Se la città è sporca, il sindaco può rispondere del delitto di omessa bonifica?

FONTE LEXAMBIENTE

di Gianfranco AMENDOLA

Tra i nuovi delitti introdotti dalla legge n. 68/2015 merita, a nostro avviso, una attenzione particolare quello previsto dall’art. 452-terdecies c.p (omessa bonifica), a norma del quale “ salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, essendovi obbligato per legge, per ordine del giudice ovvero di un’autorità pubblica, non provvede alla bonifica, al ripristino o al recupero dello stato dei luoghi è punito con la pena della reclusione da uno a quattro anni e con la multa da euro 20.000 a euro 80.000 “.

Ed infatti, avevamo da subito segnalato, che trattasi di norma di chiusura la quale si applica a tutte le ipotesi in cui sia comunque configurabile una inottemperanza ad un obbligo di bonifica, ripristino o recupero dello stato dei luoghi derivante dalla legge, da un ordine del giudice o da un ordine di un’autorità pubblica; con il solo limite connesso con la coesistenza di altro reato più grave 1.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU LEXAMBIENTE 

Primo Annuncio: Meeting Nazionale SIPS 2018

FONTE ASL FROSINONE

VI Meeting Nazionale SIPS – Primo annuncio – Milano 2018

Rigenerare territori, contesti, professioni.
Persone, organizzazioni, istituzioni, reti
per la promozione della salute

VI Meeting Nazionale
Società Italiana per la Promozione della Salute

Milano 1-2 Ottobre 2018
(sede da definire)

La promozione della salute è il processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla. (Ottawa Charter for Health Promotion. WHO, Geneva, 1986)

La promozione della salute rappresenta un processo sociale e politico globale, che non comprende solo azioni volte a rafforzare le abilità e le capacità dei singoli individui, ma anche azioni volte a modificare le condizioni sociali, ambientali ed economiche, in modo da attenuare il loro impatto sulla salute del singolo e della collettività. La promozione della salute è il processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sui determinanti di salute e, quindi, di migliorare la propria salute. La partecipazione è fondamentale per supportare le azioni di promozione della salute (OMS, 1988, Health Promotion Glossary – traduzione italiana a cura del Dors)

Leggi tutto

Nanomateriali, anche il contributo dell’Inail nelle linee guida dell’Oms per la protezione dei lavoratori

 FONTE INAIL.IT

Il Dipartimento di medicina epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale dell’Inail,  attivo da anni sulla tematica dei rischi emergenti, ha partecipato alla stesura della pubblicazione dell’Organizzazione mondiale della sanità con una revisione sistematica della letteratura, inclusa nel documento finale e pubblicata come articolo scientifico sull’International Journal of Hygiene and Environmental Health

Nanomateriali, anche il contributo dell’Inail nelle linee guida dell’Oms per la protezione dei lavoratori

ROMA – Il Dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail, attivo da anni sulla tematica dei rischi emergenti, ha contribuito alla stesura delle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la protezione dei lavoratori esposti a nanomateriali ingegnerizzati (Nmi). Il rapido avanzamento delle nuove tecnologie basate sullo sviluppo e le produzione di strutture alla scala nanometrica (inferiori a 100 nanometri pari a 10-7 metri) – che permettono di realizzare applicazioni innovative in differenti settori dall’elettronica, alla cura della persona, dalla farmaceutica alle costruzioni, dal tessile alle energie rinnovabili – può infatti rappresentare un rischio per la salute, che deve essere valutato e gestito con un approccio specifico.

Eurostat: il 16% degli italiani non ha i soldi per scaldare adeguatamente la propria abitazione, quasi il doppio della media UE. Salute a rischio per anziani, neonati, malati cronici e disabili 

 

Vivere in una casa fredda oltre che essere disagevole mette anche a rischio la salute. E per gli italiani la situazione sembra peggiorata: nel 2006 in difficoltà a riscaldare la casa era infatti “solo” il 10,4% della popolazione. In Europa dati molto diversi da un Paese all’altro con una media dell’8,7% in progressivo miglioramento dopo il picco negativo nel 2011 con l’11%. La situazione più grave in Bulgaria (39%), seguita da Lituania e Grecia (29%). In Lussemburgo e Finlandia problema quasi inesistente. 

L’articolo prosegue alla fonte  Quotidiano Sanità