza consiste nel realizzare ambienti di lavoro che favoriscano i comportamenti del personale più sicuri e supportino l’acquisizione di buone abitudini.

– Quando diciamo Design for All … di che cosa parliamo?
(Marcella Gabbiani)
Design for All non è una formula, bensì un modo di intendere la progettazione che ha significative ricadute sul benessere delle persone e sulla stessa sicurezza sul lavoro.

– Lavorare a distanza: ufficio casalingo o mobile? Effetti e conseguenze dei diversi setting lavorativi
(Pietro Iacono Quarantino)
Al fine di avviare una riflessione sullo sviluppo che dovrà avere lo Smart Working presentiamo un’importante ricerca che prende in esame diverse forme di “smart working”.

Per scaricare il file pdf della Rivista Clicca QUI

11 marzo. Augusto Barbera, Romano Prodi, Sandra Zampa discutono con gli Autori del libro: I Sette Pilastri del Benessere

Venerdì 11 marzo 2022  

ore 21 

presentazione del libro : 

I sette pilastri del benessere. Prontuario medico per la salute di tutta la famiglia –  Gribaudo, 2020

di Claudio Borghi (Autore)  Dino Vaira (Autore)  Simona Recanatini (Curatore)

Ne discutono con gli Autori 

Augusto Barbera

Romano Prodi

Sandra Zampa 

Conferenza in diretta streaming  su Facebook 

https://www.facebook.com/groups/960878214738454

La proposta sbagliata dell’Assessore alla Sanità della Regione Lazio D’Amato.

 

L’annuncio dell’assessore alla Sanità del Lazio D’Amato: «La Regione sta studiando il modo per contestare ai No vax le spese per le cure mediche»
«Queste persone che rifiutano la vaccinazione mettendo a rischio le libertà altrui devono assumersi la responsabilità delle proprie scelte e azioni fino in fondo»  «Chi finisce in terapia intensiva e ha rifiutato il vaccino deve pagarsi il ricovero»

< fonte open.online >

Ancora una volta prima di lanciare uno slogan riflettiamo a fondo su cosa stiamo facendo. La caratteristica del SSN italiano è quella della universalità della prestazione che non richiede per l’accesso alle cure, quali che esse siano, un pagamento. Il mantenimento del SSN avviene attraverso il pagamento delle tasse. Se si decide di fare pagare il costo della terapia intensiva a quei cittadini che non hanno voluto vaccinarsi e si sono ammalati di COVID, una specie di sanzione richiesta a gran voce da tanti, si apre un varco ed una discontinuità rispetto alla caratteristica fondamentale del SSN, quello della universalità della prestazione.

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Una bussola per il rilancio del Sistema Sanitario Nazionale

a cura di  Mara Grasso  Dors

Fonte : Dors.it che ringraziamo

 

Le distorsioni del Sistema Sanitario Nazionale

 

Il rilancio del Sistema Sanitario Nazionale nel periodo post-pandemia può essere avviato se in possesso di una bussola che orienti. Il convegno on-line (8 aprile) dell’AIS (Associazione Italiana di Sociologia) e della sezione di Sociologia della Medicina e della Salute, con il patrocinio dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità, ha offerto questa possibilità di riflessione. In questa occasione, è stato presentato il volume Libro Bianco. Il Servizio Sanitario Nazionale e la pandemia da Covid-19. Problemi e proposte” curato da Giovanna Vicarelli e Guido Giarelli ed edito da Franco Angeli (2020) e che è possibile scaricare liberamente al fondo dell’articolo. Un capitolo, a cura di Marco Ingrossi e Giorgio Osti, è dedicato alla promozione della salute e all’importanza di riformare l’assetto dei servizi socio-sanitari per adottare un approccio salutogenico che si basi sulla educazione e promozione della salute in dialogo anche con i temi dell’ambiente.

Durante il convegno sono state analizzate quattro distorsioni del Sistema Sanitario Nazionale: quella distributiva, relativa alle disuguaglianze sociali di salute; quella culturale, relativa alla medicalizzazione della vita; quella strutturale, relativa al regionalismo differenziato; quella funzionale, relativa all’ospedalcentrismo.

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USA. Another Soda Tax Bill Dies. Another Win for Big Soda.

Samantha Young

SACRAMENTO — A rogue industry. A gun to our head. Extortion.

 

This story also ran on San Francisco Chronicle. It can be republished for free.

That’s how infuriated lawmakers described soft drink companies — and what they pulled off in 2018 when they scored a legislative deal that bars California’s cities and counties from imposing taxes on sugary drinks.

Yet, despite its tarnished reputation, the deep-pocketed industry continues to exert its political influence in the nation’s most populous state, spending millions of dollars on politically connected lobbyists and doling out campaign contributions to nearly every state lawmaker.

The result? Bills long opposed by Coca-Cola Co., PepsiCo and other beverage companies continue to flounder. Just two weeks ago, a measure that would have undone the 2018 deal that lawmakers so vehemently protested was shelved without a hearing.

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Utopie boteriane, realtà pandemiche

Francesco Domenico Capizzi * – 17.03.2021

Fernando Botero Mona Lisa

 

 

 

 

 

 

Le tele di Botero evocano mondi fiabeschi, sogni, candori, tenerezze, simpatie, leggerezze ed allegrie, nei movimenti fisici quanto nei modi di essere che vi traspaiono, ingannevoli. Ritraggono stati di grazia, invidiabili, invidiati, forse emulati, inconsciamente. La realtà contrasta con quei colori e quelle proprie visioni oniriche.

La condizione di obesità, nelle sue specifiche gradualità, traspone in fasce ad alto rischio patogeno, fin dalla tenera età, per gli elevati tassi probabilistici nell’acquisire numerose malattie cronico-degenerative quali le cardiovascolari – fra cui principalmente ictus cerebrali, infarti miocardici ed ipertensioni arteriose – il diabete di tipo 2 (non insulino-dipendente), pneumopatie e sindromi apnoiche notturne, per citarne soltanto alcune fra le tante che possono coinvolgere ed alterare apparati ed organi.

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Se la barca affondasse …

Francesco Domenico Capizzi * – 25.11.2020

Sigaretta elettronica

Sembra nascere una nuova sindrome? La sindrome secondaria a Sars-2 Covi 19, una miscellanea di singole e molteplici situazioni associate potenzialmente patogenetiche che potrebbero persistere nel tempo, anche dopo la fine della pandemia:

– durante il lockdown della scorsa primavera i tabagisti abituali sono passati dal 23% a circa il 22% della popolazione adulta: 630 mila consumatori in meno mantenendo pressoché intatta la proporzione maschio/femmina. E’ confortante che oltre 200 mila persone tra i 18 e i 34 anni e circa 270 mila tra i 35 e i 54 anni abbiano rinunciato a fumare. Il fenomeno in sé positivo è, però, subito contraddetto dai quasi 4 milioni di persone che, nel medesimo periodo di chiusura, hanno debuttato nel club dei fumatori abituali e dai già fumatori, per così dire incalliti, che hanno incrementato il consumo quotidiano di tabacco. Il consuntivo complessivo, visto che “è la somma che fa il totale”, del consumo giornaliero medio di sigarette nel nostro Paese risulta balzare, in soli quattro mesi, dalle 11 alle quasi 13 sigarette consumate al giorno e, dunque, si è passati dai  circa 12 milioni ai quasi 14 milioni di fumatori.

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Svizzera . I lavoratori soffrono sempre di più di ansia, stress, stanchezza e solitudine

Fonte areaonline.ch 

I lavoratori soffrono sempre di più di ansia, stress, stanchezza e solitudine
Il Covid lascerà segni sulla salute mentale anche a lungo termine. A colloquio con due psicologhe.

di Veronica Galster

La temevamo ed è arrivata la seconda ondata di contagi, ma cosa ci portiamo dietro dalla prima? Come stanno le lavoratrici e i lavoratori che dopo un’estate relativamente tranquilla, si vedono nuovamente davanti uno scenario poco rassicurante? Come hanno superato la prima ondata e il lockdown? Ne abbiamo discusso con due psicologhe.
A inizio marzo siamo stati catapultati in una situazione che non conoscevamo: un’emergenza sanitaria mondiale, una pandemia. Gli equilibri e la routine di tutti sono stati scombussolati a più riprese e ogni volta è stato più o meno difficile adattarsi alle nuove norme, alle nuove richieste e all’incertezza che si protraeva e si protrae nel tempo. Che effetti ha avuto e sta avendo tutto ciò sulla psiche delle lavoratrici e dei lavoratori? Ne abbiamo discusso con la dottoressa phil. Chiara Ferrazzo Arcidiacono, capo équipe psicologi e psicoterapeuti dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (Osc) e coordinatrice della task force psicologica ticinese durante la prima ondata, e con Eleonora Fontana, psicologa e psicoterapeuta del Laboratorio di psicopatologia del lavoro.

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Il virus e i divari in aumento: l’impatto multidimensionale del Covid-19

Riprendiamo dal sito di  Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile ASVIS   questo articolo che analizza l’impatto multidimensionale  della pandemia Covid-19 e l’incremento dei divari per quanto riguarda lavoro, reddito, salute e opportunità di crescita sociale e culturale.  E’ palese che le stesse politiche e pratiche di prevenzione che saranno ancor più necessarie, al contempo, saranno ancor più difficili da realizzare…. Ringraziamo l’Autore e ASVIS

Editor

 di Andrea De Tommasi

 

La salute e l’occupazione. Le disuguaglianze territoriali e di genere. In che modo gli effetti della crisi hanno acuito le differenze a tutti i livelli. 2/10/20

“Un virus microscopico è ora la minaccia numero uno nel nostro mondo”, ha detto il 24 settembre il segretario generale Antonio Guterres al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Del resto, l’epidemia di Covid-19, oltre agli impatti devastanti sulla salute, ha innescato diversi tipi di disuguaglianza su scala globale. Il primo aspetto riguarda proprio le disuguaglianze nel diritto alla salute. Diversi studi hanno evidenziato che le differenze socioeconomiche nella salute sono ampie e in crescita. È stato dimostrato che coloro che si trovano negli strati economici inferiori sono più propensi a contrarre il virus. Ad esempio, secondo ricerche effettuate nel Regno Unito e negli Stati Uniti, i gruppi etnici minoritari che partono in svantaggio per quanto riguarda l’accesso alle cure mediche, come i neri e gli ispanici, sono stati colpiti in modo sproporzionato dal Covid-19. Nelle economie avanzate, si assiste a tassi di mortalità più elevati tra i gruppi più emarginati.

D’altra parte, il rischio che la crisi impatti significativamente sulla povertà a livello globale è suffragato dalle previsioni delle Nazioni Unite. Il Sustainable development outlook 2020 calcola che fino a 100 milioni di persone potrebbero cadere in povertà, supponendo che la distribuzione del reddito non cambi.  Anche la fame aumenterà, con il numero di persone che affrontano un’insicurezza alimentare acuta che raddoppierà a circa 265 milioni entro la fine del 2020. Nei Paesi più poveri, sono a rischio i progressi conquistati nella salute e nell’istruzione negli ultimi dieci anni. Secondo la Banca mondiale, che quantifica l’Indice del capitale umano come il potenziale di ciascun individuo costituito dalla conoscenza, capacità e dalla salute che potrebbe accumulare nel corso della vita, già prima degli effetti della pandemia un bambino nato in un Paese a basso e medio reddito poteva aspettarsi di raggiungere solo il 56% del proprio potenziale di capitale umano . Ora che il quadro è peggiorato, le proiezioni suggeriscono che la chiusura delle scuole, combinata con le difficoltà familiari, influenzeranno in modo significativo l’accumulo di capitale umano. Parallelamente, si prevede che l’interruzione dei servizi sanitari, le perdite di reddito e il peggioramento dei livelli di nutrizione aumenteranno la mortalità infantile e l’arresto della crescita, con effetti che si faranno sentire nei decenni a venire.

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Ignoranze pericolose

il riposo del mimo

Per le vie di Berlino – Photostreet – foto di gierre 

 

di Franco DiGiangirolamo 

Non c’è dubbio che i decessi (di o da) Covid sono un argomento che si tratta malvolentieri. Se mi soffermo è perchè le conclusioni della Commissione Regionale Lombarda sul caso Trivulzio, il frasario che ha imperversato sui social e le tesi del capo della AfD,partito di destra con non pochi deputati nel Bundestag, hanno provocato un cortocircuito nei miei pochi neuroni funzionanti, al punto che “se non mi sfogo in qualche modo, scoppio“.
L’affermazione della Commissione secondo la quale il coronavirus avrebbe accelerato per alcuni pazienti processi degenerativi già in stato avanzato, ancorchè basata su una verità incontestabile, la classificherei tra le scoperte inutili che, tuttavia, se vengono strombazzate con la delicatezza di un rinoceronte, alludono ad una deresponsabilizzazione del virus nei confronti di una persona che era già incamminata verso “l’al di là.“. Non so se si voleva manifestare un intento “consolatorio“, ma sono convinto che l’affermazione, oltre che inutile, nella sua ridondanza si è manifestata, purtroppo, anche dannosa.Vorrei
annoverare questo caso, mettendolo da parte, nel quadro del modello comunicativo sulla crisi pandemica che i posteri avranno modo di valutare freddamente e che io trovo (ma guai a dirlo !!) uno dei punti più critici della gestione politica italiana della Pandemia.

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Cronache da Berlino – Ballare con la tigre – di Franco DiGiangirolamo 14.06.2020

 

 

Graffiti in Berlin – foto gierre 

BALLARE CON LA TIGRE.
Da Berlino poche novità sul fronte Covid-19.
L’onda dei contagi attesi con la riapertura non è ancora arrivata. I decessi dall’inizio della Pandemia restano a livello di 5,5 per 100.000 abitanti, ovvero a 208 , contro un valore nazionale di 10,6 decessi per 100.000 abitanti (8.781). Il 95% dei deceduti sono ultrasessantenni, l’86% sono ultrasettantenni, ma ci sono anche 3
casi al di sotto dei 20 anni. Alcuni casi di contagio rilevati in tre scuole, un asilo nido e un ospizio per anziani, posti in Quarantena, Studi specifici si moltiplicano, approfittando della presenza di studenti e bambini nelle scuole, dando per scontato che la parola “distanziamento” necessita di ben altra declinazione.

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Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo – 30 maggio 2020

Berlin Street Foto – Luci sulla Sprea (foto gierre )

E’ arrivata anche la fine di maggio, notti un poco freddine ma BERLINO SEMPRE IN GRAN SPOLVERO. E’ora del cambio di stagione e di cambiare argomenti di discussione. Perciò, per quanto mi riguarda, chiudo il Festival della Pandemia, con poche info. E’ tempo di passare dalla difesa all’attacco, come suggeriscono le 40 manifestazioni autorizzate a Berlino nell’ultimo fine settimana e le 60 dimostrazioni all’aperto che sono state autorizzate dalla Polizia per questo fine settimana e alle quali dovrebbero partecipare non più di 50 persone distanziate, ma si sa che ce ne saranno almeno il quadruplo. Finalmente, dopo un tira e molla del Senato berlinese che per tre giorni aveva registrato semaforo rosso (mix di indice Rt, occupazione posti letto intensivi e numero dei contagi) e temeva una nuova ondata epidemica, finalmente arriva il semaforo verde. Il tasso di riproduzione arriva a 0,88, le nuove infezioni per 100.000 abitanti restano al 4.7, e ci sono solo 56 ricoverati in letti di terapia intensiva. Con 195 morti dall’inizio della pandemia e 6.702 guariti si può parlare di rischio accettabile o, come direbbe Conte, calcolato. Insomma, la „CONVIVENZA CON IL VIRUS“ può proseguire non essendo stata troppo terrificante. Perciò, contando sui poteri e le responsabilità che la Cancelliera Merkel lascia volentieri alle Regioni, limitandosi a fare da osservatrice, dopo un periodo di discussioni faticose sulla distribuzione dei poteri in uno stato federale, il Senato dell’area metropolitana ha deciso che si procede sulla strada intrapresa. Manifestazioni, Cinematografi, Concerti all’aperto, dal 2 giugno sono possibili per 200 persone, dal 16 giugno per 500 persone, dal 30 giugno per 999 persone (i tedeschi son precisi e l’approssimazione non è il loro forte). Fino al 31 agosto vietate le grandi manifestazioni. Celebrazioni e ricorrenze varie restano possibili fino a 50 persone. Altre aperture sono previste ma mi fermo qui ma, in sostanza, tutto è affidato, come ovvio, a distanziamento fisico, non sociale, e igiene. Resta il problema degli asili e delle scuole perché si è aperto un conflitto tra virologi (e ti pareva?!?!) sulla pericolosità dei bambini come portatori sani. Studio contro studio, come nella migliore tradizione. Personalmente la vedo come una questione difficile da risolvere, perché non è sanitaria, ma sociale. Chi ha avuto bambini sa che sono portatori instancabli di ogni tipo di infezione e non vedo perchè il corona virus, che si è trovato così bene con la specie umana, dovrebbe trascurarli. Che possano essere portatori sani di epidemia è sicuro, che non si possano usare le armi preventive della igiene e distanziamento è altrettanto sicuro. Occorre solo decidere come tenerli alla larga da soggetti con deficit immunitari e pluripatologici per ridurre i rischi e come controllare i focolai che potrebbero suscitare. Se questo rischio non si intende assumerlo, occorre dire alle mamme che dovranno restare prigioniere a casa per anni, con grande soddisfazione delle destre reazionarie che ringrazieranno la pandemia per aver rafforzato la loro concezione della donna come generatrice e allevatrice di prole nel focolare domestico.

Vivendo in un Comune dove l’età media della popolazione è di 38 anni che, pur essendo molto rispettosa delle norme di prevenzione, non è per niente allarmata dai dati sull’epidemia, prevedere come va a finire la disputa scientifica non è molto difficile: o si riapre abbastanza prestino o le manifestazioni di protesta diverranno irrefrenabili e nervosette.

C’è anche da dire che il panorama nazionale è molto articolato non solo per differenze oggettive, ma anche perchè la pandemia non è distribuita uniformemente e le sensibilità sono molto diverse, come è noto.

Personalmente, per es. non ho trovato all’oggi, in due mesi e mezzo, una sola persona che „conosca“ un deceduto o un ricoverato in terapia intensiva ed è difficile paragonare questa sensazione con quelle dei bavaresi e metterla giù dura con provvedimenti draconiani.

C’è ancora da attendere una quindicina di giorni, forse la fine di giugno, per capire bene come è andata complessivamente l’apertura, ma a Berlino, nonostante la mancanza di turismo e l’azzeramento della vita culturale e artistica, la vita è ripresa, a scartamento ridotto, in forme nuove, ma direi appieno e con moderata preoccupazione per lo tsunami di infezioni che dovrebbe arrivare. L’onda di ritorno non si è registrata e il rischio calcolato, pare si possa dire che è stato, finora „ben calcolato“. Ciò che rassicura, dice un mio amico che gestisce un piccolo bar, è che sia lui che il suo dipendente, hanno ricevuto dallo Stato, pochi giorni dopo il relativo decreto, soldi molto sufficienti sia per vivere stando a casa, sia per ristrutturare il locale ai fini del distanziamento. Uno dei miei figli, invece, che è in CIG in Italia non ha visto un ghello dopo tre mesi e mezzo e non si sa quando lo vedrà e se perderà il lavoro A proposito di capacità di spesa e di rinascita economica. Lui non è molto sereno e se se ne dovesse fregare della pandemia (non è così, per fortuna) , potrei comprenderlo perchè le mie ragioni di persona a rischio e di garantito dalla pensione non sono certamente le sue.

Ci sentiamo tra una settimana se non diverrò preda della grande giustiziera.

Esercizio fisico, attività all’aperto e coronavirus Rete Sostenibilità e Salute pubblica il documento “Iniziamo a ragionare su esercizio fisico, attività all’aperto e coronavirus”.

Fonte  Associazione Ambiente  Lavoro

Rete Sostenibilità e Salute apre una discussione su alcune misure (divieto o limitazione dell’esercizio fisico all’aperto e chiusura dei parchi) assunte in questo periodo di emergenza in un clima generale di insicurezza e paura.

Il documento “Iniziamo a ragionare su esercizio fisico, attività all’aperto e coronavirus” non propone un allentamento delle misure valide di contenimento ma, al contrario, un aumento di protezione della comunità.

Vi sono, infatti, fortissime prove scientifiche che l’attività motoria dia benefici per la salute (inclusa la salute mentale) e nella prevenzione della mortalità generale e da malattie infettive. Non si tratta solo dell’esercizio fisico (jogging, bicicletta, etc.), ma anche di una camminata più o meno veloce di mezz’ora al giorno, alla portata di quasi tutti gli anziani. La ricerca scientifica indica inoltre che anche trascorrere tempo all’aperto nella natura dia importanti benefici per la salute.

In sintesi le proposte di Rete Sostenibilità e Salute:
– Fermo restando la forte raccomandazione di svolgere anche attività motoria a casa, si può cominciare a discutere se riaprire i parchi e permettere in tutta Italia, nel rispetto delle distanze di sicurezza, di svolgere attività motoria all’aperto (per ciò si intende anche una passeggiata, per i bambini il giocare all’aperto con i soli membri del proprio nucleo famigliare, coltivare un orto, etc.). Volendo essere più cauti, si potrebbe all’inizio adottare il modello francese, che permette “passeggiate e attività fisica, purché da soli o con il proprio nucleo familiare, per un’ora al giorno, nel raggio di un chilometro” dall’abitazione”. Ciò eviterebbe anche l’affollamento che si potrebbe verificare in alcune aree verdi. Per chi fa jogging, a qualunque età, le distanze di sicurezza potrebbero aumentare: rispetto a #iorestoacasa, un hashtag più mirato potrebbe essere #iostoatremetri, aggiungendo il consiglio di non fare jogging nella scia di altri.
– Dovrebbe passare il messaggio che chi fa attività motoria non va guardato con riprovazione. Al contrario, si tratta di persone che attuano comportamenti meritori, tutelando la salute propria, proteggendosi meglio anche dalle infezioni, e alleggerendo il carico assistenziale per la società: così le risorse sanitarie potranno essere meglio riservate a chi ne ha più bisogno.
– La tutela della salute e un efficace contenimento dell’epidemia non si possono attuare con decisioni autoritarie poco trasparenti, ma attraverso l’empowerment delle persone: la possibilità per i cittadini di fare scelte informate, partecipate, attraverso strumenti chiari, coordinati e condivisi. Una gestione trasparente dell’emergenza faciliterebbe l’adesione alle regole necessarie al contenimento dell’epidemia.

Podcast di Diario Prevenzione – 20 gennaio 2020 – Puntata n° 67

In questa puntata parliamo di:

– Rispetto al perdurante ripetersi di incidenti sul lavoro gravi e mortali è utile ed efficace la richiesta ai Servizi istituzionali preposti di un maggiore numero di controlli improvvisi, non programmati da parte di lavoratori e sindacalisti ?  ( vedi articolo

– 385 MILIONI DI € ALLE REGIONI PER TOGLIERE L’AMIANTO DA SCUOLE E OSPEDALI – Decreto ministro ambiente Costa

Federazione Russa: le condizioni di lavoro per i lavoratori esposti ad amianto

– Spazi confinati: gli infortuni, le criticità e la futura norma UNI ( riflessioni sulla intervista apparsa su Punto Sicuro) (vedi articolo)

– Stili di vita: Tatuarsi in sicurezza

La pratica del tatuaggio come forma di arredamento estetico del corpo è molto diffusa. ( vademecum su Epicentro)

Tatuarsi in sicurezza

La pratica del tatuaggio come forma di arredamento estetico del corpo è molto diffusa.

Riteniamo opportuno come Diario Prevenzione offrire ai lettori e alle lettrici alcuni riferimenti rispetto ai rischi che queste pratiche comportano qualora gli studi ove si effetuano i tatuaggi non siano gestiti correttamente dal punto di vista del rischio biologico ( infezioni ) e rischio chimico ( qualità dei pigmenti e degli inchiostri ) .
Per questi motivi invitiamo a leggere il Dossier pubblicato dal sito Epicentro.

Tatuaggi . Rischi infettivi e complicanze

Tatuarsi in sicurezza

(fonte Epicentro)

“Il collega di lavoro del futuro”: una ricerca commissionata dall’Azienda britannica Fellowes.

Lo studioso del comportamento il futurologo William Higham, con un gruppo di esperti in ergonomia salute e benessere sul lavoro, ha condotto la ricerca e redatto il Rapporto dal titolo “Il collega di lavoro del futuro – Una relazione sulla salute a lungo termine degli impiegati d’ufficio”. Il team ha poi progettato e realizzato Emma, un manichino con caratteristiche fisiche che presentano le criticità che emergono dall’indagine. Un Rapporto la cui lettura è di grande utilità.

Per leggere il Rapporto vai al sito REPERTORIO SALUTE

Fumo negli occhi. La fondazione Smoke-free world non è credibile

Autore : Lorenzo De Min

Fonte : SaluteInternazionale

 

Philip Morris International (PMI), multinazionale leader mondiale nel settore del tabacco, ha di recente dato vita ad una fondazione il cui obiettivo dichiarato è quello di “costruire un mondo senza fumo”. Tale fondazione si dichiara indipendente e non influenzabile dall’industria del tabacco, sebbene sia direttamente finanziata proprio da PMI. La nuova strategia della multinazionale per “ripulire” la propria immagine ed influenzare l’Organizzazione Mondiale della Sanità.


L’impegno globale per la lotta al tabagismo

Il fumo uccide oltre 7 milioni di persone al mondo, ogni anno. Più di AIDS, malaria e tubercolosi messe insieme[1]. Secondo dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 890 000 di questi decessi avvengono in non-fumatori, per effetto dell’esposizione cronica al fumo passivo[2]. Questi i numeri di un’epidemia che vede contrapporsi agli sforzi dell’OMS quelli delle multinazionali del tabacco, impegnate a mantenere elevati i propri profitti.
Nonostante il fumo sia una delle principali cause prevenibili di mortalità, il numero di fumatori nel mondo continua a superare il miliardo. L’80% di essi vive in paesi a basso e medio reddito.

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I sistemi di sorveglianza degli stili di  vita a supporto delle politiche sanitarie in Toscana  

Il 7 novembre 2017 si è svolto a Firenze il Workshop ” I sistemi di sorveglianza sugli stili di vita a supporto delle politiche sanitarie in Toscana ” organizzato dall’Agenzia Regionale di Sanità.
All’interessante iniziativa il Dipartimento della Prevenzione della USL Toscana  Centro ha contribuito con tre presentazioni:
    – Evidence based prevention a supporto della programmazione delle azioni sugli  stili di vita , Alberto Baldasseroni – CeRIMP Usl Toscana Centro
    – Giovani ed anziani seguono la Piramide Alimentare Toscana? I dati sui consumi alimentari, Francesco Cipriani – UFC Epidemiologia Usl Toscana Centro
    – Attività fisica e mobilità attiva, Giorgio Garofalo – UFC Igiene e Sanità Pubblica  Usl Toscana Centro