La dolorosa lezione di Brandizzo

Fonte Collettiva che ringraziamo

L’INTERVISTA

I binari © Marco Merlini Roma, 18 settembre 2020 Stazione Termini I binari
Foto: Marco Merlini

STEFANO IUCCI

Per Genovesi, segretario generale Fillea Cgil, nelle manutenzioni bisogna mettere mano al mix nefasto tra modello organizzativo non all’altezza, competizione sui costi e tecnologia non adeguatamente utilizzata

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Se c’è una cosa che la tragedia di Brandizzo può aiutarci a capire, è come evitare che il mix tra un modello organizzativo non all’altezza e tutto concentrato su sfruttamento e profitti, una competizione malata giocata sui costi e una tecnologia non adeguatamente utilizzata possano portare a sciagure come quella capitata pochi giorni fa. “Sono anni che registriamo e denunciamo situazioni in cui solo il caso e molta fortuna hanno evitato altre stragi su strade e linee ferroviarie come quella di Brandizzo”, attacca Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil che incontriamo alla vigilia dello sciopero che lunedì 4 settembre vedrà insieme i lavoratori edili e dei trasporti. Per Genovesi “questa deve dunque essere l’occasione per rimettere in discussione tutto il sistema delle manutenzioni e i modelli di business che vi sono dietro”.

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Aumentano le vittime sul lavoro e il governo Meloni li uccide una seconda volta

Vite spezzate sui cantieri e nelle industrie per puro profitto, mentre la destra dimezza gli aiuti alle famiglie

 

Fonte: areaonline.ch

Autore : Loris Campetti che ringraziamo

 

Puoi precipitare da un’impalcatura mentre lavori in subappalto, magari per un’opera finalizzata a raggiungere un obiettivo previsto dal Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza).
Se stavi lavorando al nero non avrai un nome né un numero nella lista dei morti sul lavoro, forse si dirà che sei morto di freddo o di cancro, oppure il tuo corpo verrà fatto sparire come è successo durante la ricostruzione seguita al terremoto nelle Marche.
Puoi essere travolto da un Suv mentre pedali, zaino in spalla, con la pizza da consegnare a un cliente all’indirizzo che ti ha comunicato un algoritmo.
Puoi finire sotto il trattore rovesciatosi mentre ari un campo in zona collinare, oppure puoi precipitare da una gru mentre carichi container su una nave. O risucchiata da una macchina tessile, o arso vivo in fonderia, o mentre fai esperienza in fabbrica come studente nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.
Ma puoi morire anche guidando un camion, o semplicemente la tua utilitaria mentre vai al lavoro assonnato o sfinito dal lavoro cerchi di tornare a casa.

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Friuli Venezia Giulia, le morti sul lavoro sono triplicate

Fonte Collettiva

Nel primo semestre 2023 già tredici vittime. L’anno scorso furono quattro. Villiam Pezzetta (Cgil): in atto una “forte recrudescenza, proseguita purtroppo nel periodo estivo, anche a causa dell’emergenza maltempo e degli interventi straordinari ad essa legati”

La morte di due giovani finanzieri del Soccorso Alpino di Tarvisio non è purtroppo una tragedia isolata. Lo dimostra, e denuncia, la Cgil del Friuli Venezia Giulia, sulla scorta dei dati Inail più aggiornati. Già prima delle cadute dai tetti che hanno funestato la fine di luglio e della tragedia di Tarvisio, costata la vita ai due soccorritori della Guardia di Finanza che si stavano addestrando in parete, l’andamento degli infortuni mortali sul lavoro in Friuli Venezia Giulia mostrava un drammatico peggioramento

Le morti sul lavoro rilevate dall’Inail in regione nei primi sei mesi dell’anno sono infatti ben 13 – informa la Cgil Fvg -, tre in più degli infortuni mortali verificatisi nell’intero 2022 e più del triplo rispetto ai 4 casi del primo semestre dello scorso anno.

“I dati Inail – dichiara il segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta – rafforzano purtroppo l’allarme sicurezza, lanciato più volte dalla Cgil e dagli altri sindacati negli ultimi mesi, caratterizzati da una forte recrudescenza dell’andamento infortunistico, proseguita purtroppo nel periodo estivo, anche a causa dell’emergenza maltempo e degli interventi straordinari ad essa legati. Di ben scarsa consolazione, vista l’impennata dei casi mortali, la flessione nel numero totale di infortuni denunciati in regione, in calo dell’11 per cento. Da segnalare anche come il dato regionale sia in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, che vede invece una lieve riduzione dei morti sul lavoro rispetto allo scorso anno”.

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Senza regole né diritti. Un altro morto sul lavoro al porto di Taranto

Fonte Salute e Lavoro

Il 25 luglio scorso Antonio Bellanova, operaio di trentun anni, è morto mentre lavorava nella stiva di una nave battente bandiera panamense, schiacciato da un’ecoballa. L’incidente si è verificato durante le operazioni di scarico della nave, nell’area pubblica del quarto sporgente, nel porto di Taranto.

Si tratta dell’ennesimo incidente che avviene all’interno del porto pugliese. Da fonti di stampa si legge che Antonio Bellanova fosse un lavoratore somministrato con un contratto “multiservizi”, il che vuol dire che, secondo la legge portuale 84/94, in porto non avrebbe potuto lavorare. Inadeguato risulta l’atteggiamento dell’Autorità portuale di Taranto, e remissivo il comportamento del sindacato, che non batte ciglio di fronte all’evidente inadempienza da parte dell’Autorità.

Va ricordato che nei porti italiani la legge prescrive che tutti i lavoratori delle imprese operanti in porto vadano iscritti in appositi registri tenuti dall’Autorità Portuale ai fini dell’osservanza nei loro confronti proprio delle materie di sicurezza e igiene del lavoro, e che il fondamento giuridico della nozione di “registro dei lavoratori portuali” è contenuto in una convenzione sul lavoro portuale dell’ILO (International Labour Organization).

Nell’attesa che le indagini approfondiscano le dinamiche e le responsabilità dell’ennesimo incidente mortale in uno scalo italiano, pubblichiamo un reportage sul porto di Taranto apparso sul numero 7 (novembre 2021) de Lo stato delle città.

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Bergamo. Operaio morto alla Zanetti, tragedia annunciata

Fonte : Collettiva.it

 

Lavoratore travolto da un camion in manovra. Filcams Cgil: “Rischio segnalato a gennaio”

È una tragedia annunciata l’infortunio mortale che l’8 agosto è costato la vita a un operaio della Zanetti Formaggi di Lallio (Bergamo), travolto da un camion che stava ripartendo dall’azienda. Il rischio di investimento era alto ed era stato segnalato lo scorso gennaio alla direzione della società dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza della Filcams Cgil. La nota sindacale puntava il dito contro le criticità della movimentazione dei mezzi e contro il fatto che i lavoratori fossero costretti a transitare per tre passi carrai per raggiungere l’unico tornello di uscita.

“Oggi proviamo una profonda amarezza e un grande dolore – commenta Cristina Guerinoni della Filcams Bergamo, che esprime vicinanza alla famiglia del lavoratore scomparso e chiede all’azienda un incontro urgente, non appena tutti i dettagli della dinamica dell’infortunio saranno chiariti -. Il 24 gennaio il nostro Rls aveva presentato una segnalazione scritta sul rischio rilevato proprio in quell’area. Poi erano seguiti alcuni incontri con l’azienda. Si sapeva di quella criticità ed era già accaduto che alcuni dipendenti rischiassero di essere travolti dalle vetture in entrata e in uscita. Eppure oggi un operaio è morto”.

Il sindacato aveva avuto una risposta dalla Zanetti, ma poco era cambiato. L’unico accorgimento che andava adottato sarebbe stato quello di assistere l’arrivo o la ripartenza dei camion da un operatore a terra, perché parte del camminamento pedonale risulta non visibile dall’abitacolo dei mezzi. Intanto per venerdì è stata convocata un’assemblea con i lavoratori.

E’ disponibile online il numero di luglio 2023 della Rivista Lavoro e Salute

 

E’ disponibile e scaricabile il numero di Luglio 2023  della Rivista Lavoro e Salute. In questo numero molti articoli importanti sulla crisi del Servizio Sanitario Nazionale, sulla strage di lavoratori che si ripete ogni giorno, sul pericolo di frantumazione dei diritti dei cittadini e dei lavoratori che potrebbero derivare dalla Legge sull’Autonomia Differenziata.

Per scaricare il file della Rivista Clicca QUI 

 

 

Lavori in quota – Vademecum Tecnico

 

Vademecum Tecnico LQ_230624_081541

Per scaricare il file .pdf del manuale   clicca QUI 

Presentazione tratta dal manuale

E’ indubbio che il grande numero di cantieri aperti sul territorio
nazionale negli ultimi anni, a seguito dell’introduzione dei bonus per
l’edilizia, abbia accentuato le criticità già presenti nel settore. A partire
da tale considerazione ed in seguito ad un tragico evento di infortunio
mortale in cantiere edile in città, la Prefettura di Genova ha convocato
a settembre 2021, su richiesta delle sigle sindacali del settore, un
Tavolo di confronto, con l’obiettivo di individuare strumenti e misure di
prevenzione da attuare sul territorio.
Il Tavolo Sicurezza in Edilizia della Città Metropolitana di Genova nato
da questo impulso ha visto la partecipazione in prima battuta di S.C.
PSAL di ASL3 e ASL4, Ispettorato Territoriale del Lavoro Genova,
Inail, Settori di Regione Liguria, E.S.S.E.G., Rappresentanti dei
Lavoratori per la Sicurezza territoriali (RLST) delle sigle sindacali del
settore (FILLEA-CGIL, FILCA-CISL, FENEAL-UIL), Associazioni
datoriali (Confapi, ANCE Genova-Assedil), Cassa Edile Genovese, ed
è stato quindi esteso agli Ordini degli Architetti, degli Ingegneri e dei
Geologi e ai Collegi dei Geometri e dei Periti industriali.
L’apertura dei lavori del Tavolo ha coinciso con l’inizio della
programmazione nell’ambito del nuovo Piano Regionale della
Prevenzione 2021-2025, che prevedeva la realizzazione di un Piano
Mirato di Prevenzione inerente le cadute dall’alto in edilizia, strumento
che, a partire da un documento regionale di buone pratiche, ha lo
scopo di diffondere in modo capillare ed uniforme sul territorio, sia
nell’ambito delle istituzioni, sia in quello delle aziende e delle parti
sociali, informazioni e conoscenze utili a promuovere l’adozione di
misure di prevenzione e protezione, anche attraverso
l’autovalutazione e l’autocontrollo, nonché efficace nel rendere
omogeneo l’intervento di controllo, nell’ottica della massima
trasparenza ed equità del comportamento degli organi di vigilanza.

Inail. Valutare il rischio architettonico negli ambienti di lavoro

Fonte Inail.it

Il progetto RAS, Ricercare e Applicare la Sicurezza, è frutto di una convenzione tra l’Inail – Dr Campania e il LEAS dell’Università Federico II.

Immagine valutare il rischio architettonico

Obiettivo del progetto è stato quello di rendere disponibili una serie di manuali operativi su tematiche inerenti la sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono stati predisposti sei fascicoli. Il presente rappresenta il secondo e si riferisce alla tematica “valutare il rischio architettonico negli ambienti di lavoro”.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete

 

Dati Inail di aprile contiene un focus sui lavoratori stranieri in Italia

“Nel mondo 281 milioni di persone vivono fuori dal paese di origine e di questi 169 milioni sono lavoratori. I migranti forzati (tra sfollati interni, rifugiati e richiedenti asilo) hanno superato i 100 milioni.
I 32 conflitti nel mondo (compreso il più recente ucraino), l’emergenza climatica e pandemica da Covid-19 sono tra le chiavi che il “Dossier Statistico Immigrazione – 2022” individua per analizzare e comprendere le attuali migrazioni.
Nella sola Unione Europea la popolazione straniera residente ammonta a 37,4 milioni, il 70% vive nei 4 principali Paesi comunitari di immigrazione: Germania, Spagna, Francia e Italia.
Nel nostro Paese i residenti stranieri sono quasi 5,2 milioni con un’incidenza pari all’8,8% sul totale della popolazione. Quasi la metà sono europei, oltre un quarto comunitari, un quinto asiatici e un quinto africani; 198 le collettività presenti, 5 delle quali coprono da sole quasi la metà di tutti i residenti stranieri. Al primo posto troviamo i romeni, con il 20,8% (1,1 milioni), seguono gli albanesi con l’8,4% (433mila), i marocchini con l’8,3% (429mila), i cinesi con il 6,4% (330mila) e gli ucraini con il 4,6% (236mila). La percentuale delle donne straniere supera di poco quella degli uomini, come per la popolazione italiana (rispettivamente 51,2% e 51,3%); l’età media è di quasi 35 anni, mentre per gli
italiani supera i 46: gli stranieri sono mediamente più giovani di quasi 12 anni.
Dal punto di vista lavorativo gli stranieri hanno un tasso di occupazione leggermente più basso di quello degli italiani (57,8% contro il 58,3%) e un tasso di disoccupazione più alto (14,4% contro il 9,0%). Il numero dei lavoratori stranieri ammonta a quasi 2,3 milioni (gli italiani sono 20,3), per il 42% donne (circa 950mila), il 10% del totale dell’occupazione. Il numero di disoccupati stranieri è circa 380mila (pari al 16% del totale), per il 52,5% donne, con una crescita tripla rispetto a quella degli uomini negli anni della pandemia (dal 2019 al 2021).”

Nel numero di aprile di DATI INAIL un focus sui dati degli infortuni e delle malattie professionali  dei lavoratori stranieri in Italia

DATI INAIL n° 4 Aprile 2023 . brochure pdf 

 

Inail. Infortuni e malattie professionali, online gli open data Inail del primo trimestre 2023

Fonte Inail.it

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto entro il mese di marzo sono state 144.586 (-25,5% rispetto al marzo 2022), 196 delle quali con esito mortale (+3,7%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 18.164 (+25,1%)

ROMA – Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di marzo. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (marzo 2022 vs marzo 2023) e “di periodo” (gennaio-marzo 2022 vs gennaio-marzo 2023).

Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2023, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

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EUROGIP: Telelavoro e infortuni sul lavoro in sette paesi europei

 

Fonte Etui che ringraziamo 

Il nuovo rapporto di EUROGIP , un’organizzazione che si occupa di questioni relative all’assicurazione e alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, fornisce un’analisi delle disposizioni legali in materia di telelavoro e riconoscimento degli infortuni sul lavoro in sette paesi europei: Austria, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Spagna e Svezia.

La crisi sanitaria ha portato a un’accelerazione senza precedenti del telelavoro. Questa organizzazione del lavoro sembra ora essere saldamente consolidata, in particolare nella sua forma ibrida che combina il lavoro a distanza e faccia a faccia in ufficio. Tuttavia, attualmente non esiste una normativa europea specifica in materia di telelavoro. Il riferimento è l’ Accordo Quadro Europeo sul Telelavoro , concluso il 16 luglio 2002 dalle parti sociali in via autonoma. Tuttavia, questo testo non è vincolante, in quanto spetta a ciascuno Stato membro recepirlo o meno nella propria legislazione nazionale.

Nell’ottobre 2022 le parti sociali hanno avviato i negoziati per aggiornare l’Accordo Quadro concluso 20 anni fa e per discutere una possibile proposta di Direttiva europea che potrebbe essere emanata nel 2023. Quest’ultima si concentrerebbe sull’accesso e l’organizzazione del telelavoro, a carico del datore di lavoro per attrezzature e costi relativi al telelavoro, il diritto alla disconnessione, l’equilibrio tra lavoro e vita privata e la necessità di rafforzare la contrattazione collettiva in questo settore. La novità rispetto all’accordo quadro è che la direttiva dovrà essere recepita nella legislazione nazionale degli Stati membri, con l’effetto di una certa armonizzazione. È in questo contesto che il nuovo rapporto EUROGIP fa il punto sulle disposizioni legali per il telelavoro in sette paesi europei.

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Inail. Donne e sicurezza sul lavoro, online il Dossier 2023 dell’Inail

Fonte : Inail 

 

La nuova pubblicazione, elaborata dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, analizza l’andamento infortunistico e tecnopatico al femminile attraverso i dati provvisori dell’ultimo biennio e quelli consolidati del quinquennio 2017-2021. Come sottolineato nella prefazione dalle consigliere di amministrazione Teresa Armato e Francesca Maione, la Giornata internazionale dell’8 marzo è l’occasione per “riaffermare con forza anche l’esigenza di un’appropriata formazione sui temi della tutela differenziata nei luoghi di lavoro”

Donne e sicurezza sul lavoro, online il Dossier 2023 dell’Inail

ROMA – Nel nuovo Dossier donne dell’Inail, pubblicato oggi in vista della Giornata internazionale dell’8 marzo, la Consulenza statistico attuariale dell’Istituto analizza i dati mensili ancora provvisori del biennio 2021-2022 e quelli annuali consolidati del quinquennio 2017-2021 per descrivere il fenomeno infortunistico al femminile in relazione alle varie caratteristiche che lo contraddistinguono. “Con questo Dossier – scrivono nella prefazione le consigliere di amministrazione Teresa Armato e Francesca Maione – intendiamo lanciare un segnale di sostegno al mondo del lavoro femminile affinché ogni donna sappia che Inail è al suo fianco per sostenerla nella sua vita professionale e personale, valorizzandone il talento e il merito, fino al raggiungimento di condizioni di effettiva parità”. La festa della donna, inoltre, è l’occasione per “riaffermare con forza anche l’esigenza di un’appropriata formazione sui temi della tutela differenziata nei luoghi di lavoro”, partendo dalla consapevolezza che “l’uguaglianza di genere non è solo una questione etica e valoriale, ma una forma di avanzamento e progresso per una società più consapevole e matura”.

Il Rapporto dell’Osservatorio Vega Engineering. Infortuni mortali . Nel primo mese del 2023 si contano già 43 vittime sul lavoro.

Fonte Osservatorio Vega Enginering

Un lavoratore su quattro è deceduto in Lombardia
sono stati 34 gli infortuni mortali in occasione di lavoro, mentre sono 9 quelli in itinere.

Rispetto allo scorso anno si contano 3 vittime in meno. ma per l’osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di mestre si tratta di una flessione poco significativa che continua a definire una situazione molto allarmante.
E’ più che tragica, soprattutto, l’incidenza di mortalità dei giovanissimi con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni. più che quadrupla rispetto ai colleghi trentenni e quarantenni.
Anche nel primo mese del 2023, poi, gli stranieri hanno un rischio di infortunio mortale molto superiore agli italiani, confermato da una incidenza di mortalità quasi tripla.
Notevole invece il decremento delle denunce di infortunio complessive (mortali e non): -31,4% rispetto a gennaio 2022. a diminuire in modo più che sensibile sono le denunce nel settore della sanità. a conferma probabilmente della conclusione dell’emergenza sanitaria.
L’attività manifatturiera è il settore più colpito.
sul podio dell’insicurezza in zona rossa ci sono: Umbria, Marche, Puglia, Lombardia e Piemonte. e ancora una volta la mappatura dell’emergenza dell’osservatorio Vega Engineering aiuta a capire dove i lavoratori hanno rischiato maggiormente la propria vita a gennaio del nuovo anno.

Per leggere l’articolo al completo vai alla Fonte : Osservatorio Vega Engineering

Sono disponibili alcune relazioni del Convegno “Prevenzione e sicurezza nell’uso delle macchine agricole”

Prevenzione e sicurezza nell’uso delle macchine agricole
Accademia dei Georgofili, Logge Uffizi Corti, Firenze
giovedì 9 febbraio 2023 ore 9:00-13:00

Convegno Accademia dei Georgofili, anche online

Sono disponibili alcune relazioni

Ogni anno 150 lavoratori che operano sui trattori muoiono a causa del ribaltamento dei trattori e del conseguente schiacciamento del conducente. Questi i dati dell’osservatorio INAIL sugli infortuni nel settore agricolo o forestale.

La maggior parte di questi infortuni poteva essere evitato, o comunque avere un esito meno grave, se sul trattore fossero stati installati gli ordinari sistemi di protezione (cinture di sicurezza e protezione da ribaltamento), spesso mancanti nel parco trattoristico nazionale ampiamente obsoleto. Da anni si aspetta il decreto attuativo della revisione di tali mezzi, ai sensi del comma 1 articolo 5 del Decreto Interministeriale del 20/5/2015, decreto che deve stabilire le modalità tecniche della revisione comprensive degli elementi necessari per la sicurezza del lavoro e su strada.

Il convegno intende sollecitarne l’approvazione.

Per leggere alcune relazioni vai alla fonte  CIIP 

Cgil Emilia-Romagna . I dati dell’Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia Romagna”

Conclude il suo primo anno di attività l’“Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia Romagna” costituito dalla CGIL Emilia Romagna per monitorare, attraverso i dati resi disponibili dall’INAIL, quanto avviene nella nostra regione riguardo alla sicurezza dei luoghi di lavoro.

Nel 2022 l’Osservatorio ha registrato:
• 81.170 infortuni denunciati (+9,6% rispetto ai 74.066 del 2021);
• 5.703 malattie professionali denunciate (+2,2% rispetto alle 5.578 del 2021);
• 88 denunce di infortunio con esito mortale (nel 2021 sono state 110).

I settori che nel 2022 hanno registrato il numero maggiore di morti sul lavoro in Emilia-Romagna sono:
• trasporto e magazzinaggio (21 infortuni mortali denunciati);
• agricoltura (11);
• costruzioni (7);
• commercio e riparazione (7)
• alloggio e ristorazione (5).

Dopo la crisi economica del 2020 a causa della pandemia, il 2021 ed il 2022 hanno rappresentato il tentativo di agganciare la ripresa, pur risentendo degli effetti della guerra in Ucraina.

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Cruscotto di monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali – Nuova sezione sugli infortuni mortali

Fonte CIIP

Open Data Inail – Cruscotto di monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali – Nuova sezione sugli infortuni mortali.

Sul cruscotto sono stati aggiornati i dati pubblicati da Inail a dicembre 2022. Sono ora disponibili i dati consolidati su infortuni e MP (estrazione del 31 ottobre 2022) e i dati degli addetti Inail 2021. Una nuova sezione sugli infortuni mortali ne analizza i trend in costante aumento nel 2021 rispetto ai livelli pre COVID 2019, al netto dei decessi dovuti al Covid 19 e tenendo conto che nel 2021 sono diminuiti sensibilmente gli infortuni accaduti nelle strade a causa dei diversi lockdown.

Vai a http://www.opendatainail.it

da il Manifestoinrete : La nuova rubrica “Il lavoro deve essere sicuro”, #1: Gli infortuni sul lavoro

Fonte ilmanifestoinrete 

Riprendiamo da ilmanifestoinrete il primo degli articoli della rubrica “Il lavoro deve essere sicuro” curata da Maurizio Mezzetti sulle problematiche del mondo del lavoro, degli infortuni, delle malattie professionali, sulla legislazione vigente in materia. Riteniamo importante socializzare questa iniziativa. Ringraziamo Maurizio Mezzetti per il suo impegno. editor

 

Con questo articolo, il manifesto in rete inaugura la nuova rubrica “Il lavoro deve essere sicurocurata da Maurizio Mazzetti* sulle problematiche connesse al mondo del lavoro, agli infortuni, le malattie e la legislazione vigente in merito. A partire da oggi, la rubrica uscirà la domenica a cadenza bisettimanale. Invitiamo le nostre lettrici e i nostri lettori a imbarcarsi con noi, verso questa nuova rotta nel mare dell’informazione, come sempre, in direzione ostinata e contraria.

Sui quotidiani dell’8 novembre leggiamo di tre morti sul lavoro, accaduti il giorno precedente una donna di 50 anni, alla vetreria di Borgonuovo, in Provincia di Piacenza, muore “accidentalmente incastrata e schiacciata tra un nastro trasportatore e un macchinario porta bancali”, come riporta l’ANSA, durante il turno notturno. Più o meno contemporaneamente, a Torino un operaio di 41 anni, straniero e dipendente da una Agenzia di somministrazione e operante presso una terza, muore schiacciato sotto dei tubi di metallo; a Casal di Principe un operaio di 49 anni durante il sopralluogo su un tetto precipita e muore per rottura del tetto stesso. Tre infortuni mortali, come vedremo, tipici, e non da oggi, nelle loro modalità di accadimento. Il neo Ministro del Lavoro annuncia che convocherà un apposito (ennesimo) tavolo; vedremo.

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INFORTUNI MORTALI SUL LAVORO: ANCORA DATI ALLARMANTI

Segnaliamo i dati allarmanti  segnalati dallOsservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering che ha analizzato i dati sugli infortuni sul lavoro ed elaborato le statistiche che restituiscono numeri sempre preoccupanti sul fenomeno delle morti sul lavoro in Italia.

Nell’ultima elaborazione di dicembre, con i dati relativi al periodo 1 gennaio – 30 novembre 2022, non si registrano miglioramenti sul grave ed allarmante fenomeno degli infortuni mortali sul lavoro in Italia.

Infatti, sebbene ad una prima lettura delle statistiche ufficiali si registri un decremento del numero di infortuni mortali complessivo rispetto allo stesso periodo del 2021, come rilevato dalle analisi dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering, il dato del 2021 è falsato dalle numerose morti per Covid che avevano amplificato il numero dei decessi sul lavoro lo scorso anno.

Questo mese, inoltre, l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering evidenzia anche un vero e proprio boom degli infortuni in itinere aumentati del +21,4% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’articolo prosegue alla fonte sul sito Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering dal quale si possono scaricare i report

Le miniere pakistane hanno ucciso quest’anno almeno 150 lavoratori – IndustriAll

14 dicembre 2022 – L’incidente mortale in una miniera di carbone nella provincia pakistana di Khyber-Pakhtunkhwa il 30 novembre non è stato un incidente a sé stante. Nove lavoratori sono stati uccisi e altri quattro hanno riportato ferite gravi in ​​un’esplosione di gas, che si è aggiunta al già allarmante bilancio delle vittime nell’industria mineraria del paese.

Secondo i dati raccolti da IndustriALL Global Union, l’attività mineraria non sicura in Pakistan ha causato la morte di oltre 150 lavoratori e il ferimento di oltre 20 solo quest’anno.

La maggior parte degli incidenti è causata da crolli di miniere, fughe di gas e inondazioni. L’estrazione mineraria è continuata durante le disastrose piogge che hanno colpito il paese all’inizio di quest’anno, uccidendo numerosi lavoratori. Le miniere non registrate e il lavoro non regolamentato si aggiungono ulteriormente all’ambiente di lavoro pericoloso.

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Dati Inail: il trasporto e magazzinaggio tra le attività più a rischio di infortunio e malattia professionale

Fonte INAIL 

Nel nuovo numero del periodico curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto una panoramica su uno dei settori più influenzati dal lockdown, ai primi posti anche per l’esposizione al contagio da Sars-CoV-2, all’origine del forte incremento dei casi mortali registrato nel 2021 rispetto al 2017

Dati Inail: il trasporto e magazzinaggio tra le attività più a rischio di infortunio e malattia professionale

ROMA – Nel quinquennio 2017-2021 gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nel trasporto e magazzinaggio mostrano un andamento in leggero aumento nel primo triennio e una netta diminuzione, pari al 21,5%, tra il 2019 e il 2020, per effetto della pandemia, per tornare nell’ultimo anno analizzato ai livelli del 2017 (47.939 infortuni contro i 47.566 di cinque anni prima, con un incremento dello 0,8%). I casi mortali, invece, fanno registrare un +20,1%, dai 149 casi del 2017 ai 179 del 2021, aumento tutto imputabile alla letalità del Covid-19. A questo settore di attività, che dà lavoro a circa 1,1 milioni di addetti e nel 2020 è stato notevolmente influenzato dal lockdown, con una riduzione del valore aggiunto rispetto all’anno precedente pari al 15,6%, a fronte di un calo del 6,8% nel complesso, è dedicato il nuovo numero di Dati Inail. Il periodico curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto segnala anche la parziale ripresa rilevata dall’Istat nel 2021, con una crescita superiore rispetto alla media delle attività economiche (+8,4% contro +6,4%), che però non ha permesso di recuperare i livelli pre-pandemia.

Inail. Tardiola: ricerca e tecnologia per innovare prevenzione e sicurezza sul lavoro

Fonte INAIL

In un’intervista al Sole 24 Ore, il direttore generale dell’Istituto anticipa i contenuti del prossimo Forum della Ricerca “Made in Inail”, in programma a Roma dal 25 al 26 novembre

Tardiola: ricerca e tecnologia per innovare prevenzione e sicurezza sul lavoro

ROMA – “Abbiamo una miniera di progetti di ricerca avanzati sulla prevenzione dei rischi, condotti con università e centri scientifici di eccellenza, su cui l’Inail investe 35 miilioni di euro l’anno, e vogliamo metterli a disposizione del mondo del lavoro, standandizzarli e poi, a cascata, anche attraverso i nostri bandi, trasferirli nelle filiere. L’obiettivo dell’Istituto è sempre la massima prevenzione degli infortuni. Per questo occorre essere al passo con i tempi e le nuove tecnologie e la ricerca possono fare molto”. Così il direttore generale, Andrea Tardiola, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore presenta in anteprima il Forum della Ricerca “Made in Inail”, che si svolgerà a Roma il 25 e 26 novembre. Alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e di un parterre qualificato e selezionato di professori e ricercatori, rappresentanti delle istituzioni ed esponenti del mondo delle imprese e delle parti sociali, l’Inail farà il punto sulle attività di ricerca condotte fin qui e sulle sfide future in un settore che completa la missione istituzionale dell’ente.

Report dell’Accademia dei Georgofili : “Prevenzione e Sicurezza del Lavoro in Agricoltura “

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Per scaricare il file del Report Clicca QUI

L’Accademia dei Georgofili ha promosso la elaborazione e pubblicazione di questo Report sulla sicurezza dei trattori agricoli e forestali. Un report utile e ben fatto.

“PREVENZIONE E SICUREZZA DEL LAVORO IN AGRICOLTURA”

Focus group su:
LA REVISIONE DEI TRATTORI AGRICOLI O FORESTALI,
TRA DIRETTIVE E CONTINUI RINVII

Europa. Infortuni mortali sul lavoro in aumento in 12 Stati membri

Fonte : Etui.org

Nuovi dati sugli infortuni sul lavoro  pubblicati dall’agenzia statistica dell’Unione europea Eurostat suggeriscono che la tendenza a lungo termine verso luoghi di lavoro più sicuri si sta stabilizzando e potrebbe presto raggiungere un punto fermo. Nonostante il rallentamento dell’economia globale durante la pandemia di Covid-19, nel 2020 gli incidenti mortali sul lavoro sono aumentati in 12 Stati membri. In Europa si sono verificati 2,7 milioni di incidenti sul lavoro, di cui 3.355 mortali.  

Ogni anno Eurostat raccoglie e raccoglie i dati raccolti dagli Stati membri sugli infortuni sul lavoro. Gli ultimi dati disponibili sono relativi al 2020, anno in cui la pandemia ha sconvolto il mondo del lavoro. L’aumento degli incidenti mortali è stato il più notevole in Italia, che ha registrato il maggior numero di vittime tra tutti gli Stati membri, con 285 morti in più rispetto all’anno precedente. All’altro capo dello spettro, la Francia ha registrato il calo maggiore, con 262 decessi in meno rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questa forte riduzione deve essere messa in prospettiva rispetto al forte aumento verificatosi nel periodo precedente, che si è tradotto più o meno in un ritorno alla media non ideale. 

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Tre operai sono morti sul lavoro in Piemonte, Emilia Romagna e Campania.

 

 

Le modalità di accadimento di queste tragedie sono analoghe: traumi da schiacciamento. Sono le stesse tipologie di accadimento e di lesioni degli infortuni che avvenivano negli anni 50 e 60 del secolo scorso . Nella provincia torinese un operaio di 41 anni è stato travolto e schiacciato da numerosi tubi di metallo in un magazzino della Alessio Tubi. A dare l’allarme sono stati i colleghi di lavoro, ma quando sono arrivati i vigili del fuoco e il personale medico per l’uomo non c’era più nulla da fare. Alcune ore prima, una operaia di 50 anni è morta a Borgonovo, in provincia di Piacenza, dopo un incidente in una vetreria . Secondo quanto dichiarato dai carabinieri di Piacenza, la donna sarebbe rimasta schiacciata tra un macchinario che trasporta il vetro e un macchinario per i bancali. Gli operatori sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che rilevare il decesso.

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In aumento gli infortuni e le malattie professionali in edilizia

FONTE INAIL.IT

 

13/10/2022

Le costruzioni, che danno lavoro a 1,3 milioni di addetti e contribuiscono al 9,6% del Pil nazionale, sono al centro dell’approfondimento del nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto. Rispetto al 2020, fortemente condizionato dalla pandemia, nel 2021 la crescita degli occupati (+7,7%) è stata accompagnata dall’incremento di incidenti (+17,7%) e patologie denunciate (+28,2%)

In aumento gli infortuni e le malattie professionali in edilizia

ROMA – Dopo il calo del 6,7% del 2020, nel 2021 gli investimenti nelle costruzioni sono aumentati del 22,3%, grazie al riavvio delle attività dopo le restrizioni per il contenimento della pandemia da Covid-19 e, in parte, alle iniziative messe in campo dallo Stato per favorire la ripresa del settore e di tutto l’indotto, con incentivi per interventi di efficientamento energetico, consolidamento statico e riduzione del rischio sismico degli edifici. Questo rilancio, che ha determinato anche una crescita del 7,7% degli occupati, è stato accompagnato da un incremento altrettanto significativo degli infortuni denunciati in edilizia, che nel 2021 sono stati 38.541, in aumento del 17,7% rispetto al 2020. I numeri dell’anno scorso restano comunque al di sotto di quelli registrati nel biennio 2018-2019 e si posizionano sugli stessi livelli del 2017.